sabato 3 marzo 2012

News/am.3.3.12/ Pantano Belpaese galbanino. - Debito pubblico alle stelle, recessione e una pressione fiscale che nel 2013 raggiungerà il 46%.---Ue (meno Gb e Cz): Il patto di bilancio sostanzialmente conferma le nuove regole della supervisione delle politiche di bilancio già in vigore da quest'anno (compresa la regola sul calo del debito pubblico). Si applicherà solo se 12 Stati lo ratificheranno e per ottenere un prestito il Paese in questione dovrà averlo ratificato. Il patto, che ha la veste di un trattato intergovernativo, non si applicherà che ai paesi Eurozona e a tutti quelli che, avendolo sottoscritto oggi, ne faranno parte in futuro.---Quella della Grecia e' una situazione eccezionale, creata principalmente dai Greci e non dall'Euro, la quale necessitera' a lungo della solidarieta' dell'Europa e della Germania che chiede per questo logiche garanzie. Lo ha sostenuto il Commissario europeo alla Concorrenza, lo spagnolo Joaquin Almunia, parlando a margine di un convegno dell'Aspen Institute Italia a Istanbul.

Confesercenti: “Serve una svolta con coraggiosi tagli alla spesa pubblica”
Firmato il patto di bilancio nella Ue a 25. Merkel: non siamo fuori dal tunnel
Crisi: Merkel, liquidita' Bce calmato situazione ma evitare bolla
Crisi: i punti del Patto di bilancio/scheda
Grecia: Almunia, situazione eccezionale, solidarieta' lunga
Spagna: disoccupati in aumento a febbraio dopo riforma lavoro
Spagna: disoccupazione al 24,3% e caduta Pil 1,7% in 2012
San Marino: Fmi, risente crisi
Kosovo: Tadic conferma, Serbia non lo riconoscera' mai ma Belgrado intende andare avanti col dialogo



Confesercenti: “Serve una svolta con coraggiosi tagli alla spesa pubblica”
 “Debito pubblico alle stelle, recessione e una pressione fiscale che nel 2013 raggiungerà il 46%. La gravità della situazione dimostra come la vera priorità per il Paese resti una svolta di politica economica, a partire da tagli coraggiosi alla spesa pubblica, i cui eccessi sembrano ancora intoccabili.
Finora si è invece preferito intervenire soprattutto sul piano fiscale, mettendo in difficoltà cittadini ed imprese attraverso maggiori oneri. Una scelta che comporta un effetto depressivo sui consumi, che rimangono fondamentali per far ripartire la crescita dell’economia. Nonostante questo, non si assiste al benché minimo segnale di inversione di rotta sul piano fiscale: si insiste anzi sullo spostamento del peso fiscale verso le imposte indirette, dimenticando i danni che hanno fatto e che faranno gli aumenti dell’Iva sul piano dei consumi. 
Si sottovaluta anche l’effetto che le prossime legnate fiscali - dalle addizionali all’Imu - avranno sul Paese, facendo emergere un sempre più esteso malessere sociale che va dalle famiglie alle imprese. Bisogna evitare di scherzare con il fuoco. L’obiettivo centrale deve tornare ad essere la ripresa economica, concentrando gli sforzi in questa direzione e coinvolgendo le forze sociali in un confronto in grado di indicare soluzioni utili ad uscire dal pericoloso pantano in cui l’Italia versa”.
 Notizia del 02/03/2012

Firmato il patto di bilancio nella Ue a 25. Merkel: non siamo fuori dal tunnel
I 25 leader dell'Unione europea (sono rimasti fuori Gran Bretagna e Repubblica Ceca) hanno firmato il "fiscal compact" o "patto di bilancio", quel documento che serve a garantire la tenuta dei conti pubblici dell'Eurozona: il presidente Ue Herman Van Rompuy si è detto «molto fiducioso» che gli Stati lo ratificheranno. «Ora avete il compito di convincere i vostri Parlamenti», ha detto Van Rompuy. Più cauta la cancelliera tedesca Merkel, alla fine del summit:«La situazione resta molto fragile, non siamo ancora fuori dal tunnel, ci sono ancora molti passi da fare, è sbagliato dire che la situazione non è più allarmante». Pochi minuti fa Mario Monti da Bruxelles si è mostrato ottimista: ha detto che l'Italia «ha sempre apprezzato l'equilibrio e la grande capacità di mediazione in questi tempi così difficili» dimostrati dal presidente Van Rompuy. E ha aggiunto: «Fa piacere che per la prima volta da due anni in qua il consiglio europeo non è stato dominato da crisi finanziaria ma finalmente dedicato a crescita ed occupazione», l'Italia «è rimasta soddisfatta dalle misure per la crescita».
Il "patto di bilancio" sostanzialmente conferma le nuove regole della supervisione delle politiche di bilancio già in vigore da quest'anno (compresa la regola sul calo del debito pubblico). Si applicherà solo se 12 Stati lo ratificheranno e per ottenere un prestito il Paese in questione dovrà averlo ratificato. Il patto, che ha la veste di un trattato intergovernativo, non si applicherà che ai paesi Eurozona e a tutti quelli che, avendolo sottoscritto oggi, ne faranno parte in futuro.
Anche la Danimarca lo sostiene nonostante goda della clausola di deroga dall'obbligo di partecipare (prima o poi) all'Unione monetaria.
Grava l'incertezza sul referendum irlandese che in passato ha già respinto due volte trattati europei (quello di Nizza nel 2001 e quello di Lisbona nel 2008). Secondo il presidente Eurogruppo Jean-Claude Juncker, la decisione irlandese non è un elemento di "stabilizzazione" dell'Unione monetaria tuttavia ritiene che non debbano essere temute «le stesse conseguenze drammatiche verificatesi in passato».
 L'Irlanda in ogni caso rischierebbe moltissimo nel caso il referendum bocciasse il "fiscal compact", dato che si chiuderebbe immediatamente il rubinetto degli aiuti per il salvataggio finanziario.
 02 marzo 2012

Crisi: Merkel, liquidita' Bce calmato situazione ma evitare bolla
ultimo aggiornamento: 02 marzo, ore 13:07
Bruxelles, 2 mar. (Adnkronos/Aki) - "La situazione appare ora piu' calma anche grazie alle misure di liquidita' prese dalla Bce, che sono un passo importante", ma il rischio di una bolla di liquita' "e' esattamente quel che dobbiamo evitare". Lo ha affermato la cancelliera tedesca Angela Merkel al termine del vertice Ue, sottolineando la necessita' di "fare il miglior uso possibile" delle misure della Bce, per non dover chiedere altra liquidita' quando queste azioni saranno finite.

Crisi: i punti del Patto di bilancio/scheda
ultimo aggiornamento: 02 marzo, ore 12:38
Bruxelles, 2 mar. - (Adnkronos/Aki) - Il Patto di bilancio Ue, intitolato "Trattato sulla stabilita', il coordinamento e la governance nell'Unione economica e monetaria", firmato oggi dai leader di 25 Paesi (tutti, tranne Gran Bretagna e Repubblica Ceca), conta 24 pagine ed e' composto di 16 articoli suddivisi in sei capitoli tematici. L'obiettivo del Trattato -che entrera' in vigore il primo gennaio del 2013, previa ratifica da parte di un minimo 12 Paesi- e' quello di "rafforzare la disciplina di bilancio attraverso un 'fiscal compact', il coordinamento delle politiche economiche e a migliorare la governance dell'eurozona".
Le nuove regole prevedono che i paesi Ue s'impegnino ad avere il deficit sostanzialmente in equilibrio, con un valore massimo dello 0,5% rispetto al pil, e questa "regola d'oro" dovra' assumere la forma di una legge costituzionale o equivalente. Sara' la Corte di giustizia Ue a vegliare sulla corretta trasposizione di questa norma, mentre in caso di mancato rispetto potra' anche imporre multe pari allo 0,1% del pil. Nel caso in cui il deficit di un Paese superi la soglia del 3%, scatteranno sanzioni semiautomatiche. Gli altri Stati si impegnano infatti ad approvare le raccomandazioni della Commissione Ue, che potranno essere bloccate solo con un voto a maggioranza qualificata rovesciata.
Quanto al debito, confermata la soglia del 60% e il ritmo medio di riduzione pari a un ventesimo all'anno, ma resta uno dei nodi aperti sul tavolo se aggiungere o meno il riferimento alle sanzioni semiautomatiche nell'articolo 7. In entrambi i casi, pero', verra' effettuata una valutazione complessiva dell'andamento del ciclo economico e dei "fattori rilevanti" come richiesto dall'Italia.

Grecia: Almunia, situazione eccezionale, solidarieta' lunga
Capo antitrust Ue, ma la colpa e' dei greci e non dell'euro
02 marzo, 18:13
(di Rodolfo Calo') (ANSA) - INSTANBUL, 2 MAR - Quella della Grecia e' una situazione eccezionale, creata principalmente dai Greci e non dall'Euro, la quale necessitera' a lungo della solidarieta' dell'Europa e della Germania che chiede per questo logiche garanzie. Lo ha sostenuto il Commissario europeo alla Concorrenza, lo spagnolo Joaquin Almunia, parlando a margine di un convegno dell'Aspen Institute Italia a Istanbul.
 Alla domanda se la Grecia sia ormai abbandonata se stessa e la si stia tenendo ''a bagnomaria'' per salvare Italia e Spagna o se abbia veramente ''dietro l'Europa'', Almunia ha ricordato ai microfoni della Rai che ''la Grecia ha problemi molto particolari'' e la sua ''situazione non puo' essere paragonata a quella di nessun altro paese della zona euro'', nemmeno di quelli ''che stanno ricevendo un programma di assistenza finanziaria'' come ''Irlanda e Portogallo. Credo - ha aggiunto parlando a margine dell'Aspen Bosphorus Dialogue - che la societa' greca stia facendo uno sforzo molto grande'' e che ''il governo di Lucas Papademos, con l'appoggio dei due grandi partiti, il Pasok e Nuova Democrazia'' stia adottando ''i mezzi, le riforme, gli aggiustamenti di cui la Grecia ha bisogno. In ogni caso - ha aggiunto il capo dell'Antitrust Ue - e' un processo lungo: per ricomporre l'apparato produttivo greco, modernizzare l'amministrazione pubblica'', recuperare gettito fiscale, per avere ''prodotti che si esportino dalla Grecia al resto della zona euro e ad altri paesi c'e' bisogno di tempo''.
Un arco temporale, ha detto Almunia, che va coperto ''non solo con aggiustamenti ma anche con solidarita': credo che gli accordi raggiunti questa ultima settimana dimostrino questa solidarieta'''.
 Ora e' importante che ''la Grecia e le sua autorita' si assumano le proprie responsabilita''' e ''i paesi che possono e devono continuare ad appoggiare la Grecia non ascoltino alcuna voce che si alza nelle rispettive opinioni pubbliche'' contro questo aiuto, ha esortato il Commissario europeo: ''sarebbe un immenso errore'' perche' ''se la Grecia risolve i propri problemi ne beneficiano tutti'' Cio', ha sottolineato, ''e' nell'interesse d tutti gli europei''.
 Almunia, rispondendo ad una domanda, ha negato che ci sia qualche responsabilita' rilevante dell'Europa di fronte alla situazione greca,: ''le responsabilita' maggiori'', ha detto, sono ''del governo greco'' che ''non ha fatto quello che avrebbe dovuto per approfittare delle opportunita' rappresentate dai benefici dell'euro ed evitare la creazione degli squilibri'' che ''si stanno facendo endemici nell'economia greca'' la quale e' giunta ''a un indebitamento insostenibile''. Anche ''la societa' greca'', secondo Almunia, e' ''responsabile'' rilevante della situazione attuale: ''l'autorita' pubblica non puo' risolvere problemi se la societa' e gli agenti economici e sociali non contribuiscono e collaborano''.
 Alla domanda se la posizione della Germania che ogni volta chiede piu' sforzi ai greci non metta ''in imbarazzo'' l'Europa, Almunia ha replicato che ''i sacrifici che si chiedono alla Grecia vengono chiesti dall'insieme degli stati membri della zona euro'' e ''in qualche caso dell'intera Unione europea, non solo dalla Germania''. Berlino, ha ammesso, resta pero' ''l'economia piu' grande, piu' competetitiva'', quella con ''piu' margine di manovra per esprimere solidarieta' attraverso l'appoggio finanziario. Ma e' logico'', ha aggiunto, che la Germania ''ponga condizioni'' affinche' ''il suo esercizio di solidarieta' non sia vano'' e ''produca risultati''. Se ci si mette ''nei panni di un parlamentare tedesco, di un componente del governo tedesco, di un contribuente tedesco capiremmo molto bene - ha detto fra l'altro Almunia - che vogliono avere garanzie'' che ''il proprio sforzo'' abbia ''contropartite''.

Spagna: disoccupati in aumento a febbraio dopo riforma lavoro
02 marzo, 13:38
(ANSAmed) - Madrid, 2 MAR - Il numero dei disoccupati in Spagna è aumentato a febbraio di 112.269 persone, segnando un incremento per il settimo mese consecutivo, fino a toccare un nuovo record di 4.712.098 persone, secondo le statistiche diffuse oggi dal ministero del lavoro. Si tratta del peggiore febbraio dal 2009, che è stato finora l'anno più drammatico per il mercato del lavoro spagnolo da quando sono cominciati i rilevamenti nel 1997. Nello stesso mese, il numero di iscritti alla Previdenza Sociale è diminuito di 49.710 persone, con un totale di 16,8 milioni di persone iscritte. La ricaduta nella recessione dell'economia spagnola peggiora la situazione sul fronte dell'impiego, nonostante la riforma del lavoro approvata nelle scorse settimane dal governo presieduto da Mariano Rajoy che, secondo gli esperti, comincerà a produrre effetti positivi sull'occupazione nel medio periodo.
(ANSAmed).

Spagna: disoccupazione al 24,3% e caduta Pil 1,7% in 2012
02 marzo, 15:22
(ANSAmed) - Madrid, 2 MAR - Il tasso di disoccupazione toccherà il 24,3% della popolazione nel 2012, mentre il Pil registrerà una contrazione dell'1,7%, sette decimi in più dell'1% annunciato dalla Commissione Europea, secondo le previsioni rese note oggi dal governo. L'aumento della disoccupazione distruggerà circa 630.000 posti di lavoro, ma non toccherà complessivamente i 6 milioni di persone, stando a quanto ha annunciato oggi il ministro di economia e competitività, Luis de Guindos, al termine della seduta del consiglio dei ministri. L'ultimo dato sull'impiego diffuso dall'Istituto nazionale di statistica colloca al 22,85% il tasso di disoccupazione, pari a 5,27 milioni di persone. De Guindos ha ribadito che la riforma del lavoro approvata dal governo avrà effetti positivi a "medio termine", che saranno evidenti "soprattutto il prossimo anno". Sul fronte delle previsioni economiche, quelle del governo sono in linea con le stime della Banca di Spagna e del Fondo monetario internazionale, che annunciano una caduta del Pil nel 2012 rispettivamente dell'1,5% e dell'1,7%. "E' un quadro realistico. Non generiamo false aspettative", ha osservato il ministro, secondo il quale la recessione è conseguenza del rallentamento dell'economia mondiale e della stagnazione prevista per l'eurozona e proseguirà almeno durante i primi due trimestri di quest'anno. (ANSAmed) YK8

San Marino: Fmi, risente crisi
stime Pil 2012 -2%
02 marzo, 19:41
(ANSA) - ROMA, 2 MAR - San Marino sempre meno paradiso fiscale va verso una recessione dagli effetti prolungati. Sono le conclusioni preliminari della missione annuale sul Titano degli esperti del Fondo Monetario Internazionale, presentate al ministero degli esteri sammarinese. Il round di ritorno sarà in aprile a Washington. Gli esperti del Fmi stimano un Pil a -2% quest'anno e una crescita "molto limitata l'anno prossimo".

Kosovo: Tadic conferma, Serbia non lo riconoscera' mai ma Belgrado intende andare avanti col dialogo
02 marzo, 15:21
(ANSAmed) - BELGRADO, 2 MAR - Il presidente serbo Boris Tadic ha ribadito che Belgrado non riconoscera' in alcun modo l'indipendenza del Kosovo, anche se intende continuare il dialogo con Pristina, nel rispetto della costituzione serba e degli interessi nazionali della Serbia ''Su questo punto la posizione della Serbia e' chiara: noi non riconosceremo mai l'indipendenza del Kosovo. Ne' mi aspetto che cio' diventi una condizione per la definizione di una data per l'avvio del negoziato di adesione alla Ue'', ha detto Tadic ai giornalisti a Belgrado all'indomani del si' di Bruxelles allo status di paese candidato per la Serbia. Il presidente ha osservato a questo riguardo come in seno all'Unione europea vi siano diversi paesi membri che non hanno riconosciuto il Kosovo ne' intendono farlo (Spagna, Romania, Grecia, Cipro, Slovacchia, ndr). Del resto, ha detto, in Europa vi sono ''vari Kosovo'', alludendo ai non pochi conflitti e dispute di natura territoriale e interetnica presenti nel vecchio continente.
 La condizione piu' importante per ottenere la data d'inizio del negoziato di adesione con la Ue, ha sottolineato Tadic, e' la prosecuzione del dialogo con il Kosovo sui punti principali dell'energia, delle telecomunicazioni e della libera circolazione del persone Kfor (truppe Nato) e Eulex (missione europea. ''La Serbia e' pronta ad andare avanti su questa strada''. (ANSAmed)

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