martedì 22 maggio 2012

La percezione del Codice di procedura penale nella repubblica dei ratti

Qualcuno dica all’Italia di non immischiarsi nel caso del Kerala
di Non specificato – 22 maggio 2012
Pubblicato in: India
Traduzione di ItaliaDallEstero.info


 Ci si sta sfilando i guanti. L’Italia interferisce sempre più sfacciatamente nel processo giudiziario in corso in India per il caso dei due marò italiani accusati di aver ucciso due pescatori del Kerala.
Negli ultimi giorni, l’Italia ha aumentato le pressioni diplomatiche sull’India, prima richiamando il proprio ambasciatore in India e poi convocando l’ambasciatore indiano in Italia per comunicargli il proprio malcontento per la maniera in cui il caso sta procedendo.
Il Sottosegretario di Stato italiano agli Affari Esteri, Staffan de Mistura, in visita in India, ha dichiarato che “l’assurda accusa di omicidio premeditato” contro i due marò è inaccettabile per l’Italia. E a Roma, il Ministero degli Esteri ha convocato l’ambasciatore indiano Debabrata Saha per dare voce al proprio disappunto riguardo il processo.
Dopo le azioni impudenti dell’Italia negli ultimi mesi atte a sovvertire il processo elargendo denaro alle famiglie dei pescatori uccisi e invocando l’influenza della Chiesa Cattolica, questo uso eccessivo della diplomazia – che ha persino visto il Primo Ministro italiano telefonare al Primo Ministro Manmohan Singh in tre occasioni – merita una risposta adeguata. Ma fino ad ora abbiamo visto poco interesse nella faccenda da parte di New Delhi.
Forse il governo italiano considera l’India una repubblica delle banane – in cui il ricco sprovveduto se la cava impunemente. Forse pensano che questo caso di azione giudiziaria possa essere gradualmente minimizzato. In fin dei conti, persino mentre il caso era sotto la piena luce dei media, l’avvocato aggiunto dello Stato, Harin Rawal, ha affermato di fronte alla Corte Suprema che la polizia del Kerala non ha nessuna giurisdizione sul caso. Solo il senso di oltraggio che quest’affermazione ha scatenato in Kerala ha obbligato il governo a dissociarsi da questa bizzarra opinione.
Questa non è la prima volta che il governo italiano ha mostrato le “maniere forti”, inclusa l’ingerenza del Vaticano, per la difesa dei due marò. Il primo sospetto di tale ingerenza della Chiesa Cattolica nel caso penale si è avuto pochi giorni dopo l’accaduto. Un giornale vaticano riportava la notizia che il Cardinale George Alencherry “era interessato a  mediare e cercare una soluzione pacifica alla delicata situazione.”
Il giornale scriveva anche che il Cardinale Alencherry aveva confermato che “ha contattato i ministri cattolici che ci sono nel governo del Kerala.” Il Cardinale ha successivamente negato di avere il ruolo di mediatore, cosa che ha obbligato il giornale a ritirare la notizia, ma la Chiesa ha continuato a svolgere tale ruolo nelle negoziazioni fra il governo italiano, l’armatore e le famiglie delle vittime.
Alcuni media del Kerala hanno riferito che due parroci cattolici, Padre Churchill e Padre Wilfred, hanno avuto una parte importante nelle negoziazioni fra il governo italiano e le famiglie per il pagamento del compenso in cambio del ritiro delle denunce.
Le famiglie, dietro pagamento di “denaro sporco” – e sotto l’influenza della Chiesa – avevano rimosso le accuse che avevano presentato contro gli italiani in tre corti. Ma la Corte Suprema ha affermato che tale accordo è illegale e costituisce una “sfida diretta al processo legale indiano”. Avendo fallito nel raggiungere il proprio obiettivo di sovvertire il processo elargendo denaro – e invocando Dio – il governo italiano adesso sta ricorrendo alla più diretta pressione diplomatica.
Ma finora, non abbiamo visto un robusto contrattacco da parte del governo indiano. Con il suo fallimento nel sostenere l’ingerenza dell’Italia, New Delhi sta soltanto convalidando la percezione di Roma che l’India sia una repubblica delle banane – e che il corso della giustizia possa effettivamente essere sovvertito in un modo o nell’altro.
[Articolo originale "Italy must be told to stop meddling in Kerala murder case" di Non specificato]


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