domenica 10 giugno 2012

am_10.6.12/ El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha

Dall'Europa 100 miliardi per Madrid
Crisi: de Guindos, non e' un salvataggio
Crisi Spagna, gli aiuti per le banche segneranno la fine di Madrid





Dall'Europa 100 miliardi per Madrid
L’Eurogruppo convince Rajoy  a chiedere il prestito. Monti: "Pieno sostegno alla decisione"
 MARCO ZATTERIN
corrispondente da bruxelles
Con questa fanno quattro. Dopo Grecia, Irlanda e Portogallo, ora l’Europa salva anche la Spagna e le sue banche, con un intervento dall’entità ancora da definire, ma «stimato sino a 100 miliardi». Madrid ha cercato sino all’ultimo di evitare l’amara medicina del «bailout», ma la pressione dei soci dell’Eurozona è stata inarrestabile. Nel club della moneta unica ci si è resi conto che un ulteriore ritardo avrebbe potuto avere conseguenze gravi in termini di contagio. «Pieno sostegno» alla decisione presa è arrivato anche dal premier italiano Mario Monti: la somma non è eccessiva e le condizioni non sono da capestro. Il vero problema è come la prenderanno i mercati domani, anche se il segretario Usa al Tesoro Geithner è convinto che la mossa porterà «stabilità».
E’ andato più o meno tutto come da programma. Alle quattro di ieri i ministri economici dell’eurogruppo si sono riuniti in teleconferenza per affrontare il caso delle banche spagnole. Mancava una richiesta formale del governo, tenuta in tasca dagli uomini di Rajoy per timori politici e per ragioni tecniche, visto che Madrid non ha una esatta fotografia degli sbilanci. Ha incaricato due consulenti indipendenti di fare i conti. I numeri sono attesi per la seconda metà del mese. Nell’attesa l’Eurogruppo dichiara «pieno sostegno alla risolutezza con cui la Spagna affronta la ristrutturazione del sistema finanziario». La formula è che i ministri «sono stati informati» che ci sarà una richiesta di aiuto e dichiarano «la volontà di rispondere positivamente». L’assistenza, spiega il comunicato diffuso dopo la riunione, verrà offerta dai due fondi salvastati europei, il temporaneo Efsf e il permanente Esm che decolla in luglio. Messi insieme, hanno una capacità di fuoco massima di 500 miliardi.
Come auspicato dai falchi del rigore - Germania, Olanda e Finlandia - i prestiti europei verranno indirizzati al Fondo de Reestructuración Ordenada Bancaria (Frob), entità statale creata nel 2009, che «sarà l’agente del governo spagnolo» e terrà i denari separati dalla politica. Sarà lei a canalizzare i finanziamenti agli istituti. A differenza dei precedenti salvataggi, non si prevede di imporre altri vincoli di bilancio alla Spagna. L’Eurogruppo «nota che la Spagna ha già attuato riforme significative per quanto riguarda il mercato del lavoro e le politiche fiscali, oltre a misure per rafforzare la capitalizzazione delle banche». I ministri esprimono altresì «fiducia nel fatto che saranno onorati gli impegni per superare il deficit eccessivo». Condizioni ci sono invece sul fronte bancario. l’Eurogruppo considera che la condizionalità dell’assistenza debba essere focalizzata su riforme specifiche per il settore finanziario, compresi piani di ristrutturazione in linea con le regole sugli aiuti di stato e una riforma del comprato finanziario». I dettagli saranno negoziati nei prossimi giorni. E ora? Il Fmi vigilerà da fuori. I mercati valuteranno se i soldi sono sufficienti per la Spagna e se i restanti 400 dell’Efsf/Esm potrebbero bastare in caso di contagio all’Italia. I tedeschi vorrebbero usare l’Esm, è più solido. I finlandesi hanno rimesso su il disco dei collaterali in caso di prestito. E cosa diranno gli altri paesi sotto programma delle condizioni meno dure imposte a Rajoy? Tutte questioni che contribuiscono a rispondere - negativamente - a chi si chiede se tutta questa storia sia destinata a chiudersi presto e con un lieto fine.

Crisi: de Guindos, non e' un salvataggio
Piu' favorevoli di quelle di mercato e del fondo aiuto a banche
09 giugno, 21:07
(ANSA) - BRUXELLES, 9 GIU - ''Questo e' un prestito che si riceve in condizioni molto favorevoli, piu' favorevoli di quelle di mercato e piu' favorevoli di quelle del Frob (fondo nazionale di aiuto alle banche, ndr). Pertanto non c'e' il minimo salvataggio'': lo ha dichiarato il ministro dell'economia spagnolo Luis De Guindos in un incontro stampa a Madrid.

Crisi Spagna, gli aiuti per le banche segneranno la fine di Madrid
Di David Pascucci  | 09.06.2012 21:56 CEST
Crisi Spagna - Banche al collasso e necessità di ricapitalizzazione del sistema bancario. Oltre a questa crisi finanziaria, la Spagna sta affrontando difficoltà anche sul lato dell'economia reale, con una disoccupazione giovanile alle stelle (oltre 50%) e un rapporto debito/Pil in accelerazione costante (secondo le stime del governo arriverà all'80%). Potere d'acquisto eroso e produzione industriale in netto ribasso (-6,2% l'ultimo dato di aprile), vanno a chiudere il critico quadro dell'economia spagnola.
Aiuti dell'UE alle banche - Troppo facile chiamarli aiuti, meglio definirli prestiti. Il ministro dell'economia spagnolo De Guindos, ha precisato che "non si tratta di un salvataggio", allora di cosa si tratta? Il ministro tedesco Schaeuble afferma che la Spagna è sulla strada giusta grazie alle riforme attuate e a questi nuovi prestiti che verranno erogati in favore del sistema bancario spagnolo.Queste dichiarazioni vi ricordano qualcosa? Intanto, 100 miliardi di euro sono disponibili per il risanamento delle banche spagnole.

Madrid come Atene - Stessi step e stesso destino. Le dichiarazioni dei leader e le testate dei giornali parlarono del famoso Piano Marshall (già seconda tranche di aiuti) da 160 miliardi come il salvataggio che avrebbe ridato ad Atene lo sprint per una ripresa. Eravamo a luglio 2011, i mercati iniziarono a crollare e Atene proseguì il calvario verso il fallimento "reale" dell'economia greca. Nel caso spagnolo, sembra che questo prestito risolva i problemi del sistema bancario, di fatto collassato insieme al mercato immobiliare, ma non sarà così. Come sempre (vedi Grecia) le belle parole dei leader e dei mass media non riusciranno a mascherare la pessima situazione spagnola destinata a peggiorare proprio a causa di questi prestiti.
Gli aiuti peggiorano la situazione - Le somme prestate dall'Ue, non saranno usate per generare ricchezza, bensì per "tappare i buchi" del sistema bancario. L'economia spagnola è ferma e questi nuovi debiti creano il presupposto per l'insolvibilità e la conseguente fine della Spagna. La Grecia è stata un esempio eccellente di quanto questi prestiti (insieme alle manovre di austerity) sono assolutamente fallimentare. In Europa si necessita di un cambio di mentalità che sembra essere lontano dalle attuali logiche delle istituzioni economiche internazionali.


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