giovedì 12 aprile 2012

pm_12.4.12/ Passa la banda ed è subito festa. - Giuliano Balestreri: A mancare, ancora una volta, sono stati i capitali esteri, mentre sono ancora in difficoltà le banche italiane che dopo le iniezioni di liquidità da parte della Bce aveva acquistato titoli di Stato italiani a mano basso creando uno sbilanciamento sui proprio conti.---Rosalba Castelletti: La bolla dei mutui rischia di esplodere anche in Gran Bretagna. A lanciare l’allarme è un recente rapporto di Standard & Poor’s. La percentuale di mutuatari morosi – rivela – è salita dal 3,2 per cento del secondo quadrimestre del 2010 al 3,8 percento dell’ultimo quadrimestre del 2011. Ma il tasso supera il 4 per cento in Scozia, Galles e nel Nord dell’Inghilterra toccando il 4,4 per cento nello Yorkshire e nelle Midland orientali.

Trepuzzi, «Bande a Sud» sarabande di ottoni e fiati
I Btp in asta volano al 3,89%. Investitori esteri assenti
Titoli Stato: Grilli, non accolta tutta domanda, tassi non giusti
Bce, depositi overnight banche scendono a 652,943 miliardi di euro
Mutui, Gran Bretagna a rischio bolla. Crescono morosità e negative equity

Trepuzzi, «Bande a Sud» sarabande di ottoni e fiati
Passa la banda ed è subito festa. Riflettori puntati da oggi sino al prossimo 18 aprile sul festival «Bande a sud. Suoni tra due mari», iniziativa promossa da Comune di Trepuzzi, Gal «Valle della Cupa», comitato feste patronali e parrocchia Maria Ss. Assunta con la direzione artistica di Giacchino Palma e con il patrocinio della Provincia di Lecce che si propone di riscoprire e valorizzare una tradizione, quelle della bande da giro, non solo musicale ma anche sociale che ha caratterizzato l’intero territorio salentino, scandendo ritmi e giornate di festa. L’antico patrimonio di storia popolare del Meridione d’Italia che sono i concerti bandistici sarà dunque il tema centrale del festival che si terrà in tre fasi distinte, ognuna delle quali legata alle ricorrenze di festa della cittadina di Trepuzzi: la Madonna dei miracoli in questa tranche di aprile, la Madonna Assunta in agosto e san Raffaele ad ottobre.
Primo appuntamento a partire da oggi dunque: alle 16.30 la parata di apertura del festival che vedrà sfilare per le vie della banda dei ragazzi diretta dai maestri Giovanni Cananà, Alessandro De Blasi e Gianluca Milanese. A seguire la conferenza stampa di presentazione delle manifestazioni sulla festa della Madonna dei Miracoli e l’apertura di palazzo Guerrieri con l’inaugurazione della mostra «La banda èà» a cura degli alunni delle scuole. Stessa location per il vernissage della mostra fotografica «LumInAria-fiato alla visione» venerdì 13 aprile e per l’incontro domani alle 18 «Psl Valle della Cupa: dagli obiettivi raggiunti alle nuove opportunità di sviluppo».
Tornando a venerdì 13, alle 19 la tavola rotonda «Le bande salentine: una tradizione in movimento ». Relazioneranno Gioacchino Palma e Antonio Farì del Conservatorio «Tito Schipa» di Lecce, Giuseppe Pascali, giornalista e autore di saggi sulle bande musicali, Claudio Prima e la BandAdriatica. Al termine la proiezione del dvd «Rotta per Otranto» (Finisterre) e una degustazione a cura di Coldiretti. Fiera e sfilata dalla banda di Trepuzzi sabato 14 alle 12, degustazioni a cura delle Pro Loco di Trepuzzi e di Casalabate con la collaborazione dell’Istituto Columella di Lecce a palazzo Guerrieri. Alla processione con la statua della Vergine seguirà il concerto di musica sacra del Gruppo corale e strumentale del Conservatorio «Tito Schipa» di Lecce diretto da Francesco Muolo nella chiesa madre. Gran finale domenica 15 con la tradizionale fiera della Madonna dei Miracoli e con il concerto della BandAdriatica in largo Margherita alle 21.
Il Festival vuole proporsi come un percorso di promozione della cultura musicale locale incentrato sulla riscoperta e sulla valorizzazione di ciò che ruota intorno alla banda e alla cassarmonica, una delle immagini più vivide e meglio e meglio radicate nel ricordo di tante generazioni che si sono susseguite sulle piazze dei borghi salentini durante le feste di paese, scandendo ritmi e giornate di feste e in qualche modo apportando nello scorcio di terra salentino anche una più colta cultura musicale. Una tradizione quindi, di cui andare fieri.

I Btp in asta volano al 3,89%. Investitori esteri assenti
il ministero dell'Economia ha collocato titoli con scadenza marzo 2015 per 2,884 miliardi (contro un ammontare massimo previsto pari a 3 miliardi) a un tasso del 3,89%, ma a fronte di una domanda di 4,1139 miliardi
 di Giuliano Balestreri
MILANO -  Italia osservata speciale dai mercati. Dopo l'asta Bot di ieri, oggi il Tesoro ha collocato complessivamente 4,88 miliardi di Btp a varie scadenze. Ma, come ieri, il tasso richiesto dal mercato è cresciuto notevolmente rispetto a marzo: sui tre anni l'Italia ha dovuto garantire un tasso del 3,89% rispetto al 2,76%. Certo in termini di rendimenti reali, al netto quindi dell'inflazione, si tratta di tassi ancora bassi a preoccupare gli addetti ai lavori è piuttosto il fatto che il Tesoro non sia riuscito a vendere l'intero ammontare previsto di 5 miliardi: 3 sulla scadenza a tre anni e 2 miliardi per le riapertura di Btp fuori corso.
Nel dettaglio il ministero dell'Economia ha collocato titoli con scadenza marzo 2015 per 2,884 miliardi (contro un ammontare massimo previsto pari a 3 miliardi) a un tasso del 3,89%, ma a fronte di una domanda di 4,1139 miliardi. Tradotto parte degli investitori ha chiesto una remunarazione del rischio Paese, sotto forma di tasso d'interesse, più alta di quella che il ministero fosse disposta a pagare. Insomma se da un lato il mercato tema che la fragilità dell'economia italiana, dall'altro il Tesoro è convinto che i rischi non siano così alti.
E, infatti, il vice ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, ha spiegato che il risultato era "nelle aspettative, abbiamo avuto una forte domanda. I tassi devono rispondere alle attuali condizioni di mercato. Abbiamo fatto la scelta di non prendere tutta la domanda che c'era, non abbiamo questa urgenza di  fare funding a tassi che non siano, secondo noi, quelli giusti". Grilli ha poi aggiunto che "è inevitabile che le aste riflettano le condizioni del mercato. L'importante è che i titoli di stato non abbiamo avuto segnali negativi in termine di domanda".
A mancare, ancora una volta, sono stati i capitali esteri, mentre sono ancora in difficoltà le banche italiane che dopo le iniezioni di liquidità da parte della Bce aveva acquistato titoli di Stato italiani a mano basso creando uno sbilanciamento sui proprio conti.
Oltre ai Btp a tre anni, il Tesoro ha collocato il massimo importo prefissato, due miliardi di euro, per le riaperture di Btp fuori corso d'emissione con scadenza novembre 2015, febbraio 2020 e agosto 2023. Era il massimo importo prefissato. In particolare, il primo titolo è stato piazzato per 395 milioni a un tasso del 3,92%, il secondo per 687 milioni al 5,04% e il terzo per 918 milioni al 5,57%.
(12 aprile 2012)

Titoli Stato: Grilli, non accolta tutta domanda, tassi non giusti
ultimo aggiornamento: 12 aprile, ore 12:23
Milano, 12 apr. (Adnkronos) - I risultati dell'asta dei Btp di oggi ''sono nelle aspettative. Abbiamo avuto una forte domanda. I tassi devono rispondere alle condizioni di mercato attuali''. A osservarlo, a margine della presentazione a Palazzo Mezzanotte del progetto 'Elite', il viceministro dell'economia Vittorio Grilli, che spiega: ''Abbiamo fatto la scelta di non prendere tutta la domanda che c'era, perche' in questo momento non abbiamo questa urgenza di fare funding a Tassi che non siano secondo noi quelli giusti e rilevanti''.

Bce, depositi overnight banche scendono a 652,943 miliardi di euro
Gli istituti di credito dell'Eurozona ieri hanno effettuato depositi overnight presso la Banca centrale europea per 652,943 miliardi di euro, in calo rispetto ai 787,959 miliardi di euro del giorno precedente con l'inizio del nuovo periodo di riserva. Lo ha reso noto la stessa Bce, aggiungendo che, sempre ieri, le banche hanno ricevuto liquidità in operazioni di rifinanziamento marginale per 1,461 miliardi di euro, in rialzo rispetto agli 1,395 miliardi di euro del giorno precedente

Mutui, Gran Bretagna a rischio bolla. Crescono morosità e negative equity
Un rapporto di Standard & Poor's rivela che il numero di mutuatari che non sono più in grado di pagare le rate sta aumentando. Non solo, cresce anche il numero di abitazioni il cui valore è inferiore ai prestiti erogati per acquistarle, un indicatore di futuri default in arrivo
 dal nostro inviato Rosalba Castelletti
LONDRA – La bolla dei mutui rischia di esplodere anche in Gran Bretagna. A lanciare l’allarme è un recente rapporto di Standard & Poor’s. La percentuale di mutuatari morosi – rivela – è salita dal 3,2 per cento del secondo quadrimestre del 2010 al 3,8 percento dell’ultimo quadrimestre del 2011. Ma il tasso supera il 4 per cento in Scozia, Galles e nel Nord dell’Inghilterra toccando il 4,4 per cento nello Yorkshire e nelle Midland orientali.
I dati sono ancora più scoraggianti se si va a guardare il tasso del cosiddetto “negative equity”, il rischio di svalutazione immobiliare: la percentuale di quanti possiedono beni ipotecati il cui valore di mercato è inferiore a quello del capitale prestato è aumentata dal 3,6 percento del secondo quadrimestre del 2010 al 5,6 percento degli ultimi quattro mesi del 2011. Ma, anche in questo caso, le stime sono peggiori nel Nord della Gran Bretagna dove toccano l’8,5 percento.
“Il declino del negative equity è statisticamente un precursore di debiti e di default”, si legge nel rapporto dell’agenzia. “Sebbene non riduca nell’immediato la capacità del mutuatario di liquidare il suo debito, tende a limitare la sua capacità di rifinanziarsi o di vendere la proprietà”. Da qui l’avvertimento finale: “Nel 2012 molti mutuatari potrebbero presto trovarsi in condizione di stress finanziario”.
A preoccupare è soprattutto  la disparità tra le diverse regioni del Paese. La differenza tra i tassi di disoccupazione del Nord e del Sud, ha raggiunto l’1,6 percento, quasi un record. Mentre il valore degli immobili dal 2009 a oggi è in ripresa solo nel Sud del Paese. Dati che non stupiscono Campbell Robb, direttore esecutivo della charity britannica Shelter che li aveva in parte anticipati in una ricerca diffusa lo scorso anno. “La pressione combinata dell’alta inflazione, dell’aumento del costo della vita e della stagnazione degli stipendi sta minando la popolazione del Paese”, ha detto Robb al Financial Times. “Basta solo che la gente perda il lavoro perché entri in una spirale di debiti e infine resti senza un tetto”.
(12 aprile 2012)

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