lunedì 5 dicembre 2011

Federali_mattino_5.12.11. Stati d’insolvenza, infamanti. 1. Roma, Deus ex machina (detto anche Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Dr. Monti): Siamo di fronte a una alternativa tra la situazione attuale, con i sacrifici richiesti e una situazione di uno Stato insolvente, di un euro distrutto magari per infamia dell’Italia.----2. Sicilia, Lombardo vuole giocare a tressette con lo zerbino di Berlusconi.----3. Grecia, Papandreou s’e’ bevuto il cervello, al bar ‘gratis et amore dei’.----4. Vendete il vostro yacht, ed anche l’aereo, da oggi sono lussuosi.

Mpa, Lombardo: "Vogliamo rinfondare il partito"    
Monti: "Manovra da 24 miliardi. L'alternativa ai sacrifici? Lo Stato insolvente". Donne in pensione a 63 anni nel 2012
Ecco tutte le misure della manovra
Monti: «Sacrifici per salvare l'Italia»
I sindacati pronti allo scontro
Bozen, oltrepadania. Manovra, Monti conferma: 120 milioni di tagli per l'Autonomia altoatesina
Brixen, oltrepadania. «Befana fascista», Urzì contro la Klotz
Papandreou: «Agenzie di rating e Ue corresponsabili della crisi greca»
Sondaggio: per il 60% dei tedeschi "l'euro non è stata una buona idea"



Mpa, Lombardo: "Vogliamo rinfondare il partito"    
"La nostra situazione economica richiede un gruppo che lotti per rivendicare diritti essenziali. Standosene seduti pensando alle proprie carriere non giova alla Sicilia, al Sud e all'Italia". E su Miccichè: "Possibile un ritorno dell'alleanza"
CATANIA. Il Movimento per le autonomie domenica prossima «presenterà una rifondazione del partito» con «l'introduzione nel tesseramento dello Statuto la figura del militante, che dovrà scendere in piazza e lottare». Lo ha annunciato il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo,a margine di un incontro del Mpa.«La nostra situazione economica richiede un partito che lotti per rivendicare diritti essenziali. Standosene seduti pensando alle proprie carriere non giova alla Sicilia, al Sud e all'Italia». 
Lombardo ha anche parlando di un "ritorno" dell'alleanza con Miccichè: "L'ho detto più volte, ritengo che ormai questa prospettiva sia più che realistica. Il superamento del governo Berlusconi - ha aggiunto il governatore a margine di un incontro del Mpa a Catania – libera Miccichè da un vincolo storico e personale. Ormai si sono rimescolate le carte: il fatto che oggi si dica no a Idv, no a Pd, è un fatto. In politica - osserva Lombardo - tutto si evolve giorno per giorno, e in prospettiva vedo questa possibilità di collaborazione, o meglio, di ritorno ad una collaborazione che è stata positiva per tutti noi".

Monti: "Manovra da 24 miliardi. L'alternativa ai sacrifici? Lo Stato insolvente". Donne in pensione a 63 anni nel 2012
Il governo si è riunito a Palazzo Chigi per discutere la manovra assieme ai rappresentanti delle parti sociali. La manovra che il governo si appresta a varare sarà da 24 miliardi al lordo della delega fiscale. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti, che in chiusura ha aggiunto: «Siamo di fronte a una alternativa tra la situazione attuale, con i sacrifici richiesti e una situazione di uno Stato insolvente, di un euro distrutto magari per infamia dell’Italia».
 Per quanto riguarda le pensioni, secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione (citati dall'agenzia Ansa), la convergenza tra uomini e donne per l'età di vecchiaia a 65 anni sarà raggiunta nel 2018. Lo avrebbe detto il ministro del Welfare, Elsa Fornero, durante la riunione.
 Secondo le stesse fonti, il Governo abolirà le finestre mobili per l’accesso alla pensione perché sono un «bizantinismo inutile». Le cosiddette finestre mobili saranno assorbite nell’età effettiva di pensionamento. Le donne quindi andranno in pensione di vecchiaia nel 2018 a 66 anni (65 oltre i 12 mesi di finestra che saranno assorbiti). L’età di 66 anni per la vecchiaia è prevista da subito anche per gli uomini.
È in arrivo invece una fascia di flessibilità per l’uscita verso la pensione con assegni più bassi per chi esce prima.
Le donne lavoratrici dipendenti del settore privato andranno in pensione di vecchiaia a 63 anni nel 2012. Si tratta di uno scalino di 3 anni, nel 2011 andavano a 60 anni. È prevista per le donne una fascia flessibile di uscita dal 2012 tra i 63 e i 70 anni con penalizzazioni e incentivi. Per gli uomini c'è una fascia flessibile di uscita tra i 65 e i 70 anni.
Ecco tutte le misure della manovra
04 dicembre, 22:36
di Manuela Tulli e Francesco Carbone
ROMA - Torna l'Ici-Imu sulla prima casa; stangata su auto di lusso, yacht e aerei; una tantum per i capitali scudati; stretta sulle pensioni; sgravi per le imprese. Sono i punti principali della manovra da 30 miliardi di euro, 12-13 mld di riduzione di spese e il resto di aumento delle entrate, varata dal consiglio dei ministri. E, a sorpresa, niente super-Irpef per l'aliquota massima del 43%, come invece risultava dalle bozze del decreto legge fino ad oggi pomeriggio. La manovra si articola in tre capitoli: bilancio pubblico, previdenza e sviluppo. La parte relativa al mercato del lavoro dovrebbe essere affrontata in un secondo tempo Ecco tutti i provvedimenti approvati oggi dal consiglio dei ministri.
  FISCO
 - NIENTE AUMENTO IRPEF: Nessuno degli aumenti ipotizzati e' stato approvato, ne' sull'aliquota del 41 ne' del 43%.
 - TORNA ICI-IMU; RENDITE +60%. Sulle prime case sara' al 4 per mille, sulle altre al 7 per mille. Con la rivalutazione delle rendite l'intervento vale 10-12 miliardi di euro. Aumenterebbe di circa il 60% la base imponibile Ici. Esenzione fino 200 euro per le prime case.
 - TASSA LUSSO SU AUTO, BARCHE, AEREI. Sulle auto si paghera' un bollo piu' alto a partire da 170 chilowatt (20 euro a chilowatt oltre i 170); per i natanti si applichera' sul posto barca, anche per lo stazionamento di un giorno; per gli aerei variera' in base al peso.
 - ADDIZIONALI. Per le regioni e' previsto un aumento dell'aliquota addizionale Irpef dallo 0,9% all'1,23%.
 - ACCISE BENZINA. Le Regioni potranno finanziare il trasporto pubblico locale con una accisa sui carburanti: +1 cent al litro.
 - UNA TANTUM SU CAPITALI SCUDATI. L'imposta e' dell'1,5%.
 - RINCARO IVA SE NO RIFORMA FISCO. Da settembre 2012 le aliquote Iva del 10 e del 21% sono incrementate di 2 punti. Si tratta di una clausola di salvaguardia che sostituisce il taglio lineare previsto per le agevolazioni fiscali.
 - TRACCIABILITA' 1.000 EURO. Scende la soglia oltre la quale non e' possibile pagare in contanti.
 - CONTI CORRENTI. Norme piu' efficaci per il controllo dei movimenti finanziari.
 - BOLLO TITOLI. Arrivano nuovi interventi in materia di imposta di bollo su titoli, strumenti e prodotti finanziari.
  PENSIONI
 - CONTRIBUTIVO PER TUTTI. Sara' esteso pro rata.
 - ADDIO FINESTRE. Abolite le cosiddette finestre mobili che saranno assorbite nell'eta' effettiva di pensionamento. Le donne andranno in pensione di vecchiaia dal 2012 a 62 anni e nel 2018 a 66. L'eta' di 66 anni per la vecchiaia e' prevista da subito anche per gli uomini. I lavoratori autonomi andranno in pensione dal 2012 a 66 anni e sei mesi; le lavoratrici autonome a 63 anni e sei mesi.
 - ABOLITE QUOTE ANZIANITA'. Le quote per le uscite per la pensione di anzianita' sono state abolite. Si uscira' solo con 41 anni e 1 mese per le donne e 42 anni e 1 mese di contributi per gli uomini.
 - ADDIO ANZIANITA', SI CHIAMERA' 'ANTICIPATA'. Cambia la denominazione.
 - PEREQUAZIONE ASSEGNI FINO A 960 EURO. La rivalutazione piena rispetto all'inflazione nel 2012 sara' prevista solo per le pensioni di importo doppio rispetto alla minima che e' di 480 euro. Gli altri assegni saranno congelati.
 - PIU' CONTRIBUTI PER AUTONOMI E AGRICOLTORI. Per artigiani e commercianti aumentano di 0,3 punti percentuali ogni anno fino a raggiungere il livello del 22%. Verranno rideterminate anche le aliquote contributive pensionistiche nel settore agricoltura.
 - PENALIZZAZIONI PER CHI ESCE PRIMA 63 ANNI. Per chi esce in pensione anticipata (quindi con almeno 42 anni e 1 mese di contributi se uomini) prima dei 63 anni di eta' dal 2012 avra' una penalizzazione sulla quota liquidata con il retributivo del 3% per ogni anno di anticipo.
 - CONTRIBUTO SOLIDARIETA'. Interessera' le pensioni piu' alte.
  IMPRESE E SVILUPPO
 - PATRIMONIALIZZAZIONE. Arriva l'Ace, l'Aiuto alla Crescita Economica, una misura che incentiva la capitalizzazione delle imprese. Ci sara' anche nuovo credito per i fondi di garanzia per le pmi.
 - SGRAVI IRAP. Sara' possibile scontare dall'Ires la quota di Irap riferita al costo del lavoro. Per l'internazionalizzazione arriva il 'nuovo Ice'. Anche interventi per il risparmio energetico.
 - GARANZIA STATO SU PASSIVITA' BANCHE. Il ministero dell'Economia ''e' autorizzato a concedere la garanzia dello Stato sulle passivita' delle banche italiane, con scadenza da tre mesi fino a cinque anni''.
 - LIBERALIZZAZIONE FARMACI FASCIA 'C'. Saranno venduti anche nelle parafarmacie. Nuove regole per l'apertura di farmacie: il numero delle autorizzazioni sara' stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 4.000 abitanti.
 - TRASPORTI. In arrivo una apposita Autorita'.
   SPESA
 - ENTI LOCALI, -5 MLD. E' il contributo che pagheranno Regioni, Province e Comuni.
 - MINISTRI, NIENTE DOPPIO STIPENDIO. Vale anche per i sottosegretari.
 - PROVINCE, CAMBIA ORGANIZZAZIONE. Ridotti membri dei consigli, eliminate le giunte.
 - VIA INPDAP E ENPALS. Sono soppressi e le relative funzioni sono attribuite all' Inps.
 - SCURE SU AUTORITA'. Dalla Consob all'Antitrust e' previsto un calo del numero dei componenti.

Monti: «Sacrifici per salvare l'Italia»
Stretta sulle pensioni, non sale l'Irpef
Tassa una tantum 1,5% su capitali scudati. Imu sulla prima casa
Aumenta l'Iva, meno Irap. Taglio ai costi della politica. Misure contro l'evasione, tracciabilità a mille euro
ROMA - Via libera del governo alla manovra. Arriva una stretta sulle pensioni, l'introduzione dell'Imu sulla prima casa, non c'è invece l'aumento dell'Irpef.
 L'intera manovra approvata oggi dal Consiglio dei ministri, del valore di 30 miliardi, è contenuta in un unico decreto legge, che il premier Mario Monti ha definito nel corso di una conferenza stampa «salva-Italia». «Insieme ce la faremo», ha garantito il premier.
«È sbagliato dire è tutta tasse: tasse ci sono certamente, ma quello che abbiamo fatto, ad esempio, in termini di riduzione del riequilibrio del carico pensionistico è in una direzione strutturalmente corretta», ha detto Monti illustrando la manova.
«Il governo ha ricevuto il mandato» dal Parlamento ad «aiutare l'Italia a uscire da una crisi gravissima», ha spiegato Monti, sottolineando che il governo ha preso «provedimenti incisivi sull'evasione fiscale».
«Abbiamo dato un peso molto particolare all'equità, abbiamo dovuto distribuire dei sacrifici ma abbiamo avuto grande cura a distribuirlo in modo equo», ha sottolineato ancora il presidente del Consiglio. «Noi vogliamo un' Italia orgogliosa, e che gli italiani non si sentano derisi come accaduto in passato», ha aggiunto.
«Per certi aspetti abbiamo da tirare la cinghia e per altri mettiamo subito in opera meccanismi per la crescita dell'Italia», ha poi sottolineato il premier, facendo riferimento a provvedimenti in favore di donne, giovani, per una migliore coesione territoriale e per lo sviluppo del mezzogiorno.
Tagli ai costi della politica. «Abbiamo adottato misure per ridurre da subito i costi della politica», ha affermato Monti, citando in particolare l'abolizione delle giunte provinciali.
La manovra prevede una misura una tantum: il pagamento di una imposta dell'1,5% sui capitali che hanno utilizzato lo scudo fiscale. Monti ha spiegato che si tratterà di «un intervento una tantum pari all'importo del bollo dell'1,5% per i capitali fatti rientrare in Italia con lo scudo fiscale. Questi interventi hanno un valore di giustizia».
«Una misura di lotta all'evasione è una non misura: i non condoni». La manovra, ha detto, prevede diverse misure per la lotta all'evasione, con il presupposto di «escludere la possibilità stessa di evadere». Allo stesso tempo «è esclusa ogni possibilità di ricorrere a condoni», ha assicurato Monti. «Una misura di lotta all'evasione è una non misura: i non condoni», ha ribadito Monti. Non ci sarà una patrimoniale, che secondo Monti non avrebbe portato gettito nell'immediato e avrebbe fatto fuggire i capitali all'estero.
La soglia per la tracciabilità è fissata a 1.000 euro, prevede poi la manovra. Il viceministro all'Economia Vittorio Grilli ha spiegato che è intenzione del governo sollecitare il mondo bancario a prevedere una «revisione delle commissioni per i pagamenti elettronici». «È importante - ha continuato - garantire ai cittadini che non ci saranno oneri aggiuntivi per la tracciabilità».
Arriva l'Imu sulla prima casa, salgono estimi catastali. Arriva nel 2012 l'imposta municipale (Imu) e riguarda anche «l'abitazione principale e le pertinenze della stessa». L'aliquota ordinaria è dello 0,76%, mentre per l'abitazione principale è ridotta allo 0,4%. Gli estimi vengono rivisti «verso l'alto per avvicinarsi al valore di mercato, con un aumento intorno al 60%».
«Aumento significativo del prelievo tributario sulla casa che ha diverse componenti: una parte rilevante resta nella proprietà dei Comuni, un'altra parte invece viene acquisita dallo Stato», ha precisato il ministro dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda. «Per i comuni l'espansione della loro capacità di prelievo sul patrimonio immobiliare svolge una funzione molto rilevante», ha proseguito spiegando che si vuole realizzare sempre di più «l'autonomia finanziaria dei Comuni».
L'aumento dell'Iva scatterà «a partire dal secondo semestre del 2012», ha precisato Giarda.
Meno Irap. «Abbiamo deciso di defiscalizzare l'impatto dell'Irap su risultati delle imprese», ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico e delle infrastrutture, Corrado Passera.
Garanzia dello Stato per le banche. Il ministero dell'Economia «fino al 30 giugno 2012 è autorizzato a concedere la garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane, con scadenza da tre mesi fino a cinque anni, o a partire dal 1 gennaio 2012 a sette anni per le obbligazioni bancarie garantite».
Ridotto numero componenti autorità indipendenti. «Abbiamo anche ridotto il numero dei componenti delle otto Autorità indipendenti delle agenzie amministativa da complessivi 50 membri a 28, compresi i presidenti».
Domenica 04 Dicembre 2011 - 19:49    Ultimo aggiornamento: Lunedì 05 Dicembre - 00:02

I sindacati pronti allo scontro
 Camusso: si fa cassa sui poveri
Bonanni: manovra deleteria senza concertazione
 Angeletti: preoccupati per calo potere d'acquisto famiglie
ROMA - Sindacati sul piede di guerra per le misure anti-crisi del governo. Per Susanna Camusso (Cgil) la manovra è un durissimo colpo ai redditi dei pensionati. Secondo Bonanni, grava solo su lavoro e pensioni. Il leader della Uil Luigi Angeletti è preoccupato per il calo del potere d'acquisto delle famiglie. La presidente di Confindustria Emma Marcegalia prende atto: «Non abbiamo scelta, la manovra va fatta».
 La manovra correttiva così come è stata presentata è «socialmente insopportabile», ha detto il segretario generale della Cgil, nel corso di una conferenza stampa sottolineando che il governo «sta cercando di fare cassa si poveri del nostro Paese». Camusso ha sottolineato che si tratta di una manovra fortemente recessiva in particolare nella parte che riguarda il blocco delle indicizzazioni rispetto all'inflazione delle pensioni sopra i 467 euro, in questo modo, spiega, si ridurranno ulteriormente i consumi con un effetto depressivo sull'economia. Camusso dà un giudizio fortemente negativo anche sugli interventi che aumentano l'età per l'accesso alla pensione. «Abbiamo già detto - spiega a proposito dei contributi necessari ad andare in pensione in anticipo rispetto all'età di vecchiaia - che 40 è un numero magico e intoccabile. È molto complicato dare un giudizio di equità su questa manovra».
Cgil: durissimo colpo ai pensionati. «La Cgil considera il blocco della rivalutazione delle pensioni e le misure sulla previdenza un «durissimo colpo ai redditi dei pensionati», ha detto Camusso, sottolineando che l'aumento dell'età pensionabile è un «allungamento insostenibile» per tanti che si troverebbero «sconvolte le prospettive di pensione e molto incrementati gli anni di lavoro».
Cisl: manovra deleteria senza concertazione. La manovra rischia di essere «deleteria» anche perché è stata messa in campo senza alcuna concertazione, ha sottolineato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che torna a chiedere di lavorare a un patto sociale. Per la Cisl la manovra «grava solo su lavoratori e pensionati». Occorrono risposte immediate ma ben ponderate - dice Bonanni - possiamo ancora discutere in queste ore. Per le pensioni «è troppo veloce il passaggio al contributivo e l'innalzamento dell'età. Non è una modifica reggibile».
«Indirizzo sbagliato, serve la patrimoniale». La manovra ha un «indirizzo sbagliato», secondo la Cisl, perché punta soprattutto sulle imposte indirette piuttosto che su quelle dirette, mentre manca la patrimoniale. Bonanni giudica poi «grave» concentrare sulla platea dei pensionati i sacrifici con l'estensione del contributivo e l'aumento dell'età pensionabile. Questo secondo Bonanni avrà un effetto «devastante. Il governo non ha calcolato l'impatto sociale della manovra. Le troppe riforme in materia previdenziale non hanno tenuto conto della differenza tra lavori più o meno pesanti. Voglio sperare che ci sia una possibilità di affrontare questi temi in un assetto di concertazione. È un problema di sostanza e di principio, reagiremo». La Cisl ritiene inoltre «sbagliato» il provvedimento di blocco della rivalutazione delle pensioni rispetto all'inflazione. Bonanni, infine, ha chiesto di prevedere che sia obbligatoria la previdenza integrativa per i giovani.
Uil: solo in parte rigore, equità e sviluppo. «Le scelte devono essere coerenti e comprensibili su rigore, equità e sviluppo per rendere comprensibili i sacrifici - dice il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti - Quanto è stato illustrato corrisponde solo in parte a questi tre obiettivi».
«Incoerente il contributivo con l'aumento dell'età». È incoerente, secondo la Uil, prevedere l'estensione del contributivo per tutti insieme all'aumento obbligatorio dell'età della pensione. Il segretario generale Luigi Angeletti dice che il sistema contributivo andrebbe affiancato a una «scelta» dei lavoratori sul momento di uscita (con assegni più bassi per chi esce prima e più alti per chi esce dopo.
«Preoccupati da disoccupazione e calo potere d'acquisto». «Il governo metta mano ai costo della politica», ha continuato Angeletti ribadendo la preoccupazione per il calo del potere d'acquisto per «milioni di persone» con un effetto depressivo sui consumi. Preoccupazione anche per il rischio che cresca la disoccupazione. La Uil ha quindi sostenuto che devono essere ridotte le tasse sul lavoro e dichiara la preoccupazione del sindacato per il blocco delle pensioni rispetto all'inflazione.

Bozen, oltrepadania. Manovra, Monti conferma: 120 milioni di tagli per l'Autonomia altoatesina
BOLZANO. Una manovra complessiva da 24 miliardi di euro con tagli alle autonomie speciali di un miliardo, che significano 120 milioni per la Provincia di Bolzano: queste le dimensioni degli interventi del Governo illustrati oggi a Roma agli enti territoriali. Il vicepresidente Christian Tommasini ha rappresentato la Provincia: "Pochi spazi di intervento, ora serve una trattativa con il Governo per definire i meccanismi di applicazione delle nuove misure di risparmio. Il presidente Monti ha sottolineato il momento di grave difficoltà - spiega Tommasini - e l'importanza che le misure adottate dal Governo italiano avranno anche nel contesto europeo".4 dicembre 2011

Brixen, oltrepadania. «Befana fascista», Urzì contro la Klotz
BRESSANONE. Dura replica del consigliere provinciale di Fli Alessandro Urzì alla presa di posizione di Südtiroler Freiheit sulla presunta inopportunità di un normale sostegno da parte del Comune di Bressanone al Comitato organizzatore della Befana, perchè ritenuta una "festa fascista". Tra l'altro il Comune - secondo l'organizzatore Antonio Bova - non avrebbe speso un solo centesimo per sostenere l'iniziativa. «Esprimo il mio sconcerto - commenta Urzì - e invito il Comune a non rispondere alle provocazioni e ad emarginare i fomentatori di odio e gli estremisti. A tali solenni sciocchezze si può rispondere solo con l'ironia. Ci hanno detto che eravamo fuori posto e un po' fascisti a celebrare l'Unità d'Italia perchè l'Alto Adige nel 1861 non faceva parte dell'Italia; ci hanno detto che il 4 novembre, giornata delle Forze Armate, è una festa fascista; ci hanno detto che il monumento all'Alpino di Brunico è fascista; ci hanno detto che le casette per operai, le Semirurali di Bolzano, costruite negli anni Trenta, erano fasciste; e che anche gli operai che le abitavano erano fascisti; ci hanno detto che il cinema Corso, il cinema storico degli italiani di Bolzano, era fascista; ci hanno detto che va cancellata l'infamia fascista del monumento alla Vittoria; ci hanno detto che i nomi di luogo in italiano della provincia di Bolzano sono fascisti e vanno cancellati; ci hanno detto che festeggiare l'Italia quando vince i mondiali è un po' fascista perchè girano troppi Tricolori; avevano provato a dirci che anche piazza della Vittoria era fascista e bisognava cambiarla in piazza della Pace; ci hanno detto che il Palazzo degli uffici finanziari di Bolzano è fascista e adesso anche la festa della Befana che la comunità italiana di Bressanone festeggia è fascista e il Comune deve boicottarla. Non è che sono un po' fascisti loro?». 4 dicembre 2011

Papandreou: «Agenzie di rating e Ue corresponsabili della crisi greca»
L'ex primo ministro greco George Papandreou ha detto che «gli enti regolatori dell'Unione europea e le agenzie di rating hanno qualche colpa per la crisi del debito del mio Paese». Papandreou, che si è dimesso il mese scorso, in un'intervista alla Cnn da Fareed Zakaria ha detto che «se ci fosse stato un monitoraggio più forte da parte dell'Unione europea, e delle agenzie di rating, non avrei come primo ministro ereditato una situazione in cui il deficit era vicino al 16 per cento e il debito era quasi raddoppiato durante il governo precedente»
«Ecco perché penso che il monitoraggio sia importante», ha detto Papandreou. «Stiamo pagando per questo in questo momento, e molti greci sono ingiustamente colpiti dalla crisi, per motivazioni di cui non sono responsabili», ha aggiunto il primo ministro che si è dimesso il 10 novembre scorso. È stato sostituito da Lucas Papademos, un ex rappresentante della Banca centrale europea, come vice presidente.
La Grecia ha avuto bisogno di un'erogazione di prestiti lo scorso anno di 110 miliardi di euro e di un salvataggio pianificato, con un secondo pacchetto da 130 miliardi di euro per evitare il collasso economico. L'area dell'euro e il Fondo Monetario Internazionale, che stanno finanziando i due pacchetti, compreso il prossimo pagamento annunciato di 8 miliardi di euro, hanno chiesto che i leader politici greci si impegnino a tagliare la spesa oltre la durata del governo Papademos di unità nazionale.
 4 dicembre 2011

Sondaggio: per il 60% dei tedeschi "l'euro non è stata una buona idea"
Per sei tedeschi su dieci l'introduzione dell'euro non è stata una buona idea. È quanto risulta, a dieci anni dall'introduzione della moneta unica, da un sondaggio del settimanale tedesco Focus che uscirà lunedì. Secondo il sondaggio, inoltre, l'85% delle persone interpellate ritiene che la moneta unica abbia provocato un rialzo dei prezzi.
 Inoltre i tre quarti dei tedeschi ritengono che la loro vecchia moneta, il marco tedesco, fosse più stabile nei confronti delle valute straniere rispetto all'euro oggi.
Il sondaggio è stato realizzato dall'istituto TNS Emnid per Focus su un campione rappresentativo di mille persone, ma non è precisata la data in cui è stato realizzato. L'anno scorso un sondaggio pubblicato più o meno nello stesso periodo dalla Bild mostrava che la metà dei tedeschi (51%) si diceva scontenta dell'euro e il 49% si diceva a favore di un ritorno al marco.
 4 dicembre 2011

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