domenica 11 marzo 2012

am:11.3.12/ Benvenuti nella dittatura Belpaese galbanino. - Napoli, Eleonora Puntullo: Non c’è più un euro per l’Emeroteca Tucci. Per la prima volta in 104 anni, non si rilegano più quotidiani e periodici per metterli nei chilometri di scaffali zeppi di carta stampata. Le due collaboratrici, laureate ed esperte in archivistica bibliotecaria, sono state licenziate.---Ancora una volta - ha sottolineato Caldoro a margine del congresso provinciale del Pdl in corso a Napoli - si sono saldate alleanze parlamentari contro Napoli e la Campania. Quanto accaduto non è rispettoso del lavoro parlamentare, perchè il governo aveva deciso una linea, il Senato aveva deciso una linea, e questo significa che il Mezzogiorno deve far valere le sue ragioni, le sue soluzioni e le sue proposte nell'interesse del paese.

Napoli. «Rifiuti, no allo stop flussi fuori regione»
L'Emeroteca di Napoli per la prima volta dopo 104 anni non ha soldi per rilegare
Taranto. Si uccide per fallimento. Aperta inchiesta per istigazione al suicidio
Grecia:Dagong taglia rating, e' Default
Tripoli e Bengasi, no autonomia Cirenaica




Napoli. «Rifiuti, no allo stop flussi fuori regione»
Caldoro-Sodano, appello bipartisan
Governatore e vicesindaco alle platee di Pdl e Pd: va modificato l'emendamento approvato alla Camera
NAPOLI - Per Napoli e la Campania trasferire i rifiuti fuori regione e all'estero in questo momento è vitale. Per tale motivo secondo il governatore Stefano Caldoro «è totalmente insensato quello che è successo l'altro ieri in Parlamento sulla vicenda rifiuti». Insensata sarebbe dunque per il presidente campano la modifica approvata dalla Camera del testo sui flussi extraregionali dei rifiuti: un emendamento bipartisan che bloccherebbe il trasferimento fuori regione. «Ancora una volta - ha sottolineato Caldoro a margine del congresso provinciale del Pdl in corso a Napoli - si sono saldate alleanze parlamentari contro Napoli e la Campania. Quanto accaduto non è rispettoso del lavoro parlamentare, perchè il governo aveva deciso una linea, il Senato aveva deciso una linea, e questo significa che il Mezzogiorno deve far valere le sue ragioni, le sue soluzioni e le sue proposte nell'interesse del paese». Per Caldoro la necessità «di riuscire a creare una squadra forte che difenda gli interessi del Mezzogiorno. Su questa base - ha concluso - si può trovare un consenso più ampio che vada oltre maggioranza e opposizione».
L'ASSESSORE COMUNALE ALL'AMBIENTE - Infatti, nell'ottica di "fare squadra" sul drammatico tema rifiuti, da sinistra arriva quasi in contemporanea la stessa bocciatura del testo parlamentare sui flussi. È il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano ad auspicare che l'emendamento bipartisan che bloccherebbe il trasferimento dei rifiuti fuori regione «venga modificato in aula». E fa un appello (indiretto) al ministro Clini affinché ciò avvenga. Qualora il testo dovesse essere approvato, secondo il vicesindaco, «si metterebbe in grave pericolo il già fragile sistema campano». Sodano, a margine della Conferenza programmatica provinciale del Pd napoletano, ha affermato che «l'approvazione dell'emendamento bloccherebbe il percorso avviato in Campania e illustrato all'Europa». Nella relazione che tutte le istituzioni campane e il ministro Clini hanno presentato all'Europa per evitare l'infrazione, ha ricordato Sodano, «il trasferimento fuori regione rappresenta, per affrontare la fase di transizione, una delle azioni positive».
IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO - Sodano riferisce altresì che nell'area orientale di Napoli potrebbe sorgere un impianto di compostaggio (ipotesi in piedi da agosto, e pensata per Caivano, ad oggi senza risultati). «Compostaggio», che bella parola, direbbe Totò. Che però in tutti questi anni è rimasta una chimera, nonostante l'acquisto di materiali e la predisposizione di aree nel Casertano. «La realizzazione di un grande impianto per il trattamento della frazione umida, da realizzare al posto del termovalorizzatore, è nella proposta che abbiamo presentato all'Europa».
Alessandro Chetta

L'Emeroteca di Napoli per la prima volta dopo 104 anni non ha soldi per rilegare
L’unico finanziamento regionale (150 mila euro) sopravvissuto all’abolizione dei molti considerati
«a pioggia» è andato ad un'enoteca
NAPOLI - Non c’è più un euro per l’Emeroteca Tucci. Per la prima volta in 104 anni, non si rilegano più quotidiani e periodici per metterli nei chilometri di scaffali zeppi di carta stampata. Le due collaboratrici, laureate ed esperte in archivistica bibliotecaria, sono state licenziate. Eppure l’emeroteca, dichiarata nel 1999 dal ministero per i Beni culturali «di notevole interesse storico», è tuttora oggetto di una legge regionale di tutela e finanziamento.
QUI ENOTECA MEGLIO CHE EMEROTECA - Enoteca o emeroteca? Nessuna esitazione nella scelta di assegnare l’unico finanziamento regionale (150 mila euro) sopravvissuto all’abolizione dei molti considerati «a pioggia». Potete ovviamente indovinare da soli il finale. Nell’emeroteca intitolata al fondatore Vincenzo Tucci, il presidente-direttore Salvatore Maffei sottolinea con amarezza che, per la prima volta in 104 anni, non si rilegano più quotidiani e periodici per metterli nei chilometri di scaffali zeppi di carta stampata, dove però non c’è neanche una bottiglia di vino, neanche quello prodotto in Irpinia. Non c’è più un euro per conservare giornali, periodici, libri, anche antichissimi, e collezioni che attirano studiosi da tutto il mondo. Le due collaboratrici laureate ed esperte in archivistica bibliotecaria sono state licenziate.
REGIONE E COMUNE INDIFFERENTI - Per fortuna le Poste italiane, oltre a ospitare l’imponente raccolta nel palazzo di piazza Matteotti, assicurano con loro personale la consultazione agli studiosi, mantenendo così una civile tradizione culturale che non è fatta solo di francobolli. Eppure l’emeroteca, dichiarata nel 1999 dal ministero per i Beni culturali «di notevole interesse storico», è tuttora oggetto di una legge regionale di tutela e finanziamento, numero 12 del 16 giugno 1996. Mai abrogata. È bastato non finanziarla per ottenere lo stesso effetto, anche in assenza di più attraenti alternative vinicole. La Regione Campania non è sola in queste preferenze. Infatti nella schiera di quanti mostrano di non conoscere il valore di un simile patrimonio storico e culturale si sono affrettati a entrare anche gli attuali amministratori di Napoli, i quali (non avendo peraltro l’alternativa enologica) hanno scelto anche in questo caso di «scassare», come da vincente programma elettorale.
Il modesto contributo comunale di 10 mila euro annui stabilito dal sindaco Rosa Iervolino è stato dimezzato, e tale sgradevole comunicazione è giunta dopo la richiesta (partita dall’Ufficio servizio relazioni istituzionali — gabinetto del sindaco) di ripetere la complessa e costosa documentazione, come se non si sapesse che cosa è una emeroteca (che abbiano pensato a una enoteca…?) e neanche che quella di Napoli sta lì da oltre un secolo. Il Comune di Napoli ha pagato solo a settembre 2010 la somma stanziata nel luglio 2007; per i contributi in bilancio nei tre anni successivi bisognerà aspettare, se tutto va bene, altri tre anni.
PROCLAMI E IMPEGNI PRESI E DIMENTICATI - Però non sono mai mancati gli impegni solenni, espressi di solito all’indomani di ogni autorevole visita al secondo piano del gran Palazzo delle Poste. Si cominciò nell’81, quando l’allora ministro per i Beni culturali Vicenzo Scotti incaricò il direttore generale Sisinni di realizzare un programma di microfilmature del patrimonio della Tucci; anche la direttrice dell’Istituto patologia del Libro, De Franco, confermò l’urgenza di conservare per sempre opere uniche e rare. Niente di fatto. Nel 2000 (30 settembre) il Consiglio comunale di Napoli all’unanimità ripropose la microfilmatura, l’anno dopo l’ingegnere Gerardo Ruggiero coordinatore del Dipartimento informatico comunale consegnò il progetto, prevedendo un costo di 165 mila euro. Come non detto. Sollecitato energicamente dalla consigliera Luisa Bossa (Pd), il vicepresidente della Giunta regionale, Antonio Valiante (Pd), visitò l’emeroteca, parlò di «vergogna» e promise il finanziamento, ma da assessore al Bilancio, dimenticò subito entrambi. Era il 2005.
L'AMNESIA DI CALDORO - In quello stesso anno l’onorevole Stefano Caldoro, viceministro di Letizia Moratti nel governo Berlusconi, intimò: «La Regione rifinanzi subito l’emeroteca con la legge 12/96». Lo stesso Stefano Caldoro, divenuto presidente della Regione, è in preda ad amnesia. Nel 2009: appello del senatore Pd Fulvio Tessitore, interrogazione della senatrice Pdl Diana de Feo che raccoglie ben 57 firme di parlamentari, immediata risposta dell’allora ministro ai Beni culturali Sandro Bondi che auspica, sollecita, annuncia invio di funzionari, riscuote magnificenti titoli sui giornali. Null’altro. Il record forse lo ha battuto l’onorevole Luigi Cesaro, il quale nella sua campagna elettorale (marzo 2009) per la presidenza della Provincia di Napoli propose solennemente un patto a tutti i candidati «per il ripristino dell’annuale contributo economico che, dal lontano 1915 e per oltre settanta anni la Provincia di Napoli ha garantito all’Emeroteca Tucci...». Appena diventato presidente, il deputato berlusconiano ha subito dimenticato che la Provincia ha cessato il finanziamento dal 2008.
Eleonora Puntullo

Taranto. Si uccide per fallimento. Aperta inchiesta per istigazione al suicidio
TARANTO – Il pm della procura di Taranto Enrico Bruschi ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio a carico di ignoti e convalidato il sequestro dei biglietti d’addio di un commerciante 60enne che giovedì pomeriggio si è ucciso, impiccandosi con una corda a un albero nelle campagne di Ginosa Marina, dopo che la banca gli aveva negato un fido di 1300 euro. Oggi si sono svolti i funerali dell’uomo, che lascia la moglie e tre figli.
L’avv. Giuseppe Lecce, il legale nominato dalla famiglia, ha chiesto il sequestro della documentazione bancaria e delle registrazioni delle videocamere di sorveglianza dell’istituto di credito presso il quale il commerciante si era recato prima di togliersi la vita. L’uomo, che aveva chiesto un fido di 1300 euro per coprire una fornitura, si era già rivolto a un legale e avviato un contenzioso con la stessa banca in quanto si era visto addebitare somme rilevanti, che lui contestava, come commissioni per l’utilizzo del Pos, il terminale fornito (da una società concessionaria di Palermo) per accettare il pagamento con carte di credito.
In due pagine di quaderno, ritrovate nella sua auto, il 60enne ha raccontato la sua odissea e fornito particolari che ora sono all’attenzione degli inquirenti. Il reato di istigazione al suicidio è procedibile d’ufficio e in caso di rinvio a giudizio prevede il processo in Corte d’Assise.

Grecia: Dagong taglia rating, e' Default
Decisione dopo swap debito ellenico e attivazione Cac
10 marzo, 16:40
(ANSA) - ROMA, 10 MAR - Anche l'agenzia di rating cinese Dagong ha declassato il debito sovrano della Grecia da 'C' a 'D', ossia default. La decisione fa seguito al buon esito dell'operazione di swap del debito ellenico che pero' ha comportato anche l'attivazione delle clausole di azione collettiva (Cac) che forzano gli obbligazionisti ad aderire al concambio. Per Dagong, infatti, il governo greco ha fatto default nei confronti di parte dei creditori privati che non volevano accettare lo swap.

Tripoli e Bengasi, no autonomia Cirenaica
Proteste a favore dell'unita' del Paese
10 marzo, 16:00
(ANSA) - ROMA, 10 MAR - Migliaia di persone sono scese in piazza oggi a Tripoli e Bengasi, a favore dell'unita' del Paese e per dimostrare la loro opposizione a ogni ipotesi di secessione o di creazione di uno stato semi-autonomo nella Cirenaica. I manifestanti hanno scandito slogan e canti (''No al federalismo'' e ''La Libia e' una'') e hanno bersagliato con le scarpe - tradizionale segno di disprezzo nel mondo arabo - ritratti di Ahmed al-Senussi, l'uomo alla testa delle pulsioni autonomiste della Cirenaica.

Nessun commento: