sabato 30 giugno 2012

am_30.06.12/ Anche se dopo sette mesi siamo felici perché finalmente possiamo iniziare ad intervenire - dice il sindaco di Saponara Nicola Venuto - Naturalmente questa è solo una prima tranche, ma almeno potremo fare qualcosa per i cittadini che hanno perso tutto durante il nubifragio.---Non mi piace il dibattito: chi ha vinto, chi ha perso, Italia, Germania o Spagna, ha affermato il ministro in Parlamento. La politica, ha proseguito Schaeuble, non e' una partita di calcio e le decisioni positive per tutta l'Europa sono vittorie di tutti. Il ministro ha poi ribadito che gli eurobond senza una responsabilita' e senza una politica finanziaria comune sono qualcosa che non vorro' mai.---Parlando al Bundestag, chiamato a votare sul fiscal compact, la cancelliera tedesca ha sottolineato le severe condizioni che si applicheranno a qualsiasi richiesta di assistenza fornita dal Meccanismo di stabilita' europeo (Esm) alle banche dell'eurozona in difficolta'.---Germania, dodicimila ricorsi contro il fiscal compact

Alluvioni di Messina, stanziati 68 milioni
Il turismo in Puglia più presenze, ma non portano maggiori introiti
Sicilia, corte dei conti: aumentano di 2 miliardi i debiti della Regione
Bancarotta, arrestato Chianese re dei rifiuti
Crisi: Draghi, Bce sara' autorita' vigilanza banche eurozona
Draghi, aiuti banche Spagna condizionati
Vertice UE: Schaeuble, sbagliato dire Spagna e Italia vincitori
Monti: "La trojka non interverra' in procedura fondo anti-spread"
Irlanda, accordo Ue aiuterà ad evitare 2°salvataggio
Vertice Ue: rinuncia alla seniority Esm per Spagna aiuta titoli di stato
Sì del Parlamento tedesco al fiscal compact, ma è in arrivo un pioggia 12mila ricorsi
Crisi: Merkel, mia posizione su eurobond non e' cambiata
Crisi: Merkel, per mantenere nostro benessere non bastano finanze solide
Crisi: Merkel difende sua condotta Vertice Ue, nostro futuro e' in Europa
Grecia: Le Monde cita rapporto troika, da 2009 -100 mila statali
Vertice Ue: Hollande, debito Francia e' a un livello pericoloso
Vertice Ue: accordo su brevetto europeo, no di Italia e Spagna
Carceri, 21mila detenuti in più

Alluvioni di Messina, stanziati 68 milioni
Fondi sbloccati dal capo della Protezione Civile Gabrielli per i danni del marzo 2011 e del 22 novembre scorso. Il sindaco di Saponara: ora può iniziare la ricostruzione
MESSINA. Il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli ha firmato l'ordinanza che sblocca i fondi per 68 milioni di euro per i danni provocati dal nubifragio del marzo del 2011 che colpì Messina e per l'alluvione del 22 novembre scorso che interessò diversi comuni della zona tirrenica del messinese e causò la morte di tre persone a Saponara (Me).
"Anche se dopo sette mesi siamo felici perché finalmente possiamo iniziare ad intervenire - dice il sindaco di Saponara Nicola Venuto -  Naturalmente questa è solo una prima tranche, ma almeno potremo fare qualcosa per i cittadini che hanno perso tutto durante il nubifragio. Inizieremo da Scarcelli, l'area più colpita, dove ci sono state le vittime, e a seguire gli interventi saranno effettuati nelle scuole di Saponara e là dove ci sono abitazioni e strutture devastate". "La ricostruzione - prosegue Venuto - avverrà secondo criteri moderni e nel rispetto dell'ambiente, con interventi di ingegneria naturalistica e di messa in sicurezza".

Il turismo in Puglia più presenze, ma non portano maggiori introiti
di Gianfranco Summo
BARI - Quello sul turismo è forse il dato più incoraggiante del Rapporto della Banca d'Italia sull'economia in Puglia. Il settore ha fatto registrare un incremento del 4% in un anno. Una luce, tuttavia, che si accompagna alla più classica delle ombre: più presenze non hanno portato più spesa. Ma non si può chiedere troppo, in questi tempi di tempesta economica perfetta la propensione a spendere non è propriamente la caratteristica peculiare.
La scelta della Puglia come meta di vacanze è merito in parte di fattori esterni. Il 2011 è stato l'anno delle grandi crisi politiche e sociali dei Paesi del Mediterraneo. La crisi libica e le rivoluzioni in Tunisia ed Egitto hanno raffreddato gli entusiasmi per tutta l'area dirottando presenze verso l'Italia, sulla Puglia. Il merito della nostra regione è stato quello di non farsi cogliere impreparata. Un'intelligente politica dei trasporti ha incrementato i collegamenti da Bari e Brindisi con tutta l'Europa. Sul fronte dei trasporti ferroviari si fa quel che si può, il binario è dominio incontrastato di Trenitalia. Eppure appena un altro vettore è riuscito a farsi strada ha guardato immediatamente alla Puglia: in questi giorni torna il notturno Bari-Torino grazie alla Arenaways che si è già detta interessata ad allungare la tratta fino a Taranto. Sono segnali positivi.
Una delle regole condivise sull'economia della crisi è quella di investire per ripartire più rapidamente appena gli affari tornano a girare. Dunque il turismo è il volto ottimista dell'economia regionale pugliese. Ad attirare presenze, però, non ci sono solo mare e sole. Il prof. Federico Pirro, alla guida del Centro studi Confindustria regionale, con pazienza e tenacia non si stanca mai di rimarcare il considerevole peso delle presenze straniere nel tessuto imprenditoriale pugliese. L'ultimo tassello è la gestione inglese del porto turistico di Manfredonia. E poi, in ordine sparso, citiamo la Evergreen per i container del Porto di Taranto, proprio la scorsa settimana al centro di un rilancio di investimenti in grande stile dopo un accordo del valore di 250 milioni con il governo. E poi la chimica-farmaceutica del Brindisino, la meccanica industriale a Bari con gli stabilimenti di componentistica auto (che si affiancano alla meccanica di precisione fiore all'occhiello dell'imprenditoria locale). Ma non bisogna illudersi che basti.
Sempre il rapporto Bankitalia ha svelato impietosamente tutti gli altri punti deboli: l'edilizia in crisi profonda, l'occupazione in calo, le sofferenze bancarie in aumento. Questi fattori si possono invertire solo puntando su quei fattori positivi che fanno della Puglia (ancora) la regione più avanzata del Sud.

Sicilia, corte dei conti: aumentano di 2 miliardi i debiti della Regione
È un quadro definito allarmante con un debito regionale in continua crescita che tra novembre e dicembre 2011 ha visto attivare nuovi prestiti per 818 milioni di euro, determinando una complessiva esposizione a fine anno per circa 5 miliardi e 300 milioni, un debito destinato a salire malgrado l'impugnativa del commissario dello Stato
PALERMO. Sono cresciuti da 5 a 7 miliardi di euro i residui passivi, cioè i debiti per spese già
impegnate ma non ancora pagate della Regione siciliana. È quanto rileva nel suo rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2011 il presidente delle sezioni riunite della Corte dei conti siciliana, Rita Arrigoni, che ha presieduto l'udienza pubblica allo Steri di Palermo.
 È un quadro definito «allarmante con un debito regionale in continua crescita che tra novembre e dicembre 2011 ha visto attivare nuovi prestiti per 818 milioni di euro, determinando una complessiva esposizione a fine anno per circa 5 miliardi e 300 milioni, un debito destinato a salire malgrado l'impugnativa del commissario dello Stato».  La Corte ha inoltre manifestato «preoccupazione per il contributo agli obiettivi di finanza pubblica richiesto alla Regione con oneri stimati pari a circa 850 milioni per il 2012 e circa 900 milioni per gli anni 2013 e 2014, da scontare nel patto di stabilità. L' insieme delle manovre approvate nel corso 2011 hanno comportato una correzione strutturale di 48,9 miliardi nel 2012, pari al 3,1 per cento del Pil, cifra destinata a salire a 81,3 miliardi nel 2014, pari a circa il 4,9 per cento del Pil».
«Con il decreto Salva Italia - spiega la relazione - è stato chiesto alle regioni a statuto speciale un ulteriore contributo di 860 milioni, e la Sicilia ha partecipato per circa il 40 per cento dell'intera somma, con un onore sulla finanza regionale di circa 310 milioni, a cui si aggiunge l'ulteriore partecipazione per 160 milioni al finanziamento della sanità da reperire con l'innalzamento dell'aliquota Irpef».
 «In Sicilia vi sono segnali di inarrestabile declino - nota il presidente Arrigoni - la Sicilia è la regione che ha perso più imprese attive nel Mezzogiorno: un'erosione che tra il 2007 e il 2011 a,monta a 4500 unità». Secondo il presidente sarebbe «auspicabile un sostegno alla Sicilia da parte del governo nazionale, come si va prospettando in ambito europeo per gli Stati in pericolo di default». Arrigoni ha lanciato un monito  diretto alla realizzazione di obiettivi di risanamento
finanziario per le «società regionali, la riorganizzazione del sistema di gestione dei rifiuti, la riduzione degli enti sanitari, le norme sulla trasparenza, la semplificazione e le iniziative a contrasto della corruzione e della criminalità organizzata». 
SPESA CRESCIUTA NEL 2011 -  «La spesa regionale complessiva si era attestata, nel 2010, in termini di impegni, su 19 miliardi e 259 milioni, ma nel 2011 non si è per nulla ridotta, anzi vi èstato un incremento di 299 milioni di euro, con uscite che sono aumentate dell'1,5 per cento raggiungendo un importo di 19 miliardi e 558 milioni». È quanto rileva il procuratore generale della Corte dei conti, Giovanni Coppola, nel giudizio di parificazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2011 della Regione siciliana presentato oggi allo Steri di Palermo.
Diminuiscono del 13% le entrate accertate che sono, al netto dei prestiti, 15 miliardi e 587 milioni, con un bilancio negativo di 3 miliardi e 971 milioni compensato con una voce contabile definita dal procuratore Coppola «tanto suggestiva quanto discutibile, cioè l'avanzo di amministrazione» e con un mutuo con la Cassa depositi e prestiti di 954 milioni e 790 mila euro.
Secondo il procuratore «il ricorso all'indebitamento non costituisce una valida soluzione dei problemi e lo dimostra la drammatica situazione in cui si trova l'Europa». Il procuratore
dà atto, invece, del fatto che nel 2011 la regione siciliana ha rispettato il patto di stabilità.

Bancarotta, arrestato Chianese re dei rifiuti
Titolare della Resit, che gestisce alcune discariche a Giugliano,in carcere con due imprenditori di Padova
CASERTA – È stato arrestato insieme a una coppia di imprenditori padovani oggi, venerdì, Cipriano Chianese. Considerato il boss delle ecomafie Casalesi e finito in manette a seguito delle indagini della Guardia di finanza di Padova per un giro di fatturazioni milionarie false legate al trattamento dei rifiuti dell'azienda Tpa. In carcere con lui sono finiti infatti i coniugi titolari fino al suo fallimento della società: Franco Caccaro, 50 anni, e Nicoletta Zuanon. Chianese, ritenuto il “re dei rifiuti”, è invece il titolare della Resit, una società che gestiva alcune discariche nel territorio di Giugliano. I tre sono indagati per bancarotta fraudolenta, frode fiscale, ricorso abusivo al credito e false comunicazioni fiscali per 3 milioni di euro.
GLI ACCERTAMENTI - La Tpa prima del collasso finanziario autoindotto, secondo i riscontri delle fiamme gialle, avrebbe permesso di stornare soldi dall'azienda verso fondi neri; il tutto dopo aver registrato un fatturato di decine di milioni di euro e aperto filiali negli Usa, in Brasile, in Australia ed in Turchia. Decine le perquisizioni effettuate su tutto il territorio nazionale, con l'impiego di oltre 100 finanzieri dei Comandi Provinciali di Padova, Roma, Milano, Bergamo, Treviso, Vicenza, Caserta e del Gico di Venezia.

Crisi: Draghi, Bce sara' autorita' vigilanza banche eurozona
ultimo aggiornamento: 29 giugno, ore 13:05
Bruxelles, 29 giu. - (Adnkronos) - La Banca centrale europea assumera' il ruolo di autorita' di vigilanza delle banche dell'eurozona. E' quanto ha confermato il presidente della Bce, Mario Draghi, a margine del vertice Ue. "La Commissione europea - ha detto - presentera' una proposta sulla base dell'articolo 136 del Trattato per la creazione di un meccanismo di vigilanza unico, all'interno del quale la Bce assumera' il ruolo di supervisore per l'eurozona".

Draghi, aiuti banche Spagna condizionati
"Stretti perché siano credibili", dice presidente Bce
29 giugno, 19:23
(ANSA) - BRUXELLES, 29 GIU - La Spagna incassa al Consiglio Ue la ricapitalizzazione diretta dell'Europa alle banche e un passo avanti nell'Unione bancaria, con la Bce nel ruolo di supervisore. Ma il presidente di Bce, Mario Draghi, sposando la linea di Berlino, avvisa che le condizioni per ricevere, "una stretta condizionalità è essenziale affinché l'operazione sia credibile". "Non ci saranno condizioni macroeconomiche" per la Spagna, ha detto da parte sua il premier Maroiano Rajoy, senza commentare Draghi.

Vertice UE: Schaeuble, sbagliato dire Spagna e Italia vincitori
21:17 29 GIU 2012
(AGI) - Berlino, 29 giu. - E' sbagliato dire che Italia e Spagna siano i veri vincitori del Consiglio europeo che si e' tenuto a Bruxelles. Lo ha sottolineato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble spiegando che "questo e' un modo vecchio di pensare". "Non mi piace il dibattito: chi ha vinto, chi ha perso, Italia, Germania o Spagna", ha affermato il ministro in Parlamento. La politica, ha proseguito Schaeuble, non e' una partita di calcio e le decisioni "positive per tutta l'Europa" sono vittorie di tutti. Il ministro ha poi ribadito che gli eurobond "senza una responsabilita' e senza una politica finanziaria comune sono qualcosa che non vorro' mai". (AGI)

Sì del Parlamento tedesco al fiscal compact, ma è in arrivo un pioggia 12mila ricorsi
Il Bundestag in seduta plenaria ha approvato il fiscal compact con una maggioranza di due terzi. Il testo subito dopo passerà al vaglio del Bundesrat, camera alta che rappresenta gli stati regionali. Dopo, una volta che anche la Corte Costituzionale avrà dato il "via libera", il presidente Joachim Gauch, potrà firmare le leggi.
Merkel: mostriamo al mondo di impegnarci per l'euro
La cancelliera tedesca, Angela Merkel, aveva lanciato nel pomeriggio un appello pressante ai deputati esortandoli a «mostrare al mondo» che la Germania «si impegna per l'euro», approvando il fiscal compact e il fondo di salvataggio (Esm). La cancelliera è intervenuta davanti al Bundestag, la Camera bassa del Parlamento, primo del voto sui due pilastri approvati dal vertice di Bruxelles appena terminato per risolvere la crisi dei debiti sovrani della zona euro.
Il fiscal compact e l'Esm da soli non saranno sufficienti «a salvare l'unione economica e monetaria», ha ammesso la cancelliera, ma sono «un passo importante che mostra al mondo che noi ci impegnamo per l'euro, che lo vogliamo come nostra moneta stabile».
Schaeuble: non è come nel calcio, non ha vinto l'Italia
«Non mi piace che si dica che ha vinto l'Italia o la Germania. Nel calcio è diverso», ha detto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, intervenendo al Bundestag. «In Europa si fa quello che è giusto per l'Europa - ha aggiunto - e dunque si prendono decisioni giuste per l'Europa, il che vuole dire anche per la Germania».
Dodicimila ricorsi contro il fiscal compact
Intanto, però, oltre 12mila ricorsi contro l'Esm e il fiscal compact saranno depositati presso la corte costituzionale tedesca: lo scrive il quotidiano Sueddeutsche Zeitung, aggiungendo che saranno presentate anche due contestazioni per conflitto tra apparati dello Stato e una serie di richieste per l'avvio di un procedimento accelerato che blocchi la ratifica delle leggi da parte del presidente della Repubblica federale, Joachim Gauck.
Tra i querelanti, continua il quotidiano di Monaco, ci saranno il parlamentare bavarese della Csu Peter Gauweiler, noto oppositore della cessione di competenze all'Unione europea, ma anche l'ex ministra della Giustizia Herta Daeubler-Gmelin, della socialdemocratica Spd, e tutti i parlamentari della sinistra radicale Die Linke. Secondo i querelanti la cessione di sovranità indotta dalle nuove leggi deve essere confermata da un referendum: un voto a maggioranza dei due terzi del parlamento non sarebbe sufficiente.
 29 giugno 2012

Monti: "La trojka non interverra' in procedura fondo anti-spread"
AGI) - Roma, 29 giu. - La Trojka non interverra' nelle procedure del meccanismo anti-spread. Lo ha spiegato Mario Monti ribadendo che l'Italia non utilizzera' il meccanismo di raffreddamento dello spread deciso in nottata da vertice; m - ha detto il premier - "ci interessa che il meccanismo diventi presto attivo. Se ci fosse stata la Trojka non saremmo stati contenti". "Abbiamo fatto importanti passi avanti", ha sostenuto il presidente del Consiglio al termine del Consiglio europeo. "In questi due giorni abbiamo fatto importanti passi avanti. Passi avanti in un modo che corrispondono molto a quelli che l'Italia sostiene: si e' adottato un patto per la crescita e l'occupazione che contiene importanti misure sia a livello nazionale che europeo" ha detto Monti.

OPERAZIONE CRESCITA IMPONENTE, 120 MLD
"Il pacchetto che abbiamo adottato comporta impegni per 120 miliardi di euro, l'1% del Pil dell'Unione", si tratta di "un'operazione imponente" per la crescita, ha spiegato Monti. "L'Ue ha fatto tra ieri e oggi importanti passi avanti in un modo e con una visione che corrispondono molto a quelli che l'Italia sostiene". "Si e' adottato un patto per la crescita e l'occupazione che contiene importanti misure coordinate a livello nazionale e europeo.
   Risultato importante perche' se torniamo a solo qualche mese fa quando si approvo' il Fiscal Compact, allora pur esprimendo soddisfazione, avevamo osservato che sarebbe stato altrettanto necessario dare impulso alle politiche per la crescita". "A marzo molti pensavano che queste prese di posizione fossero un po' troppo ambiziose - ha aggiunto - e i piu' pensavano che difficilmente avremmo approvato pacchetto altrettanto ambizioso per la crescita. Eppure il pacchetto che abbiamo adottato comporta impegni per 120 miliardi di euro, l'1% del Pil dell'Unione", si tratta di "un'operazione imponente".

ANTI-SPREAD CONCRETO. FORZATA AGENDA LAVORI
"Abbiamo contribuito a forzare la considerazione nell'agenda dei lavori del Consiglio sul meccanismo anti-spread e alla fine abbiamo prodotto un testo che ci sembra molto concreto" ha affermato il premier ribadendo che "in chiusura il Consiglio ha salutato queste decisioni che saranno tradotte in meccanismi operativi dall'Eurogruppo del 9 luglio". Per Monti la messa in campo del meccanismo anti-spread "e' stata faticosa perche' non era in agenda". Ma "non potevamo, e l'abbiamo detto fin dal primo minuto, approvare conclusioni per cui si diceva nel preambolo che la crisi del mercato dei titoli sovrano rallenta la ripresa e la stabilita' dell'Unione poi non fare nulla. Sarebbe stato incoerente - ha sottolineato - elencare questi gravi fattori di rischio e poi dedicarsi solo alla crescita e alle misure di lungo periodo".

NON SERVE MANOVRA AGGIUNTIVA
"Ho detto molte volte che non ritengo necessarie manovre aggiuntive", ha ricordato Monti in conferenza stampa. "Siamo in rotta per il conseguimento degli obiettivi di bilancio", ribadisce il presidente del Consiglio a consuntivo del Consiglio europeo.

MECCANISMO ANTI-SPREAD NON ORA MA NON ESCLUDO NIENTE
"In questo momento, ho detto che l'Italia non utilizzera' i meccanismi anti-spread ma non escludo niente per il futuro. Il meccanismo e' studiato per i Paesi che non vogliono avere finanziamenti ma che pensano di poter aver bisogno di qualche incoraggiamento per trasmettere un messaggio ai mercati" ha precisato Monti.

 OTTIMO ASSE DIALOGO CRESCITA ANCHE CON FRANCIA
"Stiamo facendo anche un po' d'azione di 'promozione' presso altri Paesi dell'idea, per noi naturale ma non sempre considerata tale, tra sinergia tra disciplina di bilancio e misure per la crescita".
   E' uno degli elementi che Monti segna all'attivo dopo il vertice europeo.
   In conferenza stampa a Bruxelles il presidente del Consiglio ha osservato che questa visione "siamo certi pervada tutte le politiche economiche, anche quella francese che si era presentata, specie nel periodo elettorale, alla ribalta con accenti un po' diversi". Dunque Monti si dice soddisfatto per "l'ottima sinergia, l'asse di dialogo e' buono sui fronti che consideriamo prioritari".

Irlanda, accordo Ue aiuterà ad evitare 2°salvataggio
L'accordo raggiunto dai leader dell'Unione europea ieri durante il Consiglio Ue permetterà al Fondo salva Stati permanente (Esm) di rifinanziare il denaro iniettato da Dublino nelle banche fallite, contribuendo a evitare un secondo piano di aiuti quando l'attuale programma terminerà nel 2013. Lo ha dichiarato il vice primo ministro irlandese Eamon Gilmore, in un intervento radiofonico, sottolineando che "la separazione del debito delle banche dagli Stati è un grande cambiamento di politica.
Quando i dettagli saranno definiti, tra luglio e la fine dell'anno, questo avrá un impatto reale sul nostro livello di debito e migliorerà di gran lunga la nostra capacità di tornare sul mercato e non avere bisogno di un secondo piano di aiuti", ha precisato Gilmore. L'Irlanda cerca da tempo di convincere i partner dell'Eurozona a rifinanziare circa 63 miliardi di euro, che sono stati iniettati nelle banche in crisi. Dublino ha più volte sottolineato che il debito è un peso insopportabile per il Paese e ne sta impedendo la ripresa economica.

Vertice Ue: rinuncia alla seniority Esm per Spagna aiuta titoli di stato
29 Giugno 2012 - 12:48
 (ASCA) - Roma, 29 giu - Al vertice Ue, la decisione di rimuovere lo status di creditore privilegiato (seniority) all'Esm per i fondi che fornira' alla Spagna per ricapitalizzare il proprio sistema bancario e' certamente un passo ragionevole per ripristinare la cosidetta ''santita''' dei bond governativi.
 La maggiore paura dei mercati sul progetto di salvataggio del sistema bancario spagnolo era soprattutto legata allo status di creditore privilegiato dell'Esm. Infatti nel caso di default di Madrid, fatta eccezione per l'Esm, tutti gli altri creditori della Spagna, quindi chi ha investito in titoli di stato iberici, subirebbero delle perdite.Un motivo in piu' per stare alla larga dal ''debito'' spagnolo.
 La rinuncia alla''seniority'' dell'Esm, secondo il governo governative tedesche, e' per ora limitata solo al caso della Spagna, ma gli operatori di mercato ritengono che dovrebbe essere rimossa del tutto dall' Esm per favorire un ritorno della fiducia verso tutti i titoli di stato dei paesi dell'eurozona.
men/

Crisi: Merkel, mia posizione su eurobond non e' cambiata
ultimo aggiornamento: 29 giugno, ore 14:25
Bruxelles, 29 giu. (Adnkronos/Aki) - "La mia posizione non e' cambiata". Lo ha affermato la cancelliera tedesca Angela Merkel rispondendo a chi le chiedeva se, anche dopo la presentazione del Rapporto Van Rompuy sul futuro dell'eurozona, fosse tuttora contraria agli eurobond.

Crisi: Merkel, per mantenere nostro benessere non bastano finanze solide
ultimo aggiornamento: 29 giugno, ore 18:06
Berlino, 29 giu. (Adnkronos) - "Per mantenere il nostro benessere serve qualcosa in piu' delle finanze solide". Questo uno dei passaggi dell'intervento della cancelliera tedesca Angela Merkel al Bundestag, chiamato a votare sul fiscal compact. Per la Merkel, e' necessario puntare sulla "capacita' competitiva" dell'eurozona.

Crisi: Merkel difende sua condotta Vertice Ue, nostro futuro e' in Europa
ultimo aggiornamento: 29 giugno, ore 18:59
Berlino, 29 giu. (Adnkronos/Dpa) - Angela Merkel difende la sua gestione delle trattative nel Vertice europeo di Bruxelles. Parlando al Bundestag, chiamato a votare sul fiscal compact, la cancelliera tedesca ha sottolineato le "severe condizioni" che si applicheranno a qualsiasi richiesta di assistenza fornita dal Meccanismo di stabilita' europeo (Esm) alle banche dell'eurozona in difficolta'. La Merkel ha sottolineato inoltre che l'approvazione del fiscal compact e la creazione dell'Esm saranno un segnale importante della "determinazione e solidita'" della Germania nel "superare la crisi del debito dell'eurozona". "Il nostro futuro e' in Europa", ha detto la cancelliera.

Grecia: Le Monde cita rapporto troika, da 2009 -100 mila statali
ultimo aggiornamento: 29 giugno, ore 13:20
Parigi, 29 giu. - (Adnkronos) - Dal 2009 il numero dei salariati del settore pubblico in Grecia e' sceso di circa 100.000 unita' (96.557). A rivelarlo e' 'Le Monde' che cita un documento della Troika (Bce, Fmi e Commissione Ue) precisando che si tratta della versione aggiornata del rapporto che era stato diffuso il 24 giugno dal settimanale 'To Vima' che parlava di un assunzione di circa 70mila funzionari greci fra il 2010 e 2011.

Vertice Ue: Hollande, debito Francia e' a un livello pericoloso
29 Giugno 2012 - 15:20
(ASCA) - Roma, 29 giu - ''Il debito della Francia e' a un livello pericoloso. Per questo vogliamo ridurlo, non perche' ce lo chiede l'Ue''. Lo ha dichiarato il presidente francese Francois Hollande al termine del vertice europeo, nel corso di una conferenza stampa. rba/sam/rl

Vertice Ue: accordo su brevetto europeo, no di Italia e Spagna
(AGI) - Bruxelles, 29 giu. - Al termine di un decennio di trattative, e' stato finalmente trovato un accordo tra i leader europei per la creazione di un brevetto comunitario che rendera' piu' facile ed economico per i ricercatori proteggere le loro invenzioni. Gli unici Paesi dell'Ue che resteranno fuori dal sistema dei brevetti comunitari sono Spagna e Italia, che si sono a lungo opposti perche' come lingue ufficiali dei brevetti sono state scelte l'inglese, il francese e il tedesco.
   Il presidente dell'Ue Herman Van Rompuy ha definito l'accordo una "svolta storica". Dopo un lungo scontro diplomatico tra Germania, Francia, Gran Bretagna su quale dovesse essere la citta' sede del tribunale europeo dei brevetti, alla fine e' stato trovato un compromesso. Parigi e' stata scelta come sede centrale, Londra sara' titolare dei casi che riguardano le scienze, la chimica e le attivita' umane come l'agricoltura, mentre Monaco ospitera' gli uffici amministrativi e sara' responsabile dei brevetti nell'ambito dell'ingegneria avanzata e dell'efficienza delle risorse. Anche se la convenzione di Monaco del 1973 istituiva gia' un sistema unico di rilascio dei brevetti, non esisteva ancora una certificazione riconosciuta dall'ordinamento giuridico comunitario. Ora questo brevetto potrebbe consentire all'Europa di recuperare il ritardo rispetto agli Stati Uniti, al Giappone e alla Cina per quanto riguarda gli investimenti privati in ricerca e sviluppo e potrebbe consentirle di trasformare in successi industriali e commerciali i risultati della ricerca e delle nuove conoscenze scientifiche e tecniche.
   Fino ad ora le aziende e gli inventori dovevano acquistare i brevetti nei singoli Paesi dell'Ue, arrivando a pagare fino a 20mila euro, di cui 14 mila solo per le spese di traduzione.
   Negli Stati Uniti si spendono solo 1.850 dollari per proteggere le proprie invenzioni. Il commissario per i mercati interni dell'Ue, Michel Barnier, ha invitato Madrid e Roma a entrare nel sistema europeo di certificazione, aggiungendo che la sua speranza e' che il primo brevetto unitario europeo sia registrato nel 2014.

Imprenditore muore d’infarto dopo la vittoria dell’Italia
A San Fior di Treviso. Vezio Tonon, attivo nel settore dei metalli con attività anche a Palmanova. Aveva 65 anni
azzurri
di Diego Bortolotto
GUARDA Il dopo-patrita a Udine  Il post-match a Pordenone  L'incontro visto a Lignano
 SAN FIOR. Un infarto fulminante l’ha stroncato al termine della partita della nazionale. L’ha tradito forse la troppa emozione e quei minuti di recupero vissuti con tensione, come tutti gli italiani, quando il rigore per la Germania avevano rimesso in discussione la qualificazione.
 Vezio Tonon 65 anni imprenditore di San Fior nel settore dei metalli con attività anche a Palmanova era un grande appassionato di calcio, tanto che tra gli anni ’70 e ’80 era stato presidente della locale squadra Sanfiorese.
 L’uomo aveva seguito la semifinale tra Italia e Germania nella sua abitazione di via Serravalle. Aveva voluto assistere davanti al televisore di casa, mentre diversi sanfioresi si erano ritrovati nella sala polifunzionale del municipio dove l’amministrazione aveva allestito un maxischermo.
 Il match era finito da pochissimi minuti. Improvvisamente verso le 22.50 è stato colpito da un malore. «Non ha detto nulla, gli si sono irrigidite le gambe» raccontano i familiari. Nessun rantolo di dolore, l’infarto non ha dato pre avvisaglie, la moglie disperata vedendo il marito stare male ha chiamato i soccorsi.
 Per salvarlo si sono precipitate l’automedica e l’ambulanza dall’ospedale di Conegliano, che sono sfrecciate a tutta velocità lungo la Pontebbana per arrivare in via Serravalle 7, a pochi passi dal centro di San Fior. È stato praticato un disperato tentativo di rianimazione, ma il cuore dell’imprenditore non ha più ripreso a battere.
 «Non aveva mai avuto nessun male, nessun problema al cuore» raccontano i parenti distrutti dal dolore. Ha fatto appena in tempo a essere felice perchè gli azzurri di Prandelli avevano raggiunto la finale, che è spirato. Tonon era una persona molto conosciuta in paese non solo per la sua attività imprenditoriale, ma anche per il suo impegno nell’ambito sociale e la sua opera di benefattore, con la discrezione che contraddistingue le persone più generose.
 Era stato titolare della Friulana metalli a Palmanova e di un’altra attività sempre per la lavorazione dei metalli a Vittorio Veneto. In passato aveva guidato la Sanfiorese calcio ed era un grande tifoso del Milan.
 Il suo impegno oltre che nel settore sportivo era stato anche a sostegno di associazioni del paese, come l’Associazione per la lotta contro i tumori Renzo e Pia Fiorot. Era una persona altruista, che cercava di aiutare le persone bisognose.
 La sua improvvisa scomparsa ha colpito San Fior. A piangerlo oltre alla moglie Stefania vi sono la mamma Lucia, cognati, zii e nipoti con tutti i parenti. Il funerale sarà celebrato nella chiesa arcipretale di San Fior oggi alle ore 18.30. Per volere dei familiari non fiori ma opere di bene. La salma verrà poi tumulata nella tomba di famiglia del cimitero di San Fior.

Carceri, 21mila detenuti in più
 29 giugno 2012
Roma - Sono passati sei mesi dall’approvazione del cosiddetto “pacchetto svuota-carceri”, ma gli effetti del provvedimento sembrano essere stati nulli: al 31 maggio del 2012 ci sono sempre 21mila in più rispetto alla capienza regolamentare, ovvero 66.487 persone (di cui il 36% di origine straniera) contro 45.743.
La denuncia arriva dall’associazione Antigone, che avverte anche che « con l’arrivo del caldo si fa sentire sempre di più la necessità di provvedimenti urgenti che facciano tornare nella legalità i nostri 206 istituti di pena». La legge che prevedeva originariamente la possibilità di scontare l’ultimo anno di pena ai domiciliari, modificata alla fine del 2011 dal decreto Severino, che estendeva questa possibilità agli ultimi 18 mesi, secondo Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, «ha avuto effetti decisamente inferiori alle aspettative: al momento sono poco più di 6mila i detenuti che ne hanno usufruito. Si tratta di persone che avrebbero comunque avuto altre misure alternative alla detenzione, o che sarebbero uscite per sopraggiunta fine pena. L’intervento del governo, dunque, ha fermato, ma non invertito la crescita della popolazione detenuta».
Inoltre, sempre secondo l’associazione, con un tasso di affollamento del 145,3%, ovvero con oltre 145 detenuti ogni 100 posti, l’Italia è il paese più sovraffollato dell’Unione europea. Nel dettaglio, la regione in condizioni peggiori si riconferma la Puglia (con un tasso del 180,7%), seguita da Lombardia (176,6%) e Liguria (170,8%); quella messa meglio è il Trentino-Alto Adige, che con un tasso del 73,8% ha addirittura 180 posti liberi.
Gli imputati (dunque, non giudicati) che sono in carcere rappresentano il 40% del totale della popolazione detenuta: in Campania ci sono più imputati che persone condannate, mentre la regione con meno imputati carcerati è il Molise. Complessivamente, due persone su cinque sono dietro le sbarre pur essendo presunte innocenti.
Antigone contesta poi quello che definisce «il bluff della capienza regolamentare»: dal 2007 al 2012, rileva, «pare che l’Italia abbia aumentato la capienza delle sue carceri di 2557 posti. I primi effetti del “piano carceri” del governo? Assolutamente no: si tratta semplicemente del fatto che, negli stessi istituti, si stipano sempre più detenuti, trasformando in celle tutti gli altri spazi, a scapito di spazi comuni indispensabili per la vivibilità. Nelle carceri c’è sempre meno spazio, ma sulla carta la loro capienza aumenta». La realtà, viene fatto notare, «è che negli istituti, sempre più sovraffollati, le condizioni materiali si deteriorano, mentre non ci sono più risorse economiche per la manutenzione. Tutto cade a pezzi: lo spazio per la detenzione, per non parlare di quello per le attività comuni, è sempre meno. Ma la capienza “regolamentare” misteriosamente aumenta. In virtù di chissà quali “regole”».

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