venerdì 9 dicembre 2011

Federali_sera_9.12.11. L’importanza di chiamarsi ex Zona B dell’Istria. Ma alluvionati padani del Veneto e’ anche meglio.

Trst, oltrepadania. Pressing su Tondo contro la chiusura dei consolati italiani
Veneto, padania. Manovra, non solo aumenti
Manovra salva-Italia, Visco avverte "Pil scenderà, tasse al 45 per cento"



Trst, oltrepadania. Pressing su Tondo contro la chiusura dei consolati italiani
Interrogazione urgente del consigliere del Pdl Marini «Capodistria ha un peso fondamentale per i connazionali»
di Mauro Manzin
TRIESTE
Non passa sotto traccia nel mondo politico del Friuli Venezia Giulia la notizia della prossima chiusura del Consolato generale d’Italia a Capodistria e del Consolato italiano a Spalato come previsto, per esigenze di bilancio, dal piano di ristrutturazione della rete consolare italiana deciso nel 2009 e quindi sotto la gestione Frattini della Farnesina, e da attuarsi entro il 2012.
Il consigliere regionale triestino del Pdl Bruno Marini ha immediatamente presentato un’interpellanza al presidente della Regione Renzo Tondo «affinchè intervenga urgentemente nei confronti del presidente del Consiglio dei ministri e presso il Ministero degli affari esteri al fine di riconsiderare attentamente l’opportunità della chiusura del Consolato generale d’Italia a Capodistria e del Consolato d’Italia a Spalato, tenuto conto della presenza di una cospicua minoranza di italiani in Slovenia e in Croazia».
Questo, spiega Marini, anche in funzione del «ruolo fondamentale» che il Consolato di Capodistria ha per la Comunità nazionale italiana presente in Slovenia e in Croazia e per l’integrazione europea». Marini rileva inoltre «il ruolo storico» della rappresentanza consolare italiana nel capoluogo del Litorale che «ancora prima dell’indipendenza di Slovenia e Croazia rappresentava un riferimento fondamentale per tutti gli italiani nell’ex Jugoslavia». Senza dimenticare, conclude il consigliere del Pdl, «che la presenza del Consolato di Capodistria è punto di riferimento essenziale per la cultura e la civiltà italiana nella ex Zona B dell’Istria».
Contattata l’ambasciata italiana a Lubiana per capire quali possono essere le ricaduta di un simile provvedimento soprattutto da un punto di vista operativo, la nostra rappresentanza diplomatica nella capitale slovena ha risposto di non aver avuto alcuna indicazione da Roma e, quindi, di non essere in grado di commentare la notizia.
Certo è che, viste le reazioni dei nostri connazionali d’oltreconfine, l’ammainabandiera sul palazzo che ospita la sede consolare a Capodistria viene letto come una grave mancanza d’interesse per il rispetto dell’identità italiana della regione.

Veneto, padania. Manovra, non solo aumenti
Tasse scontate agli alluvionati
Nel decreto Monti previste detrazioni fino a 48 mila euro per le spese di ricostruzione. E dopo il Piano Casa, altri premi per «l’edilizia verde»
VENEZIA—Non tutta la manovra è venuta per nuocere. Ci sono le lacrime, vero, ed il sangue, ma pure un’interessante detrazione d’imposta per le famiglie messe in ginocchio dall’alluvione di Ognissanti dello scorso anno. Non ne ha parlato nessuno, finora. Eppure sta lì, all’articolo 4 del decreto «Salva Italia» che ha appena iniziato la sua gimkana parlamentare, intitolato, per l’appunto, «Detrazioni per interventi di ristrutturazione, di efficientamento energetico e per spese conseguenti a calamità naturali». La norma aggiunge un nuovo elenco di detrazioni a quelle già previste nel Testo unico delle imposte sui redditi, nella misura del 36% e fino ad un ammontare massimo complessivo di 48 mila euro, per «le spese documentate sostenute ed effettivamente rimaste a carico dei contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono stati effettuati», tra gli altri, «gli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, sempreché sia stato dichiarato lo stato di emergenza».
Che, nella fattispecie dell’alluvione veneta, è datato 5 novembre 2010. La detrazione va applicata all’imposta lorda e riguarda qualunque intervento, a cominciare dalla manutenzione ordinaria e straordinaria, passando per i restauri e le ristrutturazioni. Tra le spese detraibili sono comprese anche «quelle di progettazione e per prestazioni professionali connesse all’esecuzione delle opere edilizie», come la parcella del geometra o dell’architetto chiamati a mettere mano alle case devastate dal fango e nel caso i lavori «consistano nella mera prosecuzione di interventi iniziati in anni precedenti, ai fini del computo del limite massimo delle spese ammesse a fruire della detrazione si tiene conto anche delle spese sostenute negli stessi anni». La detrazione, che è ripartita in dieci quote annuali costanti di pari importo, è infine ridotta del 50% se «gli interventi sono realizzati su unità immobiliari residenziali adibite promiscuamente all’esercizio dell’arte o della professione, ovvero all’esercizio dell’attività commerciale ». Le disposizioni, si legge nel decreto, entreranno in vigore il primo gennaio del 2012 e dunque devono ritenersi applicabili al calcolo dell’imposta che sarà dovuta per i redditi percepiti quest’anno, anche se gli uffici della Regione ed i tecnici che affiancano il commissario per l’alluvione Perla Stancari stanno compiendo gli ultimi accertamenti del caso.
Si tratta, ad ogni modo, di una nuova misura a favore degli alluvionati, 10.040 tra famiglie e imprese, per i quali sono già stati stanziati oltre 371 milioni di euro, con possibilità di rimborso fino al 75% dei danni ed un tetto massimo di 30 mila euro con la sola autocertificazione. Senza contare che con il decreto «Milleproroghe» della fine del dicembre scorso vennero posticipate al 30 giugno di quest’anno tutte le scadenze di pagamento fiscali (Irpef ed Irap) e contributive (previdenziali ed infortunistiche) a carico delle partite Iva colpite dalla Grande Pioggia. In chiusa, si segnala un altro comma interessante, sempre all’articolo 4 della manovra Monti, ed è quello relativo alla possibilità di detrarre, sempre con i limiti del 36% e 48 mila euro, anche le spese sostenute per le opere finalizzate «al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia». Un’agevolazione che va a sommarsi, nel solo Veneto, a quella già prevista dal Piano Casa bis approvato dalla Regione, che dà la possibilità di sommare all’ampliamento volumetrico del 20% consentito dal primo Piano Casa, un ulteriore 10% qualora si utilizzino energie rinnovabili, ed un altro 15%, nel caso in cui vi sia un contestuale intervento di riqualificazione che porti la prestazione energetica dell’edificio alla classe B. Così che complessivamente si può arrivare fino al 45% del volume originario. Più mattone e meno tasse. Non tutta la manovra è venuta per nuocere.
Marco Bonet
09 dicembre 2011

Manovra salva-Italia, Visco avverte "Pil scenderà, tasse al 45 per cento"
Il governatore di Bankitalia alle commissioni Bilancio e Finanze alla Camera: "Governo intensifichi sforzi per favorire la crescita, attuando nuove misure incisive". Urgenti interventi su lavoro, ammortizzatori sociali e lotta all'evasione
ROMA - "Le misure contenute nel decreto hanno effetti restrittivi sul Pil, stimabili in mezzo punto percentuale nel prossimo biennio". L'avverimento arriva dal governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nel corso dell'audizione nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, sulla manovra. ''Le misure di bilancio contenute nel decreto - spiega Visco - indispensabili per scongiurare scenari ancora peggiori, avranno, a parità di altre condizioni, inevitabili effetti negativi sull'attività economica''. Il governatore ha spiegato che ''le manovre varate a luglio, agosto e dicembre dimostrano la determinazione dell'Italia a riequilibrare durevolmente i conti pubblici; rendono possibile conseguire gli obiettivi annunciati: il pareggio dei conti nel 2013 resta il punto di riferimento della politica di bilancio'', ma avverte Visco: ''Il quadro macroeconomico per i prossimi trimestri è caratterizzato da
un'incertezza straordinariamente elevata, che dipende principalmente dall'evoluzione della crisi del debito
pubblico nell'area euro: se i differenziali di rendimento tra titoli di Stato permanessero su livelli elevati per un tempo prolungato peggiorerebbero ulteriormente le prospettive di crescita e verrebbe ostacolato il risanamento
programmato''.

Pressione fiscale al 45%. Con la manovra del governo Monti la pressione fiscale in Italia raggiunge quota 45%, secondo le stime di Bankitalia: "Le misure, volte a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013- dice Visco-  determinano una correzione del saldo dell'ordine di 20 miliardi in ciascun anno del prossimo triennio. Tenendo conto anche degli interventi adottati in estate, la correzione nel 2013 è pari a 76 miliardi. I nuovi interventi si concentrano per circa due terzi sulle entrate, portando la pressione fiscale intorno al 45%. Vengono definite le modalità di attuazione della clausola di salvaguardia connessa con la legge delega per la riforma fiscale e assistenziale".

Possibile inasprimento offerta credito. In Italia "un ulteriore inasprimento delle condizioni di offerta del credito potrebbe derivare dal persistere di difficoltà di provvista all'ingrosso del settore bancario", sostiene Visco che spiega che l'andamento dell'attività economica "presenta elementi di fragilità addizionali" rispetto all'area euro, "legati soprattutto all'elevato debito pubblico, che si rifletteranno in una contrazione del prodotto nel 2012 e in ritmi di sviluppo assai contenuti nel corso dell'anno successivo". Il peggioramento delle prospettive di crescita rispetto alle valutazioni formulate nel corso dell'estate, aggiunge Visco, "risente sia delle misure di correzione dei conti pubblici disposte negli ultimi mesi sia dell'eccezionale aumento degli spread rispetto ai titoli tedeschi, che si sta trasmettendo ai costi di finanziamento del settore privato e ai piani di spesa di famiglie e imprese, dando luogo a una flessione della componente interna della domanda aggregata".

Lotta all'evasione. "Una risoluta azione di contrasto all'evasione fiscale rimane prioritaria", ha aggiunto il governatore della Banca d'Italia, per il quale "l'evasione rappresenta il maggiore ostacolo" a una revisione del sistema fiscale. Inoltre "una riduzione dell'area di evasione facilita la definizione di interventi a favore dei cittadini con redditi modesti e puo' consentire una diminuzione in prospettiva della concentrazione del carico fiscale".

Auspicabile riduzione soglia tracciabilità. "Un'ulteriore riduzione della soglia sarebbe auspicabile; andrebbe accompagnata da una riduzione dei costi connessi con l'uso della moneta elettronica", ha detto ancora il governatore della Banca d'Italia, riferendosi alla soglia di tracciabilità abbassata dal decreto a mille euro.

Contenimento della spesa. ''Nel medio termine una significativa riduzione della pressione fiscale va accompagnata dal contenimento della spesa. Qualora si riuscisse a conseguire più rapidi risultati su questo fronte, potrebbe essere attenuato l'aumento delle aliquote Iva previsto nel caso di mancata attuazione dellafdelega fiscale e assistenziale, in particolare di quella del 10%, dagli effetti distributivi più regressivi'', ha rilevato Visco.

Lavoro e ammortizzatori sociali. Interventi su lavoro e ammortizzatori sociali ''sono urgenti, in particolare per rendere possibile un accesso al lavoro da parte dei giovani più facile e sicuro e per garantire loro una non effimera progressione economica'', ha aggiunto il governatore di Bankitalia. La riforma degli ammortizzatori, secondo Visco, ''va inserita in una visione organica della protezione sociale ispirata a un principio di universalità. Ciò significa integrare gli strumenti di sostegno per coloro che perdono il lavoro con politiche attive di riqualificazione e reinserimento professionale''.

Pensioni, metodo contributitivo riduce disparità. "L'estensione del metodo contributivo a tutti i lavoratori riduce la disparità di trattamento e rende più stretta la relazione tra contributi versati e benefici pensionistici, riducendo le distorsioni all'offerta di lavoro. La riforma della previdenza, fissando requisiti più stringenti per il pensionamento, rafforza da subito la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico", ha precisato il governatore che, sul tema delle pensioni ha aggiunto che gli interventi previsti nella manovra "permettono di considerare sostanzialmente conclusa la lunga fase di adeguamento del nostro sistema alle mutate prospettive socio-demografiche e di sviluppo economico".

Avanti con liberalizzazioni. Il governo, secondo Visco, deve andare avanti con determinazione nel liberalizzare l'economia: "Con le liberalizzazioni - ha affermato - nei comparti delle farmacie, degli esercizi commerciali e dei trasporti vengono riavviati processi di riforma iniziati nella seconda metà dello scorso decennio; poteri di regolazione e monitoraggio vengono attribuiti ad autorità indipendenti (che incorporano le agenzie esistenti) nei comparti dell'acqua e dei servizi postali". "È un percorso - ha sottolineato Visco - a cui già le manovre estive avevano dato un impulso significativo, con interventi relativi ai servizi professionali e ai servizi pubblici locali, da proseguire con determinazione attuando efficacemente le misure già previste".  ''Gli interventi di liberalizzazione andrebbero estesi ad altri settori ancora poco esposti alla concorrenza - ha aggiunto - quali ad esempio i servizi per la mobilità urbana e i servizi postali''.

Infrastrutture. "La corretta valorizzazione del partenariato pubblico-privato richiede la predisposizione di presidi tesi a garantire un'allocazione chiara ed efficiente dei rischi e l'attento monitoraggio della gestione delle opere" ha segnalato il governatore della Banca d'Italia, che ha segnalato come "sarebbe, altresì, importante assicurare la presenza di adeguate competenze tecniche nelle amministrazioni al fine di garantire il perseguimento dell'interesse pubblico".

Unica soluzione è più Europa. ''Il risultato è buono se c'è cooperazione in Europa. Altrimenti non c'è Europa e il costo è enorme'', sostiene Visco, commentando l'andamento del vertice europeo sulla crisi. Occorre, aggiunge, ''cooperare il più possibile per evitare di sfasciare un disegno che ci ha dato benefici straordinari. L'unica risposa è più Europa, non meno Europa''. Per il governatore, "L'Italia non ha responsabilià diretta nella crisi''. Il Paese è stato coinvolto ''e forse diventiamo anche un capro espiatorio. Questa manovra consente di essere meno capro espiatorio''. Per quanto riguarda, poi, l'agenzia di rating europea, Visco ha affermato che ''è una buona idea''. ''Ci sia più concorrenza e trasparenza''.
(09 dicembre 2011)

Trst, oltrepadania. Pressing su Tondo contro la chiusura dei consolati italiani
Interrogazione urgente del consigliere del Pdl Marini «Capodistria ha un peso fondamentale per i connazionali»
di Mauro Manzin
TRIESTE
Non passa sotto traccia nel mondo politico del Friuli Venezia Giulia la notizia della prossima chiusura del Consolato generale d’Italia a Capodistria e del Consolato italiano a Spalato come previsto, per esigenze di bilancio, dal piano di ristrutturazione della rete consolare italiana deciso nel 2009 e quindi sotto la gestione Frattini della Farnesina, e da attuarsi entro il 2012.
Il consigliere regionale triestino del Pdl Bruno Marini ha immediatamente presentato un’interpellanza al presidente della Regione Renzo Tondo «affinchè intervenga urgentemente nei confronti del presidente del Consiglio dei ministri e presso il Ministero degli affari esteri al fine di riconsiderare attentamente l’opportunità della chiusura del Consolato generale d’Italia a Capodistria e del Consolato d’Italia a Spalato, tenuto conto della presenza di una cospicua minoranza di italiani in Slovenia e in Croazia».
Questo, spiega Marini, anche in funzione del «ruolo fondamentale» che il Consolato di Capodistria ha per la Comunità nazionale italiana presente in Slovenia e in Croazia e per l’integrazione europea». Marini rileva inoltre «il ruolo storico» della rappresentanza consolare italiana nel capoluogo del Litorale che «ancora prima dell’indipendenza di Slovenia e Croazia rappresentava un riferimento fondamentale per tutti gli italiani nell’ex Jugoslavia». Senza dimenticare, conclude il consigliere del Pdl, «che la presenza del Consolato di Capodistria è punto di riferimento essenziale per la cultura e la civiltà italiana nella ex Zona B dell’Istria».
Contattata l’ambasciata italiana a Lubiana per capire quali possono essere le ricaduta di un simile provvedimento soprattutto da un punto di vista operativo, la nostra rappresentanza diplomatica nella capitale slovena ha risposto di non aver avuto alcuna indicazione da Roma e, quindi, di non essere in grado di commentare la notizia.
Certo è che, viste le reazioni dei nostri connazionali d’oltreconfine, l’ammainabandiera sul palazzo che ospita la sede consolare a Capodistria viene letto come una grave mancanza d’interesse per il rispetto dell’identità italiana della regione.

Veneto, padania. Manovra, non solo aumenti
Tasse scontate agli alluvionati
Nel decreto Monti previste detrazioni fino a 48 mila euro per le spese di ricostruzione. E dopo il Piano Casa, altri premi per «l’edilizia verde»
VENEZIA—Non tutta la manovra è venuta per nuocere. Ci sono le lacrime, vero, ed il sangue, ma pure un’interessante detrazione d’imposta per le famiglie messe in ginocchio dall’alluvione di Ognissanti dello scorso anno. Non ne ha parlato nessuno, finora. Eppure sta lì, all’articolo 4 del decreto «Salva Italia» che ha appena iniziato la sua gimkana parlamentare, intitolato, per l’appunto, «Detrazioni per interventi di ristrutturazione, di efficientamento energetico e per spese conseguenti a calamità naturali». La norma aggiunge un nuovo elenco di detrazioni a quelle già previste nel Testo unico delle imposte sui redditi, nella misura del 36% e fino ad un ammontare massimo complessivo di 48 mila euro, per «le spese documentate sostenute ed effettivamente rimaste a carico dei contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono stati effettuati», tra gli altri, «gli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, sempreché sia stato dichiarato lo stato di emergenza».
Che, nella fattispecie dell’alluvione veneta, è datato 5 novembre 2010. La detrazione va applicata all’imposta lorda e riguarda qualunque intervento, a cominciare dalla manutenzione ordinaria e straordinaria, passando per i restauri e le ristrutturazioni. Tra le spese detraibili sono comprese anche «quelle di progettazione e per prestazioni professionali connesse all’esecuzione delle opere edilizie», come la parcella del geometra o dell’architetto chiamati a mettere mano alle case devastate dal fango e nel caso i lavori «consistano nella mera prosecuzione di interventi iniziati in anni precedenti, ai fini del computo del limite massimo delle spese ammesse a fruire della detrazione si tiene conto anche delle spese sostenute negli stessi anni». La detrazione, che è ripartita in dieci quote annuali costanti di pari importo, è infine ridotta del 50% se «gli interventi sono realizzati su unità immobiliari residenziali adibite promiscuamente all’esercizio dell’arte o della professione, ovvero all’esercizio dell’attività commerciale ». Le disposizioni, si legge nel decreto, entreranno in vigore il primo gennaio del 2012 e dunque devono ritenersi applicabili al calcolo dell’imposta che sarà dovuta per i redditi percepiti quest’anno, anche se gli uffici della Regione ed i tecnici che affiancano il commissario per l’alluvione Perla Stancari stanno compiendo gli ultimi accertamenti del caso.
Si tratta, ad ogni modo, di una nuova misura a favore degli alluvionati, 10.040 tra famiglie e imprese, per i quali sono già stati stanziati oltre 371 milioni di euro, con possibilità di rimborso fino al 75% dei danni ed un tetto massimo di 30 mila euro con la sola autocertificazione. Senza contare che con il decreto «Milleproroghe» della fine del dicembre scorso vennero posticipate al 30 giugno di quest’anno tutte le scadenze di pagamento fiscali (Irpef ed Irap) e contributive (previdenziali ed infortunistiche) a carico delle partite Iva colpite dalla Grande Pioggia. In chiusa, si segnala un altro comma interessante, sempre all’articolo 4 della manovra Monti, ed è quello relativo alla possibilità di detrarre, sempre con i limiti del 36% e 48 mila euro, anche le spese sostenute per le opere finalizzate «al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia». Un’agevolazione che va a sommarsi, nel solo Veneto, a quella già prevista dal Piano Casa bis approvato dalla Regione, che dà la possibilità di sommare all’ampliamento volumetrico del 20% consentito dal primo Piano Casa, un ulteriore 10% qualora si utilizzino energie rinnovabili, ed un altro 15%, nel caso in cui vi sia un contestuale intervento di riqualificazione che porti la prestazione energetica dell’edificio alla classe B. Così che complessivamente si può arrivare fino al 45% del volume originario. Più mattone e meno tasse. Non tutta la manovra è venuta per nuocere.
Marco Bonet
09 dicembre 2011

Manovra salva-Italia, Visco avverte "Pil scenderà, tasse al 45 per cento"
Il governatore di Bankitalia alle commissioni Bilancio e Finanze alla Camera: "Governo intensifichi sforzi per favorire la crescita, attuando nuove misure incisive". Urgenti interventi su lavoro, ammortizzatori sociali e lotta all'evasione
ROMA - "Le misure contenute nel decreto hanno effetti restrittivi sul Pil, stimabili in mezzo punto percentuale nel prossimo biennio". L'avverimento arriva dal governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nel corso dell'audizione nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, sulla manovra. ''Le misure di bilancio contenute nel decreto - spiega Visco - indispensabili per scongiurare scenari ancora peggiori, avranno, a parità di altre condizioni, inevitabili effetti negativi sull'attività economica''. Il governatore ha spiegato che ''le manovre varate a luglio, agosto e dicembre dimostrano la determinazione dell'Italia a riequilibrare durevolmente i conti pubblici; rendono possibile conseguire gli obiettivi annunciati: il pareggio dei conti nel 2013 resta il punto di riferimento della politica di bilancio'', ma avverte Visco: ''Il quadro macroeconomico per i prossimi trimestri è caratterizzato da
un'incertezza straordinariamente elevata, che dipende principalmente dall'evoluzione della crisi del debito
pubblico nell'area euro: se i differenziali di rendimento tra titoli di Stato permanessero su livelli elevati per un tempo prolungato peggiorerebbero ulteriormente le prospettive di crescita e verrebbe ostacolato il risanamento
programmato''.

Pressione fiscale al 45%. Con la manovra del governo Monti la pressione fiscale in Italia raggiunge quota 45%, secondo le stime di Bankitalia: "Le misure, volte a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013- dice Visco-  determinano una correzione del saldo dell'ordine di 20 miliardi in ciascun anno del prossimo triennio. Tenendo conto anche degli interventi adottati in estate, la correzione nel 2013 è pari a 76 miliardi. I nuovi interventi si concentrano per circa due terzi sulle entrate, portando la pressione fiscale intorno al 45%. Vengono definite le modalità di attuazione della clausola di salvaguardia connessa con la legge delega per la riforma fiscale e assistenziale".

Possibile inasprimento offerta credito. In Italia "un ulteriore inasprimento delle condizioni di offerta del credito potrebbe derivare dal persistere di difficoltà di provvista all'ingrosso del settore bancario", sostiene Visco che spiega che l'andamento dell'attività economica "presenta elementi di fragilità addizionali" rispetto all'area euro, "legati soprattutto all'elevato debito pubblico, che si rifletteranno in una contrazione del prodotto nel 2012 e in ritmi di sviluppo assai contenuti nel corso dell'anno successivo". Il peggioramento delle prospettive di crescita rispetto alle valutazioni formulate nel corso dell'estate, aggiunge Visco, "risente sia delle misure di correzione dei conti pubblici disposte negli ultimi mesi sia dell'eccezionale aumento degli spread rispetto ai titoli tedeschi, che si sta trasmettendo ai costi di finanziamento del settore privato e ai piani di spesa di famiglie e imprese, dando luogo a una flessione della componente interna della domanda aggregata".

Lotta all'evasione. "Una risoluta azione di contrasto all'evasione fiscale rimane prioritaria", ha aggiunto il governatore della Banca d'Italia, per il quale "l'evasione rappresenta il maggiore ostacolo" a una revisione del sistema fiscale. Inoltre "una riduzione dell'area di evasione facilita la definizione di interventi a favore dei cittadini con redditi modesti e puo' consentire una diminuzione in prospettiva della concentrazione del carico fiscale".

Auspicabile riduzione soglia tracciabilità. "Un'ulteriore riduzione della soglia sarebbe auspicabile; andrebbe accompagnata da una riduzione dei costi connessi con l'uso della moneta elettronica", ha detto ancora il governatore della Banca d'Italia, riferendosi alla soglia di tracciabilità abbassata dal decreto a mille euro.

Contenimento della spesa. ''Nel medio termine una significativa riduzione della pressione fiscale va accompagnata dal contenimento della spesa. Qualora si riuscisse a conseguire più rapidi risultati su questo fronte, potrebbe essere attenuato l'aumento delle aliquote Iva previsto nel caso di mancata attuazione dellafdelega fiscale e assistenziale, in particolare di quella del 10%, dagli effetti distributivi più regressivi'', ha rilevato Visco.

Lavoro e ammortizzatori sociali. Interventi su lavoro e ammortizzatori sociali ''sono urgenti, in particolare per rendere possibile un accesso al lavoro da parte dei giovani più facile e sicuro e per garantire loro una non effimera progressione economica'', ha aggiunto il governatore di Bankitalia. La riforma degli ammortizzatori, secondo Visco, ''va inserita in una visione organica della protezione sociale ispirata a un principio di universalità. Ciò significa integrare gli strumenti di sostegno per coloro che perdono il lavoro con politiche attive di riqualificazione e reinserimento professionale''.

Pensioni, metodo contributitivo riduce disparità. "L'estensione del metodo contributivo a tutti i lavoratori riduce la disparità di trattamento e rende più stretta la relazione tra contributi versati e benefici pensionistici, riducendo le distorsioni all'offerta di lavoro. La riforma della previdenza, fissando requisiti più stringenti per il pensionamento, rafforza da subito la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico", ha precisato il governatore che, sul tema delle pensioni ha aggiunto che gli interventi previsti nella manovra "permettono di considerare sostanzialmente conclusa la lunga fase di adeguamento del nostro sistema alle mutate prospettive socio-demografiche e di sviluppo economico".

Avanti con liberalizzazioni. Il governo, secondo Visco, deve andare avanti con determinazione nel liberalizzare l'economia: "Con le liberalizzazioni - ha affermato - nei comparti delle farmacie, degli esercizi commerciali e dei trasporti vengono riavviati processi di riforma iniziati nella seconda metà dello scorso decennio; poteri di regolazione e monitoraggio vengono attribuiti ad autorità indipendenti (che incorporano le agenzie esistenti) nei comparti dell'acqua e dei servizi postali". "È un percorso - ha sottolineato Visco - a cui già le manovre estive avevano dato un impulso significativo, con interventi relativi ai servizi professionali e ai servizi pubblici locali, da proseguire con determinazione attuando efficacemente le misure già previste".  ''Gli interventi di liberalizzazione andrebbero estesi ad altri settori ancora poco esposti alla concorrenza - ha aggiunto - quali ad esempio i servizi per la mobilità urbana e i servizi postali''.

Infrastrutture. "La corretta valorizzazione del partenariato pubblico-privato richiede la predisposizione di presidi tesi a garantire un'allocazione chiara ed efficiente dei rischi e l'attento monitoraggio della gestione delle opere" ha segnalato il governatore della Banca d'Italia, che ha segnalato come "sarebbe, altresì, importante assicurare la presenza di adeguate competenze tecniche nelle amministrazioni al fine di garantire il perseguimento dell'interesse pubblico".

Unica soluzione è più Europa. ''Il risultato è buono se c'è cooperazione in Europa. Altrimenti non c'è Europa e il costo è enorme'', sostiene Visco, commentando l'andamento del vertice europeo sulla crisi. Occorre, aggiunge, ''cooperare il più possibile per evitare di sfasciare un disegno che ci ha dato benefici straordinari. L'unica risposa è più Europa, non meno Europa''. Per il governatore, "L'Italia non ha responsabilià diretta nella crisi''. Il Paese è stato coinvolto ''e forse diventiamo anche un capro espiatorio. Questa manovra consente di essere meno capro espiatorio''. Per quanto riguarda, poi, l'agenzia di rating europea, Visco ha affermato che ''è una buona idea''. ''Ci sia più concorrenza e trasparenza''.
(09 dicembre 2011)

Trst, oltrepadania. Pressing su Tondo contro la chiusura dei consolati italiani
Interrogazione urgente del consigliere del Pdl Marini «Capodistria ha un peso fondamentale per i connazionali»
di Mauro Manzin
TRIESTE
Non passa sotto traccia nel mondo politico del Friuli Venezia Giulia la notizia della prossima chiusura del Consolato generale d’Italia a Capodistria e del Consolato italiano a Spalato come previsto, per esigenze di bilancio, dal piano di ristrutturazione della rete consolare italiana deciso nel 2009 e quindi sotto la gestione Frattini della Farnesina, e da attuarsi entro il 2012.
Il consigliere regionale triestino del Pdl Bruno Marini ha immediatamente presentato un’interpellanza al presidente della Regione Renzo Tondo «affinchè intervenga urgentemente nei confronti del presidente del Consiglio dei ministri e presso il Ministero degli affari esteri al fine di riconsiderare attentamente l’opportunità della chiusura del Consolato generale d’Italia a Capodistria e del Consolato d’Italia a Spalato, tenuto conto della presenza di una cospicua minoranza di italiani in Slovenia e in Croazia».
Questo, spiega Marini, anche in funzione del «ruolo fondamentale» che il Consolato di Capodistria ha per la Comunità nazionale italiana presente in Slovenia e in Croazia e per l’integrazione europea». Marini rileva inoltre «il ruolo storico» della rappresentanza consolare italiana nel capoluogo del Litorale che «ancora prima dell’indipendenza di Slovenia e Croazia rappresentava un riferimento fondamentale per tutti gli italiani nell’ex Jugoslavia». Senza dimenticare, conclude il consigliere del Pdl, «che la presenza del Consolato di Capodistria è punto di riferimento essenziale per la cultura e la civiltà italiana nella ex Zona B dell’Istria».
Contattata l’ambasciata italiana a Lubiana per capire quali possono essere le ricaduta di un simile provvedimento soprattutto da un punto di vista operativo, la nostra rappresentanza diplomatica nella capitale slovena ha risposto di non aver avuto alcuna indicazione da Roma e, quindi, di non essere in grado di commentare la notizia.
Certo è che, viste le reazioni dei nostri connazionali d’oltreconfine, l’ammainabandiera sul palazzo che ospita la sede consolare a Capodistria viene letto come una grave mancanza d’interesse per il rispetto dell’identità italiana della regione.

Veneto, padania. Manovra, non solo aumenti
Tasse scontate agli alluvionati
Nel decreto Monti previste detrazioni fino a 48 mila euro per le spese di ricostruzione. E dopo il Piano Casa, altri premi per «l’edilizia verde»
VENEZIA—Non tutta la manovra è venuta per nuocere. Ci sono le lacrime, vero, ed il sangue, ma pure un’interessante detrazione d’imposta per le famiglie messe in ginocchio dall’alluvione di Ognissanti dello scorso anno. Non ne ha parlato nessuno, finora. Eppure sta lì, all’articolo 4 del decreto «Salva Italia» che ha appena iniziato la sua gimkana parlamentare, intitolato, per l’appunto, «Detrazioni per interventi di ristrutturazione, di efficientamento energetico e per spese conseguenti a calamità naturali». La norma aggiunge un nuovo elenco di detrazioni a quelle già previste nel Testo unico delle imposte sui redditi, nella misura del 36% e fino ad un ammontare massimo complessivo di 48 mila euro, per «le spese documentate sostenute ed effettivamente rimaste a carico dei contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono stati effettuati», tra gli altri, «gli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, sempreché sia stato dichiarato lo stato di emergenza».
Che, nella fattispecie dell’alluvione veneta, è datato 5 novembre 2010. La detrazione va applicata all’imposta lorda e riguarda qualunque intervento, a cominciare dalla manutenzione ordinaria e straordinaria, passando per i restauri e le ristrutturazioni. Tra le spese detraibili sono comprese anche «quelle di progettazione e per prestazioni professionali connesse all’esecuzione delle opere edilizie», come la parcella del geometra o dell’architetto chiamati a mettere mano alle case devastate dal fango e nel caso i lavori «consistano nella mera prosecuzione di interventi iniziati in anni precedenti, ai fini del computo del limite massimo delle spese ammesse a fruire della detrazione si tiene conto anche delle spese sostenute negli stessi anni». La detrazione, che è ripartita in dieci quote annuali costanti di pari importo, è infine ridotta del 50% se «gli interventi sono realizzati su unità immobiliari residenziali adibite promiscuamente all’esercizio dell’arte o della professione, ovvero all’esercizio dell’attività commerciale ». Le disposizioni, si legge nel decreto, entreranno in vigore il primo gennaio del 2012 e dunque devono ritenersi applicabili al calcolo dell’imposta che sarà dovuta per i redditi percepiti quest’anno, anche se gli uffici della Regione ed i tecnici che affiancano il commissario per l’alluvione Perla Stancari stanno compiendo gli ultimi accertamenti del caso.
Si tratta, ad ogni modo, di una nuova misura a favore degli alluvionati, 10.040 tra famiglie e imprese, per i quali sono già stati stanziati oltre 371 milioni di euro, con possibilità di rimborso fino al 75% dei danni ed un tetto massimo di 30 mila euro con la sola autocertificazione. Senza contare che con il decreto «Milleproroghe» della fine del dicembre scorso vennero posticipate al 30 giugno di quest’anno tutte le scadenze di pagamento fiscali (Irpef ed Irap) e contributive (previdenziali ed infortunistiche) a carico delle partite Iva colpite dalla Grande Pioggia. In chiusa, si segnala un altro comma interessante, sempre all’articolo 4 della manovra Monti, ed è quello relativo alla possibilità di detrarre, sempre con i limiti del 36% e 48 mila euro, anche le spese sostenute per le opere finalizzate «al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia». Un’agevolazione che va a sommarsi, nel solo Veneto, a quella già prevista dal Piano Casa bis approvato dalla Regione, che dà la possibilità di sommare all’ampliamento volumetrico del 20% consentito dal primo Piano Casa, un ulteriore 10% qualora si utilizzino energie rinnovabili, ed un altro 15%, nel caso in cui vi sia un contestuale intervento di riqualificazione che porti la prestazione energetica dell’edificio alla classe B. Così che complessivamente si può arrivare fino al 45% del volume originario. Più mattone e meno tasse. Non tutta la manovra è venuta per nuocere.
Marco Bonet
09 dicembre 2011

Manovra salva-Italia, Visco avverte "Pil scenderà, tasse al 45 per cento"
Il governatore di Bankitalia alle commissioni Bilancio e Finanze alla Camera: "Governo intensifichi sforzi per favorire la crescita, attuando nuove misure incisive". Urgenti interventi su lavoro, ammortizzatori sociali e lotta all'evasione
ROMA - "Le misure contenute nel decreto hanno effetti restrittivi sul Pil, stimabili in mezzo punto percentuale nel prossimo biennio". L'avverimento arriva dal governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nel corso dell'audizione nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, sulla manovra. ''Le misure di bilancio contenute nel decreto - spiega Visco - indispensabili per scongiurare scenari ancora peggiori, avranno, a parità di altre condizioni, inevitabili effetti negativi sull'attività economica''. Il governatore ha spiegato che ''le manovre varate a luglio, agosto e dicembre dimostrano la determinazione dell'Italia a riequilibrare durevolmente i conti pubblici; rendono possibile conseguire gli obiettivi annunciati: il pareggio dei conti nel 2013 resta il punto di riferimento della politica di bilancio'', ma avverte Visco: ''Il quadro macroeconomico per i prossimi trimestri è caratterizzato da
un'incertezza straordinariamente elevata, che dipende principalmente dall'evoluzione della crisi del debito
pubblico nell'area euro: se i differenziali di rendimento tra titoli di Stato permanessero su livelli elevati per un tempo prolungato peggiorerebbero ulteriormente le prospettive di crescita e verrebbe ostacolato il risanamento
programmato''.

Pressione fiscale al 45%. Con la manovra del governo Monti la pressione fiscale in Italia raggiunge quota 45%, secondo le stime di Bankitalia: "Le misure, volte a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013- dice Visco-  determinano una correzione del saldo dell'ordine di 20 miliardi in ciascun anno del prossimo triennio. Tenendo conto anche degli interventi adottati in estate, la correzione nel 2013 è pari a 76 miliardi. I nuovi interventi si concentrano per circa due terzi sulle entrate, portando la pressione fiscale intorno al 45%. Vengono definite le modalità di attuazione della clausola di salvaguardia connessa con la legge delega per la riforma fiscale e assistenziale".

Possibile inasprimento offerta credito. In Italia "un ulteriore inasprimento delle condizioni di offerta del credito potrebbe derivare dal persistere di difficoltà di provvista all'ingrosso del settore bancario", sostiene Visco che spiega che l'andamento dell'attività economica "presenta elementi di fragilità addizionali" rispetto all'area euro, "legati soprattutto all'elevato debito pubblico, che si rifletteranno in una contrazione del prodotto nel 2012 e in ritmi di sviluppo assai contenuti nel corso dell'anno successivo". Il peggioramento delle prospettive di crescita rispetto alle valutazioni formulate nel corso dell'estate, aggiunge Visco, "risente sia delle misure di correzione dei conti pubblici disposte negli ultimi mesi sia dell'eccezionale aumento degli spread rispetto ai titoli tedeschi, che si sta trasmettendo ai costi di finanziamento del settore privato e ai piani di spesa di famiglie e imprese, dando luogo a una flessione della componente interna della domanda aggregata".

Lotta all'evasione. "Una risoluta azione di contrasto all'evasione fiscale rimane prioritaria", ha aggiunto il governatore della Banca d'Italia, per il quale "l'evasione rappresenta il maggiore ostacolo" a una revisione del sistema fiscale. Inoltre "una riduzione dell'area di evasione facilita la definizione di interventi a favore dei cittadini con redditi modesti e puo' consentire una diminuzione in prospettiva della concentrazione del carico fiscale".

Auspicabile riduzione soglia tracciabilità. "Un'ulteriore riduzione della soglia sarebbe auspicabile; andrebbe accompagnata da una riduzione dei costi connessi con l'uso della moneta elettronica", ha detto ancora il governatore della Banca d'Italia, riferendosi alla soglia di tracciabilità abbassata dal decreto a mille euro.

Contenimento della spesa. ''Nel medio termine una significativa riduzione della pressione fiscale va accompagnata dal contenimento della spesa. Qualora si riuscisse a conseguire più rapidi risultati su questo fronte, potrebbe essere attenuato l'aumento delle aliquote Iva previsto nel caso di mancata attuazione dellafdelega fiscale e assistenziale, in particolare di quella del 10%, dagli effetti distributivi più regressivi'', ha rilevato Visco.

Lavoro e ammortizzatori sociali. Interventi su lavoro e ammortizzatori sociali ''sono urgenti, in particolare per rendere possibile un accesso al lavoro da parte dei giovani più facile e sicuro e per garantire loro una non effimera progressione economica'', ha aggiunto il governatore di Bankitalia. La riforma degli ammortizzatori, secondo Visco, ''va inserita in una visione organica della protezione sociale ispirata a un principio di universalità. Ciò significa integrare gli strumenti di sostegno per coloro che perdono il lavoro con politiche attive di riqualificazione e reinserimento professionale''.

Pensioni, metodo contributitivo riduce disparità. "L'estensione del metodo contributivo a tutti i lavoratori riduce la disparità di trattamento e rende più stretta la relazione tra contributi versati e benefici pensionistici, riducendo le distorsioni all'offerta di lavoro. La riforma della previdenza, fissando requisiti più stringenti per il pensionamento, rafforza da subito la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico", ha precisato il governatore che, sul tema delle pensioni ha aggiunto che gli interventi previsti nella manovra "permettono di considerare sostanzialmente conclusa la lunga fase di adeguamento del nostro sistema alle mutate prospettive socio-demografiche e di sviluppo economico".

Avanti con liberalizzazioni. Il governo, secondo Visco, deve andare avanti con determinazione nel liberalizzare l'economia: "Con le liberalizzazioni - ha affermato - nei comparti delle farmacie, degli esercizi commerciali e dei trasporti vengono riavviati processi di riforma iniziati nella seconda metà dello scorso decennio; poteri di regolazione e monitoraggio vengono attribuiti ad autorità indipendenti (che incorporano le agenzie esistenti) nei comparti dell'acqua e dei servizi postali". "È un percorso - ha sottolineato Visco - a cui già le manovre estive avevano dato un impulso significativo, con interventi relativi ai servizi professionali e ai servizi pubblici locali, da proseguire con determinazione attuando efficacemente le misure già previste".  ''Gli interventi di liberalizzazione andrebbero estesi ad altri settori ancora poco esposti alla concorrenza - ha aggiunto - quali ad esempio i servizi per la mobilità urbana e i servizi postali''.

Infrastrutture. "La corretta valorizzazione del partenariato pubblico-privato richiede la predisposizione di presidi tesi a garantire un'allocazione chiara ed efficiente dei rischi e l'attento monitoraggio della gestione delle opere" ha segnalato il governatore della Banca d'Italia, che ha segnalato come "sarebbe, altresì, importante assicurare la presenza di adeguate competenze tecniche nelle amministrazioni al fine di garantire il perseguimento dell'interesse pubblico".

Unica soluzione è più Europa. ''Il risultato è buono se c'è cooperazione in Europa. Altrimenti non c'è Europa e il costo è enorme'', sostiene Visco, commentando l'andamento del vertice europeo sulla crisi. Occorre, aggiunge, ''cooperare il più possibile per evitare di sfasciare un disegno che ci ha dato benefici straordinari. L'unica risposa è più Europa, non meno Europa''. Per il governatore, "L'Italia non ha responsabilià diretta nella crisi''. Il Paese è stato coinvolto ''e forse diventiamo anche un capro espiatorio. Questa manovra consente di essere meno capro espiatorio''. Per quanto riguarda, poi, l'agenzia di rating europea, Visco ha affermato che ''è una buona idea''. ''Ci sia più concorrenza e trasparenza''.
(09 dicembre 2011)

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