domenica 11 marzo 2012

pm:11.3.12/ Federalismo in salsa padana: basilischi lucani, oltrepadani e sabaudi, a caccia di petrolio contributi a pioggia ed ammortizzatori sociali, per il nord. - Insomma, inl ministro Passera vuol spremere la “petroliera” lucana senza regole d’accordo con il governatore lucano Vito De Filippo ed il suo Memorandum filo petroliere al motto “profitti a noi inquinamento a voi”.

Passera vuol spremere senza regole la petroliera Lucana
Il PD insiste sulla linea della Basilicata petrolizzata
Udin oltrepadania. Oltre 2,5 milioni in 3 anni all’agenzia per il friulano
Torino, padania. Lavoro: Cota, senza ammortizzatori si sfascia il sistema



Passera vuol spremere senza regole la petroliera Lucana
Rilanciando lo sfruttamento delle riserve nazionali di idrocarburi potremmo coprire “anche il 20% dei consumi rispetto al 10% attuale”. Per riuscirci, pero’, “dobbiamo adeguare agli standard internazionali la normativa di autorizzazione e concessione” che “non e’ oggi adeguata”, oltre ad essere “per molti aspetti molto piu’ restrittiva di quanto non sia previsto dalle normative europee”. Cosi’ Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel suo intervento alla presentazione del rapporto di Italiadecide sul ‘governo dell’energia’, oggi alla Camera.
“Forse non tutti sanno che l’Italia ha riserve ingenti sia di gas che di petrolio e una parte importante di queste riserve e’ attivabile in tempi relativamente rapidi- spiega Passera- teoricamnte” pero’, visto che “parliamo di regole di governance e di meccanismi autorizzativi”. Vale pero’ la pena di provarci, perché “stiamo parlando della possibilita’ di coprire anche il 20% dei consumi rispetto al 10% attuale”, avverte il ministro. Insomma, “muoversi decisamente in questa direzione si porta dietro una serie di vantaggi grossi- segnala Passera- innanzitutto c’e’ la possibilità di mettere in moto fino a 15 miliardi di investimenti, di creare 25mila posti di lavoro stabili e addizionali, di ridurre la bolletta energetica di importazione di oltre 6 miliardi all’anno aumentando quindi il Pil di quasi mezzo punto percentuale, di ricavare piu’ di 2,5 miliardi di entrate fiscali sia nazionali che locali”. Quella del rilancio della produzione nazionale di idrocarburi “e’ quindi una grande area di opportunità che dobbiamo cogliere fino in fondo”, auspica Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Per fare tutto questo, pero’, “dobbiamo adeguare agli standard internazianali la normativa di autorizzazione e concessione che chiaramente non e’ oggi adeguata, richiedendo passaggi autorizzativi lunghissimi- conclude Passera- oltre ad essere per molti aspetti molto piu’ restrittiva di quanto non sia previsto dalle normative europee che, a nostro parere, dovrebbero essere il punto di riferimento: non c’e’ ragione di andare oltre”. Insomma, inl ministro Passera vuol spremere la “petroliera” lucana senza regole d’accordo con il governatore lucano Vito De Filippo ed il suo Memorandum filo petroliere al motto “profitti a noi inquinamento a voi”.

Il PD insiste sulla linea della Basilicata petrolizzata
Il segretario regionale Speranza concludendo il dibattito interno  dei Focus PD tenutosi ieri a Stigliano sulle questioni ambientali si è detto convinto ” di ripristinare piena fiducia sulla questione ambientale, partendo dalla decisiva questione del petrolio e cercando di capire come si tengono insieme un interesse nazionale legittimo e un interesse regionale, che non possono essere separati. “Bisogna dare -  ha concluso – un segnale ai lucani che i temi dell’ambiente e della tutela della salute non sono negoziabili e che devono essere messi al centro del dibattito politico”. Una linea che cerca di tenere due piedi in una scarpa quella del segretario del PD Speranza, nel momento in cui il Ministro Passera annuncia l’incremento delle estrazioni ed il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo vuole il Memorandum del raddoppio delle estrazioni petrolifere e l’hub energetico con permessi di ricerca petrolifera che riguardano ormai i 2/3 del territorio regionale. Condizioni inaccettabili alle quali molti enti locali regionali si oppongono.

Udin oltrepadania. Oltre 2,5 milioni in 3 anni all’agenzia per il friulano
La giunta approva il bilancio 2012/14 dell’istituzione che sostiene la marilenghe. Nuove regole e statuto. De Anna: ora in Friuli Vg l’ente europeo delle lingue
Anna Buttazzoni
 UDINE. Un ente ancor più vicino alla Regione e con un obiettivo preciso: portare l’Agenzia europea delle lingue in Friuli Vg. La giunta, su indicazione dell’assessore alla Cultura Elio De Anna, ha approvato il bilancio di previsione 2012 dell’Arlef – Agenzia regionale per la lingua friulana. Un passaggio fondamentale per i traguardi che l’organizzazione dovrà raggiungere.
Contributi solo dalla Regione. Scorrendo i numeri del bilancio il primo dato rilevante è che l’Arlef vive di fondi regionali. La somma più importante è rappresentata dai 745 mila euro di trasferimenti regionali per il 2012, in calo rispetto al 2011, e che invece dovrebbero crescere nel 2013 e nel 2014 con 770 mila per ciascun anno. Altri 75 mila euro, invece, arrivano sempre dalla Regione per lo sportello del friulano e la stessa somma è prevista come entrata nel 2013 e poi nel 2014. Nessun contributo, invece, arriva dalle Province o dai Comuni.
Il ruolo del personale. Dei 2,5 milioni che la Regione prevede di stanziare all’Arlef nel triennio 2012/14, oltre un milioni è necessario per il personale. A oggi all’Agenzia lavorano cinque persone con contratti a tempo determinato, ma nella Finanziaria 2012 – dopo un po’ di tensione tra Pdl e Lega – è stato stabilito che all’Arlef sarà possibile impegnare personale proveniente da altri enti pubblici, in “mobilità”, perché il bilancio regionale ha determinato per la prima volta una pianta organica per l’Arlef, composta da cinque persone più il direttore (l’attuale in servizio dall’ottobre 2011 è William Cisilino, già dipendente della Regione). Le procedure per occupare i posti in pianta organica, però, vanno ancora avviati.
Molte spese. Alla voce “uscite” oltre al personale sull’Arlef pesa, ad esempio, il costo della sede inteso come affitto, riscaldamento, bollette, pulizie. Nel prossimo triennio l’Arlef pagherà 180 mila e 500 euro. Per i progetti di promozione della lingua, invece, serviranno 126 mila euro. Altri 175 mila dal 2012 al 2014, invece, andranno come compensi al presidente (l’attuale è Lorenzo Zanon, vicino alla Lega), per i gettoni di presenza del Cda, del comitato tecnico-scientifico, per rimborsi spese e missioni, per i revisori dei conti. Tra residui 2011 e previsioni, infine, 2,2 milioni saranno utilizzati per promozione del friulano, didattica, prestazione di servizi.
Il nuovo corso. Lo chiama così De Anna. «Ora l’Arlef ha strumenti e risorse nuove. È stato rivisitato lo Statuto – spiega l’assessore –, ci sono una dotazione di personale e ruoli chiari, come il presidente del Cda referente dell’assessorato che detta la linea delle politiche di cultura linguistica. In questo nuovo corso l’obiettivo è affidare all’Arlef ulteriori funzioni per la cultura linguistica, mentre mi aspetto – conclude De Anna – che in sinergia con altri enti porti in Fvg l’Agenzia europea delle lingue».

Torino, padania. Lavoro: Cota, senza ammortizzatori si sfascia il sistema
ultimo aggiornamento: 11 marzo, ore 10:57
Torino, 11 mar. - (Adnkronos) - Alla vigilia della ripresa del tavolo tra Governo e parti sociali sulla riforma del lavoro convocato dal ministro Elsa Fornero, il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, avverte: ''senza ammortizzatori sociali si sfacia il sistema''.

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