sabato 10 marzo 2012

am:10.3.12/ Avanspettacolo. - Confido su un'azione attiva dell'alto rappresentante della politica estera europea e su una voce autorevole della Ue anche nei confronti delle autorita' indiane: cosi' il ministro degli esteri Giulio Terzi dopo un incontro con l'Alto rappresentante Catherine Ashton.---La Spagna e gli altri mercati europei per il commercio portoghese si stanno contraendo, quindi non stiamo rallentando a causa di un circolo vizioso di austerità, ma perchè la domanda estera è piú debole di quanto le stime precedenti mostravano, ha spiegato Coelho.---I greci assecondando una Legge lucana: ue’ cumpa’, ogni cinque fessi nasce un dritto.---Per la stessa Legge Angela Merkel e’ una dritta.

Marò, l’udienza su giurisdizione rinviata
Terzi: confido voce Ue su maro'
Lamolinara, Gb: "Italia informata mentre il blitz era in corso"
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Bce, 800,573 miliardi di euro depositi overnight banche
Merkel: Europa e' nostro futuro
Crisi: Grecia; ad Atene chiuso un negozio su tre, rapporto
Spagna: Eta reclama a governo francese un dialogo diretto
Spagna: un terzo baschi non crede a fine lotta armata Eta
Grecia: all'asta la coppa vinta dal primo maratoneta greco
Grecia: Juncker, condizioni soddisfatte per via libera aiuti
Grecia: nodo cac, decisione su aiuti a Eurogruppo lunedi'
Grecia: Fitch taglia rating a 'restricted default' da 'C'
Crisi: Grecia; successo 'swap' non fa esultare la gente
Portogallo, -1,3% trimestre su trimestre Pil quarto trimestre
Portogallo: Coelho, rallentamento economia non dovuto ad austerità
Balcani: da Bei oltre 1 mld euro in 2011 maggiori beneficiari Serbia e Bosnia
Italia-Serbia: si rafforza cooperazione in agricoltura prossima visita a Belgrado imprenditori italiani



Marò, l’udienza su giurisdizione rinviata
Sul web offensiva indù contro l’Italia
TRIVANDRUM - Il giudice dell'Alta Corte di Kochi ha rinviato oggi al 15 marzo il processo riguardante la giurisdizione dell'incidente in cui sono morti due pescatori indiani e sono coinvolti due marò italiani. Lo si è appreso da fonte che segue direttamente la vicenda.
La procura di Kerala: la giurisdizione è indiana. Durante l'udienza ordierna è stato il turno della procura del Kerala a presentare le controdeduzioni sulla vicenda, dopo che i legali dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone avevano illustrato nelle due precedenti sedute gli argomenti a sostegno del diritto italiano a gestire il processo in base al diritto internazionale. Secondo la Procura, invece, l'India ha autorità sul caso perché gli effetti della sparatoria sono stati su un peschereccio indiano, ed anche perché vi sarebbe stato nell'episodio un uso eccessivo delle armi che sottrae valore all'ipotesi di spari effettuati per ragioni di sicurezza dai militari italiani. I legali dei marò, si è infine appreso, hanno considerato «soddisfacente» la scelta del giudice di fissare un'altra udienza prima della sentenza.
Governatore di Kerala: incidente molto sfortunato. La vicenda dei due marò è «un incidente molto sfortunato» che «non deve però danneggiare le relazioni fra Italia e India». Lo ha dichiarato oggi a Trivandrum il “chief minister” del Kerala, Oommen Chandy. Ricevendo i giornalisti italiani ha ripetuto però che «tutto si può fare», ma «all'interno del processo giudiziario indiano».
Ashton pronta a incontrare ministro Terzi. L'Alto rappresentante della Politica estera della Ue «è sempre disponibile» ad un incontro con il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi per fare il punto sulla situazione dei due marò italiani detenuti in India. Lo hanno riferito collaboratori di Catherine Ashton a margine del Consiglio informale degli Esteri a Copenaghen. Nei giorni scorsi l'Italia ha chiesto alla Ue per attivasi per un esito positivo della vicenda. Da due giorni la Ue ha attivato i suoi canali diplomatici con Nuova Delhi.
Sul web offensiva Indù contro l’Italia. Mentre i maggiori quotidiani nazionali si limitano a riferire le vicende in modo più o meno distaccato e più o meno obiettivo, sulle pagine dei commenti dei lettori, su Twitter o su Facebook vanno in onda commenti e reazioni a tutta la vicenda che poco o nulla hanno a che vedere con la cronaca. La telefonata di Monti a Manmohan Singh è stata letta dall’opinione pubblica indiana come l’ennesimo atto di arroganza post-coloniale da parte italiana, e Singh è stato ampiamente criticato per la sua mancanza di polso e per non aver risposto a muso duro.
Commenti offensivi. Tra i commenti dei lettori si sprecano ormai i termini dispregiativi verso i «bianchi» che pensano di poter trattare l’India come se fosse ancora una colonia e non una delle maggiori economie mondiali. Per l’opinione pubblica indiana, è in gioco l’orgoglio nazionale, l’accreditamento dell’India come democrazia alla pari con quelle occidentali e la credibilità dell’intero sistema politico-giudiziario: un intervento del governo sulla magistratura per risolvere la questione dei marò farebbe scricchiolare, oltre alle fondamenta del sistema, anche il governo stesso. Che in questo momento ha le sue belle gatte da pelare vista la batosta elettorale.

Terzi: confido voce Ue su maro'
Ministro Esteri ha incontrato Catherine Ashton
09 marzo, 18:49
(ANSA) - BRUXELLES, 9 MAR - ''Confido su un'azione attiva dell'alto rappresentante della politica estera europea e su una voce autorevole della Ue anche nei confronti delle autorita' indiane'': cosi' il ministro degli esteri Giulio Terzi dopo un incontro con l'Alto rappresentante Catherine Ashton.

Lamolinara, Gb: "Italia informata mentre il blitz era in corso"
Londra, 9 mar. (Adnkronos/Ign) - Sale la tensione tra Roma e Londra per il mancato coinvolgimento degli italiani nella scelta del fallito blitz in Nigeria costato la vita a Franco Lamolinara e Christopher McManus. Se Downing Street da una parte spiega di aver "contattato l'Italia mentre l'operazione era in corso", una fonte riportata da Skynews rivela invece che quando il premier britannico David Cameron ha chiamato il presidente del Consiglio Mario Monti gli ostaggi "erano già morti".
"Si trattava di una situazione che si sviluppava molto velocemente", ha detto uno dei portavoce durante un briefing con la stampa a Londra, aggiungendo che "la nostra priorità in era rispondere alla situazione sul terreno e fare tutto il possibile per tentare di assicurare la salvezza e la liberazione degli ostaggi". Tuttavia, secondo l'Independent, Roma era stata "allertata" della possibilità di un'operazione di forza.
Quanto alla richiesta del governo italiano di avere tutte le informazioni sull'operazione, il ministro della Difesa britannico Philip Hammond ha affermato di voler "analizzare esattamente quello che è successo per imparare la lezione per simili situazioni in futuro". "Ovviamente - ha aggiunto il ministro - comunicheremo tutto quello che possiamo agli italiani così che possano avere una piena comprensione della dinamica degli eventi". Secondo quanto affermato dal Daily Telegraph, che cita una fonte di sicurezza nigeriana, i due ostaggi non sono rimasti vittime del fuoco incrociato, ma sarebbero stati uccisi con un colpo in testa prima ancora che le teste di cuoi britabbiche entrassero nel compound. Una versione confermata da un portavoce di Downing Street.
Inatnto dalla stampa britannica arrivano indiscrezioni sulla dinamica del blitz. Secondo quanto srive l'Independent agli italiani, che non avevano una presenza sul terreno, era stato detto, e avevano concordato, che avrebbe potuto essere lanciata una azione entro poco tempo. Qualsiasi protesta è quindi ''in malafede''. A far scattare l'operazione, ricostruisce il quotidiano, sarebbe stata l'intercettazione di una telefonata da cui era trapelato che i rapitori stavano per ''vendere'' gli ostaggi a una fazione più radicale. ''Terze parti'' si erano aggiunte nei negoziati, che avevano visto impegnati britannici e nigeriani, sollevanto il timore che il gruppo di sequestratori non sarebbe riuscito a controllare i loro ostaggi a lungo ancora. Le richieste avanzate per la liberazione di Lamolinara e McManus erano ''confuse''.
Circa una ventina di militari britannici hanno preso parte all'operazione, aggiungono le fonti del Guardian, fra i 16 e i 20 precisa il Daily Telegraph. "I primi a entrare'' in pieno giorno, alle undici del mattino di ieri (ora italiana), nel compound di Sokoto in cui si trovavano gli ostaggi sono state le teste di cuoio dello Special Boat Service della marina britannica, ricostruiscono i media britannici. L'unità delle forze speciali si trovava in Nigeria da oltre due settimane, aggiunge il quotidiano conservatore.
''Mentre gli uomini dell'Sbs facevano irruzione nel compound, uno dei rapitori è stato ucciso ma gli ostaggi sono poi stati trovati morti'', spiegano le fonti della BBC precisando ancora una volta che ''secondo tutte le prime indicazioni gli ostaggi sono stati uccisi dai loro rapitori''. (Il Daily Telegraph scrive, citando fonti del ministero della difesa, che sono stati almeno due i sequestratori uccisi e che l'operazione è proseguira fino a tarda sera).
''Gli elementi di intelligence che hanno portato al raid sarebbero stati raccolti attraverso una cooperazione con i nigeriani, dopo che una fonte aveva identificato la casa in cui gli ostaggi erano tenuti'', ha aggiunto l'emittente britannica. Fonti citate dal Guardian precisano che le informazioni sono state raccolte dai servizi nigeriani dopo un raid in una base di Boko Haram nello stato di Kaduna.
L'operazione congiunta britannica e nigeriana era stata raccomandata dall'intelligence britannica dopo una serie di riunioni del Cobra, il comitato per le emergenze alla sicurezza nazionale del governo a cui partecipa anche il premier che è stato informato del fallimento del raid a fine mattinata, come scrive il Daily Telegraph, precisando che vi sono state almeno venti riunioni del Cobra con i funzionari impegnati nella raccolta di informazioni dedicate alla crisi. Il direttore delle Forze speciali è stato in costante contatto con l'ufficiale al comando delle teste di cuoio dell'Sbs e con le agenzie di intelligence, a partire dall'MI6, si precisa.
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Bce, 800,573 miliardi di euro depositi overnight banche
Gli istituti di credito dell'Eurozona ieri hanno effettuato depositi overnight presso la Banca centrale europea per 800,573 miliardi di euro, in calo rispetto agli 806,959 miliardi di euro del giorno precedente.
Lo ha reso noto la stessa Bce, aggiungendo che, sempre ieri, le banche hanno ricevuto liquidità in operazioni di rifinanziamento marginale per 575 milioni di euro, in crescita rispetto al dato del giorno precedente che aveva segnato i minimi da settembre a 25 milioni di euro.

Merkel: Europa e' nostro futuro
Necessari tagli bilancio Spagna, Portogallo e Grecia
09 marzo, 20:23
(ANSA) - ROMA, 9 MAR - ''L'Europa e' il nostro futuro e deve diventare piu' competitiva''. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel ad un evento elettorale a Voelklingen. Merkel - riferisce Bloomberg - ha sottolineato come siano ''necessari'' i tagli al bilancio in Spagna Portogallo e Grecia dal momento che la piu' grande sfida dell'Europa e' uscire dalla ''trappola del debito''.(ANSA).

Crisi: Grecia; ad Atene chiuso un negozio su tre, rapporto
09 marzo, 13:52
(ANSAmed) - ATENE, 9 MAR - Su un totale di 9.274 aziende piccole e medie operanti nella regione dell'Attica (che ha come capoluogo Atene, in Grecia centrale), sono state 2.374 quelle che hanno chiuso i battenti negli ultimi sei mesi dello scorso anno. E' il dato che si evince dall'ultimo rapporto redatto della Confederazione nazionale del commercio ellenico (Esee) e diffuso dalla stampa locale. La situazione nel centro di Atene è rimasta la piu' critica, con la percentuale di imprese chiuse salita al 29,6% dal 24,4% nel mese di agosto 2011 e dal 23,4% nel marzo 2011. Al Pireo questa percentuale è salita al 27,3%, in aumento di 10 punti dal marzo 2011. Nel quartiere di Kifisia, la percentuale di imprese chiuse è stata di circa il 23,7%, quasi invariata rispetto a sei mesi prima, mentre a Glyfada il tasso percentuale è rimasto a livelli più bassi (18,8%). Vasilis Korkidis, il presidente della Esee, ha detto che il rapporto ha mostrato una "triste realtà", ma allo stesso tempo "aiuta tutti a pensare a un nuovo piano di sviluppo per il commercio greco".
"Questo peggioramento dell'indice di sopravvivenza nel settore commerciale, con una nuova ondata di chiusure di aziende, dimostra che la resistenza del mercato è in calo. La psicologia e l'immagine del mercato sono deludenti, ma non abbiamo il diritto di lasciar perdere il nostro lavoro e sprecare i sacrifici fatti. Dobbiamo continuare la battaglia per la sopravvivenza quotidiana e mantenere i nostri negozi aperti", ha concluso Korkidis. (ANSAmed).

Spagna: Eta reclama a governo francese un dialogo diretto
09 marzo, 13:51
(ANSAmed) - MADRID, 9 MAR - L'organizzazione secessionista basca Eta, in un comunicato inviato all'agenzia France Presse, reclama un dialogo diretto col governo francese sulla "fine definitiva delle conseguenze della violenza", cinque mesi dopo l'annuncio dell'abbandono della lotta armata. Nel comunicato, citato dai media iberici, Eta recrimina anche alle autorità francesi di trattare abitualmente "il problema basco come se fosse unicamente una questione spagnola", eludendo a suo dire "la diretta responsabilità che ha lo Stato francese" nel negare "la realtà nazionale di Euskal Herria e il diritto dei cittadini baschi a decidere sul loro futuro". Allo stesso tempo Eta accusa la Francia di "guerra sporca" e di collaborare alla "sparizione di militanti" per la sua politica di cooperazione negli arresti di terroristi con le forze di sicurezza spagnole.
La banda terrorista manifesta l'aspettativa che l'esecutivo di Parigi "risponda attivamente alla opportunità che viene data per una fine definitiva" di quelle che chiama "le conseguenze del conflitto", mediante l'avvio di "conversazioni dirette con Eta".
Attualmente sono rinchiusi in carceri francesi circa 150 detenuti dell'Eta, fra i quali i presunti dirigenti dell'organizzazione intercettati in territorio francese, come José Manuel Azkarate, alias Manu, arrestato mercoledì scorso. Da parte loro, le vittime francesi del terrorismo esigono all'esecutivo di Nicolas Sarkozy di non negoziare "mai" con l'organizzazione armata. Durante le giornate dell'VIII Giornata Europea di vittime del terrorismo, che si celebra a Bruxelles, il presidente dell'associazione delle vittime francesi, Guillaume Denoiz de Saint Marc, ha dichiarato ai media che "la Francia non deve trattare mai con Eta". Denoix de Saint Marc, citato dall'agenzia Europa Press, ha ricordato che si tratta di terroristi, "non di politici", per cui ha rifiutato qualunque tipo di dialogo con l'organizzazione.(ANSAmed).

Spagna: un terzo baschi non crede a fine lotta armata Eta
09 marzo, 14:26
(ANSAmed) - Madrid, 9 MAR - Oltre un terzo della popolazione basca non crede al cessate il fuoco definitivo dichiarato dall' Eta cinque mesi fa. E' quanto si evince dall'ultimo sondaggio realizzato dal governo basco, presentato oggi, secondo il quale il 36% dei cittadini baschi è convinto che l'organizzazione secessionista non abbia rinunciato definitivamente alla lotta armata, rispetto al 52% degli intervistati che crede il contrario. Il sondaggio, realizzato fra il 6 e l'11 febbraio su un campione di 2.224 interviste rappresentative della popolazione, evidenzia che 7 baschi su 10 sono convinti che il governo centrale debba facilitare il reinserimento sociale dei detenuti appartenenti all'organizzazione terrorista che abbiano rinunciato alla violenza; mentre il 69% della popolazione è a favore del loro avvicinamento in carceri dei Paesi Baschi. (ANSAmed)

Grecia: all'asta la coppa vinta dal primo maratoneta greco
Spyros Louis l'aveva vinta alle Olimpiadi moderne del 1896
09 marzo, 13:27
(ANSAmed) - ATENE, 9 MAR - La grave crisi economica greca colpisce anche i ricordi di famiglia. Per garantire un futuro ai propri figli, il nipote di Spyros Louis (anch'egli di nome Spyros) ha deciso di mettere all'asta la coppa d'argento vinta da suo nonno nella maratona delle prime Olimpiadi moderne disputatesi ad Atene nel 1896. Come riferisce il quotidiano Kathimerini, la casa d'aste londinese Christie's ha reso noto che la coppa - che e' alta 15 cm - verra' battuta il prossimo 18 aprile e dovrebbe essere acquistata per un prezzo fra le 120 e le 160 mila sterline (tra i 143 e i 190 mila euro).
 "La nostra famiglia e' stata molto orgogliosa dell'onore di custodire questo importante e storico trofeo sportivo negli ultimi 116 anni", ha detto il nipote del maratoneta "e la vittoria di mio nonno nella prima maratona delle prime Olimpiadi moderne restera' per sempre parte del patrimonio della famiglia". "Comunque - ha aggiunto Spyros Louis - oggi e' tempo di guardare al futuro e non al passato. Ho due figli e per me la cosa piu' importante e' di garantire che siano curati al meglio.
Inoltre non e' possibile dividere una coppa in due". L'asta del 18 aprile e' dedicata esclusivamente a trofei e cimeli olimpici, in tutto 179 oggetti tra i quali verranno battuti anche otto torce olimpiche originali, di anni fra il 1936 e il 1996, e 26 poster originali datati fra il 1908 e il 1964.(ANSAmed).

Grecia: Juncker, condizioni soddisfatte per via libera aiuti
09 Marzo 2012 - 14:29
 (ASCA-AFP) - Bruxelles, 9 mar - Le condizioni per il via libera da parte dell'Eurogruppo agli aiuti alla Grecia per 130 miliardi ''sono soddisfatte''. Lo ha detto il presindente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker, dopo il successo di adesioni all'accordo tra Atene e i creditori privati sul debito greco.
 Juncker ha anche esortato il Fondo monetario internazionale a dare un ''contributo significativo'' al piano di aiuti alla Grecia.
sen/

Grecia: nodo cac, decisione su aiuti a Eurogruppo lunedi'
ultimo aggiornamento: 09 marzo, ore 13:40
Bruxelles, 9 mar. (Adnkronos/Aki) - La decisione sugli aiuti per la Grecia spetta all'Eurogrppo di lunedi'. Il nodo principale da sciogliere durante la conference in call in corso dell'Euroguppo, spiegano a Bruxelles, e' invece se far scattare o meno le Cac, le clausole di azione collettiva previste dalla legislazione greca che in caso di adesione allo swap superiore al 75% possono essere attivate e obbligare i creditori privati che non hanno deciso di partecipare allo scambio dei titoli greci a aderire lo stesso.

Grecia: Fitch taglia rating a 'restricted default' da 'C'
ultimo aggiornamento: 09 marzo, ore 16:17
Roma, 9 mar. (Adnkronos) - Fitch ha tagliato ancora il rating della Grecia, portandolo da 'C' a 'RD', ovvero 'restricted default'. La decisione segue conferma da parte del Governo greco che lo swap sui bond andra' avanti.

Crisi: Grecia; successo 'swap' non fa esultare la gente
Maggior parte dei greci indifferente a scambio dei titoli
09 marzo, 18:04
(ANSAmed) - ATENE, 9 MAR - L'offerta di swap del debito greco ha avuto successo ed il governo di Atene - come pure piu' di un esponente dell'Ue - e' soddisfatto del risultato che consentira' al Paese di ottenere il secondo pacchetto di aiuti economici di 130 miliardi dai creditori internazionali ed evitare il fallimento. Ma tutta la vicenda lascia profondamente indifferente la maggior parte della popolazione ellenica che, in gran parte, neanche capisce bene quando sente parlare di "Psi", di "swap" o di "Cac": il cosiddetto "uomo della strada" greco, infatti, non sembra affatto toccato oggi dall'annuncio trionfalistico del ministro delle Finanze Evangelos Venizelos ma continua a pensare esclusivamente a come arrivare alla fine del mese.
 E' anche vero, come sostengono diversi osservatori, che ormai sono mesi che la storia dello scambio dei titoli di stato (Psi) va avanti e la gente si e' ormai assuefatta sia alle minacce sia alle lusinghe del governo. E' una sorta di rassegnazione impotente quella che sembra aver catturato la maggior parte dei greci, quella sorta di "maggioranza silenziosa" che non e' mai scesa in piazza a protestare o che magari si e' semplicemente stancata di farlo perche' si e' resa conto che manifestare pacificamente o tirare molotov e bruciare negozi non porta, comunque, a niente.
 "Si', ho sentito dello scambio dei titoli ma sinceramente non so se per la Grecia sia una cosa buona o no", ammette un po' sconcertato Elias Papadimitriou, infermiere in pensione. "Ci devo pensare. Da una parte credo che tutti i soldi che arriveranno alla Grecia sono un fatto positivo, ma ritengo che non risolveranno il problema di piu' di un milione di disoccupati e di tanta gente che non ha piu' neanche da mangiare". Sulla stessa lunghezza d'onda Pavlos Anastasiades, 37 anni, che gestisce un'edicola nella centrale piazza Kolonnaki, secondo cui "anche se l'Europa dara' altri 130 miliardi di euro alla Grecia, non serviranno a niente. I nostri politici corrotti si mangeranno anche quelli e il Paese andra' fallito".
 Ma se le reazioni della gente comune allo 'swap' sono pressoche' tutte omologate tra sconcerto e indifferenza, tra vaga speranza e irritazione, di altro segno sono naturalmente le reazioni da parte degli esponenti politici.
 "L'accordo con i privati e' stato concluso con risultati positivi non solo per quanto riguarda il debito, ma anche per il futuro del Paese e dei nostri figli", ha detto l'ex premier Giorgos Papandreou, ancora per pochi giorni leader del partito socialista Pasok. "E' una provocazione e una sfacciatagine da parte di Venizelos, di Papademos e dei loro amici quella di applaudire lo 'swap' ", ha detto da parte sua Aleka Papariga, leader del partito comunista (Kke), secondo cui "tutto cio' fara' soltanto guadagnare le banche dopo aver fatto guadagnare i creditori. Grazie a questo Psi, dal prossimo giugno comincera' un nuovo saccheggio ai danni del popolo greco".
 Per Giannis Michelakis, portavoce di Nea Dimocratia (ND, centro-destra), "gli sviluppi positivi dello scambio dei titoli di stato nelle mani dei privati da' ragione alle nostre posizioni a sostegno del governo di Lucas Papadimos, sostegno senza il quale il risultato odierno non sarebbe stato possibile.
Ora servono misure per la ripresa dell'economia, cosa che puo' essere realizzata da un nuovo governo con una forte delega del popolo". Da parte sua, il leader di Sinistra Democratica Fotis Kouvelis ha definito "un sospiro di sollievo" la conclusione dello 'swap' nonostante continuino ad esserci nella vicenda ancora punti che hanno "un peso negativo come i fondi degli enti previdenziali e i piccoli investimenti dei privati".
 Come al solito molto scettico Giorgos Karatzaferis, il leader di Laos (estrema destra) secondo cui "dopo quanto e' successo, i greci devono capire che non potremo uscire di nuovo sui mercati prima di 10 o 20 anni. Dobbiamo capire che se la Grecia avra' bisogno di un prestito, nessuno avra' fiducia nei suoi titoli di stato. Io proprio non capisco il motivo di tanto entusiasmo", ha concluso. (ANSAmed).

Portogallo, -1,3% trimestre su trimestre Pil quarto trimestre
Il Pil portoghese nel quarto trimestre dello scorso anno si è contratto dell'1,3% a livello trimestrale ed è sceso del 2,8% su base annuale. Lo ha reso noto l'ufficio nazionale di statistica aggiungendo che, secondo i dati preliminari, il Pil portoghese, sempre negli ultimi tre mesi del 2011, si attestava a -2,7% anno su anno e -1,3% trimestre su trimestre. Nell'intero 2011 l'economia lusitana si è contratta dell'1,6%, contro il +1,4% registrato nel 2010.

Portogallo: Coelho, rallentamento economia non dovuto ad austerità
Il rallentamento economico del Portogallo è dovuto alla domanda estera inferiore alle attese e non alle misure di austerità attuate dal Governo. Lo ha dichiarato Pedro Passos Coelho, primo ministro portoghese, dopo un incontro con il premier svedese Fredrik Reinfeldt.
"La Spagna e gli altri mercati europei per il commercio portoghese si stanno contraendo, quindi non stiamo rallentando a causa di un circolo vizioso di austerità, ma perchè la domanda estera è piú debole di quanto le stime precedenti mostravano", ha spiegato Coelho.
Gli investitori stanno tenendo d'occhio le misure di austerità portoghesi, attuate nel quadro del piano di aiuti da 78 miliardi di euro, per capire se stanno pesando sull'economia piú di quanto ci si aspettasse.
Portogallo: Coelho, rallentamento economia non dovuto ad austerità
Il rallentamento economico del Portogallo è dovuto alla domanda estera inferiore alle attese e non alle misure di austerità attuate dal Governo. Lo ha dichiarato Pedro Passos Coelho, primo ministro portoghese, dopo un incontro con il premier svedese Fredrik Reinfeldt.
"La Spagna e gli altri mercati europei per il commercio portoghese si stanno contraendo, quindi non stiamo rallentando a causa di un circolo vizioso di austerità, ma perchè la domanda estera è piú debole di quanto le stime precedenti mostravano", ha spiegato Coelho.
Gli investitori stanno tenendo d'occhio le misure di austerità portoghesi, attuate nel quadro del piano di aiuti da 78 miliardi di euro, per capire se stanno pesando sull'economia piú di quanto ci si aspettasse.

Balcani: da Bei oltre 1 mld euro in 2011 maggiori beneficiari Serbia e Bosnia
09 marzo, 18:40
(ANSAmed) - BELGRADO, 9 MAR - Nel 2011 la Banca europea degli investimenti (Bei) ha finanziato progetti nei paesi dei Balcani occidentali per un ammontare complessivo di 1.034 milioni di euro, rispetto ai 910 milioni dell'anno precedente. Come ha detto in una conferenza stampa oggi a Belgrado Dario Scannapieco, vicepresidente della Bei responsabile per Italia, Malta e Balcani occidentali, il 49% dei prestiti e' andato all'industria, compreso il progetto Fiat a Kragujevac, il 28% in linee di credito a piccole e medie imprese, il 10% al settore sanitario e dell'istruzione, il 7% ai trasporti, il 5% alle infrastrutture urbane e l'1% ai servizi.
 Maggiore beneficiaria dei prestiti Bei (su 1.034 milioni ne sono stati elargiti 859 milioni) e' stata la Serbia, con il 67,1%, seguita da Bosnia-Erzegovina (18%), Macedonia (7,1%), Montenegro (4,3%) e Albania (3,5%). In totale, nel 2011 dalla Bei sono stati firmati prestiti per un ammontare di 61 miliardi di euro, dei quali 54 miliardi destinati a paesi dell'Unione europea, gli altri sette a stati non appartenenti alla Ue: 3,5 miliardi di euro a paesi in condizione di pre-adesione alla Ue, 800 milioni a paesi dell'est, un miliardo a quelli del sud,, 1,2 miliardi a paesi dell'Asia e dell'America Latina, 800 milioni di euro a stati di Africa, Pacifico, Caraibi.
 Alla fine degli anni novanta, ha detto Scannapieco, l'opera di finanziamento della Bei nei Balcani occidentali era concentrata sull'emergenza della ricostruzione e della riparazione delle infrastrutture danneggiate dalle guerre: strade, ponti, ferrovie, porti, aeroporti, Negli ultimi quattro anni la Bei ha diversificato la sua attivita' di finanziamento coinvolgendo altri settori quali la sanita' e l'istruzione. ''Un capitale umano che e' la sfida piu' importante per il futuro'', ha osservato Scannapieco.
 Le prospettive per quest'anno, ha sottolineato il vicepresidente della Bei, riguardano in particolare per la Serbia progetti relativi alla seconda fase del Corridoio X, la tangenziale di Belgrado, le piccole e medie imprese, ferrovie, strade, ponti.
 Nel decennio 2001-2011 la Serbia, nei Balcani occidentali, e' stato il paese che ha maggiormente beneficiato dei crediti della Bei, per un totale di circa 3,7 miliardi di euro.
 La Bei e' attiva nella regione balcanica dal 1977, ed e' attualmente il maggiore finanziatore internazionale di tutta l'area. ''Contro l'impatto della crisi economica e finanziaria globale, la Bei ha incrementato il suo sostegno alle piccole e medie imprese, che sono la spina dorsale della nostra economia: facilitare il loro accesso al credito e' essenziale per aiutarle'', ha detto il vicepresidente Scannapieco. ''Il nostro impegno nella regione e' diretto al miglioramento delle condizioni di vita e degli standard economici della popolazione.
In questo modo garantiremo che il futuro dei Balcani occidentali sara' non solo parte della storia europea ma anche parte della storia dell'Unione europea''. (ANSAmed)

Italia-Serbia: si rafforza cooperazione in agricoltura prossima visita a Belgrado imprenditori italiani
09 marzo, 19:41(ANSAmed) - BELGRADO, 9 MAR - Il governo di Belgrado ha annunciato una intensificazione dei contatti fra Serbia e Italia nel settore agricolo e dell'agroalimentare, e una delegazione di imprenditori italiani e' attesa in Serbia la prossima settimana.
 Parlando oggi ai giornalisti, il ministro dell'agricoltura Dusan Petrovic ha commentato positivamente l'esito del vertice intergovernativo italo-serbo di ieri a Belgrado che, ha detto, ha mostrato la volonta' delle due parti di rafforzare la collaborazione anche nell'importante campo dell'agricoltura e dell'alimentare. Petrovic si e' riferito in particolare a un piano del suo dicastero per investimenti nel campo delle irrigazioni (del valore di tre-quattro miliardi di euro). Piano che verra' illustrato ai rappresentanti italiani.
 Ieri, al summit bilateraie - con la presenza del premier Mario Monti e di sei ministri - il ministro Petrovic ha firmato con il collega italiano Mario Catania un protocollo per favorire lo sviluppo rurale e sul controllo della qualita' nel settore agricolo. (ANSAmed).

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