mercoledì 21 marzo 2012

pm:21.3.12/ Trst, oltrepadania, Gabriella Ziani: In lire, 6200 miliardi. Un numero che in cifre si è quasi incapaci di leggere, bisognerebbe dire “trilioni”. È questa, con l’aggiornamento matematico dal 1955, anno in cui fu istituita la legge nazionale sul Fondo Trieste, al 2002, anno dell’ultimo “report” rimasto però praticamente segreto, la somma complessiva che Trieste ha ricevuto con lo speciale strumento di aiuto economico post-bellico, post-Governo militare alleato, post-esodo. Che si è prolungato fino all’altro ieri, quando le cifre ormai minimali hanno portato a finanziare piccoli, seppur molti, interventi minori.

Rifiuti, commissariati 46 comuni pugliesi
Istat: “Primo trimestre Pil Italia in calo"
Kosovo: Presidente, inaccettabili elezioni serbe nel Paese
Trst, oltrepadania. Dal 1955 Trieste "risarcita" con 6200 miliardi di lire

Rifiuti, commissariati 46 comuni pugliesi
BARI – Su proposta dell’assessore all’Ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro la giunta regionale pugliese ha adottato un provvedimento di nomina di commissari ad acta per 46 comuni pugliesi che non riescono a varcare la soglia del 15% in materia di raccolta differenziata dei rifiuti e che, non hanno presentato proposte relative ad interventi per il potenziamento dei servizi dedicati a valersi sui fondi PO Fesr 2007-2013. Lo ha reso noto lo stesso assessore regionale al termine della riunione odierna della giunta regionale.
“Nel 2010, con delibera di giunta nr. 2989, – sottolinea Nicastro – avevamo messo a disposizione dei comuni non capoluogo 23milioni di euro per dare uno stimolo forte ai sistemi di raccolta nell’ottica di una differenziata spinta, all’interno di una serie di iniziative volte a migliorare il dato regionale”. “Con successivi provvedimenti – spiega ancora Nicastro - abbiamo più volte riaperto i termini, registrando tuttavia l'inerzia di alcuni comuni che non sono riusciti ad attingere alle risorse per concorrere proficuamente agli obiettivi regionali. Nonostante, l’esempio di nuove realtà virtuose come Rutigliano e San Severo, abbiano confermato che il risultato sia possibile e a portata di mano”.
“Il provvedimento di oggi – sottolinea Nicastro – è un ulteriore tentativo, parallelamente ad una ulteriore deroga dei tempi per l’accesso ai fondi, di responsabilizzare gli enti locali, di avviare con loro una interlocuzione diretta individuando nei vertici delle loro strutture tecniche l'interfaccia per gli uffici regionali”.
“Si tratta di un passaggio delicato, ce ne rendiamo conto, ma abbiamo inteso intraprendere questa via - afferma Nicastro – per facilitare i compito dei comuni, per snellire i passaggi e raggiungere più agilmente un obiettivo che fino ad ora non si è centrato: l’elaborazione di proposte per il potenziamento dei servizi di raccolta utili a elevare i dati medi di raccolta differenziata a livello regionale”. Tenuto conto che “il mancato accesso al finanziamento da parte dei Comuni potrebbe determinare un ostacolo per la Regione Puglia al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale".
Questo l’elenco dei comuni commissariati: Vieste; Cagnano Varano; Carpino; Castelnuovo Monterotaro; Castelluccio dei Sauri; Castelnuovo della Daunia; Faeto; Motta Montecorvino; Rignano Garganico; San Marco la Catola; Volturara Appula; Volturino; Deliceto; Panni; Sant'Agata di Puglia; Spinazzola; Castellaneta; Crispiano; Ginosa; Martina Franca; Montemesola; Palagiano; Carosino; Fragagnano; Leporano; Monteiasi; Pulsano; Roccaforzata; San Giorgio Jonico; Cellino San Marco; Torchiarolo; Campi Salentina; Castrì di Lecce; Leverano; Porto Cesareo; Salice Salentino; San Cesario di Lecce; Surbo; Minervino di Lecce; Ortelle; Otranto; Sanarica; Uggiano La Chiesa; Alliste; Castrignano del Capo; Melissano.

Istat: “Primo trimestre Pil Italia in calo"
"Sappiamo già che il pil nel primo trimestre del 2012 non è andato bene a causa della caduta dei consumi". Lo ha detto il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, intervenuto all'assemblea annuale di Ibc. "La variazione media annua- ha aggiunto Giovannini - già acquisita per il 2012 è -0,5%".
Per il 2011 la crescita è stata rivista recentemente alrialzo, e cioè al +0,5%, mentre solo nel quarto trimestre ilPil è sceso dello 0,7% rispetto al trimestre precedente. Rispetto al quarto trimestre 2010 il calo è stato dello 0,4%.
Tecnicamente, quindi, il paese è in recessione: per duetrimestri consecutivi, infatti, il Pil ha registrato un calocongiunturale e questo, secondo la statistica, determina quindiuna recessione.

Kosovo: Presidente, inaccettabili elezioni serbe nel Paese
Pristina minaccia uso della forza per impedire il voto
21 marzo, 13:19
(ANSAmed) - PRISTINA/BELGRADO, 21 MAR - Il presidente del Kosovo, signora Atifete Jahjaga, ha definito inaccettabile la dcisione della Serbia di tenere le elezioni legislative e locali del 6 maggio prossimo anche sul territorio del Kosovo. Cio', ha sottolineato, mette in pericolo la sovranita' e l'integrita' territoriale del Kosovo e puo' destabilizzare il paese.
 In un incontro con il capo della missione dell'Onu in Kosovo (Unmik), Farid Zarif, il presidente ha chiesto espressamente che l'Unmik non partecipi all'organizzazione delle elezioni serbe in Kosovo. Pristina, ha detto Jahjaga, non puo' consentire a un paese vicino o ai rappresentanti delle strutture parallele serbe in Kosovo di organizzare un qualsivoglia tipo di elezione in Kosovo.
 ''Ogni tentativo della Serbia di organizzare una qualsiasi forma di elezione in Kosovo costituisce una violazione delle norme e delle leggi internazionali e dei principi fondamentali europei'', ha affermato il presidente.
 Il presidente del parlamento kosovaro Jakup Krasniqi, da parte sua, ha detto all'emittente di Pristina Rtv 21 che, se necessario, le istituzioni del Kosovo useranno la forza per impedire che le elezioni serbe del 6 maggio si tengano anche in Kosovo. (ANSAmed)

Trst, oltrepadania. Dal 1955 Trieste "risarcita" con 6200 miliardi di lire
Il Fondo pareva un pozzo senza fine: servito per costruire Borgo San Sergio, scuole, chiese, strutture per il porto
di Gabriella Ziani
 In lire, 6200 miliardi. Un numero che in cifre si è quasi incapaci di leggere, bisognerebbe dire “trilioni”. È questa, con l’aggiornamento matematico dal 1955, anno in cui fu istituita la legge nazionale sul Fondo Trieste, al 2002, anno dell’ultimo “report” rimasto però praticamente segreto, la somma complessiva che Trieste ha ricevuto con lo speciale strumento di aiuto economico post-bellico, post-Governo militare alleato, post-esodo. Che si è prolungato fino all’altro ieri, quando le cifre ormai minimali hanno portato a finanziare piccoli, seppur molti, interventi minori.
 Di questo libretto patinato, («Il Fondo Trieste per lo sviluppo del territorio») edito dal Commissariato del governo del Fvg e che dall’inizio del Fondo Trieste è l’ente di riferimento come tramite con Roma, si è ricordato il più “longevo” dei commissari del “FT”, oggi presidente, e cioè il consigliere regionale Pdl Bruno Marini: «Quel libretto del 2003 non fu mai diffuso, la stampa fu fermata in extremis, il governo cominciava a tagliare i fondi, si era sotto elezioni e non sembrò più opportuno - rivela Marini -, ne ho trovate 3 copie, un pezzo storico».
 Nascosto allora quasi per pudore, oggi che si riparla degli ultimi spiccioli e anche delle mancate rendicontazioni dei soldi non spesi, il “pezzo storico” mostra cifre e destinatari. Fino al 1963 quando nacque la Regione a statuto speciale «il fondo non ha praticamente limiti» come scrive Cristiano Degano, allora consigliere regionale e membro della commissione nel 1998 e nel 2001, nel racconto introduttivo. A Trieste arrivano, in 11 anni (1955-1967) 163 milioni di lire, che portati al valore del 2003 (anno di stampa) danno la bellezza di 3270 miliardi. Proseguendo fino al 2002, ultimo anno ricco, si arriva appunto a 6200 miliardi. Una montagna enorme di denaro che “paga” a Trieste il prezzo di tante disgrazie storiche, di tanto territorio perso e di tanti profughi accolti.
 Con quei denari si costruisce per intero Borgo San Sergio, nascono case da Opicina a Muggia, si edificano 12 scuole elementari, le sedi del liceo Petrarca e del Volta, la centrale termica e la Casa dello studente dell’Università, si amplia il Municipio con il palazzone per uffici di largo Granatieri, si restaura il Museo Revoltella, sorgono 6 nuove chiese, avviene il completo restauro della Curia in via Cavana, si fanno dragaggi e pontili per le petroliere che riforniscono l’Oleodotto, soldi vengono assegnati per ampliare il Molo VII, per fare il porticciolo di Grignano e la scogliera alla pineta di Barcola, per l’autostrada Lisert-Sistiana e la rotatoria al quadrivio di Opicina. Per la Grandi motori, alla fine degli anni ’60, 4,5 miliardi, altri soldi per la scuola-albergo Enalc alle Ginestre (oggi residenziale), per la foresteria del Centro di fisica, lo stabilimento Sirena a Grignano, 13 miliardi per enti e istituzioni assistenziali.
 Provincia e Comune tra il ’55 e il ’67 ricevono rispettivamente 6,6 miliardi e ben 20,5 miliardi. Dagli anni ’70 in poi il “fondo” annuale diventa stabile a 9,7 miliardi, ma la vera fortuna è da venire: 1980, il “FT” viene innalzato a 30 miliardi, che diventano 45 nell’86, 50 l’anno dopo, 59 nell’88, 60 dall’89 al 1996, e che poi fino al 2002 oscilla tra 45 e 65. Il dopoguerra è molto lontano, ma il porto di Trieste (rievocava Degano) «riceve dall’80 al ’97 quasi 147 miliardi», e ogni anno 650 milioni «per incrementare la movimentazione delle merci», soldi che vanno a «sostenere finanziariamente gli operatori portuali»; 66 miliardi vanno all’Ezit, si restaura il teatro Verdi, si fanno il parcheggio del Silos e il Palatrieste, senza dire di 12 miliardi in due anni per l’Area di ricerca, 6,8 miliardi per l’Itis, 9 miliardi per l’Ogs, 5 per l’Osservatorio astronomico, 27 ancora per l’Università, e 9 per il Collegio del mondo unito di Duino.

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