domenica 5 febbraio 2012

Federali_mattino_5.2.12. In foggiano, il burocratese padano-sabaudo si traduce a spes’ toy’ (a spese tue). - Una nota, infine, sugli effetti della riduzione del tasso di co-finanziamento che formalmente sara' adottata entro fine febbraio per cinque Regioni del Sud (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna). Il Dipartimento per le politiche di sviluppo (DPS) fa osservare che tale riduzione, che dara' vita al Fondo Piano d'Azione, determinera', a parita' della spesa effettuata, un incremento della quota di spesa sul totale delle risorse programmate nei Programmi operativi regionali (POR).

Napoli. America's Cup, le opere saranno realizzate da una ditta calabrese
Sud: Barca, migliora spesa fondi strutturali. +5,3% su ultimo trimestre
Lavoro: Fornero, valorizzare merito ed evitare industrie delocalizzino
Caldoro: in Campania arrivano due miliardi per la ricerca e l'innovazione
Metano dalle biomasse, il Nord è il luogo ideale
Prendetela per l’orgoglio
Gas, la Russia taglia le forniture



Napoli. America's Cup, le opere saranno realizzate da una ditta calabrese
Aggiudicataria dell'appalto è la Arena Fortunato di Villa San Giovanni, ribasso del 31%. Alla gara hanno partecipato 31 concorrenti provenienti da tutta Italia
 NAPOLI - Si è conclusa presso il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Campania e Molise, la gara d' appalto con procedura aperta per la realizzazione dell' intervento « America's Cup World Series 2012- Mergellina- opere temporanee a mare - prolungamento della scogliera foranea alla rotonda A. Diaz», cui hanno partecipato 31 concorrenti provenienti da tutta Italia. È risultata provvisoriamente aggiudicataria l'impresa «Arena Fortunato» s.r.l. di Villa San Giovanni (RC), col ribasso d' asta del 31,827. La consegna dei lavori è prevista per lunedi 6 Febbraio.
Si farà fronte all' intervento con fondi a valere sul POR - FESR Campania 2007 - 2013. Il Provveditorato è stato incaricato con apposita convenzione dal Comune di Napoli di curare e redigere il progetto per la realizzazione delle opere a mare, a carattere temporaneo per un importo complessivo di 4 milioni di euro. In qualità di stazione appaltante, ha indetto la relativa gara con l' adozione del criterio del prezzo più basso.
È stato necessario provvedere, si legge in una nota, alla progettazione e alla realizzazione delle opere temporanee a mare con il prolungamento di entrambe le estremità della scogliera foranea alla Rotonda Diaz di via Caracciolo - necessarie alla sicurezza degli specchi d' acqua retrostanti - , per delle operazioni di varo ed alaggio delle imbarcazioni, soprattutto nel caso di allarme meteo. L' intervento, sulla scorta della soluzione progettuale concordata tra gli organizzatori dell' evento e il comune di Napoli ed alla luce dei risultati delle consulenze specialistiche, prevede il prolungamento di entrambe le estremità della scogliera esistente (verso Est di 85 m. e verso Ovest 75 m.), con diversa inclinazione rispetto all' asse della stessa e alla direzione del lungomare. Il progetto, è stato esaminato in sede di Conferenza di servizi ove ha ottenuto i pareri favorevoli di tutti gli enti.
Prima della gara al fine di evitare lungaggini successive, il Provveditorato, conclude la nota, ha anticipato quanto necessario per procedere con l'immediato inizio dei lavori, in particolare: i rilevamenti di ordigni esplosivi e/o residuati bellici sul fondale marino interessato per la certificazione di garanzia necessaria e, su disposizione della Soprintendenza Speciale Archeologica di Napoli e Pompei, all' ispezione dei fondali marini per eventuali rilevamenti di reperti archeologici. Il Provveditorato, nello svolgimento della sua funzione di stazione appaltante, ha sottoscritto il protocollo di legalità, ai fini della prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dei contratti pubblici, di lavori, servizi e forniture.

Sud: Barca, migliora spesa fondi strutturali. +5,3% su ultimo trimestre
04 Febbraio 2012 - 13:57
 (ASCA) - Roma, 4 feb - Miglioramento della spesa per i fondi strutturali con un +5,3% nel Sud sul trimestre precedente.
Lo comunica una nota del ministero per la Coesione territoriale.
 In base ai nuovi dati sul monitoraggio dei fondi strutturali, aggiornati al 31 dicembre dell'anno appena trascorso e validati oggi dalla Ragioneria generale dello Stato e dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, spiega la nota, le percentuali dell'ultimo trimestre relative al rapporto tra spese e risorse programmate sono cresciute in modo apprezzabile sia per l'obiettivo Convergenza, sia per quello Competitivita'.
 Per l'obiettivo Convergenza, dotato di 43,5 miliardi di euro e rivolto alle Regioni del Sud, l'Italia, nel confronto dei dati tra fine ottobre e fine dicembre 2011, e' passata dal 14,4% al 19,7% di spesa. Migliora anche l'obiettivo Competitivita' che riguarda le Regioni del Centro Nord (15,7 miliardi di euro) e che segna un piu' 4,3% passando dal 28,4% dello scorso ottobre al 32,7% di fine dicembre (in allegato la tabella).
 Se si analizza la serie storica delle percentuali di spesa per l'obiettivo Convergenza sull'arco temporale che va da dicembre 2009 a dicembre 2011, si osserva, dopo una prima accelerazione fra agosto e ottobre, la nuova piu' forte accelerazione di fine anno (cfr. grafico in allegato).
Nonostante il miglioramento, il dato di fondo e' tuttavia noto: l'Italia continua, anche a fine dicembre 2011, a occupare il ventiseiesimo posto tra i Ventisette dell'Unione europea per capacita' di ''tiraggio' dei fondi strutturali.
Soltanto la Romania presenta performance peggiori delle nostre.
 ''I dati relativi al Sud - ha commentato il ministro Fabrizio Barca - riflettono le misure prese nella seconda parte dello scorso anno e si intravedono primi positivi segni. Ma la situazione e' ancora seria ed e' indispensabile accrescere gli sforzi per proseguire sulla strada dell'accelerazione e della riqualificazione della spesa, come indicato nel Piano d'azione/coesione sottoscritto a dicembre in una cornice di leale collaborazione tra il Governo e le Regioni del Sud''.
 Una nota, infine, sugli effetti della riduzione del tasso di co-finanziamento che formalmente sara' adottata entro fine febbraio per cinque Regioni del Sud (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna). Il Dipartimento per le politiche di sviluppo (DPS) fa osservare che tale riduzione, che dara' vita al Fondo Piano d'Azione, determinera', a parita' della spesa effettuata, un incremento della quota di spesa sul totale delle risorse programmate nei Programmi operativi regionali (POR).
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Lavoro: Fornero, valorizzare merito ed evitare industrie delocalizzino
04 Febbraio 2012 - 15:20
 (ASCA) - Roma, 4 feb - ''Valorizzare il merito in tutti gli ambienti'' ed evitare che ''le nostre imprese si trasferiscano in Romania''. Sono le priorita' delineate dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, intervistata da Sky Tg24. ''Abbiamo bisogno di industria in questo paese - ha aggiunto -. In Italia abbiamo perso molti settori, il settore manufatturiero si e' ridotto. Bisogna evitare che le imprese vadano nei paesi in cui produrre costa di meno. Bisogna evitare che le nostre imprese vadano a trasferirsi all'estero'' e l'unico modo per farlo e' ''quello di dare una prospettiva''.
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Caldoro: in Campania arrivano due miliardi per la ricerca e l'innovazione
Il governatore: «È un'occasione irripetibile, ma bisogna evitare la frammentazione degli investimenti»
NAPOLI - Nei prossimi tre anni, la Campania avrà a disposizione «quasi 2 miliardi di euro» da destinare alla ricerca e all'innovazione: un'occasione da non perdere«. Al «Sabato delle idee», iniziativa promossa da Fondazione Sdn e Università Suor Orsola Benincasa, il governatore della Campania, Stefano Caldoro, parla di «occasione forse irripetibile». Il punto, però, è che si corre il rischio di una eccessiva «frammentazione» dei finanziamenti. Da qui l'idea di armonizzare i fondi, «fare massa critica» e la proposta «unire più progetti di ricerca messi a bando dal Miur e accorparli per materie funzionali, come per esempio il settore dell'innovazione e delle ricerca nei trasporti, che si integra con il sistema sicurezza, con il controllo ambientale».
IL PUNTO DEBOLE -«Possiamo lavorare per integrare le risorse - ha affermato Caldoro - di creare una piattaforma che preveda, ad esempio, delle premialità se si lavora insieme». «La parcellizzazione - ha sottolineato - è un problema italiano, mentre gli altri Paesi fanno fronte comune«. Nello specifico, come ha spiegato il presidente della giunta regionale, «arriveranno 1 miliardo e 200milioni di euro a cui vanno ad aggiungersi fondi tra i 300 e i 500 milioni derivanti dal Programma quadro europeo e quelli dal Ministero per lo Sviluppo economico, destinati a questo settore, che si aggirano sui 300milioni». «Cifre enormi», ha precisato. Misure, iniziative e progetti di ricerca non mancano: sono, ad esempio, i laboratori pubblico-privato, «azioni sperimentali che stiamo mettendo in campo per la parte delle Smart communities, azioni di sistema legate soprattutto a servizi, sistemi applicativi della ricerca e dell'innovazione». E ancora le misure rivolte ai giovani con «il finanziamento dei dottorati di ricerca post laurea e il segmento dell'alta formazione, oltre al grande programma per la scuola». Quello che Caldoro definisce «punto debole» è che tutte queste misure «produrranno centinaia di progetti o iniziative». Caldoro ha inoltre ricordato che la «Campania, per investimento in ricerca, è prima tra le Regioni del Mezzogiorno e al di sopra della media nazionale».
IL MINISTRO PROFUMO - Nonostante le difficoltà del Paese, la strada intrapresa è quella corretta. Le prospettive per il Sud ci sono e sono di grande interesse», ha aggiunto Francesco Profumo, ministro per la Ricerca scientifica, a Napoli, per prendere parte al <Sabato delle idee». «È stato avviato un buon percorso - ha affermato - con i 'Progetti di ricerca di interesse nazionalè, i Prin, e altre azioni rivolte ai giovani e con il Piano Sud, sia per la parte delle strutture università sia per per quella che riguarda la scuola». Per Napoli, a suo avviso, «per quanto riguarda le infrastrutture, con il Piano approvato dal Cipe a gennaio, ci sono le condizioni per concludere le strutture avviate durante gli anni precedenti». «È un elemento essenziale - ha precisato - perchè significa dare spazio a una maggiore qualità». «Ci alleniamo anche in vista di Horizon 2020 - ha affermato il ministro - e per i Fondi di coesione 2014-2020». Profumo ha ricordato di essere stato a Copenaghen, insieme con i ministri europei alla Ricerca, precisando che «c'è, in questa fase, grande attenzione alla stesura del documento definitivo di Horizon 2020». Per Profumo «dobbiamo dare un contributo, in quanto Paese, in termini intellettuali». Il ministro ha sottolineato che rispetto agli altri Stati membri, «l'Italia presenta all'Europa maggiori proposte rispetto a Inghiterra, Francia, Germania e Olanda, ma sono ben poche quelle che vengono ammesse a diventare progetti». «Siamo bravi e capaci, ma qualcosa non funziona - ha concluso - dobbiamo trasformare la creatività di queste proposte in atti concreti».

Metano dalle biomasse, il Nord è il luogo ideale
BIOENERGY. Una opportunità per la green economy soprattutto nelle regioni settentrionali
 Ci sono le reti, le competenze tecniche e le capacità produttive Il futuro è in mano ai ministeri che devono stabilire gli incentivi
04/02/2012
Il Nord Italia è il terreno ideale per lo sviluppo del biometano. È partito da questa certezza il seminario ospitato ieri dal Salone Bioenergy di Fieragricola (in programma fino a lunedì a Veronafiere), e intitolato «Il biometano: un'opportunità per la green economy italiana». «La situazione italiana, in particolare nel Nord Italia», ha spiegato Arthur Wellinger, presidente dell'Associazione europea biogas, «è ideale per lo sviluppo del biometano, grazie alla ramificazione dei gasdotti e all'opportunità di convogliare il gas verde nelle reti comuni». Nel Paese questa fonte di energia è sviluppata per quanto riguarda i mezzi di trasporto “green”. Ma le potenzialità sono ancora molte e con un vantaggio spesso dimenticato sul fronte ambientale: il biometano ha un'emissione di anidride carbonica pari a zero. Lo ha capitola Germania, che produce oggi 85 metricubi l'ora (l'Italia è a quota 39 metricubi/h) e punta ad arrivare a produrre 6 miliardi di metricubi di biometano nel 2020. E proprio per incentivare questa fonte rinnovabile, l'Unione Europea ha messo sul piatto oltre 730 milioni, per il piano Intelligent Europe Energy. «Ma in Italia è necessaria una strategia nazionale, non locale, né tantomeno destinata alla sola Pianura Padana», ha commentato Marino Berton di Aiel, l'Associazione italiana delle energie agroforestali, «bisogna coinvolgere anche il Centro e il Sud con una strategia intelligente, senza conflitti con la filiera food, senza cioè competere con la produzione alimentare. E secondo me le prospettive sono buone: il decreto 28 del 2011», ha spiegato Berton, «recepisce le direttive europee per quanto riguarda gli investimenti in fonti rinnovabili e gli incentivi per il biometano, sia esso messo in rete, utilizzato per il riscaldamento, per l'energia elettrica o finalizzato alla trazione dei veicoli».
SOSTENIBILITÀ. Il biometano è infatti un carburante sostenibile e l'Italia gode di un parco macchine straordinario, che conta 600mila veicoli e 800 distributori, ed è al primo posto per l'impiego del metano nei veicoli destinati al trasporto pubblico: il 13 per cento su un parco nazionale di 70mila mezzi va a gas. Il futuro però è nelle mani dei tre ministri, dello Sviluppo economico, dell'Ambiente e dell'Agricoltura. «Saranno loro», ha aggiunto Berton, «a stabilire nei prossimi mesi con un decreto attuativo gli incentivi destinati al biometano: non servono cifre eccessive, ma equilibrate. Una volta che conosciamo le risorse a disposizione e le specifiche tecniche possiamo pianificare la produzione e la distribuzione del biometano i Italia». Più consolidata in Italia è la tecnologia del biogas. «Negli ultimi tre anni c'è stato un forte sviluppo», ha spiegato ieri Lorenzo Maggioni, del Consorzio Italiano Biogas, «grazie agli incentivi c'è stato un notevole aumento degli impianti. In Lombardia, ad esempio, il 3% dei terreni agricoli è destinato alla produzione di biogas, a Cremona ci sono 130 impianti, il 10% dell'intera superficie agricola. Siamo però molto lontani dalla realtà tedesca», ha sottolineato Maggioni. Se in Italia gli impianti di biogas derivante da prodotti agricoli sono 500, in Germania superano i 7.500. «Ma anche noi abbiamo le potenzialità per arrivare a quei numeri», ha concluso, «senza togliere spazi alla filiera del food. Il biogas infatti sfrutta meglio i terreni marginali e permette di fare una doppia semina nello stesso anno». L'ottimismo per il futuro del biogas e del biometano non è presente però tra le imprese di agro-zootecnia. Il calo progressivo che ha caratterizzato il settore in questi anni, con una flessione intorno al 20% in dieci anni, proseguirà, così come la concentrazione di capi in stalla. Però, il nucleo delle imprese a conduzione famigliare resisterà, ma potrà sopravvivere solo se verranno applicate le nuove tecnologie: edifici zootecnici, robot e giostre per la mungitura, sistemi automatici per l'alimentazione.F. L.

Prendetela per l’orgoglio
di Florian Eder – 5 febbraio 2012
Pubblicato in: Germania
Traduzione di ItaliaDallEstero.info
L’Italia guida una pericolosa alleanza che chiede solidarietà in moneta sonante. Il premier Mario Monti sa, che la via più semplice non è quella giusta. Tuttavia prosegue per la sua strada. Farsi sfuggire l’occasione non farebbe bene all’Europa.
L’Europa ha un nuovo protagonista. Un distinto signore brizzolato, ben educato e dai polsini inamidati. Si chiama Mario Monti, ha 68 anni ed è presidente del consiglio italiano da ben 70 giorni. In questo periodo ha restituito credibilità al suo ruolo e al paese. Con passi accorti li ha portati entrambi in Europa e nel parlamento italiano ha spazzato via quell’aspetto ridicolo che aveva contraddistinto il suo predecessore.
Porta un insolito effetto di freschezza sullo scenario politico italiano. Mario Monti ha liberato l’Italia dall’incubo di non essere più presa sul serio. Questo lo ha reso uno dei principali partner di Angela Merkel nella crisi europea, ma anche il suo più potente antagonista.
Ma i successi iniziali non appagano Monti che pretende Maggiore solidarietà, più riconoscimenti al suo lavoro, un ampliamento dello scudo monetario – maggiore liquidità. Con l’autorità del suo incarico e della sua persona si fa portavoce di un’alleanza che: per la sua mancanza di fiducia sta mettendo in gioco il salvataggio dell’Europa, che teme i mercati e chiede un definitivo impegno dei potenti. E’ agli sgoccioli, c’è solo un lieve segnale di distensione nei disastrosi piani che hanno messo l’Europa in crisi. L’alleanza non ha fiducia nella forza delle volontà politiche. Non fa alcun affidamento sul fatto che i portoghesi e gli spagnoli stessi siano i principali interessati all’abbattimento del deficit del proprio paese, sul fatto che le riforme strutturali non sono restrittive, ma danno respiro. E non osa dire chiaro in faccia ai cittadini: siete chiamati in causa anche voi.
La cosa sorprendente è che Monti conosce meglio di tutti la strada giusta. Ma anche per lui la via del rigore è la più scomoda. Se si presenta la prospettiva di un aiuto, perché allora non chiederlo? Monti è l’eroe degli oppressi come Mariano Rajoy. A casa sua il premier spagnolo critica l’ostinazione tedesca del rigore nel bilancio. La settimana scorsa a Berlino, in un faccia a faccia con la cancelliera tedesca, non ha avuto il coraggio di ripeterlo. In questa occasione Rajoy si è comportato da scolaro diligente che promette riforme lodando uno stato che non debba finanziarsi a spese delle generazioni future. Viceversa Monti va dritto al sodo, dice apertamente ciò che si propone La sua esperienza (e quella degli altri assieme a lui) lo rende credibile: in qualità di commissario europeo ha dimostrato la forza delle riforme liberali e anche stavolta, assicura, manterrà il compito affidatogli. Il primo della classe diventa capoclasse degli statisti del sud Europa, ma una cosa giudica male: non si tratterà più di offrire un paio di riforme in cambio di contanti a Bruxelles. La salvezza dell’euro non è più un affare da bazar.
L’italiano è allo stesso tempo l’eroe di coloro che desiderano uno stato rigoroso, che vedono in lui e nel danaro dei suoi cittadini un puro e semplice strumento. Uno strumento da utilizzare a proprio piacimento, quando serve, per evitare traumi al sistema economico. Sono gli stessi che considerano un mezzo anche un istituto d’emissione. Mario Monti, questo personaggio signorile della vecchia Europa, è l’insospettabile testimonial in tutta la Dolce Vita di Christine Lagarde, la nuova lady di ferro in Europa. Nei panni di dirigente dell’FMI ripete ciò che chiede quando indossa le vesti di ministro delle finanze francese: più tasse ai ricchi negli stati bisognosi. Monti è anche testimonial del presidente degli Stati Uniti: Obama e Monti presto si vedranno per discutere di “un ampliamento del fronte finanziario europeo”, secondo quanto riferisce la Casa Bianca. Monti gode del sostegno di Obama. Il canto delle sirene ammalia il vertice europeo, il dolce canto dell’emissione di denaro.
Il futuro dell’euro zona dipende dall’Italia. Se non riuscisse il salvataggio della Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna potrebbero andare in fumo. L’Italia è così importante e forte che il paese sarà il fattore determinante per tenere unita l’Unione Monetaria o lasciarla andare a pezzi. Per il momento però non serve il programma di incentivazione al lavoro garantito dai finanziamenti di Bruxelles, nè serve l’aumento di aiuti economici, insufficienti all’Italia con i suoi 1.8 milioni di euro di debito pubblico. Al momento è d’aiuto soltanto la strada che Monti ha cominciato a percorrere a Roma. Peccato che al momento non possa essere certo che conduca allo scopo: mettere in ordine le spese e togliere i benefici ai privilegiati. Monti ha puntato i piedi con forza nelle prime settimane. L’Italia ha deciso di rendere più concorrenziali quei settori che condizionano la vita di tutti i giorni: gli studi legali e le farmacie, i tassisti e i distributori di benzina. Si è fatto dei nemici, ma da da tempo gli italiani non sono tutti reazionari.
Da tempo diminuiscono le spese finanziarie italiane, senza alcun aiuto da parte di Berlino. Nemmeno i mercati riescono a resistere al fascino di Monti. Lo assecondano. E gli accordano anche tempo: Con freddezza Monti tiene testa ai parlamentari, rimasti ancora ai tempi di Silvio Berlusconi, che hanno voluto dimostrargli che il suo incarico di governo dipende solo dalla loro clemenza. Allo stesso tempo il loro destino dipende dal premier ad interim. Secondo i sondaggi la maggioranza di Berlusconi è acqua passata. Non se parla proprio di una caduta di Monti prima delle elezioni politiche del 2013.
L’Italia deve sfruttare l’opportunità, poiché anche se ci si è dati molto da fare, non si è però ottenuto nulla. I ricchi esportano fondi in nero in Svizzera, nonostante la stretta rete con cui l’Italia traccia i flussi di denaro. Ma: la repubblica la sfrutta a malapena. Il paese si disgrega sia al nord che al sud, tra i privilegiati e tra quelli che restano a bocca asciutta. Gli italiani siedono su un patrimonio finanziario, che ammonta a più della metà della situazione debitoria nazionale. E’ comodo far pagare agli altri, ma non è degno di una nazione orgogliosa. L’Italia vuole riconquistarsi il suo posto in Europa. Se Monti dimostra che riuscirà ad avere ragione della crisi economica con le sue misure restrittive, nessuno gli rifiuterà questo ruolo di comando. Il suo ruolo non è solo salvare l’Italia, bensì, e l’Europa è pronta, quello di scendere con con consapevolezza in campo contro le potenze economiche del mondo.
[Articolo originale "Packt sie bei ihrem Stolz" di Florian Eder]

Gas, la Russia taglia le forniture
4 febbraio 2012
Svetlana Borisova, Russia Oggi
Il colosso Gazprom stringe i rubinetti verso l'Europa a causa dell’aumento della richiesta interna dovuta al gelo che sta colpendo la Federazione. Volumi in calo per l'Italia fino al 30 per cento
La Russia stringe i rubinetti. Il colosso Gazprom sta infatti riducendo le forniture di gas verso Ovest, con conseguenze per l’Italia e l’Europa. Le gelide temperature che stanno stringendo in una morsa tutti i Paesi dell’ex Unione Sovietica hanno spinto a concentrare il gas sul territorio russo, diminuendo quindi le esportazioni verso il Vecchio Continente. Una diminuzione che per ora si attesta al 29,6 per cento per quanto riguarda l’Italia.
Un dato che sta andando via via peggiornando rispetto ai giorni scorsi, visto che nelle 24 ore precedenti l'import era in calo del 28,9 per cento. Ma non si vogliano creare allarmismi. Tuttavia, alle 14 del 4 febbraio 2012, secondo i dati di Snam Rete Gas, nel sistema sono stati immessi solamente 72,6 milioni di metri cubi rispetto a una richiesta di 103,1 milioni di metri cubi.
A risentirne sarebbero anche Germania, Polonia, Austria, Slovacchia, Ungheria, Bulgaria, Romania e Grecia, nonostante la Commissione Europea assicuri che “per il momento non sussiste alcuno stato di emergenza”. Dal canto suo, il gigante energetico russo ha affermato che “verranno rispettati tutti i contratti in essere” e che i volumi esportati rientrano nei parametri normali.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Ria Novosti, il premier russo Vladimir Putin avrebbe dichiarato che “l’obiettivo principale è quello di soddisfare le esigenze interne della Russia”, sottolineando comunque che nessun partner straniero risentirà di questa decisione.
Nel frattempo arrivano le rassicurazioni da parte della Commssione Europea: “Tutti gli Stati dell’Unione sono in grado di acquistare gas da altri Paesi o di attingere dai propri stock – ha dichiarato Marlene Holzner, portavoce del commissario Ue all'Energia, Gunther Oettinger –. Per il momento quindi è scongiurata qualsiasi situazione critica”.
L’eventuale meccanismo di emergenza verrà applicato solamente nel caso in cui si dovesse constatare l’impossibilità da parte del mercato di far fronte alla domanda.

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