giovedì 28 giugno 2012

am_28.06.12/ I Balcani iniziano a Vienna, parola di Klemens Wenzel Nepomuk Lothar von Metternich.===La Corte europea per i diritti umani ha confermato in seconda istanza il suo verdetto del 2010 secondo il quale la Slovenia ha violato la Convenzione europea dei diritti dell'uomo quando nel 1991, al momento del raggiungimento dell'indipendenza, cancello' circa 25 mila persone senza la cittadinanza slovena dal registro dei residenti, in prevalenza originari dalle altre ex repubbliche jugoslave.---Udin, oltrepadania. Tasse come in Carinzia o le imprese se ne vanno.

Marò: India, "siano processati qui"
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Fornero al Wall Street Journal: «Il lavoro è un diritto che va guadagnato», poi la precisazione
Bankitalia: opportunita' lavoro giovani si deteriorano
Famiglie non riescono a pagare mutuo allarme Ue per l'Italia, crescono sfratti
Germania, -0,1% mese su mese inflazione preliminare giugno
Crisi: Hollande; appoggio politico a Monti
Slovenia: Strasburgo conferma risarcimento per 'cancellati'
Pordenone, padania. Un esercente su otto non emette scontrino
Udin, oltrepadania. «Tasse come in Carinzia o le imprese se ne vanno»

Marò: India, "siano processati qui"
"Secondo la legge indiana", ribadisce ministri esteri Krishna
27 giugno, 17:15
(ANSA) - NEW DELHI, 27 GIU - I due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone "devono essere processati in India, secondo la legge indiana", ha dichiarato a New Delhi il ministro degli Esteri dell'India, S.M. Krishna. Rispondendo a una giornalista sulle dichiarazioni del presidente italiano Giorgio Napolitano secondo cui i due "sono stati arrestati ingiustamente", Krishna ha replicato: "Credo che abbiamo espresso una posizione molto chiara e cioè che in questo caso deve essere applicata la legge nazionale".
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Fornero al Wall Street Journal: «Il lavoro è un diritto che va guadagnato», poi la precisazione
Riforma del lavoro, in serata la quarta e ultima fiducia prima del Consiglio europeo di giovedì
Nel giorno dell'ultimo passaggio alla Camera del disegno di legge Fornero sul lavoro (e una gestazione di tre mesi) il ministro del Welfare risponde alle critiche mossele qualche giorno fa da un duro commento del Wall Street Journal, che parlava di una riforma del lavoro inconcludente, capace solo «di svuotare il lago di Como con mestolo e cannuccia». In una lunga intervista ha replicato: «Stiamo cercando di proteggere le persone, non i loro posti. L'attitudine delle persone deve cambiare. Il lavoro non è un diritto, deve essere guadagnato, anche attraverso il sacrificio».
LA PRECISAZIONE - Frasi che fanno subito scattare dure critiche, nel giorno degli Stati Generali del Welfare con contestuale lancio di petardi e fumogeni tra manifestanti e agenti: « Le parole del ministro Fornero sono aberranti - il commento di Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista - il lavoro in Italia è un diritto costituzionale. Si rilegga gli articoli 1 e 4, tra i Principi fondamentali della nostra Carta». A stretto giro arriva anche la precisazione del ministro: «Il diritto al lavoro non è mai stato messo in discussione - puntualizza Fornero - come non potrebbe essere mai visto quanto affermato dalla nostra Costituzione. Ho fatto riferimento alla tutela del lavoratore nel mercato e non a quella del singolo posto di lavoro, come sempre sottolineato in ogni circostanza».
LA RIFORMA - Il caso monta proprio nel giorno dell'approvazione della fiducia alla riforma del lavoro. Dopo le due votazioni di martedì, l'aula di Montecitorio si appresta a votare la quarta e ultima fiducia chiesta dall'esecutivo. Il provvedimento, salvo problemi dell'ultimo momento, sarà approvato in serata. Monti ha raccomandato di approvare la riforma prima del vertice Ue del 28-29 giugno, per mostrare che l'Italia non è solo un Paese con i conti in ordine ma che ha anche approvato quelle «riforme strutturali» senza le quali la Germania non vuole cedere alla messa in comune delle garanzie sul debito. Il presidente del Consiglio ha anche aggiunto che, subito dopo il voto finale, scriverà al presidente del Consiglio europeo, per sottolineare i «progressi» dell'Italia nelle riforme strutturali.
Corinna De Cesare
Fabio Savelli

Bankitalia: opportunita' lavoro giovani si deteriorano
27 giugno, 17:15
Il governatore di BankItalia Ignazio Visco
ROMA - "Le opportunità di lavoro per le fasce di età più giovani continuano a deteriorarsi in tutte le regioni". E' quanto afferma la Banca d'Italia nel rapporto dedicato alle economie regionali. "Nel Mezzogiorno - spiega - il tasso di disoccupazione delle persone con meno di 30 anni è oltre il doppio di quello complessivo".Nel 2011, spiega il rapporto, è proseguito il deterioramento delle opportunità di lavoro nelle fasce di età più giovani. La quota di occupati sul totale della popolazione con meno di 35 anni è calata di 1 punto percentuale nel Nord e 1,8 al Centro, quella di occupati con 55-64 anni è cresciuta rispettivamente di 2,2 e 0,8 punti, anche per effetto del progressivo innalzamento dell'età di pensionamento. "Nel Mezzogiorno - si legge - le differenze per classe d'età appaiono mitigate".
AL SUD RISTAGNA PIL E OCCUPAZIONE, MALE CONSUMI  - Il Mezzogiorno ha sofferto un ristagno del Pil e dell'occupazione nel 2011 e un andamento "particolarmente sfavorevole dei consumi". E' quanto si legge nel rapporto sulle economie regionali della Banca d'Italia, secondo cui il Sud ha segnato un andamento del Pil dello 0,0 per cento e il Centro dello 0,1 per cento. E' cresciuto a un tasso lievemente superiore a quello medio nazionale (0,4 per cento) il Pil nel Nord Ovest (0,6 per cento) e a un ritmo nettamente superiore nel Nord Est (0,9 per cento).

Famiglie non riescono a pagare mutuo allarme Ue per l'Italia, crescono sfratti
Una su quattro non ce la fa
27 giugno, 17:40
Ue, 25% famiglie non puo' pagare il mutuo
BRUXELLES - Il numero di famiglie italiane che non riesce a pagare il muto sulla casa è aumentato a un livello "allarmante" di una su quattro nei primi 3 mesi 2011 e il dato suggerisce che il numero di sfratti continua a salire nel Paese: lo indica il quadro trimestrale della situazione occupazione e sociale Ue pubblicato oggi dalla Commissione

Germania, -0,1% mese su mese inflazione preliminare giugno
L'indice dei prezzi al consumo in Germania a giugno, secondo il dato preliminare, si è contratto dello 0,1% a livello mensile ed è cresciuto dell'1,7% su base annuale. Lo ha reso noto l'ufficio nazionale di statistica Destatis. Il consenso degli economisti interpellati da DowJones Newswires prevedeva che l'inflazione rimanesse invariata su base mensile e si attestasse all'1,8% su base tendenziale. L'indice dei prezzi al consumo era salito dell'1,9% su base annuale
nel mese di maggio.

Crisi: Hollande; appoggio politico a Monti
Riforme coraggiose; Italia paese virtuoso
27 giugno, 13:22
(ANSAmed) - PARIGI, 27 GIU - L'Italia ha il "pieno appoggio politico" della Francia e il presidente Francois Hollande "aiuterà" Mario Monti sulle soluzioni per uscire dalla crisi, inclusa l'ipotesi di utilizzare il fondo salva-Stati europeo per un meccanismo di stabilizzazione degli spread a favore dei paesi più virtuosi: lo ha detto a Parigi una fonte dell'Eliseo.
 "Hollande - ha affermato la fonte - vuole aiutare Mario Monti e riconosce il coraggio e la determinazione delle riforme" intraprese dal presidente del Consiglio. "Non c'è motivo che l'Italia debba finanziarsi con tassi di interesse proibitivi", ha detto ancora la fonte, aggiungendo: "Hollande sostiene politicamente l'Italia di Mario Monti". Quanto all'idea avanzata dal premier italiano sulla possibilità di utilizzare il fondo salva-Stati europeo (Fesf) per un meccanismo di stabilizzazione degli spread, la fonte ha detto che si tratta di "un sistema che consente ai Paesi virtuosi, come l'Italia, di finanziarsi a tassi ragionevoli". "Si può fare, ne discuteremo, le trattative sono in corso". "Hollande aiuterà Monti", ha concluso la fonte.
(ANSAmed).

Slovenia: Strasburgo conferma risarcimento per 'cancellati'
Corte diritti umani a difesa di chi fu privato residenza
27 giugno, 19:29
(ANSAmed) - LUBIANA, 27 GIU - La Corte europea per i diritti umani ha confermato in seconda istanza il suo verdetto del 2010 secondo il quale la Slovenia ha violato la Convenzione europea dei diritti dell'uomo quando nel 1991, al momento del raggiungimento dell'indipendenza, cancello' circa 25 mila persone senza la cittadinanza slovena dal registro dei residenti, in prevalenza originari dalle altre ex repubbliche jugoslave. Secondo la stampa slovena, che riporta fonti di Strasburgo, la Corte ha confermato che i cosiddetti ''cancellati'' hanno diritti a un risarcimento di 20 mila euro ciascuno. La denuncia contro la Slovenia era stata presentata da undici persone, e la Corte ha ordinato alle autorita' di Lubiana di trovare entro un anno un meccanismo per restituire ai cancellati in modo retroattivo il diritto di residenza, negato vent'anni fa. Secondo i giudici, la Slovenia ha violato gli articoli della Convenzione che proteggono la vita familiare e la privacy dei cittadini verso i quali si e' comportata in modo discriminatorio. In Slovenia, il ministro dell'Economia, Radovan Zerjav, ha subito espresso il disappunto del governo di Lubiana, ''che quest'anno non avra' i soldi per pagare i risarcimenti''. Il ministro si e' anche detto molto preoccupato perche' il verdetto di Strasburgo potrebbe essere poi adoperato come precedente anche da altri 25 mila ''cancellati'' per chiedere un risarcimento. ''Nel caso la Slovenia dovesse risarcirli tutti allora sara' un grande problema perche' stiamo parlando di cifre che fanno paura''. ''Tutto quello che siamo riusciti a risparmiare con le misure di rigore e i tagli dovrebbe essere pagato solamente in questi risarcimenti'', ha osservato il ministro. (ANSAmed).

Pordenone, padania. Un esercente su otto non emette scontrino
I dati della Guardia di finanza sui primi 5 mesi del 2012: provincia di Pordenone maglia nera in regione
commercio
 PORDENONE. Primato poco lusinghiero, per la provincia di Pordenone, dai dati comunicati ieri mattina a Trieste dalla Guardia di finanza a livello regionale.
 La nostra provincia è, infatti, quella a maggior tasso di evasione. In particolare, stando all’esito dei controlli, un esercente su otto non emette lo scontrino. Altrove non è che siano dei santi, ma i dati sono meno preoccupanti.
 In totale sono state 1.618 le verifiche e i controlli compiuti dalla Guardia di finanza in Friuli Venezia Giulia nei primi cinque mesi dell’anno finalizzati a contrastare l’evasione fiscale. Verifiche e controlli hanno consentito di recuperare a tassazione di basi imponibili ai fini delle imposte dirette per oltre 303 milioni di euro e ai fini Iv aper circa 35 milioni di euro.
 Monitoraggio sempre più stringente sulle cosiddette “frodi carosello”, con due casi particolari, riguardanti una ditta di imballaggi e una dedita al commercio all’ingrosso di prodotti chimici, a cui sono stati contestati elementi negativi di reddito non deducibili per 11 milioni di euro, elementi positivi di reddito non dichiarati per 1,8 milioni di euro e Iva dovuta per 2,5 milioni di euro.
 Ed ecco alle dolenti note. Dodicimila i controlli svolti in materia di scontrini e ricevute fiscali, con 910 irregolarità accertate. La percentuale di mancate emissioni di scontrini è stata del 12,4% in provincia di Pordenone (226 infrazioni su 1817 controlli), 10,5% a Trieste (154 infrazioni su 1463 controlli), 7,8% a Gorizia (161 infrazioni su 2057 controlli), 5,3% a Udine (227 su 4225 controlli), per una media regionale pari al 9%.
 Sono stati scoperti 101 evasori totali e 13 paratotali, con il recupero a tassazione di 194 milioni di euro di basi imponibili a fini delle imposte dirette e la scoperta di Iva evasa per circa 26 milioni. Quanto all’evasione fiscale internazionale, è stata recuperata a tassazione una base imponibile di oltre 12 milioni di euro.

Udin, oltrepadania. «Tasse come in Carinzia o le imprese se ne vanno»
L’avvertimento del neo presidente di Confindustria Giovani Massimiliano Zamò. «Il Distretto della sedia? Non è morto, chi ha energia e idee ce la può fare»
di Renato Schinko
 UDINE. La crisi c’è, si sente, e persiste. Ma c’è chi la combatte, chi accetta nuove sfide «per un rilancio economico del territorio che deve passare soprattutto attraverso la forza dei giovani». Un esempio viene proprio dalla vicina Carinzia che «consente l’insediamento di nuove imprese attraverso una tassazione agevolata che permette agli imprenditori migliori condizioni di investimento. Così dovrebbe essere anche in Friuli, altrimenti c’è il rischio che gli imprenditori locali lascino il territorio, impoverendo il tessuto produttivo».
 A sostenerlo, ieri nel corso dell’insediamento ufficiale a palazzo Torriani, il neo presidente del Gruppo giovani imprenditori di Confindustria Udine Massimiliano Zamò, 34 anni, titolare di “Linea Fabbrica” di Manzano.
 Zamò è subentrato a Enrico Accettola, giunto, dopo 4 anni, alla scadenza del mandato. Il nuovo presidente, imprenditore di seconda generazione, proviene dal distretto della sedia, un’area produttiva che, negli ultimi anni, ha subito pesanti perdite e un drastico ridimensionamento per alcune realtà. Ma Zamò avverte: «Il distretto della sedia non è certo finito. Va sicuramente riposizionato, ma ci sono ancora aziende che rappresentano una parte produttiva importante del tessuto economico del Friuli».
 E ancora: «Il mio incarico rappresenta un segnale positivo sia per il Manzanese, sia per il futuro produttivo del nostro territorio». Secondo il neopresidente, infatti, «ci sono tantissimi giovani che vogliono lasciare il segno, che s’impegnano quotidianamente per far emergere la propria realtà, anche in un contesto molto difficile». Insomma, il messaggio è chiaro: ripartire dai giovani per un rilancio dell’economia.
 E in questo progetto il Gruppo giovani di Confindustria è in prima linea. Zamò ha spiegato i punti del suo programma: «Voglio articolare il mio lavoro attorno a 3 “C”: “crescere”, intendendo con questo termine l’attivazione di un processo di rafforzamento sia dell’associazione, sia dei singoli che ne fanno parte. La seconda “c” invece è “costruire”, perché un sano sistema imprenditoriale rappresenta uns della colonne portanti di una società aperta. Dobbiamo diventare – ha proseguito – un punto di riferimento per il territorio attraverso il sostegno a tutte quelle iniziative che possono portare alla nascita di nuove aziende»
 E ancora: «L’ultima “c” è “contare”. Il mio impegno infatti andrà verso un Gruppo che sia protagonista del dibattito economico, politico e sociale. Obiettivo ultimo è dare il proprio contributo al rilancio del sistema imprenditoriale della nostra regione».
 Da parte sua il presidente uscente Accettola ha auspicato: «Spero che i giovani di Confindustria mantengano la propria autonomia. In questi anni abbiamo creato una squadra molto compatta, che ha accettato ogni nuova sfida in un momento economico molto difficile. Parte della mia eredità è senza dubbio il format Confiera, perché dimostra come il nostro Gruppo abbia saputo concretizzare la volontà di fare sistema fra imprenditori privati, istituzioni e mondo accademico. Importanti anche le missioni estere che hanno concretizzato i processi di internazionalizzazione».
 Dal presidente di Confindustria Udine Adriano Luci, infine, è arrivato l’invito «a guardare avanti, non facendosi prendere dalla depressione dell’attuale momento ecnomico. Guardare avanti, inoltre, significa anche realizzare la Palmanova-Manzano, essenziale per lo sviluppo del territorio».


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