giovedì 8 marzo 2012

pm:8.3.12/ I padani tacciano di peracottai i sabaudi.

Marò arrestati in India
Tensione a Kochi: gli altri militari invitati a scendere dalla "Lexie"
Marò, in India due avvocati dello Stato Maroni attacca: "Figura da peracottai"
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I rifiuti? Da Caserta alla Scandinavia
Consumi, calo dell'1% bene giochi e tlc
Germania, +1,6% mese su mese produzione industriale gennaio
Banca Inghilterra, tassi fermi a 0,5%
Grecia,sale a 21% tasso disoccupazione dicembre

Marò arrestati in India
Ministro Terzi: «Da ribadire immunità per forze di pace»
NEW DELHI – L'India non riconosce l’immunità legale dei militari impiegati a bordo delle navi con funzioni anti pirateria «perchè l’accordo sui Vdp (Vessel Protection Detachement) non si applica a livello globale». Lo ha detto oggi una fonte ufficiale del governo indiano.

“Abbiamo condiviso l’esigenza di affermare sul piano internazionale il principio dell’immunità dei peacekeeper che operano nel quadro delle risoluzioni Onu”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, sul caso dei due marò in India al termine dell’incontro con il suo omologo etiope, Desalegn.

Per Terzi bisogna “affermare questo principio di immunità e di giurisdizione nazionale applicabile come principio di carattere generale che è ampiamente riconosciuto ma che merita di essere affermato”.

ORE 12:52 - ANCHE LA UE IN CAMPO
Su richiesta dell’Italia, l'Unione europea si sta attivando per trovare «una soluzione soddisfacente» al caso dei marò italiani in India. Lo ha riferito una portavoce di Catherine Ashton, responsabile per la diplomazia Ue.

ORE 15:15 - MONTI TELEFONA AL PREMIER INDIANO
Il presidente del Consiglio Mario Monti ha avuto un colloquio telefonico con il premier indiano Manmohan Singh: nel corso della conversazione si è parlato della vicenda dei due marò italiani detenuti in India. E' quanto apprende l’Ansa da fonti qualificate.

Tensione a Kochi: gli altri militari invitati a scendere dalla "Lexie
Pressioni degli inquirenti per interrogarli, ma loro si rifiutano e restano a bordo
MASSIMO NUMA inviato a trivandrum
Abbassare i toni». Lo dice il sottosegretario agli Esteri Staffan de Mistura, dopo un’altra giornata di tensione. Ieri si sarebbe verificato un tentativo di pressione sui quattro marò rimasti dopo l’incidente a bordo della Enrica Lexie, tuttora ancorata a 10 miglia da Kochi. Gli inquirenti indiani, per interrogarli, avrebbero voluto che scendessero a terra. La nave è stata di nuovo perquisita, per acquisire i dati della scatola nera. Invito respinto, mentre l’armatore viene sollecitato a chiudere la partita delle fideiussioni richieste dai giudici per garantire i risarcimenti: obiettivo, alzare le ancore e tornare subito in Italia.
La situazione dei nostri marò prigionieri a Trivandrum, India del Sud, è delicatissima e ci vuole cautela e sensibilità per non esarcebare di più l’opinione pubblica indiana e conseguentemente, la classe politica locale, impegnata nelle elezioni, imminenti, e dunque molto sensibile agli umori dell’elettorato. Il governatore Omeen Chandry, del partito del Congresso, cristiano ortodosso (alta la percentuale di cristiani, lo sono pure le famiglie delle vittime) è molto popolare fra i tre milioni di pescatori e vorrebbe rimanere tale. I sondaggi danno un risultato incerto, con minimi spostamenti di voti da uno schieramento all’altro. Lui dice che «contro gli italiani ci sono prove incontrovertibili e devono stare in prigione». La stessa opinione dei sindacati dei pescatori.
I marò sono di fatto reclusi nelle stanze di un ex ospedale, all’interno del carcere destinato tempo fa a ospitare i vip della politica nei guai per vari motivi. Ci fu una dura battaglia sui media per i privilegi concessi a un ex ministro che riuscì a telefonare, mentre era in prigione, ben 3.946 volte. «Le facilitazioni concesse ai soldati possono essere revocate in qualsiasi momento, noi siamo rimasti qui a vigilare che non succeda. L’accelerazione imposta dalle autorità locali martedì notte, con il tentativo fallito di trasformare i marò in detenuti comuni, è un fatto grave. Detto questo non possiamo dimenticare il lutto, che appartiene anche a noi, per i pescatori indiani uccisi e anche noi vogliamo sapere la verità, qualunque essa sia».
Il sottosegretario non lo dice, ma gli echi delle polemiche e delle prese di posizione violente di alcuni politici (ma non solo) avrà come unico risultato il rischio di pregiudicare quanto di buono e utile sta accadendo in questa vicenda, ormai un vero intrigo internazionale. Di buono c’è che i nostri periti balistici continuano a partecipare alla perizia condotta dal Forensic Team della polizia a Trivandrum. Trattati con rispetto - va considerato che nelle norme dello Stato del Kerala non è prevista la condivisione di atti giudiziari con Paesi stranieri - e con l’unico scopo di ricostruire quanto è accaduto alle 16 del 15 febbraio scorso, a 22 miglia dalla costa di Kochi, e dunque sicuramente in acque internazionali.

Oggi sono in programma esami importanti e domani, forse, sarà possibile sapere quale indirizzo hanno preso le indagini, se i proiettili recuperati nei corpi dei pescatori sono di calibro Nato e se (in base agli esiti delle prove di sparo) sono stati esplosi dai fucili in dotazione ai sei marò del Battaglione San Marco imbarcati sulla «Enrica Lexie» per proteggerla da banditi e pirati. Da qui si ripartirà per definire la linea di difesa. Se dovessero emergere responsabilità dirette da parte dei fucilieri italiani, è chiaro che si tratterebbe di un incidente, nel corso di un’azione nata da un equivoco, quando il peschereccio partito dal porto di Neendakara, Kollam, si sarebbe troppo avvicinato alla petroliera, ignorando i segnali di stop trasmessi dall’equipaggio della nave. Ma attenzione a non sottovalutare le autorità dello Stato del Kerala. Guidano un paese di 37 milioni di abitanti, Trivandrum è anche un centro di ricerca scientifica nelle applicazioni militari. Con milizie, Guardia Costiera e risorse autonome.

Marò, in India due avvocati dello Stato Maroni attacca: "Figura da peracottai"
ultimo aggiornamento: 08 marzo, ore 13:13
Roma - (Adnkronos/Ign) - L'ex ministro leghista: "Con Frattini avremmo già risolto". De Mistura incontra i due militari detenuti in India: "Li porteremo sicuramente a casa". Monti a Singh: giurisdizione italiana. Napolitano: "Evitare incrinature con India". Procuratore militare a 'Una domanda a...' sul sito Ign/Adnkronos (GUARDA): ''Il fatto è avvenuto in acque internazionali e nel corso di una missione sotto egida Onu''

Roma, 8 mar. (Adnkronos/Ign) - L'ex ministro degli Interni Roberto Maroni attacca su Facebook il governo Monti in merito alla vicenda dei due marò italiani detenuti in India. "I limiti del governo dei professori emergono evidenti anche in politica estera, ci fanno fare una figura da peracottai. Sono convinto che con il ministro Frattini la vicenda maro' si sarebbe risolta subito e positivamente. Solidarieta' ai nostri valorosi soldati". Lo scrive, sulla sua pagina Facebook, l'esponente della Lega
Proprio per conto del governo italiano, Staffan De Mistura, sottosegretario agli Esteri, ha incontrato in India oggi i due militari italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone detenuti in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori.
"Ho appena incontrato i due nostri militari e stanno bene. Vivono la situazione con la dignita' di maro' e di soldati italiani. Ho portato loro il messaggio di solidarieta' del presidente Napolitano e insieme a me ci sono anche due avvocati dell'avvocatura di Stato per mettere a punto la linea di difesa". Lo ha detto

"Li porteremo sicuramente a casa - ha aggiunto De Mistura -. Il diritto internazionale non puo' essere tradito, sarebbe una tragedia per tutti, anche per gli indiani. Domani abbiamo un altro incontro con l'Alta Corte sulla giurisdizione. Abbiamo una linea chiara di strategia e difesa, legata alla prova del nove, che e' quella balistica: se e' a nostro favore non si solleva il putiferio, si esce, non si ringrazia, si saluta e si portano i maro' fuori".

"Se, invece, la prova e' contraria ai maro', in quel caso si alza il tiro o il tono con la comunita' internazionale, giocando soprattutto sull'unica vera carta vincente che e' quella del precedente: militari italiani degni, che fanno il loro mestiere, il loro lavoro su base di una legge in un'intesa internazionale non possono essere arrestati da un paese straniero".

"Possono essere giudicati solo dal paese di origine - ha proseguito De Mistura - e questo domani potrebbe avvenire a voi signori indiani o a voi signori di altri paesi. Questa e' la carta vincente, ma solo dopo le elezioni, perche' anche la carta dei contatti non ufficiali puo' essere usata solo dopo le elezioni. Non creda che non lo facciamo".
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I rifiuti? Da Caserta alla Scandinavia
Si valutano i costi delle spedizioni
È atteso solo il via libera della prefettura
CASERTA — Le ipotesi di lavoro restano ufficialmente due. Ma per far fronte alla saturazione di Maruzzella, prevista entro la fine dell'anno, la Provincia sembra puntare molto più sull'opzione del trasferimento dei rifiuti all'estero che sull'ampliamento del sito per una capacità di un milione di metri cubi. Sono diverse le ragioni che fanno pendere la bilancia contro quest'ultima soluzione, anche se il progetto risultava già incluso nel protocollo d'intesa sottoscritto a Palazzo Chigi il 4 gennaio 2011. Tra le compensazioni destinate a Caserta per l'aiuto offerto a Napoli durante l'emergenza, era indicato uno stanziamento di 20 milioni di euro (10 messi dal dipartimento di Protezione civile e 10 dalla Regione) proprio per l'allargamento della discarica di San Tammaro. In realtà, a tutt'oggi, quei soldi non si sono visti. La Regione ha assunto una delibera in tal senso, senza però trasferire i fondi.

Ed è assolutamente improbabile che la Protezione civile, svuotata negli ultimi 12 mesi di fondi e competenze, possa ormai fare la propria parte: così mancherebbero all'appello 10 milioni di euro. Senza contare i tempi necessari per la procedura Via (Valutazione impatto ambientale), per l'Aia (Autorizzazione integrata ambientale) - che possono richiedere anche fino a 18 mesi - e poi per la materiale esecuzione delle opere. Ma ieri al Corriere del Mezzogiorno l'assessore provinciale all'Ambiente, Maria Laura Mastellone, ha fatto anche un'altra riflessione: «Se realizzassimo una nuova discarica da un milione di tonnellate, con i poteri commissariali di deroga sui flussi dei rifiuti, correremmo seriamente il rischio di dover accogliere immondizia napoletani fino alle calende greche». Magari, quindi, l'ipotesi di una nuova discarica sarà ripresa in considerazione, più in là, per il futuro non immediato.

Nel frattempo, è indispensabile attivarsi per scongiurare l'emergenza che potrebbe scatenarsi tra pochi mesi, quando Maruzzella chiuderà i battenti. Ed allora, la soluzione più logica e più agevole resta appunto quella del trasferimento dei rifiuti all'estero, sulla falsariga di quanto sperimentato Comune di Napoli (che ha già inviato un paio di navi verso l'Olanda): anche se il sindaco De Magistris è stato aspramente criticato, lunedì scorso, dal ministro dell'Ambiente Clini («Forniamo materia prima per produrre elettricità e calore, e paghiamo pure. Ognuno tragga le conseguenze»). Tuttavia, a differenza di Napoli, che fino ad ora ha mandato in Olanda solo la frazione secca (che potrebbe essere tranquillamente bruciata dal termovalorizzatore di Acerra), la Provincia di Caserta sta mettendo in cantiere una procedura negoziata che riguarderà esclusivamente la cosiddetta Fut (frazione umida tritovagliata), nelle more del completamento degli impianti previsti dal piano. A quanto trapela, l'ente di corso Trieste ha già avviato un'indagine di mercato nei Paesi scandinavi, per farsi un'idea dei costi e delle disponibilità. Si attende solo il via libera della prefettura per passare alla fase delle offerte economiche. Ma dovrebbe essere questione di giorni. Pietro Falco

Consumi, calo dell'1% bene giochi e tlc
Confcommercio: 'Le famiglie alle prese con la crisi tagliano sui consumi ma comprano telefonini e si affidano a giochi e lotterie'
08 marzo, 12:49
ROMA  - Parte con una sensibile flessione dei consumi il 2012, secondo i dati di Confcommercio: l'indice dei Consumi ICC) segnala a gennaio del 2012 una riduzione dell'1% in termini tendenziali e dello 0,5% rispetto a dicembre.

 L'indicatore dei consumi di gennaio, commenta nella nota il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, "ci dice che il 2012 è partito male e questo vuol dire che si sta consolidando, anzi aggravando la già conclamata recessione. In questa situazione che ha costretto molte piccole imprese del commercio a chiudere, il prospettato ulteriore incremento dell'Iva sarebbe esiziale per i consumi, per la crescita, per il benessere dei cittadini".

GIU' CONSUMI, MA BENE TLC E GIOCHI - Le famiglie italiane alle prese con la crisi tagliano sui consumi ma continuano a comprare telefonini e si affidano a giochi e lotterie per risalire la china. Questo il quadro che emerge dai dati relativi all'Indicatore dei consumi di Confcommercio, che segnala a gennaio un calo dell'1% su base annua e dello 0,5% rispetto a dicembre.

Il quadro d'insieme, dice l'organizzazione, evidenzia un deterioramento della domanda per quasi tutte le voci, con punte particolarmente significative per alcuni dei segmenti di consumo. Fanno eccezione, alla generalizzata tendenza alla riduzione, i consumi per i beni e i servizi per le comunicazioni (+9,2%), la cui domanda, pur continuando ad essere sostenuta in misura di un certo rilievo dalla componente relativa ai beni per l'Ict domestico, ha segnalato un miglioramento anche per i servizi.

Anche le spese per i beni e servizi ricreativi hanno mostrato a gennaio, dopo la riduzione di dicembre, una dinamica favorevole: l'evoluzione della domanda di questo segmento, spiega Confcommercio, continua ad essere positivamente condizionata dalla sensibile crescita dei consumi per giochi, lotterie e scommesse, settore per il quale il confronto e' in parte influenzato dall'ampliamento dell'offerta realizzata nei mesi estivi del 2011.

Particolarmente negativa e' risultata, anche a gennaio, la dinamica relativa alla domanda per i beni e servizi per la mobilita' (-12%). All'interno di questo aggregato va segnalato il calo della domanda per i viaggi aerei, segmento che gia' in passato si era mostrato sensibile alle fasi di ripiegamento e di ripresa della domanda. Un deciso ridimensionamento si e' riscontrato, nonostante l'avvio del periodo dei saldi, anche per la domanda di abbigliamento e calzature (-4,3%), settore che vive ormai da tempo una fase di accentuata difficolta'.

Situazioni di criticita' si sono registrate, anche a gennaio, per la domanda di beni e servizi per la casa (-4%), al cui interno i consumi di mobili e di elettrodomestici continuano a segnalare un netto ridimensionamento. In riduzione risulta anche l'area dell'alimentazione, bevande e tabacchi (-4,4%). Quanto alle previsioni, per il mese di marzo 2012 Confcommercio stima una variazione congiunturale dello 0,4% dell'indice dei prezzi al consumo. Il dato porterebbe ad un lieve ridimensionamento del tasso tendenziale, stimato attestarsi al 3,2%, a fronte del 3,3% registrato a febbraio.

Germania, +1,6% mese su mese produzione industriale gennaio
La produzione industriale in Germania a gennaio ha registrato un aumento dell'1,6% mese su mese (+0,9% mese su mese il consenso) e una crescita dell'1,8% ano su anno. Lo ha reso noto il Ministero dell'Economia tedesco, aggiungendo che la produzione nel settore delle costruzioni è salita, sempre nel mese di gennaio, del 4,3% mese su mese e quella manifatturiera dell'1,4% mese su mese.

Banca Inghilterra, tassi fermi a 0,5%
Programma su liquidita' resta a 325 miliardi sterline
08 marzo, 13:11
(ANSA) - ROMA, 8 MAR - La Banca d'Inghilterra conferma il tasso d'interesse di riferimento allo 0,5%.
 Il programma di 'quantitative easing' con cui l'istituto compra bond stampando moneta fresca per sostenere l'economia, resta fermo a 325 miliardi di sterline, dopo l'aumento di 50 miliardi il mese scorso

Grecia,sale a 21% tasso disoccupazione dicembre
Il tasso di disoccupazione in Grecia è aumentato a dicembre, attestandosi al 21% rispetto al 20,09% dello scorso novembre. Lo ha reso noto l'ufficio di statistica nazionale, sottolineando che i disoccupati nel mese di dicembre sono stati 1,033 milioni.

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