giovedì 9 febbraio 2012

Federali_mattino_9.2.12. Le Idi di Marzo. - V.D.R.: Berlino avrebbe chiesto e ottenuto di ridurre il tasso per arrivare ad aumentare la perdita reale che a quel punto arriverebbe al 65-70% dell'investimento. I Governi dell'eurozona puntano anche negoziare con i creditori privati della Grecia i rimborsi dei bond in scadenza il 20 marzo.---Il 27,7% della popolazione greca nel 2010 era a rischio di poverta' o esclusione sociale, oltre tre milioni di persone. In termini assoluti, erano invece 14,7 milioni gli italiani nella stessa condizione (24,5%), in Francia 11,7 milioni (19,3%), in Spagna 11,6 milioni (25,5%) e in Portogallo quasi 2,7 milioni (25,3%).---La ristrutturazione del debito greco non metterà in pericolo le banche tedesche. Lo ha dichiarato il vice presidente della Bundesbank, Sabine Lautenschlager, nel corso di una conferenza, aggiungendo che il livello di esposizione degli istituti di credito tedeschi in Grecia non è preoccupante e non dovrebbe pertanto spaventare.

L'UNIONE SARDA - Economia: Microcredito, così nasce l'impresa
L'UNIONE SARDA - Economia: Nascosti al fisco 310 milioni di euro, ecco l'Isola che non paga le tasse
Rigassificatore di Gioia Tauro via libera definitivo dal ministero dell'Ambiente
Grecia:Efsf contribuira' a taglio debito
Grecia: S&P, sara' default pilotato
Grecia. L'haircut potrebbe colpire i bond di marzo
Poverta': Eurostat; a rischio 27,7% greci, crescono spagnoli. Italiani fra piu' numerosi (14,7 mln), in Europa 23,4%
Spagna: Rajoy, disoccupazione destinata ad aumentare
Bundesbank, esposizione banche a haircut Grecia non critica
Germania emette 3,293 miliardi titolo febbraio 2017 allo 0,91%
Cucchiani: «Titoli di Stato? Faremo la nostra parte»
Presidenza del Consiglio dei Ministri. Statuto della Regione del Veneto, delibera Giunta regionale



L'UNIONE SARDA - Economia: Microcredito, così nasce l'impresa
08.02.2012
Il progetto della Camera di commercio di Cagliari in aiuto di chi ha pochi mezzi Una rete di consulenti a livello nazionale a disposizione delle microimprese per assisterle nelle fasi di avvio e sviluppo: è il progetto presentato lunedì a Cagliari nell'ambito del convegno promosso dalla Camera di commercio, “La microfinanza: aspetti e pratiche”, a cui hanno partecipato imprese, associazioni di categoria, istituti di credito, consorzi fidi e consulenti d'impresa. L'iniziativa era già stata presentata nel 2007 (insieme alla Provincia di Cagliari) dalla Camera di commercio che ora la rilancia all'interno di un sistema di microfinanza. L'obiettivo è quello di fornire il sostegno necessario per la creazione di microimprese. Uno strumento di aiuto, quindi, all'imprenditoria femminile, ma anche a quella giovanile e a chiunque abbia necessità di accedere al microcredito (fino a un massimo di 25.000 euro) per mettere in piedi una propria attività. Più in generale si rivolge a quelle categorie con oggettive difficoltà di accesso al credito e considerate non solvibili dalle banche, quali disoccupati, cassintegrati, immigrati. La novità, oggi, è proprio la rete che «assicura alle imprese attività di assistenza e consulenza, ancora più importante della stessa erogazione dei fondi», dice Andrea Muti di Unioncamere nazionale. Il microcredito, infatti, deve essere accompagnato da formazione, tutoraggio e business plan, altrimenti diventa «solo assistenza ai bisognosi, ma non decolla come progetto imprenditoriale, sia pure minimo», aggiunge Maurizio Berruti del consorzio camerale per il credito e la finanza. La rete nasce, quindi, con l'obiettivo di ridefinire il rapporto tra accesso al credito e microimprese perché, come sostiene Berruti, «oggi la possibilità accedere al credito attraverso i canali ordinari è praticamente uguale a zero». Il microcredito «è un modello che rompe il circuito dell'assistenza e costruisce forme di solidarietà attive», dice Giovanni Nicola Pes, capo della segreteria della presidenza dell'Ente nazionale per il microcredito, aggiungendo un esempio che chiarisce il concetto: «Non regaliamo più pesci, ma insegniamo alla gente a pescare». In Italia il microcredito ha un volume di affari di circa 250.000.000 di euro, che vale appena l'1% dell'intero sistema economico; 80 sono, invece, gli operatori che si occupano di microfinanza attiva. Rispetto al resto d'Europa, la Penisola è ancora indietro: in Francia, per esempio, le operazioni di microcredito sono dieci volte superiori.

L'UNIONE SARDA - Economia: Nascosti al fisco 310 milioni di euro, ecco l'Isola che non paga le tasse
08.02.2012
Scoperti in un anno 257 evasori totali, denunciati altri 213 “furbetti” Sono quelli che all'asilo pagano la retta più bassa e poi accompagnano i pargoli su lussuose Mercedes. Quelli che mangiano nei ristoranti più cari e si regalano vacanze da sogno, ma dichiarano meno di un operaio generico. Sono gli evasori fiscali, specie (purtroppo) per nulla in via di estinzione. Uomini e donne che il generale Stefano Baduini, comandante regionale della Guardia di Finanza, non esita a definire «parassiti della società e nei casi più eclatanti veri e propri delinquenti, perché evadere significa rubare alla collettività, a maggior ragione in un momento di crisi come questo».
I NUMERI DELL'EVASIONE Un fenomeno che anche in Sardegna fa sentire il suo letale peso, sottraendo ricchezza e amplificando gli effetti della recessione. I soldi ci sono, ma chi ne ha di più li nasconde. E i dati lo dimostrerebbero. Nell'ultimo anno le Fiamme Gialle isolane hanno scovato 257 evasori totali. Persone che non hanno mai pagato un centesimo di tasse. Sapete quanto avevano messo via? Duecento milioni di euro. A loro si aggiungono poi gli evasori parziali, quelli che hanno sì fatto la dichiarazione dei redditi, ma alleggerendola di parecchio. La Finanza ne ha scoperto 213, tutti denunciati. Con loro il totale dell'evasione nell'Isola arriva a 310 milioni di euro. Un'enormità, anche se il sospetto, anzi la certezza, è che si tratti solo della punta dell'iceberg. Altrettanto spaventoso il conto dell'Iva non versata, pari a 42 milioni di euro. Senza dimenticare il lavoro nero: nelle aziende sarde sono stati scoperti 181 dipendenti “fantasma”, più altri 32 in qualche modo irregolari.
INDAGINI E SEQUESTRI Per individuare e incastrare i furbetti nostrani le Fiamme Gialle hanno però dovuto sudare parecchio. Perché alcuni trucchi utilizzati sono talmente ingegnosi e complicati da richiedere mesi di lavoro di intelligence . Fatturazioni estero su estero, triangolazioni fra società con sede nei paradisi fiscali, patrimoni colossali intestati ad anonimi prestanome. Insomma, risalire a chi detiene il tesoro nascosto di questo Paese è impresa ardua. Ma quando ci si riesce ora c'è un'arma in più per evitare che i buoi scappino dalla stalla: i sequestri per equivalente. Strumento grazie al quale sono finiti sotto chiave conti correnti, valuta e beni mobili e immobili per due milioni e 240 mila euro.
LE FRODI SUI FONDI PUBBLICI C'è poi un altro versante sul quale la Finanza ha concentrato la propria attenzione: quello delle frodi sui fondi pubblici. Un tema che in Sardegna, dove quasi ogni impresa nasce “assistita”, è di fondamentale importanza. E anche qui non c'è da stare allegri. In dodici mesi sono state 52 le persone denunciate per aver percepito indebitamente o anche solo richiesto finanziamenti europei o regionali per 26 milioni di euro, 8 dei quali sono stati congelati proprio grazie al tempestivo intervento dei militari delle fiamme gialle.
LOTTA AGLI SPRECHI Ultimo capitolo, ma non in ordine d'importanza, la lotta agli sprechi da parte di enti e istituzioni pubbliche. In dodici mesi la Finanza ha eseguito, su iniziativa o delega della Corte dei Conti, 15 controlli, che hanno fatto emergere danni erariali stimati in 61 milioni di euro. Soldi nostri. Soldi di tutti.

Rigassificatore di Gioia Tauro via libera definitivo dal ministero dell'Ambiente
MILANO - Via libera definitivo da parte del ministero dell'Ambiente al progetto per la realizzazione del rigassificatore di Gioia Tauro. Lo ha annunciato ieri il ministro Corrado Clini, che lo ha voluto confermnare anche attraverso il suo account su Twitter: "Più metano per l'italia. Ho firmato il via libera finale che permette di aprire i cantieri del rigassificatore".
 La procedura di valutazione di impatto ambientale era stata già conclusa un paio di anni fa, quello che è giunto oggi è il documento 'di concerto', l'autorizzazione finale che farà - finalmente - aprire i cantieri.
Il progetto di rigassificatore di Gioia Tauro è gestito dalla società Lng Medgas Terminal, controllata da Sorgenia (Gruppo Cir) e Iren. Il terminale, che a regime assicurerà una copertura pari a oltre il 10% della domanda nazionale di gas attesa, avrà una capacità massima di 12 miliardi di metri cubi e sarà in grado di accogliere navi metaniere fino 265 mila metri cubi.
(08 febbraio 2012)

Grecia:Efsf contribuira' a taglio debito
Bce cederebbe bond atene in cambio di quelli emessi da fondo
08 febbraio, 12:02
(ANSA) - ROMA, 8 FEB - Il fondo di salvataggio europeo Efsf ''probabilmente giochera' un ruolo significativo'' nella riduzione della esposizione debitoria che la Grecia sta negoziando con i creditori. Lo ha detto a Londra l'amministratore delegato dell'Efsf Christophe Frankel. La Bce avrebbe acconsentito a cedere all'Efsf i titoli greci in suo possesso in cambio di bond emessi dal fondo: rinunciando a parte dei profitti su questi titoli comprati a sconto, il contributo dell'Eurotower sarebbe pari a circa 11 miliardi.

Grecia: S&P, sara' default pilotato
Per creditori privati svalutazioni 70%, Atene restera' nell'euro
08 febbraio, 17:30
(ANSA) - ROMA, 8 FEB - Per la Grecia si profila un ''default pilotato'' con svalutazioni del 70% per i creditori privati. E' la previsione del responsabile rating sovrani per l'Europa di Standard & Poor's, Frank Gill, secondo cui nello ''scenario di fondo la Grecia restera' nell'euro'', anche perche' una eventuale ''uscita dall'eurozona porterebbe alla bancarotta il sistema finanziario greco''. Per Gill, inoltre, Atene riuscira' a rimborsare per tempo i bond per 14 miliardi di euro in scadenza il 20 marzo.(ANSA).

Grecia. L'haircut potrebbe colpire i bond di marzo
V.D.R.
I creditori privati della Grecia terranno una riunione oggi a Parigi dello "Steering Committee of the Private Creditor-Investor Committee for Greece" per finalizzare l'operazione di swap del debito greco. Lo riferisce al Sole 24 ore Frank Vogl, il portavoce dell'Institute of International Finance (Iif), l'associazione che rappresenta le 450 maggiori banche del mondo. L'Iif è presieduto da Charles Dallara che si avvale del co-presidente per lo Steering committee for Greece, Jean Lemierre di Bnp Paribas.
 Altre fonti vicino al dossier, citate da Bloomberg, hanno spiegato che si discuterà principalmente di «dettagli tecnici».
 Quali dettagli? Alcune indiscrezioni di stampa greca consentono di fare qualche ipotesi abbastanza plausibile per una vicenda che si trascina, tra alti e bassi, dal lontano 26 ottobre 2011, giorno in cui al summit europeo per salvare la Grecia tenuto a Bruxelles, la Merkel e Sarkozy imposero con un braccio di ferro notturno a Charles Dallara di accettare (altrimenti avrebbero lasciato fallire la Grecia) una ristrutturazione ordinata e "volontaria" del 50% del valore facciale dei bond greci in mano agli investitori privati che ne detengono circa 200 miliardi di euro su 357 miliardi complessivi del debito.
 Il piano di coinvolgimento degli investitori privati della Grecia, il cosiddetto Psi (private involvemnt sector), è stato definito nei dettagli, secondo quanto riporta il sito del quotidiano finanziario Naftemporiki. Il Governo di Atene si prepara a emettere un bando per gli obbligazionisti greci di tutto il mondo in cui prevede un taglio del 50% del valore nominale dei titoli in loro possesso.
 Per il restante 50%, il 15% sarà pagato cash mentre il restante 35% in nuovi bond (swap appunto) con un tasso medio ponderato compreso fra il 3,6 e il 3,75%, con una riduzione di oltre un punto rispetto al 4,8% attuale.
 Berlino avrebbe chiesto e ottenuto di ridurre il tasso per arrivare ad aumentare la perdita reale che a quel punto arriverebbe al 65-70% dell'investimento. I Governi dell'eurozona puntano anche negoziare con i creditori privati della Grecia i rimborsi dei bond in scadenza il 20 marzo. Lo ha detto il vice ministro delle Finanze tedesco Thomas Steffen. La lista degli 80 bond per i quali verrà proposta la ristrutturazione sarà pubblicata, probabilmente, già mercoledì prossimo.
 L'obiettivo del Governo greco è di ottenere un'adesione - che resta volontaria - al 100% perché solo in questo caso sarebbe possibile ridurre il debito attorno ai 100 miliardi di euro. Ancora da chiarire cosa accadrà per il retail, cioè per i piccoli risparmiatori che hanno comprato bond ma che ora non sanno se anche loro devono entrare nello swap oppure restarne fuori.
 Se alcuni hedge fund, come più volte preavvisato nei giorni scorsi, dovessero opporsi allo swap volontario, allora il premier greco Lucas Papademos, ex vicepresidente della Bce, potrebbe mettere in pratica quello che nella sua prima intervista concessa al New York Times mesi fa da quando è stato nominato primo ministro, ha minacciato di varare per convincere i recalcitranti ad aderire all'offerta. Atene potrebbe, come suggerito tra gli altri anche dall'Economist, imporre con effetto retroattivo clausole di azione collettiva (Cac) per obbligare tutti i creditori ad aderire alla nuova operazione di scambio sul debito pubblico.

Poverta': Eurostat; a rischio 27,7% greci, crescono spagnoli. Italiani fra piu' numerosi (14,7 mln), in Europa 23,4%
08 febbraio, 13:42
(ANSAmed) - BRUXELLES, 08 FEB - Il 27,7% della popolazione greca nel 2010 era a rischio di poverta' o esclusione sociale, oltre tre milioni di persone. In termini assoluti, erano invece 14,7 milioni gli italiani nella stessa condizione (24,5%), in Francia 11,7 milioni (19,3%), in Spagna 11,6 milioni (25,5%) e in Portogallo quasi 2,7 milioni (25,3%). E' questa l'ultima fotografia scattata da Eurostat, l'ufficio europeo di statistica, secondo cui su scala europea le persone a rischio risultano 115,479 milioni, pari al 23,4% del circa mezzo miliardo di cittadini europei.
 Fra il 2009 e il 2010 la Spagna ha registrato un aumento dei poveri del 2,1% (da 23,4% a 25,5%) e fra i paesi Ue del Mediterraneo segue la Slovenia (+1,2%), poi la Francia (+0,9%), il Portogallo (+0,4%), la Grecia (+0,1%), mentre l'Italia invece ha segnato un lieve calo (-0,2%). Nell'intera Unione europea e' quella dei bambini e dei giovani fino a 17 anni la fascia di eta' più esposta: 26,9%, contro il 23,3% degli adulti in eta' lavorativa (18-64 anni) ed il 19,8% degli anziani. Nell'area del Mediterraneo, la Spagna registra fra gli under 17 un tasso di rischio di poverta' del 29,8%, l'Italia del 28,9%, la Grecia e il Portogallo del 28,7% e la Slovenia del 15,7%. Nella fascia fra i 18 e i 64 anni, in Francia il dato tocca il 20%, il piu' basso rispetto a Grecia (27,7%), Spagna (25,1%), Italia (24,7%) e Portogallo (24,1%). Fra gli over 65, uno dei dati 'migliori' dell'Ue e' ancora quello dei francesi (12%), generalmente quasi la meta' rispetto ad altri paesi del Mediterraneo: Italia (20,3%), Spagna (22,6%), Slovenia (22,8%), Portogallo (26,1%), Grecia (26,7%).

Spagna: Rajoy, disoccupazione destinata ad aumentare
Il tasso di disoccupazione spagnolo, attualmente al 22,85%, "non migliorerà nel breve termine", ma anzi "nel 2012 peggiorerà". Lo ha dichiarato il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, intervenendo alla Camera bassa del Parlamento e aggiungendo che il mercato del lavoro deve essere riformato per diventare più flessibile, per rendere più facile cambiare occupazione e per adattarsi alle circostanze economiche attuali.
Secondo la Banca centrale spagnola, l'economia del Paese sta scivolando in recessione, con una contrazione dello 0,3% nel quarto trimestre 2011 e una previsione di un ulteriore calo del Pil dell'1,5% nel 2012. Rajoy prevede di attuare nuovi tagli di bilancio per 9 mld euro, oltre a un aumento delle tasse per 6,3 mld euro e una campagna contro l'evasione per recuperare circa 8,2 mld euro. Tuttavia, queste misure aprono la strada a ulteriori perdite di posti di lavoro e per questo crescono le proteste della popolazione.

Bundesbank, esposizione banche a haircut Grecia non critica
La ristrutturazione del debito greco non metterà in pericolo le banche tedesche. Lo ha dichiarato il vice presidente della Bundesbank, Sabine Lautenschlager, nel corso di una conferenza, aggiungendo che il livello di esposizione degli istituti di credito tedeschi in Grecia non è preoccupante e non dovrebbe pertanto spaventare.
In Grecia, le negoziazioni con il settore privato sul possibile haircut sul debito sono ancora in corso, così come proseguono le trattative tra il primo ministro Lucas Papademos e i capi dei tre partiti di coalizione, chiamati a dare il loro consenso all'implementazione delle riforme di austerity necessarie a ottenere il secondo pacchetto di aiuti da parte della troika.

Germania emette 3,293 miliardi titolo febbraio 2017 allo 0,91%
La Germania ha emesso titoli di Stato a 5 anni per 3,293 miliardi di euro (Bobl) con un rendimento medio dello 0,91%, di poco superiore al livello della precedente asta. La serie in offerta è una riapertura dell'asta dell'11 gennaio.

Cucchiani: «Titoli di Stato? Faremo la nostra parte»
BANCHE. Conferme dai vertici di Intesa Sanpaolo sulle prossime aste
08/02/2012 e-mail
MILANO Intesa Sanpaolo conferma la fiducia nei titoli di stato italiani ed è pronta a «fare la sua parte». Lo ha detto il consigliere delegato Enrico Cucchiani, in vista di una nuova tornata di appuntamenti con le aste di bond pubblici in agenda lunedì prossimo (Bot), martedì 14 febbraio (titoli a medio-lungo termine), venerdì 24 (Ctz e Btp) e martedì 27 (Bot). Intervenuto alla presentazione del Rapporto annuale sui distretti industriali, realizzato dal Servizio Studi e Ricerche della Cà de Sass, Cucchiani ha fatto chiarezza anche sul dividendo del gruppo per l'esercizio 2011. Dopo le parole del suo predecessore Corrado Passera lo scorso settembre su un possibile dividendo invariato, il manager ha smentito recenti indiscrezioni di stampa relative a contatti con le fondazioni socie della banca, durante i quali avrebbe confermato l'entità stacco. «Non ricordo di aver avuto questa conversazione», ha detto aggiungendo che l'eventuale cedola «è argomento che deve essere discusso in sedi opportune». Nonostante la crisi, non sono previsti invece per ora ritocchi al piano industriale messo a punto sempre da Passera. «Rivediamo costantemente i nostri piani - ha affermato Cucchiani - e quando saremo pronti vi diremo, stiamo lavorando sempre alla costruzione del futuro, non c'è niente che rimane immutato». Quanto all'acquisto di titoli di stato, l'impegno di Cucchiani risponde ad una logica ben precisa: l'utilizzo dei finanziamenti a tasso agevolato (1%) messi a disposizione delle banche dalla Bce. Dopo aver emesso 12 miliardi di bond garantiti dallo stato lo scorso dicembre nell'ambito della prima asta, la Cà de Sass impiegherà le risorse ottenute «a vantaggio di nuovo credito (concesso alle imprese, ndr) nei vincoli dei parametri stabiliti dall'Eba (accordo di Basilea 3, ndr) e in parte in acquisti di debito pubblico». La banca, poi, potrebbe partecipare alla prossima asta della Bce che si terrà entro il mese, aumentando così la propria capacità di acquisto di titoli di stato italiani.

Presidenza del Consiglio dei Ministri. Statuto della Regione del Veneto, delibera Giunta regionale
8 Febbraio 2012
La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica di aver ricevuto la deliberazione della Giunta Regionale n. 210 del 7 febbraio 2012 avente per oggetto “Statuto della Regione del Veneto- Controllo ai sensi dell’art. 123, comma 2, della Costituzione”, con la quale la Regione delibera di ribadire che con la norma di cui all’art. 30, comma 4, del nuovo Statuto, rubricato “Autonomia finanziaria”, la Regione non viola i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario e non intende procedere ad alcuna elusione di tali vincoli, e in particolare di quelli relativi al rispetto del patto di stabilità interno e dei limiti di indebitamento.
Tale norma, peraltro, verrà cambiata in occasione della prima revisione utile dello Statuto, in senso conforme all’interpretazione indicata nella delibera oggi notificata.
Il Consiglio dei Ministri del 14 febbraio prenderà atto degli impegni assunti e non si darà corso al contenzioso.
Resta ferma la deliberazione del Consiglio dei Ministri relativa all’impugnazione della legge elettorale per la parte in cui determina il numero dei consiglieri eleggibili con l’indicazione che il numero vale solo per “la prima volta”.

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