domenica 18 marzo 2012

am:18.3.12/ Emiliano ha restituito pure le noci bianche; ai ai, caro Michele non si fa questo, ammetti l’errore: le noci bianche si mangiano col pecorino stagionato ed il pane fresco d’Altamura. E sopra si beve il Primitivo rosso invecchiato, possibilmente di Manduria. - Ad appena due mesi dal successo registrato con l'inaugurazione, la Cacioteca Regionale Siciliana di Ragusa aprirà i battenti al pubblico, presentando e mettendo a disposizione di appassionati, gourmand e consumatori consapevoli le proprie strutture destinate alla degustazione di prodotti realmente tipici e rurali (non solo formaggi storici siciliani e ricercatezze casearie italiane e mondiali, ma anche ad esempio i fantastici salumi di suino nero dei Nebrodi e grandi vini e birre), alla divulgazione, alla didattica.

Ragusa: la Cacioteca Regionale apre al grande pubblico
Caserta. «Il termovalorizzatore non si farà»
Emiliano restituisce regali in stile rococò e vasi fatti in Cina
L'Emiliano nuovo capace di ammettere gli errori

Ragusa: la Cacioteca Regionale apre al grande pubblico
Ad appena due mesi dal successo registrato con l'inaugurazione, la Cacioteca Regionale Siciliana di Ragusa aprirà i battenti al pubblico, presentando e mettendo a disposizione di appassionati, gourmand e consumatori consapevoli le proprie strutture destinate alla degustazione di prodotti realmente tipici e rurali (non solo formaggi storici siciliani e ricercatezze casearie italiane e mondiali, ma anche ad esempio i fantastici salumi di suino nero dei Nebrodi e grandi vini e birre), alla divulgazione, alla didattica.
 Accademia della Terra (una sorta di enogastronomia in cui si potranno degustare squisitezze e si svolgeranno interessanti degustazioni guidate), Teatro del Gusto (degustazioni con fini didattici) e visite guidate alla struttura (locali di stagionatura, laboratori di ricerca, etc.) saranno al centro della proposta, con iniziative spot già in programma dal prossimo fine settimana, che risulteranno gradite alle coppie con bambini piccoli (un'area ludico-divulgativa con tanto di servizio nursery) e agli amanti del brunch domenicale (11:30-13:30).
 L'appuntamento è a Ragusa Mare per sabato 24 marzo, dalle 10 alle 23, e per domenica 25 marzo, dalle 10 alle 22, presso la sede del CoRFiLaC, strada provinciale 25 al km 5.
 Per altre informazioni e prenotazioni:
 tel +39 0932-660427
 cell +39 3356409257
17 marzo 2012

Caserta. «Il termovalorizzatore non si farà»
Soddisfazione a Santa Maria La Fossa
È stato cancellato dal decreto ambiente, in approvazione al Senato. Il sindaco: recepita la nostra condizione
CASERTA - Il termovalorizzatore prima programmato nel territorio del comune di Santa Maria la Fossa, località Ferrandelle, non si farà. È stato, infatti, cancellato dal decreto ambiente, che è in approvazione al Senato. «Siamo sempre stati contrari alla realizzazione del termovalorizzatore a Santa Maria La Fossa – ha dichiarato soddisfatto il sindaco Antonio Papa – e abbiamo dimostrato nei fatti l’impegno a che lo stesso non venisse realizzato sul nostro territorio. Questo – continua il sindaco – è il risultato dell’attività politica di questa amministrazione. Quando nel luglio 2010 abbiamo chiesto ed ottenuto un’audizione presso la Commissione bicamerale d’inchiesta sui rifiuti, in quella occasione, a Palazzo San Macuto sede del Senato della Repubblica, abbiamo illustrato la situazione nella quale versava il nostro territorio che, ci avvediamo, è stata recepita. E’ questa – ha continuato il sindaco Antonio Papa – la politica del fare che ci piace, ed è la dimostrazione che per poter bene amministrare un paese non bisogna limitarsi a coltivare il proprio orticello in loco, ma bisogna avere la capacità di interloquire con gli altri organi della politica nazionale per spostare le problematiche dal paese nelle sedi istituzionali idonee». «E’ una vittoria questa – gli ha fatto eco l’assessore all’ambiente Franco Cepparulo – che premia la cittadinanza di Santa Maria La Fossa che ha dato dimostrazione di compattezza sui temi dell’ambiente ed in particolare di contrarietà al termovalorizzatore. Il nostro impegno – ha continuato Cepparulo – verso l’ambiente è sempre vigile e costante e non abbasseremo la guardia. Il prossimo obiettivo – conclude Cepparulo – sarà lo svuotamento di Ferrandelle e la riappropriazione del nostro territorio».

Emiliano restituisce regali in stile rococò e vasi fatti in Cina
BARI - Lo champagne, il vino, i formaggi, i quattro spigoloni (grosse spigole, ndr), i venti scampi, le ostriche imperiali, le cinquanta noci bianche, le cinquanta cozze pelose, i due chili di allievi locali di Molfetta (seppioline, ndr) e gli otto astic ricevuti in dono alla vigilia di Natale 2007 dagli imprenditori Degennaro (ora agli arresti domiciliari per una presunta vicenda di corruzione) evidentemente non ha potuto restituirli. Ma per dimostrare che non mente quando afferma che si è pentito riconoscendo che avrebbe dovuto farlo, il sindaco di Bari Michele Emiliano ha tentato di emendarsi per il suo peccato di gola restituendo tutto il resto. E così davanti ai giornalisti ha scodellato su un banchetto dell’aula municipale una trentina di altri regali ricevuti in dono da chissà chi: “Ecco, prendeteli voi” ha detto Emiliano ai cronisti. Qualcuno ha colto l’invito ed è stato visto uscire con una ceramica sotto il braccio, il resto sarebbe finito nelle mani di solerti dipendenti comunali che per compiacere il primo cittadino lo hanno liberato dell’imbarazzante carico di doni.
Doni senza particolare valore c’è da dire: nulla a che fare con i rolex e i cappotti di cachemire con cui l’imprenditore Gianpi Tarantini era solito omaggiare politici compiacenti e primari ospedalieri. Per non parlare delle escort, che era il suo genere di dono preferito. A guardare quello che ha restituito Emiliano, invece, ha ricevuto soltanto un’accozzaglia di ceramiche rococò (del genere made in China), le immancabili penne stilografiche neppure aperte, qualche cd musicale, bottiglie di vino, un terrificante portacenere color oro zecchino, vasi in vetro colorato e un mappamondo sponsorizzato. Più altre cianfrusaglie delle quali non deve aver sofferto troppo nel disfarsi.
Insomma a voler credere a questo gesto liberatorio, il regalo più prezioso mai ricevuto da Michele Emiliano erano davvero i quattro spigoloni e le cozze pelose. Seguiti a ruota (se non altro per gusto) alle fette di provolone che Fabio e Mingo di Striscia la notizia gli hanno consegnato al termine della conferenza stampa. Conoscendone la golosità, gliele hanno offerte già tagliate e dispiegate dentro un cesto rosso. Come dire pronte all’uso.

L'Emiliano nuovo capace di ammettere gli errori
di MICHELE MAROLLA
Forse ha capito, come scritto qualche settimana fa, che «non si può sempre strillare, contrapporsi, litigare, deve esistere il momento in cui ricomporre i pezzi, nell’interesse generale ». Soltanto che c’è voluto lo scossone-Degennaro per condurlo sulla retta via. Per costringerlo ad accantonare, per qualche minuto, la voglia di corpo a corpo contro l’avversario di turno. Forse perché l’avversario, il nemico, questa volta, ce l’aveva in casa. Per lui ammettere di avere sbagliato deve essere stata una fatica immane. Mettere la faccia in conferenza stampa per rintuzzare le contestazioni, ma anche per chiedere scusa, per ammettere l’errore, gli sarà costato anni di vita. Soprattutto chiedere scusa ai giornalisti per le critiche generose che rivolge loro. Se lo conosciamo un po’, dev’essere stata la giornata più difficile, o comunque una delle più difficili, della sua vita.
Emiliano è diventato un politico a tutto tondo, ma conserva un tratto importante della sua via precedente da magistrato d’assalto: l’irruenza e la certezza di aver ragione, una volta studiata la situzione. Ma anche la generosità di farsi carico della responsabilità, una volta convinto che quella scelta è la strada giusta. Nel caso dei Degennaro si era convinto di avere la situazione in mano, di poter controllare e gestire uffici e procedure. E sicuramente l’ha fatto, ma evidentemente non è bastato. Il suo volto nell’incontro con i giornalisti tradiva la notte insonne, la tensione accumulata, la rabbia per essersi sbagliato, la fatica di dover chiedere scusa e la vergogna per non essere riuscito a dominare una situazione che gli è sfuggita di mano.
Benvenuto tra gli umani, caro Emiliano. Tra quelli che sbagliano. Tra quelli che scendono dai piedistalli sui quali sono convinti di avere sempre ragione. Tra quelli che ritrovano gli amici nel momento del bisogno, in cui c’è da lavorare insieme per trovare spiegazioni e vie d’uscita. Forse questo piccolo terremoto è giunto provvidenziale, lo ha riportato nella normalità del rapporto (a volte pericoloso) tra la politica e le imprese. Forse Emiliano dopo aver provato la solitudine degli uomini primi ha ritrovato il «tutti insieme appassionatamente » del gruppo di persone che gli sono state vicine in questi giorni. E deve aver capito che è la strada giusta.

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