domenica 27 maggio 2012

am_27.5.12/ Diciotto anni per ritornare all'occupazione pre-crisi: un tempo di recupero molto piu' lento rispetto alla recessione degli anni Novanta---Michele Emiliano a Massimiliano Scagliarini: Ci stanno costringendo - dice il primo cittadino di Bari - a violare in massa il Patto di stabilità. È probabile che una decisione come questa faccia saltare il bilancio dello Stato. Monti vuole un atto eversivo di questo livello? Sappia che lo otterrà attraverso la semplice applicazione della Costituzione.

«Stato rinunci all’Imu oppure il bilancio salta»
Estrazioni petrolifere. Potenza, a giudizio ex manager Total
Lavoro: nel 2015 occupazione pre-crisi
Putin a Serbia, credito 800 milioni dlr
Udin, oltrepadania. Evasione fiscale, l’inchiesta si allarga

«Stato rinunci all’Imu oppure il bilancio salta»
di Massimiliano Scagliarini
BARI - Una provocazione: «Costruiremo i nostri bilanci con la Costituzione in mano, garantendo tutti i servizi connessi ai diritti costituzionalmente garantiti anche a costo di superare i vincoli alla spesa pubblica». A meno che lo Stato non faccia marcia indietro rinunciando alla quota erariale dell’Imu, cioè a prendersi il 50% della tassa sugli immobili che da quest’anno ha sostituito l’Ici. È un avvertimento quello che Michele Emiliano lancia mettendosi alla guida della protesta dei sindaci italiani: «Ci stanno costringendo - dice il primo cittadino di Bari - a violare in massa il Patto di stabilità. È probabile che una decisione come questa faccia saltare il bilancio dello Stato. Monti vuole un atto eversivo di questo livello? Sappia che lo otterrà attraverso la semplice applicazione della Costituzione».
Lei ha già detto più volte che la manovra salva-Italia costringerà i sindaci italiani ad aumentare le tasse locali. Roma e Napoli, del resto, lo hanno già fatto. Ora che tocca anche a Bari, qual è la sua strategia?
«Ci troviamo di fronte a una tragedia voluta dal governo e approvata dal parlamento. Hanno di fatto votato il raddoppio dell’Ici. Ecco, dal mio punto di vista la manifestazione convocata dall’Anci a Venezia dimostra che il carico fiscale sui cittadini è diventato abnorme. Per questo venerdì proporrò ai colleghi sindaci di tenere fede agli impegni già presi a Napoli».
Ovvero?
«Si tratta di prevedere tutti gli interventi connessi alla tutela dei diritti costituzionalmente garantiti, penso ad esempio al welfare o all’istruzione, in modo da costruire un bilancio comunale che contenga lo sforamento del Patto di Stabilità in maniera legale. Il Patto del resto è una legge ordinaria, pensata per controllare il rapporto tra deficit e Pil, e non può cancellare i diritti previsti nella Costituzione né tantomeno impedire gli interventi a favore dei cittadini di cui sono responsabili i sindaci, non certo Monti né i presidenti delle Regioni».
Ma di fronte ai tagli ai trasferimenti e ai vincoli di spesa, per far quadrare i bilanci lo Stato vi ha consegnato una leva fiscale attraverso le aliquote di Imu e Tarsu. Se alcuni sindaci lo hanno già fatto, significa che il meccanismo può funzionare...
«Ma le norme fiscali impongono un prelievo proporzionale al reddito. Imu e Tarsu, invece, non sono progressive. E dunque ci mettono di fronte, ancora una volta, alla torsione dei principi costituzionali. Per questo dico: costruiamo i nostri bilanci con la Costituzione in mano».
Anche se questo comporterebbe la violazione del Patto di Stabilità, con le conseguenti sanzioni?
«Il Patto verrà rispettato, se è possibile. Se non sarà possibile, e se lo faranno tutti, ci rendiamo conto che questo equivarrebbe a far saltare il bilancio dello Stato. Monti vuole un atto eversivo di questo livello? Sappia che lo otterrà attraverso l’applicazione della Costituzione. Altrimenti, abbandoni l’idea di prendersi metà dell’Imu. E non ci consola affatto sentire che l’anno prossimo verrà cancellata, perché il 2012 è l’anno più drammatico, quello in cui siamo già stati costretti al blocco dei pagamenti alle imprese per non oltrepassare i vincoli alla spesa pubblica».
Causando la rivolta delle imprese, vedi ad esempio la polemica di ieri tra Confindustria e il governatore Vendola.
«A Bari la situazione è paradossale. Abbiamo in cassa 139 milioni di euro e non possiamo spenderli. Poi magari qualcuno ci fa causa, se li prende e dobbiamo pagare anche gli avvocati e gli interessi, come stiamo vedendo per due risarcimenti che saremo costretti a pagare a causa di decisioni errate prese da amministrazioni precedenti. È un sistema assurdo, al quale non possiamo opporci».
Ma quindi a Bari l’Imu aumenterà o no?
«Non la aumenteremo fino a quando non avremo esplorato ogni altra strada. Compresa quella dello sfondamento controllato del Patto di stabilità. Vede, in pratica il meccanismo del Patto è tale che l’acquisto di un bene per un milione in realtà finisce per costarne due. Quindi, non è detto che alla fine - visto che tanto assunzioni non possiamo farne - non sia più conveniente violarlo comunque».

Estrazioni petrolifere. Potenza, a giudizio ex manager Total
di Fabio Amendolara
POTENZA - Ci sono l’ex amministratore delegato della Total Italia, Lionel Levha, e l’ex manager di Total Italia, Jean Paul Juguet. Ci sono i due ex manager della compagnia petrolifera, Roberto Pasi e Roberto Francini. E c’è il colosso del movimento terra Francesco Ferrara. E poi: l’ex presidente della Provincia di Matera Carmine Nigro, l’ex sindaco di Gorgoglione Ignazio Tornetta e altre 22 persone. Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Potenza Rosa Larocca li ha rinviati a giudizio ieri pomeriggio. L’accusa: corruzione.
Sarà il processo a chiarire se la gara d’appalto per la costruzione del centro oli a Tempa Rossa fu «truccata» e se i manager di Total Italia, così come sostiene la Procura, furono «avvicinati» dagli imprenditori dell’Ati Ferrara. Cade l’accusa di «associazione a delinquere». Il «capo a» della richiesta di rinvio a giudizio, come lo chiamano in gergo tecnico magistrati e avvocati - quello che riassumeva il pensiero del pm Henry John Woodcock (che ha condotto l’inchiesta poi ereditata dal sostituto procuratore Salvatore Colella) sull’affare Tempa Rossa - non regge. Ed esce dal fascicolo.
Il processo «Totalgate» si concentrerà quindi sulla sostituzione delle buste per la gara d’appalto di Tempa Rossa. Per la Procura a turbare l’appalto ci sarebbero state «collusioni e mezzi fraudolenti». Le buste con le offerte, secondo l’accusa, furono sostituite. Ferrara, in cambio, avrebbe promesso ai vertici Total la stipula di un contratto quinquennale di fornitura di lubrificanti e carburanti. Valore? 15milioni di euro.
L’agente territoriale di Potenza della Total, Vito Romano, che stipulò di fatto il contratto, però, è stato prosciolto «per non aver commesso il fatto». Con la stessa motivazione è stato assolto un anno fa, dall’accusa di corruzione, il deputato del Pd Salvatore Margiotta (il pm Woodcock - prima di lasciare la Procura di Potenza per quella di Napoli - ne chiese gli arresti domiciliari, respinti dal Parlamento il 18 dicembre del 2008 e poi annullati dal Tribunale del Riesame pochi giorni dopo).
Ma alcuni indagati sapevano dell’inchiesta già prima delle richieste di misura cautelare.
Il processo (la prima udienza si terrà il 26 settembre, subito dopo la pausa estiva) dovrà accertare cosa è accaduto con i documenti riservati dell’inchiesta «Totalgate» che finirono nella mani di Ferrara (gli investigatori della Squadra mobile di Potenza, che hanno condotto le indagini, trovarono nella sua cassaforte un fascicoletto di poche pagine con la bozza della trascrizione di alcune intercettazioni ambientali senza timbri della Procura e senza firme).
Per quell’episodio c’è un capo d’imputazione a carico di Vito Vincenzo Basentini e Michele Santangelo (il pubblico ufficiale infedele è rimasto ignoto). «Aiutarono Ferrara - secondo la Procura - a eludere le indagini che in quel momento erano coperte dal segreto istruttorio».

Lavoro: nel 2015 occupazione pre-crisi
18 anni per tornare a livelli 2007, molto piu' di recessione '92
27 maggio, 13:33
(ANSA) - ROMA, 27 MAG - Diciotto anni per ritornare all'occupazione pre-crisi: un tempo di recupero molto piu' lento rispetto alla recessione degli anni Novanta. Il livello occupazionale tornera' infatti al livello dell'anno pre-crisi del 2007 solo nel 2025: e' quanto risulta da una elaborazione dell'Ufficio studi di Confartigianato, sulla base di dati Istat e del ministero dell'Economia. Nella precedente recessione del 1992-1993 furono necessari 10 anni per tornare ai livelli pre-crisi (1990-91).

Putin a Serbia, credito 800 milioni dlr
Presidente eletto Nikolic a Mosca incontra leader Cremlino
26 maggio, 19:24
(ANSA) - BELGRADO, 26 MAG - La Russia accordera' alla Serbia un credito di 800 milioni di dollari destinati alla realizzazione di progetti infrastrutturali nel paese balcanico.
Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, ricevendo oggi a Mosca il presidente eletto serbo, Tomislav Nikolic. ''Due anni fa abbiamo concesso alla Serbia un prestito di 200 milioni di dollari, e ora siamo pronti ad accordare la seconda tranche di 800 milioni di dollari'', ha detto Putin nell'incontro con Nikolic, mostrato dalla tv serba.

Udin, oltrepadania. Evasione fiscale, l’inchiesta si allarga
Udine, dichiarato latitante l’imprenditore Tomeucci. Lunedì interrogatorio in carcere per i due professionisti arrestati
di Alessandra Ceschia
 UDINE. Impossibile trovarlo, almeno in Italia. I militari della Guardia di finanza, in tre giorni, hanno setacciato il territorio alla ricerca del 70enne imprenditore milanese Domenico Tomeucci passando in rassegna le sue proprietà fra Scodovacca di Cervignano e Arezzo. Tentativi infruttuosi al termine dei quali è stato predisposto il verbale di vane ricerche che dovrebbe essere depositato oggi in Procura.
 Latitante. Basterà per emettere un decreto in base al quale Tomeucci sarà dichiarato latitante. Impossibile quindi per le Fiamme gialle (nell’ambito della clamorosa inchiesta sul caso di evasione fiscale di cui abbiamo riferito ieri) eseguire per lui l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Roberto Venditti su richiesta del pm Marco Panzeri che ha coordinato le indagini, così come è stato fatto nei confronti del commercialista 45enne Stefano Barei e della sua stretta collaboratrice Barbara Romanin, 48enne di Tolmezzo, già trasferiti al carcere.
 L’imprenditore formalmente risulta residente a Santo Domingo, dove, secondo il suo legale del foro di Arezzo Tiberio Baroni, Tomeucci si sarebbe trasferito «per motivi di salute», in realtà per gli inquirenti, quella sarebbe stata solo una residenza fittizia.
 La punta di un iceberg. Quattro imprenditori indagati, due professionisti in carcere e un latitante. Per gli inquirenti non è che il primo provvedimento, figlio di quasi due anni di indagini, che hanno portato gli inquirenti ad accumulare centinaia di documenti.
 Un filone che potrebbe proseguire portando a nuovi risvolti. L’accusa principale è quella di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, stampate a decine per incassare milioni di iva fra il 2007 e il 2010. Ma fra i reati contestati vi sono anche l’infedele dichiarazione e l’appropriazione indebita per cospicue somme di denaro.
 Per ora i militari della Gdf hanno recuperato a tassazione oltre 12 milioni di euro di base imponibile, 3 di Iva dovuta e 6 milioni per operazioni inesistenti. I sequestri finora operati su denaro, quote societarie e beni immobili, ammontano a 1,7 milioni di euro.
 Task force anti evasione. «Questo è il primo importante risultato prodotto dal gruppo di lavoro in materia di evasione fiscale internazionale istituito dal Comando provinciale della Gdf nel 2010». A parlare è il capitano Giuseppe Antonaci, comandante della Compagnia di San Giorgio di Nogaro. Il gruppo ha messo al lavoro una decina di militari che in questi anni hanno incrociato dati, effettuato pedinamenti e fatto ricorso anche alle rogatorie internazionali nell’ambito della lotta ai reati fiscali.
 «Attraverso i registri Aire cerchiamo i soggetti che si avvalgono di residenze fittizie specie nei paesi con tassazione agevolata, compresi Repubblica Dominicana e Croazia, ponendo attenzione a quelli che hanno interessi economici in Italia – spiega il comandante Antonaci –. Quindi interroghiamo le banche dati e internet per tracciare la presenza in Italia dei soggetti. Verifichiamo la posizione di coloro che possiedono imbarcazioni battenti bandiera estera e cerchiamo tracce di transfer prizing, una pratica adottata fra gruppi di imprese sul trasferimento di quote di reddito a un valore diverso da quello che sarebbe pattuito tra entità non consociate».
 Sotto osservazione. Scremando questi dati sarebbero emerse decine di situazioni anomale, già poste all’attenzione dei militari. Fra queste è sbucata la figura di Tomeucci e, a grappolo, quella degli altri professionisti. Il resto è storia, dai decreti di accesso domiciliari per avviare l’attività ispettiva alle 6 perquisizioni effettuate, all’acquisizione del materiale trovato.
 Reati prescritti. «Abbiamo pochi giorni per radunare la documentazione e prepararci all’interrogatorio di garanzia fissato per lunedì dal gip Roberto Venditti» ammette l’avvocato Filippo Capomacchia, che assiste la Romanin.
 «Sarà così possibile dimostrare la liceità di gran parte dei documenti emessi sulle operazioni contestate. L’ordinanza – aggiunge – sembra avere carattere fortemente enunciativo. Per la maggior parte sono documenti emessi dopo il 2007, ma ve ne sono alcuni che risalgono addirittura al 2005, quindi prescritti. Ciò ci lascia ci lascia perplessi – conclude – contestiamo gli indizi di reità e le esigenze cautelari per questo presenteremo istanza di Riesame.
 In Marocco fino a 10 giorni fa. Per Paolo Viezzi, che assiste sia la Romanin sia Barei, le esigenze cautelari sono infondate. «Basterebbe fare una fotocopia dei passaporti dei miei assistiti per capire che il rischio di fuga non sussiste. Nell’ultimo biennio sono andati a tornati dalla Romania una dozzina di volte e Barei è arrivato dal Marocco una decina di giorni ben sapendo che erano in corso le indagini nei suoi confronti. Avesse voluto andarsene lo avrebbe fatto da tempo. Comunque consideriamo l’interrogatorio di garanzia un’opportunità che ci consentirà di smontare gran parte delle accuse» conclude fiducioso.


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