mercoledì 9 maggio 2012

pm_9.5.12/ Logica conseguenza. - Alessandro Merli: Le richieste sindacali hanno trovato un inatteso appoggio nel ministro delle Finanze, Wolfgang Schäuble, il quale ha detto che la Germania può permettersi gli aumenti e con la crescita dei redditi delle famiglie contribuirà ad attenuare la crisi degli altri Paesi dell'Eurozona, incrementando l'import.

Maro', Corte suprema rinvia ricorso al 26 luglio
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Salari tedeschi, al via gli aumenti
Germania:vende 4mld bond,tassi a minimi
Ticino. Non è abbastanza dire Grillo

Maro', Corte suprema rinvia ricorso al 26 luglio
09 maggio, 11:38
NEW DELHI - La Corte Suprema indiana ha rinviato al 26 luglio il ricorso italiano relativo alla legittimita' costituzionale dell'arresto dei due maro', Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati della morte di due pescatori indiani.
Il lungo rinvio è dovuto alla pausa per le vacanze estive del massimo organo giudiziario che chiude a partire dal 14 maggio al 2 luglio. Nell'udienza di oggi, la complessa questione dell'applicabilità delle leggi indiane all'incidente avvenuto al largo della costa del Kerala non è stata affrontata. Come noto le posizioni sono opposte: secondo l'India e lo stato del Kerala, il codice penale indiano si estende anche nella zona economica esclusiva che arriva fino a 200 miglia e inoltre l'omicidio è avvenuto a bordo di un peschereccio indiano. L'Italia, invece contesta l'applicazione della giurisdizione indiana e chiede che i due marò vengano giudicati da un tribunale italiano in quanto l'incidente è avvenuto in acque internazionali. Inoltre, i due militari fanno parte di una unità internazionale anti pirateria e si trovavano a bordo di un mercantile battente bandiera italiana.
A questo proposito, l'Alta Corte del Kerala (chiusa per ferie) deve ancora pronunciarsi su un ricorso presentato dagli italiani che nel frattempo di sono rivolti anche alla Corte Suprema. In una memoria presentata lunedì sera, tuttavia, lo Stato indiano ha contestato il diritto dell'Italia a rivolgersi al massimo organo giudiziario indiano, in quanto solo individui possono presentarsi alla Corte Suprema per reclamare i diritti sanciti dalla Cosituzione indiana. Nel frattempo i due marò si dovranno presentare fra tre giorni davanti al giudice di Kollam per la scadenza della carcerazione preventiva che potrà essere estesa fino al 19 maggio (quando scade il termine massimo di tre mesi dell'arresto preventivo). Per quella data la polizia dovrà concludere le indagini e formulare i capi di accusa.

CORTE, TRASFERIMENTO DA DECIDERE ENTRO SETTIMANA - La Corte Suprema indiana ha ordinato oggi allo stato del Kerala di prendere una decisione entro una settimana sul trasferimento dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in un "luogo che non sia il carcere".
La decisione sul trasferimento deve essere presa "nello spirito" di quanto già disposto dal giudice di Kollam, nel Kerala, che sta istruendo la causa contro i due marò detenuti a Trivandrum con l'accusa di aver ucciso due pescatori lo scorso 15 febbraio mentre si trovavano in servizio di anti pirateria sulla petroliera Enrica Lexie. Lo scorso 5 marzo, il magistrato di Kollam aveva deciso l'incarcerazione dei due marò lasciando però liberi polizia e Direzione delle carceri del Kerala di studiare una collocazione "diversa" da quella offerta dal penitenziario centrale di Trivandrum. Nonostante le insistenze degli italiani, da allora non si è arrivato però ad alcuna soluzione alternativa. Il team legale italiano, guidato dall'avvocato Harish Salve, ha quindi deciso di sollevare il caso con una petizione davanti alla Corte Suprema di New Delhi nell'udienza di oggi dedicata a discutere il ricorso della legittimità costituzionale. A sua difesa, il rappresentante del Kerala, Gopal Subramaniam ha detto che il trasferimento in una "guest-house", come richiesto dall'Italia in considerazione dello status dei due marò, non è stata finora possibile perché "richiede tempo trovare un'adeguata sistemazione con le necessarie misure di sicurezza". Nella seduta è stato anche sottolineato che il governo di New Delhi non ha obiezioni all'eventuale trasferimento. Nell'ordine della Corte Suprema è inoltre precisato che la sistemazione al di fuori del carcere dei due marò "non limita il diritto di chiedere la libertà provvisoria dietro cauzione".
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Salari tedeschi, al via gli aumenti
Alessandro Merli
 FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente
 Si scalda la stagione dei rinnovi salariali in Germania, mentre l'economia tedesca sembra aver evitato la recessione che ha colpito il resto d'Europa e il Fondo monetario sollecita il Governo di Berlino a ribilanciare la crescita, finora trainata soprattutto dall'export, verso la domanda interna, anche per contribuire all'uscita dell'Eurozona dalla crisi.
 L'annuncio di ieri che i lavoratori della Deutsche Telekom hanno ottenuto aumenti salariali del 6,5% da qui alla fine del 2013 è un semplice antipasto al piatto forte delle rivendicazioni, quello del potente sindacato dei metalmeccanici, Ig Metall, che rappresenta oltre 3 milioni e mezzo di lavratori. L'Ig Metall ha chiesto aumenti del 6,5% per quest'anno, oltre a una serie di misure a favore dei lavoratori a tempo parziale e degli apprendisti. L'associazione delle imprese del settore ha controproposto il 3%, che, sostiene la Gesamtmetall, rappresenta pur sempre un aumento in termini reali, dato che l'inflazione in Germania è di poco superiore al 2 per cento.
 Dalla settimana scorsa, una serie di scioperi ha colpito le aziende metalmeccaniche, in particolare il settore automobilistico, che sta attraversando un momento eccellente e quindi patisce le ore di lavoro perse a causa dell'agitazione. Il sindacato minaccia ulteriori scioperi.
 Le trattative dei bancari e dei chimici prenderanno probabilmente il la dal risultato di quella dei metalmeccanici. Le rappresentanze dei lavoratori rivendicano che, dopo i limiti accettati negli scorsi anni, è ora che i salari recuperino potere d'acquisto, consentendo ai lavoratori di condividere il buon andamento dell'industria. La situazione del mercato del lavoro, con la disoccupazione più bassa dai primi anni 90, dopo la riunificazione, favorisce le rivendicazioni.
 Le richieste sindacali hanno trovato un inatteso appoggio nel ministro delle Finanze, Wolfgang Schäuble, il quale ha detto che la Germania può permettersi gli aumenti e con la crescita dei redditi delle famiglie contribuirà ad attenuare la crisi degli altri Paesi dell'Eurozona, incrementando l'import. Si tratta del primo riconoscimento da parte di un esponente del Governo che una parte dell'aggiustamento all'interno dell'area euro deve essere sopportato anche dai Paesi in surplus, Germania in primis, e non solo da quelli in deficit.
 È sulla stessa linea il rapporto pubblicato ieri dal Fondo monetario sulla Germania, al termine dell'annuale visita degli ispettori. Ci sono le condizioni, sostiene l'Fmi, per una ripresa trainata dalla domanda interna, dopo la frenata di fine 2011 (nell'ultimo trimestre il Pil si è contratto dello 0,2%). I dati sulla produzione industriale di marzo, pubblicati ieri, mostrano un aumento del 2,8%, molto superiore alle attese, grazie a un forte rimbalzo delle costruzioni (+30%), che a febbraio erano state penalizzate dal maltempo. La manifattura è cresciuta dell'1,5%. Grazie a questa performance, l'economia tedesca dovrebbe aver evitato una recessione tecnica, intesa come due trimestri consecutivi di contrazione del Pil. I primi dati di aprile, come l'indice Pmi, sono tuttavia negativi e lo stesso Governo rimane cauto sulle prospettive per l'intero 2012. La crescita dovrebbe calare allo 0,7% dal 3% del 2011.
 Le cifre sugli ordini all'industria diffuse questa settimana indicano però che gran parte della domanda viene da fuori dell'Eurozona. Lo stesso settore automobilistico, per esempio, sta godendo del boom delle vendite in Cina. Secondo l'Fmi le prospettive dell'economia tedesca sono soggette a rischi provenienti soprattutto dall'esterno, il principale dei quali è un'intensificazione della crisi dell'area euro. Anche per questo, secondo l'Fmi, la priorità della politica economica nel breve periodo dev'essere di consentire una transizione verso la crescita trainata dalla domanda interna. L'aumento dei salari e dei prezzi di alcune attività (comprese quelle immobiliari, così temuto dalla Bundesbank) sono, per gli economisti del Fondo, parte del naturale processo di riequilibrio delle fonti di crescita.

Germania:vende 4mld bond,tassi a minimi
Rendimento allo 0,56%. Domanda supera target massimo 5 mld
09 maggio, 12:06
(ANSA) - ROMA, 9 MAG - La Germania ha collocato 4,032 miliardi di euro del nuovo titolo di Stato a 5 anni (Bobl) con un rendimento medio dello 0,56%, vicino al minimo dello 0,521% toccato ieri. La domanda ha raggiunto i 5,8 miliardi a fronte di un importo massimo offerto di 5 miliardi, con un rapporto bid-to-cover pari a 1,4.

Ticino. Non è abbastanza dire Grillo
 di Erminio Ferrari - 05/09/2012
Si può ben dire che la Lega Nord e il Pdl hanno ricevuto dagli elettori ciò che si meritavano; si può sperare che il Pd abbia capito il messaggio degli elettori; ma Grillo? Questo ex uomo sandwich della Yomo è sintomo, soluzione, causa, prodotto della malattia della politica italiana?
Quello espresso dal presidente Napolitano a riguardo delle sgangherate affermazioni di un comico improvvisatosi capopopolo e dell’enfasi riservata al successo delle liste 5 stelle, è un disagio condivisibile, ma non è con il fastidio che si interpretano (men che mai li si risolvono) i fenomeni, per effimeri che possano rivelarsi. Tantopiù che quello di Grillo rischia di non essere transitorio, complici una situazione sociale di estremo disagio e un quadro politico dominato da inettitudine e cinismo.
Ne sa qualcosa il Pd, al quale già nelle elezioni regionali 2010 mancarono proprio i voti di Grillo per mantenere la presidenza del Piemonte (andata poi alla Lega).
Le questioni poste dalla crescita del movimento 5 stelle sono comunque più di una e non riducibili al conteggio dei voti. Se lo si intendesse come mero movimento di protesta, allora sarebbe giusto inquadrarlo tra le forme che la protesta ha assunto in occasione delle elezioni recenti in Francia e Grecia; benché molti suoi militanti ed elettori rifiuterebbero di vedersi apparentati all’estrema destra del Front National o ai neonazisti greci di Alba Dorata. Va da sé che i 5 stelle sono anche questo, ed è probabile che i voti da loro sottratti, ad esempio, alla Lega fossero proprio quei “voti di protesta” che gli esperti di flussi elettorali assegnavano in precedenza alla corazzata Bossiomkin.
Ma ridurre ad un’espressione di malcontento il significato del movimento dei grillini sarebbe un errore analogo a quello che, a suo tempo, fece ridurre il fenomeno leghista a protesta fiscale. Se infatti lo sguardo si sposta dagli elettori ai militanti e ai candidati, l’osservazione deve essere più attenta, poiché attorno a Grillo non si raccolgono solo gli scontenti, ma anche persone che hanno talvolta una militanza politica precedente e sono titolari di competenze specifiche non trascurabili. Oltre, spesso, a una voglia generosa e autentica di fare politica (non di essere l’antipolitica di cui si ama parlare ultimamente).
Si può anche immaginare che di coloro che sono arrivati a Grillo dopo aver aderito ad altri progetti, un numero importante lo abbia fatto in formazione genericamente di sinistra. E basterebbe questo a misurare la gravità dello scialo di forze fatto dal centrosinistra; in particolare da Pd, dai rissosi partitini alla sua sinistra, e da quei Verdi, soli in Europa a fallire con tanta malagrazia. Uno spreco di forze e una miopia di interpretazione di quanto sta avvenendo nella società italiana, di cui si vedono le conseguenze.
Presto, comunque, il Movimento 5 stelle si misurerà con la necessità di essere propositivo nei confronti della res publica, da un lato; e, dall’altro, con quella di strutturarsi, una prova che ha segnato la rovina di precedenti esperienze di uguali ambizioni. Non solo perché le gerarchie formandosi generano competizione e risentimenti, ma anche perché la selezione del personale politico è cruciale per la sopravvivenza di una formazione, la si chiami partito o movimento non fa differenza. E se si osservano esiti e metodologie di questa “selezione” negli altrione man partyche hanno segnato la vita politica della cosiddetta seconda repubblica, il panorama è desolante, irritante: le Minetti di Berlusconi, le Rosy Mauro di Bossi, gli Scilipoti portati in Parlamento da Di Pietro, giusto per rendere l’idea.
E poiché anche quello di Grillo è un one man party, sarebbe ingenuo pensare che quello degli impresentabili sia solo un rischio: è piuttosto un elemento costitutivo, proprio della natura di questo tipo di aggregazione politica. Natura di cui è comunque lecito diffidare. Il partito di un uomo solo non è distintivo di democrazia, e se non è il suo contrario è di sicuro una sua aberrazione. Gli uomini della provvidenza hanno scritto le pagine peggiori della storia italiana, e continua a stupire il fascino che sempre riescono a esercitare e il seguito che riescono ad assicurarsi, da nord a sud. La provvidenza stessa si sarà stancata di accorrere a riparare i loro disastri.


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