giovedì 7 giugno 2012

am_7.6.12/ SuperMario non molla, raddoppia: altri due litri di rosso con gassosa, vediamo dopo chi paga il conto.

Casoria, «fuma» la terra intrisa di veleni
Bce: lascia tassi invariati all'1%
Draghi: ancora non esauriti effetti dei finanziamenti a banche
Draghi: almeno fino a gennaio 2013 liquidita' illimitata a banche
Draghi: LTRO hanno evitato grave credit crunch
Draghi: attivita' economica area euro resta debole
Draghi: crisi economica globale non e' solo colpa dell'Europa
Crisi: Draghi, situazione non e' cattiva come nel 2008
Crisi: Grecia, entrate turismo in calo 10-15% quest'anno
Bozen, oltrepadania. Napolitano: «Lo Statuto deve essere rispettato»

Casoria, «fuma» la terra intrisa di veleni
Il «Cantariello» sembra una solfatara: colpa delle novemila tonnellate di rifiuti che sono stoccate
NAPOLI - Fuma il terreno intriso di veleni del Cantariello, la zona di Casoria a pochi passi da Afragola nel quale sono stoccate almeno 9000 tonnellate di immondizia. Fuma come una solfatara malefica e brucia la salute dei 200 rom - tra i quali non pochi bambini - che vivono nel campo a pochi passi; dei residente del quartiere Castagna, meno di un chilometro in linea d’aria; di chi mangia le patate e gli ortaggi coltivati a pochi metri di distanza da quelle esalazioni. Fuma come le promesse, bugiarde, che quel sito sarebbe stato adibito solo temporaneamente a stoccaggio; come gli annunci, inutili, dei protocolli d’intesa che dovrebbero impedire, attraverso il rafforzamento dei controlli sul territorio, gli sversamenti abusivi; come le enunciazioni, vacue, dell’imminente inizio dei programmi di bonifica. Sullo sfondo, scintillanti centri commerciali frequentati ogni giorno da migliaia di persone.
I rifiuti furono stoccati lì dentro, in un’area di proprietà della società Epm, nel 2001. Il primo fu il Comune, con una ordinanza sindacale del 26 gennaio. L’immondizia sarebbe dovuta rimanere 30 giorni. Era ancora lì quando, mesi più tardi, l’area fu individuata come sito di stoccaggio provvisorio da un’ordinanza del commissariato di governo all'emergenza. Fu il caos: file chilometriche di camion all’ingresso, nessun controllo su quel che entrava, neppure una pesa per verificare cosa e quanto ogni automezzo scaricava. Con i rifiuti urbani entrarono pure rifiuti speciali. Ad agosto 2001 scattò il sequestro della magistratura, tuttora vigente. Il 4 marzo 2003 il sub commissario di governo, Giulio Facchi, assegnò al Consorzio di bacino Napoli 3 due milioni e mezzo di euro, da impiegare per reperire siti idonei allo smaltimento delle 13 aree di stoccaggio provvisorie presenti all’epoca in Campania, tra le quali appunto Cantariello. Invitò inoltre l’Arpac ad effettuare l’analisi dei rifiuti e del percolato. L’immondizia avrebbe dovuto essere trasferita alla discarica Resit, un’altra bomba ecologica, in quel di Giugliano.
Ad aprile, però, nuova emergenza: cumuli di spazzatura in strada. Le residue volumetrie della Resit furono colmate; saltò lo svuotamento del Cantariello e quei 2.500.000 euro stanziati da Facchi non furono spesi. Finanziamento revocato e riassorbito nel 2009 sulla contabilità della Struttura Commissariale. Seguirono diffide, ricorsi al tar, petizioni. Risultati, ad oggi: zero. Manca perfino la caratterizzazione da parte dell’Arpac. Cosa stia accadendo nel sottosuolo del Cantariello, perché la terra fumi, quale livello di contaminazione sia presente nell’area, oggi nessuno lo sa. Quel che si vede giusto all’ingresso del sito sequestrato, in compenso,lascia sconcertati. Un buco nel cancello di ferro, nel quale chiunque potrebbe entrare. Rifiuti disseminati tutt’intorno: ossa presumibilmente di mucca, stracci, pezzi di carrozzeria, terra mista a residui di incerta provenienza. "Vengono alle quattro del mattino coi camion e continuano a buttare materiale", dice Zora, uno dei rom del campo lì vicino, che è arrivato in Italia 30 anni fa dalla ex Jugoslavia, ha sei figli e sopravvive come ambulante col sogno di avere, un giorno, la corrente elettrica nella sua baracca. Ieri sopralluogo della commissione regionale bonifiche presieduta dal consigliere regionale Antonio Amato. "L’Arpac", ha sottolineato quest’ultimo, " deve entrare in quell’area e definire con urgenza gli interventi necessari perché esiste un evidente rischio per la salute pubblica. Chiederemo le necessarie autorizzazioni agli organi inquirenti".
Fabrizio Geremicca

Bce: lascia tassi invariati all'1%
Euro risale sopra 1,25 sul dollaro
06 giugno, 13:59
(ANSA) - ROMA, 6 GIU - Il Consiglio direttivo della Bce, presieduto da Mario Draghi, ha deciso di mantenere invariato all'1% il tasso di riferimento principale di Eurolandia. Dopo la decisione dell'Eurotower l'euro riguadagna terreno nei confronti del dollaro e sale sopra 1,25 dollari.

Draghi: ancora non esauriti effetti dei finanziamenti a banche
06 Giugno 2012 - 15:23
 (ASCA) - Roma, 6 giu - I finanziamenti a lungo termine alle banche europee ''non hanno ancora esaurito i loro effetti''.
E' quanto ha precisato il presidente della Bce, Mario Draghi, rispondendo alle domande sui problemi del sistema bancario.
Draghi ha ricordato in particolare che il secondo Ltro (finanziamento illimitato alle banche triennale con tasso fisso) deve ancora esaurire gli effetti e comunque Draghi ha confermato che la Bce ''mantiene aperte le linee di liquidita' per le banche europee''.
did/

Draghi: almeno fino a gennaio 2013 liquidita' illimitata a banche
06 Giugno 2012 - 14:46
(ASCA) - Roma, 6 giu - Almeno fino al 15 gennaio del 2013 la Bce procedera' al collocamento di liquidita' illimitata alle banche con le aste a breve termine. E' quanto ha affermato il presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine della riunione del board dell'Eurotower. Draghi ha rilevato che il ''mercato interbancario non sta funzionando''. did/

Draghi: LTRO hanno evitato grave credit crunch
06 Giugno 2012 - 14:55
 (ASCA) - Roma, 6 giu - Il presidente della Bce non da' indicazioni su nuove operazioni di finanziamento alle banche a lungo termine con liquidita' illimitata. ''Abbiamo fatto due LTRO che hanno evitato un piu' grave credit crunch'' ha detto Draghi rispondendo alle domande. ''Oggi vediamo che in alcune aree dell'Eurozona c'e' tanta liquidita' e poca liquidita' in altre aree ma non bisogna pensare che i problemi dell'area euro siano di e'politica monetaria''.
did-fgl/

Draghi: attivita' economica area euro resta debole
06 Giugno 2012 - 14:52
 (ASCA) - Roma, 6 giu - L'attivita' economica nell'area euro rimane debole. E' quanto ha rilevato il presidente della bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine della riunione del board. Draghi in particolare ha rilevato che gli ultimi dati su fiducia e ordinativi mostrano tutti che non c'e' crescita. Rispondendo alle domande sul perche' la Bce non abbia tagliato i tassi di interesse, il presidente dell'Eurotower ha replicato che ''i dati macro sono piuttosto contrastanti'' sottolineando tuttavia che ''monitoriamo la situazione e siamo pronti a inetrvenire in qualsiasi momento''.
did-fgl/

Draghi: crisi economica globale non e' solo colpa dell'Europa
06 Giugno 2012 - 15:32
 (ASCA) - Roma, 6 giu - ''Sicuramente la crisi europea ha degli effetti sull'economia globale e sui paesi esterni all'area euro'' ma alcuni dei paesi che puntano il dito verso l'Europa ''sono economie chiuse, con un alto debito pubblico, sbilanciamenti e deficit in crescita''. Lo ha detto il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa seguita alla riunione del board sui tassi d'interesse
 Per questo, secondo Draghi, ''non e' corretto'' dare tutte le colpe all'Europa quando ''questi paesi devono innazitutto correggere i loro sbilanciamenti''. In questo senso, secondo Draghi, il prossimo G20 in Messico dovra' uscire con un impegno ''di collaborazione internazionale per risolvere questi sbilanciamenti''.
fgl/

Crisi: Draghi, situazione non e' cattiva come nel 2008
ultimo aggiornamento: 06 giugno, ore 16:34
Francoforte, 6 giu. - (Adnkronos) - "Non penso che la situazione sia cattiva come nel 2008". E' il giudizio formulato dal presidente della Bce Mario Draghi in conferenza stampa. Il numero uno dell'Eurotower ha ricordato come allora "ci volle del tempo per capire come la crisi si stava propagando e come reagire" mentre oggi la risposta e' stata piu' rapida.

Crisi: Grecia, entrate turismo in calo 10-15% quest'anno
06 giugno, 15:29
(ANSAmed) - ATENE, 6 GIU - Nel primo trimestre di quest'anno sono arrivati in Grecia meno turisti tedeschi, britannici e russi e tale diminuizione di presenze ha contribuito al calo del 15% delle entrate del settore turistico rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, una cifra che probabilmente si manterra' costante per tutto il 2012.
 Lo hanno reso noto oggi, come riferisce l'agenzia ateniese ANA, fonti del settore turistico che confermano cosi' il dato anticipato lo scorso 30 aprile dalla Banca Centrale di Grecia (15.1% per il primo trimestre). Questo calo smorza le gia' fioche speranze di una buona stagione turistica per il Paese, in piena crisi economica ed ormai al quinto anno di recessione.
 "Quest'anno vedremo un considerevole calo delle entrate nel turismo", ha detto parlando con giornalisti Andreas Andreadis, responsabile dell'Associazione delle imprese del turismo elleniche. "Sara' una cifra in negativo, qualcosa intorno al 10-15%", ha aggiunto ricordando che l'anno scorso gli introiti del settore avevano registrato un incremento del 10% pari a 10.5 miliardi di euro rispetto all'anno prima.
 Le entrate registrate lo scorso anno dal settore turistico ellenico erano ammontate a 215 miliardi di euro, pari a circa un quinto del prodotto interno lordo (Pil). Secondo la Banca di Grecia, il mancato arrivo di turisti russi e tedeschi ha fatto perdere in introiti rispettivamente il 41% e il 7.9% mentre le perdite dovute ai mancati arrivi dalla Gran Bretagna - il secondo piu' grande mercato greco dopo la Germania - sono state dell'11%. (ANSAmed).

Bozen, oltrepadania. Napolitano: «Lo Statuto deve essere rispettato»
Finito il «grande gelo» fra Durnwalder e il capo dello Stato, invitato in Alto Adige Dal Quirinale l’invito al dialogo. Tra i temi trattati anche il fregio e gli ex terroristi                                   
di Orfeo Donatini
BOLZANO. Il grande gelo fra il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il presidente Luis Durnwalder ormai è solo una parentesi del passato: ieri infatti al termine di un faccia a faccia al Quirinale protrattosi per più di un’ora il clima fra il Colle e l’Autonomia è tornato sereno.
«È stato un colloquio amichevole, lungo e molto cordiale - ha spiegato Durnwalder uscendo dal Quirinale - che mi ha dato l'opportunità di fare il punto della situazione politico-economica in Alto Adige Südtirol e di discutere con il capo dello Stato alcuni temi centrali per lo sviluppo dell’autonomia, dalla compartecipazione al risanamento dei conti pubblici ai rapporti con il Governo e alle future norme di attuazione».
Ma in primo luogo il presidente Durnwalder ha inteso comunicare di persona e direttamente a Giorgio Napolitano la volontà della giunta provinciale di insignire il presidente della Repubblica del Grande ordine di merito, la massima onorificenza della Provincia, «proprio nell’anno in cui ricorrono i 40 anni della nuova autonomia e i 20 anni della fine della controversia internazionale tra Italia e Austria - ha spiegato Durnwalder - e vorremmo farlo nell’ambito di una cerimonia commemorativa a castel Tirolo assieme al presidente austriaco Heinz Fischer al quale abbiamo comunicato analoga scelta durante l'ultima visita a Vienna».
«La Provincia sarebbe onorata di poter festeggiare il cammino di sviluppo e di pacificazione dell'Alto Adige con i due capi di Stato il prossimo 5 settembre - data della firma dell'Accordo di Parigi - per poter ringraziare attraverso le massime autorità politiche i due Paesi che con il dialogo hanno reso possibile l'autonomia e un modello di convivenza che viene spesso portato ad esempio anche sulla scena internazionale».
Al presidente Napolitano il Landeshauptmann ha poi fatto un quadro aggiornato della situazione economica in Alto Adige e della convivenza tra i gruppi linguistici, «e ho ricordato - ha spiegato Durnwalder - che anche sui relitti fascisti abbiamo lavorato per cercare, e in parte ci siamo riusciti, compromessi accettabili. Resta da risolvere la questione del bassorilievo di Mussolini in piazza Tribunale a Bolzano, sulla quale ho chiesto al Capo dello Stato un suo interessamento».
Con il presidente della Repubblica si è discusso anche degli effetti delle manovre finanziarie del governo e dell'Accordo di Milano, che ha rivisto l'assetto del finanziamento dell'autonomia. Durnwalder ha ribadito che «la Provincia è pronta, come sempre, a dare il suo contributo al risanamento dei conti pubblici e al rilancio del Paese, secondo il principio di responsabilità, criteri di equità, ma nel rispetto delle regole dell'autonomia».
Il riferimento è alle violazioni dello Statuto già verificatesi con il governo Monti ed in attesa di essere discusse nell’ambito di un tavolo di confronto coordinato dal ministro per gli affari regionali Piero Gnudi.
Il presidente della Repubblica, riferisce infine Durnwalder, ha ricordato sia l'importanza del dialogo per giungere a soluzioni condivise che la contestuale necessità di rispettare le regole formali.
«Con Napolitano c'è stato modo di accennare anche a una serie di questioni ancora aperte nei rapporti tra Bolzano e Roma: dalla norma finanziaria di attuazione dell'Accordo di Milano, all'assunzione degli oneri statali in Alto Adige, al finanziamento dei programmi Rai per le minoranze. Tra gli altri temi, quello annoso del divieto per gli Schützen provenienti dall'estero di partecipare con le armi storiche a manifestazioni in Italia e quello ricorrente dell'eventuale concessione della grazia ad alcuni attivisti sudtirolesi condannati negli anni Sessanta. E su questo tema il capo dello Stato ha chiesto un aggiornamento scritto della situazione delle persone interessate e delle pratiche connesse, riservandosi poi di esaminare la documentazione ed eventualmente assumere le possibili decisioni.

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