martedì 13 marzo 2012

am:13.3.12/ La Grecia ha completato il primo fallimento a spese tue, per il prossimo si vedra’; intanto la Fornero dice bugie occultate in perifrasi. I padano sabaudi ed i sindacati giocano sul sottilissimo margine di avanzo primario, dovuto alla pressione fiscale, non alle esportazioni od ai consumi. Nel mentre, Saccomanni si arrampica sugli specchi - non e’ colpa Sua – e finalmente Marchionne dice quello che sapevamo, ma che lui non poteva dire: L'unica cosa che conta sono gli stabilimenti e i lavoratori che abbiamo e se le macchine vengono vendute. Siamo una multinazionale. Andiamo dove si fanno affari, siamo nomadi.---Ma i nuovi Sirtaki-bond, nel primo giorno di quotazione, continuano a quotare con rendimenti da pre-default, quelli trentennali (2042) viaggiano al 13,5%/14%, quelli piu corti (2023) viaggiano al 18-19%.---I balcani sono, erano e saranno balcanici.

Debito Regione siciliana: si devono restituire 2,5 miliardi di euro
Bankitalia: Saccomanni, debito sostenibile
Fornero: ''Settimana decisiva. Riforma ammortizzatori dal 2015''
Lavoro: Fornero, governo trovera' risorse fuori da spesa sociale
Crollo dei consumi: «Come 30 anni fa»
Marchionne: "Siamo nomadi,  andiamo dove si fanno affari"
Irlanda, elettori verso sì a referendum su Fiscal compact
Grecia: completa swap 177,3 mld
Grecia, produzione industriale gennaio in calo del 5% su anno
Crisi: Grecia, criminalita' in crescita esponenziale
Grecia: rendimenti dei nuovi bond spiccano il volo, brutto segno
Crisi: Schaeuble, Spagna non e' Grecia
Montenegro: petizione a Ue dopo aggressione giornalista




Debito Regione siciliana: si devono restituire 2,5 miliardi di euro
di Stiben Mesa Paniagua
Secondo i dati presentati dall’Osservatorio regionale del Fabbisogno finanziario sul Bollettino trimestrale inaugurato a febbraio. L’assessore Economia, Armao: “Il 96 per cento delle controparti del debito regionale è istituzionale”
PALERMO – Recentemente è stato pubblicato dall’Osservatorio del Fabbisogno finanziario il Bollettino trimestrale contenente tutti i dati relativi alle posizioni debitorie in essere e ai derivati finanziari ad esse collegati della Regione Siciliana. Da quanto indicato nel documento la Regione risulta avere debiti per 5,3 miliardi di euro.
 La relazione descrive dettagliatamente la composizione del debito. Per esempio la composizione del debito lordo attuale di 5.304.532.983 euro, è la seguente: la fetta più grossa, 4.360.571.049 euro, riguarda i mutui al netto dell’ammortamento al 30 settembre 2011; i bond al netto dell’ammortamento al 30 settembre 2011 sono 272.172.441 euro. A queste due voci si aggiungono i movimenti di maggiore rilievo del quarto trimestre dell’anno 2011 che sono individuabili nell’attivazione di nuovi prestiti per euro 817.924.000 euro contratti tra novembre e dicembre 2011 e 146.134.506 euro di rimborso della quota di ammortamento del debito residuo avvenuto nel mese di dicembre 2011.
 Stabilite le somme, il bollettino descrive quelle che sono le controparti della Regione (tabelle e grafico accanto). Il principale creditore della Regione è il ministero dell’Economia e delle finanze: ben il 44,30 per cento del debito, pari a 2,502.529.744 euro, è stato contratto col dicastero.
 Altrettanto alta è la cifra che la Regione ha ricevuto dalla Cassa depositi e prestiti: 2,421.391.169 euro, che rappresentano il 42,97 per cento del debito totale. Dentro questa somma si collocano i più recenti debiti, ossia due contratti di prestito sottoscritti dalla Regione Siciliana nell’anno 2010, per euro 166.500.000 euro, e nell’anno 2011, per euro 651.424.000 euro. Entrambi i prestiti sono a tasso fisso, il primo al 4,030 per cento e il secondo al 6,530 per cento, con ammortamento semestrale a partire dal mese di giugno 2012. L’evidente incremento, tra il 2010 e il 2011, del tasso applicato anche dalla Cassa depositi e prestiti, rispecchia il generale andamento del costo del denaro che risente della crisi nazionale e internazionale del mondo finanziario.
 La terza controparte della Regione – per quantità del debito – è la Banca europea degli investimenti.
L’Amministrazione siciliana ha contratto con loro un mutuo di 341.072.263 euro, cifra che rappresenta il 6,14 del debito residuo complessivo. Segue The Royal Bank of Scotland a cui la Regione deve restituire un Bond di 224.844.186 euro (pari al 3,98 per cento del debito). Infine tra le controparti della Regione c’è la Dexia Crediop, a lei appartiene il 2,60 per cento del debito regionale, cioè 147.152.088 euro.
 Nella sua relazione l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, sottolinea “che la natura delle controparti del debito a carico della Regione è istituzionale essendo rappresentata per circa il 96 per cento dal ministero dell’Economia e delle finanze, Cassa depositi e prestiti e Banca europea degli investimenti”.
  Aggiungendo tra l’altro “che la componente a tasso fisso rappresenta l’83,4 per cento dell’esposizione debitoria”.
Articolo pubblicato il 13 marzo 2012

Bankitalia: Saccomanni, debito sostenibile
12 Marzo 2012 - 15:35
 (ASCA) - Roma, 12 ma - ''Una politica di bilancio prudente'' quella messa a punto dal nostropaese durante la crisi. E' quanto sottolineato dal direttore generale della Banca d'Italia, Fabrizio Saccomanni, espressa a brasilia nel corso del suo intervento alla conferenza in corso sul tema ''Brasile e Italia nel contesto globale: esperienze e modelli di sviluppo''. Saccomanni inoltre ha rilevato che e' ''prevista una riduzione dell'incidenza del debito sul Pil dal 2013 anche in scenari non favorevoli (spread a 500 punti)''. Tassi sul debito bubblico e sistema creditizio - ha osservato - le voci che saranno determinanti per le stime sul Pil relative al 2012 e al 2013. Nello stesso tempo Saccomanni si e' soffermato sulle misure adottate dal governo per la crescita. E a questo riguardo ha evidenziato le ''azioni per accrescere l'efficienza della giustizia civile (produttivita', casi pendenti, riorganizzazione rete), sgravi fiscali per gli aumenti di capitale delle imprese e per l'occupazione di donne e giovani misure di liberalizzazione: servizi professionali; servizi pubblici locali; commercio, oltre l'istituzione dell'autorita' trasporti; autorita' servizi idrici e postali piu' indipendenti; separazione proprieta' settore gas misure per la concorrenza: aumento poteri antitrust''. Ha ricordato il processo di semplificazioni: ''gli effetti non saranno immediati, e' importante - ha concluso - cambiare le aspettative dei mercati, delle imprese, delle famiglie, dei giovani''.
Ram

Fornero: ''Settimana decisiva. Riforma ammortizzatori dal 2015''
(Adnkronos)
ultimo aggiornamento: 12 marzo, ore 17:37
Roma - (Adnkronos/Ign) - Al via l'incontro tra governo e parti sociali. Il ministro del Lavoro spiega la proposta sulle tipologie contrattuali: "contratto dominante" che privilegi l'apprendistato. Nel 'modello tedesco' ammortizzatori a carico di imprese e dipendenti. Istat: Italia in recessione. In calo i consumi /VIDEO. Crisi, Saccomanni: ''Opportunità per conti e crescita, ora altre riforme''
Roma, 12 mar. (Adnkronos/Ign) - L'obiettivo del governo è quello di arrivare a una riduzione strutturale stabile dei livelli di disoccupazione e portare il tasso al 4-5%. E' stato il ministro del Lavoro Elsa Fornero, a quanto si apprende, a dare l'indicazione alle parti sociali aprendo l'incontro tra governo e parti sociali.
Al centro del tavolo la riforma degli ammortizzatori sociali. Per i sindacati siedono i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, mentre Confindustria è rappresentata dal presidente di viale dell'Astronomia Emma Marcegaglia.
Fornero, a quanto si apprende, ha spiegato la proposta del governo relativamente al capitolo delle tipologie contrattuali di ingresso sul mercato: nessun contratto unico ma un "contratto dominante" che privilegi la forma di ingresso dell'apprendistato a tempo indeterminato.
Per quello che riguarda invece il contratto a tempo determinato, il ministro avrebbe ribadito alle parti sociali che questa forma contrattuale "dovrà costare un po' di più".
Fornero dà anche il timing del confronto. Secondo il ministro questa è la settimana decisiva per la definizione dell'accordo. Insieme al premier Monti, infatti, Fornero intenderebbe chiudere la partita tra il 21 e il 23 marzo. Il governo, avrebbe osservato, "ha sempre lavorato per l'accordo con le parti sociali". "Per questa prospettiva lavoriamo in questa ultima fase", avrebbe detto ancora.
Quanto alla riforma degli ammortizzatori sociali, questa sarà avviata nel 2012 e andrà a regime nel 2015. Sarà dunque 'accorciato' il periodo di transizione della riforma e del cambio di sistema degli ammortizzatori. La riforma "sarà incentrata sulla nascita della assicurazione sociale per l'impiego": così il ministro ha spiegato, a quanto si apprende, la nuova "forma di tutela e di sostegno al reimpiego".
L'intervento del governo resterà, avrebbe garantito Fornero, "al di fuori dei capitoli di spesa sociale". Mentre la cassa integrazione straordinaria non scomparirà; sarà però eliminata la causale per cessazione di attività.
A proposito della trattativa in corso sulla riforma del lavoro, il leader della Cisl Raffaele Bonanni, ha spiegato che "all'accordo separato non è interessato nessuno, né il governo né le parti sociali. Al punto in cui siamo, con un'Italia che non ha più ossigeno, spero, credo, che nessuno abbia voglia di non prendersi le proprie responsabiltà".
"Io penso - ha osservato da parte sua il segretario generale Uil Luigi Angeletti - che quando si concluderà la trattativa presumibilmente questa settimana per molte persone ci sarà una delusione se avevano alte aspettative. Si accorgeranno che le nuove regole del mercato del lavoro non avranno nulla di rivoluzionario".

Lavoro: Fornero, governo trovera' risorse fuori da spesa sociale
12 Marzo 2012 - 16:51
 (ASCA) - Roma, 12 mar - ''Il governo si impegna a trovare le risorse al di fuori dei capitoli di spesa sociale''. Lo ha annunciato - secondo quanto si apprende - il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, riferendosi alle risorse per finanziare gli ammortizzatori sociali.
 Nel corso della trattativa sulla riforma del mercato del lavoro, Fornero ha spiegato che ''i fondi per i nuovi ammortizzatori non saranno presi dal fondo sociale''.
glr/mau/ss

Crollo dei consumi: «Come 30 anni fa»
 Nuovi record per benzina e diesel
Un rapporto Intesa Sanpaolo registra un calo nell'acquisto di prodotti alimentari, bevande e tabacco pari all'1,5%
 Istat: Italia in recessione tecnica, Ocse in ripresa
ROMA - Famiglie italiane in difficoltà con il carrello della spesa: sul mercato nazionale i consumi di prodotti alimentari, bevande e tabacco hanno mostrato un calo dell'1,5% a prezzi costanti. Lo segnala un rapporto Intesa Sanpaolo affermando che in termini di spesa procapite il dato 2011 riporta i livelli indietro di quasi 30 anni. La crisi si fa sentire, insomma, e consola solo in parte la notizia che secondo l'Istat il Pil nel 2011 è cresciuto dello 0,5%. L'Istituto di statistica italiano ha rivisto al rialzo le precedenti stime che parlavano di una crescita dello 0,4%. Rispetto al 2010, comunque, quando il Pil era a +1,8%, si rileva una forte frenata.
Recessione tecnica. Per quanto riguarda il quarto trimestre 2011, il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e dello 0,4% su base annua. Lo rileva l'Istat rivedendo in miglioramento la stima preliminare sul tendenziale (era -0,5%). L'Italia è dunque in recessione tecnica, visto che il Pil è in calo per il secondo trimestre consecutivo.
Negativa la crescita acquisita per il 2012. La crescita acquisita per il 2012, quella che si verificherebbe per il puro effetto trascinamento del 2011 se in tutti e quattro i trimestri dell'anno si registrasse crescita zero, risulta negativa: -0,5%. Il dato risulta migliore della stima preliminare del 15 febbraio (-0,6%).
L'Italia fa peggio della media eurozona. L'Italia in termini di crescita fa peggio nel IV trimestre rispetto alla media registrata dall'euro zona. Secondo i dati Istat, infatti, nel complesso il Pil dei paesi dell'area Euro è diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed è salito dello 0,7% su base annua.
Area Ocse in crescita. Attività economica in crescita per i Paesi dell'area Ocse a gennaio: il superindice calcolato dall'organizzazione di Parigi è salito a 100,9 punti dai 100,5 di dicembre. Il dato, che resta inferiore di 1,6 punti rispetto a un anno prima, continua a segnalare un «cambiamento positivo» nel trend economico dell'area. «Possibile cambio positivo» anche per l'Eurozona, il cui indice è salito di 0,2 punti a 98,7, e l'Italia (+0,4 a 96,6). Sebbene le economie trainanti restino Stati Uniti (+0,7 a 102,5) e Giappone (+0,5 a 102,6), l'Ocse sottolinea che «segnali più forti, anche se timidi, stanno cominciando a emergere in tutte le principali economie Ocse e per l'Eurozona nel suo insieme». Nel dettaglio degli altri Paesi Ocse, invariato a 99,4 punti il dato del Canada, mentre la Francia segna +0,3 a 99,1, la Germania +0,1 a 98,1, il Regno Unito +0,1 a 98,9. Al di fuori dell'area, i dati indicano «segnali più forti di cambiamento positivo» per India (+0,7 a 96,7) e Russia (+0,2 a 102,1), mentre la Cina vive un rallentamento (-0,6 a 98,4) e il Brasile una «crescita al di sotto della media» (-0,2 a 93,2). Nell'insieme, le prime sette economie mondiali fanno segnare +0,5 a 101,2, mentre le cinque principali economie asiatiche (Cina, India, Indonesia, Giappone e Corea) registrano in gennaio un dato invariato a 99,1.
Benzina. Non conoscono tregua gli aumenti sulla rete carburanti. Nel fine settimana Esso ha ritoccato di 0,8 centesimi il prezzo raccomandato della benzina e di 0,5 centesimi quello del diesel, Q8 rispettivamente di 0,9 e 0,4 centesimi e TotalErg di 0,5 centesimi la sola verde.
Benzina oltre quota 1,85. Rialzi (questi ultimi come anche i precedenti) non assorbiti appieno dai prezzi praticati sul territorio, dove la pressione competitiva genera maggiore attenzione da parte dei gestori a evitare di scaricare subito alla pompa le variazioni di listino. In ogni caso, la benzina ha superato ormai quota 1,85 euro/litro nei valori medi e si avvicina al record storico di 1,856 euro/litro raggiunto nel 1977 (a prezzi attualizzati). Le punte massime arrivano a 1,957 euro/litro (Centro).
Diesel in salita. Quanto al diesel, nella media nazionale siamo attorno a 1,76 euro/litro, mentre i picchi al Sud sono di 1,8 euro/litro. In salita anche il Gpl, prossimo rispettivamente a 0,87 euro/litro e a 0,9 euro/litro. Non sono esenti dagli aumenti gli impianti no-logo. È quanto emerge dal monitoraggio di quotidianoenergia.it in un campione di stazioni di servizio che rappresenta la situazione nazionale per Check-Up Prezzi QE. Nel dettaglio, a livello Paese, il prezzo medio praticato della benzina (in modalità servito) va dall'1,840 euro/litro di Esso all'1,852 di Q8 (no-logo in salita a 1,773). Per il diesel si passa dall'1,758 euro/litro di IP all'1,763 di Shell (no-logo su a 1,661). Il Gpl, infine, è tra 0,855 euro/litro di Esso e 0,868 di TotalErg (no-logo a 0,817).

Marchionne: "Siamo nomadi,  andiamo dove si fanno affari"
L'ad di Fiat non vuole parlare della sede del gruppo limitandosi a dire: "Contano solo stabilimenti e lavoratori". Ma per il gruppo il primo trimestre "è debole", in calo volumi e prezzi. Venerdì l'incontro a Palazzo Chigi con Monti
MILANO - "L'unica cosa che conta sono gli stabilimenti e i lavoratori che abbiamo e se le macchine vengono vendute. Siamo una multinazionale. Andiamo dove si fanno affari, siamo nomadi". Così l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ai giornalisti che gli chiedevano se abbia intenzione di spostare la sede del gruppo.
Il manager ha però sottolineato che per Fiat il primo trimestre "è stato debole in Europa, i volumi sono giù e anche i prezzi non sono un gran che". Sull'andamento in Europa, dopo la perdita di 500 milioni registrata nel 2011, Marchionne ha osservato: "Abbiamo dato una forchetta che include una perdita di mezzo miliardo nella parte più bassa. E' difficile fare previsioni adesso. Il break even in Europa arriverà nel 2014". Meglio, invece, Chrysler: "I dati di marzo sono buoni. La cosa importante è vedere come chiudiamo il mese. Sono rimasti 15 giorni, fateci lavorare". Bena anche "l'America latina e il Brasile".
Marchionne ha poi parlato di Opel, negando, però, che ci sia una trattativa: "Ho avuto una discussione di 3 secondi con Gm su Opel. Erano classici discorsi tra amministratori delegati. Abbiamo parlato per vedere cosa si poteva fare, non c'è nulla in questo momento". La vera preoccupazione dell'ad di Fiat riguarda però la capacità produttiva in Europa: "Deve essere ridotta o bisogna rindirizzarla. Non importa se siamo noi o qualcun'altro a farlo, l'importante è  che qualcuno lo faccia". E sul  possibile partner asiatico si è limitato a dire che "non risolverebbe il problema. Nessuno entrerebbe in un mercato sovraccarico"".
Venerdì il manager italo-canadese incontrerà a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti: "Gli confermerò quanto detto per Mirafiori e Pomigliano. Si tratta di un aggiornamento. Non chiederò nulla, non voglio assolutamente niente. Continueremo il nostro investimento secondo il nostro piano. Non ci sono novità. Sono impegni che abbiamo già confermato, gli investimenti stanno andando avanti".

Irlanda, elettori verso sì a referendum su Fiscal compact
Il popolo irlandese non intende perdere l'accesso al Fondo salva Stati permanente (Esm), eventualità che potrebbe verificarsi se il Fiscal compact non dovesse essere approvato al referendum. Lo ha affermato il ministro del Lavoro irlandese, Richard Bruton.
Bruton ha poi spiegato che il Governo irlandese non fisserá alcuna scadenza per la ristrutturazione dei 31 mld euro immessi nelle banche fallite, e ogni collegamento con il referendum sul Fiscal compact sarebbe "perverso"."Sarebbe un errore politico collegare le due cose: sono sconnesse", sia secondo l'opinione pubblica, sia "nella mente europea", ha precisato Bruton.
Ci sono molti segnali che indicano che "l'economia potrebbe stabilizzarsi meglio del previsto", ma c'è una natura duale nella ripresa dato che la domanda rimane debole, ha concluso Bruton. Infatti i dati della scorsa settimana hanno evidenziato che nonostante il rallentamento della crescita, le industrie irlandesi focalizzate sull'export hanno creato più posti di lavoro di quelli persi nell'ultimo trimestre del 2011.

Grecia: completa swap 177,3 mld
Ricorrendo alla clausa di azione collettiva
12 marzo, 16:29
(ANSA) - ROMA, 12 MAR - La Grecia ha completato l'offerta di scambio su 177,3 miliardi di euro di titoli di Stato di diritto ellenico, con il ricorso alle clausole di azione collettiva. Lo comunica in una mail il ministero delle Finanze.

Grecia, produzione industriale gennaio in calo del 5% su anno
La produzione industriale della Grecia a gennaio ha segnato una contrazione del 5% su anno dopo il -11,3% di dicembre. Lo rileva l'ufficio di statistica greco. La produzione manifatturiera su base annuale è scesa del 6,3% da -15,5% del mese precedente

Crisi: Grecia, criminalita' in crescita esponenziale
Minacciati cittadini e commercianti nei centri storici
12 marzo, 17:07
(di Demetrio Manolitsakis) - ANSAmed) - ATENE, 12 MAR - Una delle questioni piu' urgenti che il nuovo ministro greco per la Protezione del Cittadino ha voluto affrontare gia' dal primo giorno del suo insediamento, e' il problema del rapido aumento della criminalita' organizzata nel centro storico di Atene, prodotto anch'esso della grave crisi economica abbattutasi sul Paese. Bande di criminali di diverse nazionalita', tossicodipendenti e prostitute di ogni origine compongono ormai la variegata fauna umana che si aggira giorno e notte nel centro della capitale ellenica dove i turisti stranieri, impauriti, abbandonano anche gli ultimi alberghi ancora aperti, mentre i pochi abitanti e i commercianti rimasti nella zona vivono nella paura e nell'incertezza, lontani dalla presenza rassicurante della polizia. La criminalita' nel centro storico di Atene, cosi' come in altre grandi citta' del Paese, colpisce anche l'imprenditoria oltre al senso della sicurezza di cittadini. Secondo i risultati di un'indagine condotta per conto della Confederazione Generale del Commercio Ellenico "si puo' parlare di un'epidemia di chiusure che colpisce i negozi e che continuera' ad espandersi come una malattia infettiva". Secondo la stessa indagine, la situazione nel centro della capitale diventera' ancor piu' critica di quanto era durante la seconda meta' del 2011, visto che la percentuale dei negozi chiusi e' passato gia' dal 24,4% dell'agosto del 2010 al 29,6%. Il continuo arrivo di immigrati clandestini - ha scritto la deputata del Pasok Nantia Giannakopoulou in un'interrogazione parlamentare ai ministri Tassos Gianitsis (Interni, ovvero per la Pubblica amministrazione) e Michalis Chrisochoidis (Protezione del Cittadino, che equivale all'Interno italiano) - che non riescono a trovare lavoro o, se lo trovano, vengono pagati poco, funziona come terreno di coltura per la criminalita' e l'illegalita'. Cio' fa si' che gli equilibri sociali vengano sconvolti mentre il centro storico viene tagliato in due. "Indicativo del triangolo immigrazione clandestina - criminalita' - crisi economica - scrive la parlamentare - e' il fatto che la maggior parte delle circa 300 persone che ogni giorno entrano clandestinamente in Grecia, dopo pochi giorni, e' gia' arrivata ad Atene".
 Anche i recenti dati della polizia greca parlano chiaro. Nel 2011 il numero dei furti in Grecia ha superato i 100.000. Nel 2011 sono state messe a segno in tutto il Paese 6.636 rapine contro le 6.079 nel 2010. Soltanto nella regione dell'Attica nel 2011 sono state segnalate 5.134 rapine contro le 4.595 del 2010.
Nel mirino dei malviventi sono entrate ultimamente le abitazioni e non sono pochi i casi in cui essi fanno ricorso alla minaccia delle armi per derubare i piccoli risparmi della gente. Nel 2011 le rapine in casa in tutta la Grecia sono state in totale 912, 480 in piu' di quelle portate a termine del 2010 (432). Sempre nella regione dell'Attica le rapine in abitazioni sono state 605, 337 in piu' di quelle segnalate nel 2010 (268).
 Nel 2011, inoltre, in Grecia sono state arrestate per crimini vari circa 185.000 persone, 15.562 delle quali per rapina a mano armata, furti in abitazione, nei supermercati, in banca e di automobili. Nello stesso anno si sono registrati 184 omicidi contro i 176 dell'anno precedente e 182 tentativi di omicidio, contro i 193 del 2010. Di qui la decisione del ministro per la Protezione del Cittadino di rafforzare immediatamente il gruppo speciale per il controllo dell'ordine nel centro di Atene che sara' presto aumentato di 195 unita' per poi passare gradualmente a 3.000 effettivi. (ANSAmed).

Grecia: rendimenti dei nuovi bond spiccano il volo, brutto segno
12 Marzo 2012 - 20:10
 (ASCA) - Roma, 12 mar - Al salvataggio della Grecia continuano a credere in pochi nonostante il diffuso ottimismo delle cancellerie europee.
 L'agenzia ellenica del debito pubblico ha completato lo swap dei 177,3 miliardi di bond di diritto greco con nuovi titoli con scadenze comprese tra 11 e 30 anni. Chi ha aderito allo scambio, quasi il 97% della platea di investitori privatia, ha rinunciato al 53% del valore nominale dei vecchi titoli. Considerando le cedole piu' bassa, dal 2% al 4,3% con il crescere della scadenza e l'allugamento delle maturita', la perdita complessiva e' superiore al 70%, Per addolcire la pillola sono stati assegnati anche titoli biennali emessi dal Fondo europeo salva stati (Efsf).
 Ma i nuovi Sirtaki-bond, nel primo giorno di quotazione, continuano a quotare con rendimenti da pre-default, quelli trentennali (2042) viaggiano al 13,5%/14%, quelli piu corti (2023) viaggiano al 18-19%. I prezzi, a seconda delle scadenze, sono tra 21-26 centesimi, livelli da ''distressed bond'', insomma nessuna corsa agli acquisti nononstante tassi di remunerazione apparentemente molto attraenti.
 Inoltre, la curva dei rendimenti resta invertita, con i tassi a breve piu' alti di quelli a lungo termine, un tipico scenario che incorpora un forte rischio di solvibilita' in capo ad Atene.
 Tanto per fare un esempio, dopo le misure di austerita' prese dall'Italia, la curva dei rendimenti del debito pubblico italiano, che era invertita, e' tornata ad essere inclinata positivamente, con tassi a breve piu' bassi di quelli a lunga.
 Nel caso della Grecia, nonostante lo swap sul debito, le continue e ripetute misure di austerita' e l'arrivo di un nuovo pacchetto di aiuti da 130 miliardi, niente e' cambiato, almeno dal punto di vista della valutazione dei mercati.
men/

Crisi: Schaeuble, Spagna non e' Grecia
12 Marzo 2012 - 19:24
 (ASCA) - Bruxelles, 12 mar - ''La situazione della Spagna non e' quella della Grecia'', il paese iberico ''sta compiendo sforzi'' per uscire dalla crisi e risanare le proprie finanze e ''i mercati lo sanno''. Lo ha affermato il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, nel corso dell'incontro con il ministro dell'Economia, Luis de Guindos, in occasione del breve incontro bilaterale a margine della riunione dell'Eurogruppo, in corso a Bruxelles. Da quanto si apprende da fonti spagnole, il ministro spagnolo avrebbe sottoposto all'attenzione di Schaeuble il piano di riforme strutturali per il 2012 e il 2013, piano che avrebbe trovato il sostegno dell'esponente del governo tedesco. Sembra dunque che la Spagna non stia incontrando opposizioni tedesche alla revisione degli obiettivi intermedi di riduzione del rapporto deficit/Pil, concordato dal precedente governo al 4,4% per quest'anno ma rivisto al rialzo (5,8%) dall'attuale primo ministro, Mariano Rajoy. Da quanto si apprende, al termine del breve faccia a faccia con Schaeuble, de Guindos avrebbe mostrato lo stesso piano biennale di riforme anche al ministro dell'Economia francese, Francois Baroin, che l'avrebbe apprezzato.
 Quello che e' certo e' che nessuna decisione sara' presa oggi, come detto dal presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Junker, prima dell'inizio dei lavori. ''Partiamo dal principio per cui la Spagna raggiungera' il suo obiettivo definitivo nel 2013'', ha scandito Junker. ''Quello che succede nel 2012 lo discuteremo oggi ma non prenderemo decisioni''.
bne/red/alf

Montenegro: petizione a Ue dopo aggressione giornalista
Denunciate pressioni e intimidazioni contro esponenti media
12 marzo, 19:25
(ANSAmed) - PODGORICA, 12 MAR - Una petizione con 1.400 firme di cittadini montenegrini che protestano contro l'aggressione ai danni di una giornalista e' stata consegnata oggi al capo della delegazione Ue a Podgorica, Leopold Maurer. Nella lettera, firmata da numerosi giornalisti e indizizzata al presidente della commissione europea Jose Manuel Barroso e al commissario all'allargamento Stefan Fuele, si sottolinea la precaria situazione nel campo della liberta' dei media e dei giornalisti in Montenegro, e si chiede a Bruxelles di premere sulle autorita' di Podgorica affinche' proteggano i giornalisti e intensifichino la lotta a corruzione e criminalita' organizzata.
 Olivera Lakic, giornalista del quotidiano Vijesti, e' stata aggredita e ferita mercoledi scorso da uno sconosciuto davanti alla sua abitazione a Podgorica. Dopo aver trascorso un'intera giornata in ospedale era stata dimessa, e da allora lei e l'intera sua famiglia sono stati posti sotto sorveglianza e protezione della polizia 24 ore su 24. Olivera Lakic era gia' stata minacciata lo scorso anno, unitamente all'intera redazione del suo giornale, a causa di una serie di articoli di denuncia del contrabbando di sigarette in Montenegro.
 ''I giornalisti in Montenegro lavorano da anni in un ambiente nel quale sono divenuti facile obiettivo di pressioni e aggressioni, senza alcuna conseguenza per i responsabili'', si dice nella lettera consegnata alla Ue, che e' stata firmata anche via internet.
 Nei mesi scorsi alcune auto del quotidiano Vijesti erano state incendiate a piu' riprese e una equipe televisiva del canale Vijesti era stata aggredita a Niksic (centro).
 Progressi nella lotta a corruzione e criminalita' e' la condizione principale posta dalla Ue per l'apertura del negoziato di adesione con il Montenegro, che ha gia' ottenuto lo status di paese candidato. (ANSAmed).

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