mercoledì 25 luglio 2012

(2) XXV.VII.MMXII/ Operazione Hispania

LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Fondi europei, una manna che non bisogna sprecare
In crescita la fiducia dei consumatori
Crisi: sindacati tedeschi, "euro indispensabile per l'export"
Germania: colloca 3,32 mld di titoli di stato trentennali al 2,17%
Germania: indice Ifo fiducia imprese scende a 103,3 a luglio
Moody's taglia outlook 6 Stati tedeschi
Crisi: Hollande,attuare rapidamente decisioni summit UE
Crisi: Bankia vende 800 mln crediti falliti a fondi capitale


LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Fondi europei, una manna che non bisogna sprecare
25.07.2012
 I tecnici lo chiamano “conto aperto”: sono i finanziamenti dell’Unione Europea. I soldi sul piatto sono tanti una manna di questi tempi: Col governo che taglia fondi e spese, oggi sono l’unica strada possibile per investire, costruire e non essere travolti dalla crisi. Lì, a Bruxelles, ci sono i milioni per rilanciare l’occupazione, salvare i giovani, rilanciare l’industria, consolidare la ricerca e fare molto altro ancora. Da quando esistono gli Stati Uniti d’Europa, c’è un banco, non un bancomat, ancora ricco ma rigoroso, che sostiene progetti su progetti con un’infinità di sigle da perderci la testa: Por, Fas, Fep, Psr, eccetera e eccetera. L’insieme fa una montagna di soldi. Chi non la scala è un folle, chi lo fa male è un pazzo: questa è l’unica verità su cui c’è ancora molto da riflettere. Il caso Sardegna. Ieri il dipartimento interministeriale per la coesione economica ha messo attorno a un tavolo tutti i gestori sardi, in estrema sintesi sempre e solo la Regione, di questo o quel fondo europeo per riequilibrare lo sviluppo sociale, oppure investire su laureati, donne, imprese, infrastrutture di ogni tipo, agricoltura, pesca, università, scuola, robotica, banda larga, ospedali e la lista della spesa è ancora più lunga. Ebbene, qual è lo stato dell’arte in Sardegna? Con l’Europa, l’isola lavora a scatti: mette assieme un bel po’ di eccellenze, ma spesso anche bocciature, per scarsa programmazione e salti mortali nella burocrazia. Col risultato che l’opposizione accusa la giunta Cappellacci di «non sfruttare come dovrebbe le infinite opportunità europee tanto che spesso Bruxelles ci chiede indietro i finanziamenti», mentre il centrodestra replica al centrosinistra: «Sbagliate, la nostra capacità di spesa è più che sufficiente». È la solita guerra di cifre, in cui a essere schiacciata è sempre la solita società, che non vede crescere intorno a sè le occasioni per non essere più bollata come «una terra ancora svantaggiata», in cui crescono disoccupazione e povertà, scende il prodotto interno lordo e scarseggia la produttività. Eppure, i soldi per dare la scossa non mancano, sono davvero una montagna. La conta. Fra il 2007-2013 la Sardegna ha avuto eh a disposizione i 730 milioni (296 comunitari) del Fondo sociale europeo, che è tutto incentrato sul lavoro , leggi incentivi alle imprese, e sui lavoratori, quelli espulsi dal mercato, fra mobilità, cassa integrazione e disoccupati un battaglione in Sardegna, e quelli in cerca di prima occupazione, un altro esercito sardo soprattutto fra i giovani. Massimo Temussi, responsabile del fondo, ieri ha detto che «i target di spesa ora sono stati raggiunti». Non era così nel 2010, quando l’isola aveva impegnato solo il 24,8 per cento; un disastro. Adesso per fortuna «ben 626 milioni sono già prenotati e serviranno a risollevare l’economia», anche se poi gran parte di quei soldi finiranno per tenere sotto controllo lo straripante malessere sociale di questi anni. C’è un secondo fondo ancora più ricco: è quello per lo sviluppo regionale. Ammonta a un miliardo e 200 milioni (680 li mette l’Europa, il resto lo Stato) ed è destinato a colmare il vuoto nelle infrastrutture (questo è il capitolo della Sassari-Olbia, della Carlo Felice, delle metropolitane e delle ferrovie), ma anche a «far crescere la competitività, diffondere l’innovazione, valorizzare le risorse culturali e ridurre la dipendenza energetica dalle fonti tradizionali». Con questo fondo omnibus, sarebbe davvero possibile fare miracoli e risollevare la testa. Gianluca Cadeddu, direttore del Centro regionale di programmazione e coordinatore del Fondo, ha detto che «la Sardegna è sì rimasta indietro per anni, ma da tempo c’è stata un’accelerazione della spesa e l’Europa ci ha inserito fra le regioni più virtuose». Nella contabilità virtuale, questo miliardo cammina come un treno, anche se di recente nella sua attività di controllo, l’Europa ha sospeso 140 milioni destinati alla culturali e al turismo: è stato solo un incidente di percorso? Qualche macchia continua a esserci, dunque, com’è esasperante la lentezza nell’erogazione del Fondo per lo sviluppo rurale (un miliardo e 200 milioni che ha costretto gli agricoltori a scendere in piazza contro la solita burocrazia. Ci sono ancora i 14 milioni per la pesca, fondo europeo, o il miliardo e 900 milioni per le aree sottoutilizzate, nazionale, che si chiama Fas ed è ancora per le infrastrutture: strade, scuole, ospedali, aeroporti e porti. In totale, il conto supera i cinque miliardi, che sono molto più di un tesoro. Ma Filippo Spanu della Confartigianato ha detto che poi nel mondo reale è difficile «toccare con mano gli effetti positivi di questa manna» e Roberto Demontis della Cisl ha aggiunto: «Con questi finanziamenti, bisogna ottenere più sull’occupazione». Altrimenti sarà un predicare nel deserto.

In crescita la fiducia dei consumatori
A luglio l'indice calcolato dall'Istat sale da 85,4 a 86,5. L'indicatore del clima economico generale cresce da 60,3 a 68,6.
ID doc: 76227 Data: 25.07.2012 (aggiornato il: 25.lug.2012)
Aumenta la fiducia dei consumatori a luglio. L'indice calcolato dall'Istat sale da 85,4 a 86,5. L'indicatore del clima economico generale cersce da 60,3 a 68,6, mentre risulta in diminuzione quello del clima personale, che scende da 94,8 a 92,9. L'indicatore riferito al clima futuro aumenta (da 72,9 a 79,8), mentre quello relativo alla situazione corrente diminuisce (da 95,5 a 92,6). I giudizi e le aspettative sulla situzione economica dell'Italia risultano in miglioramento. Si registra un aumento marcato delle aspettative, il cui saldo passa da -91 a -66, mentre sono sostanzialmente stazionari i giudizi (da -140 a -139).Diminuisce il saldo relativo alle attese sulla disoccupazione (da 120 a 112). Peggiorano i giudizi sulla situazione economica della famiglia (da -65 a -71), mentre il saldo relativo alle aspettative resta stazionario (-41). Peggiorano i giudizi sull'opportunita' attuale del risparmio (il saldo scende da 141 a 131), ma migliorano le attese sulle possibilita' future (da -81 a -71 il saldo). I giudizi sulla convenienza all'acquisto di beni durevoli segnano un deterioramento (da -93 a -104). Il saldo dei giudizi sull'evoluzione recente dei prezzi al consumo e' in calo (da 80 a 64). Le valutazioni sull'evoluzione nei prossimi dodici mesi prospettano un'attenuazione della dinamica inflazionistica (il saldo diminuisce da 34 a 24). A livello territoriale il clima di fiducia aumenta nel Nord-est, nel Centro e nel Mezzogiorno; e' sostanzialmente invariato nel Nord-ovest.

Crisi: sindacati tedeschi, "euro indispensabile per l'export"
10:24 25 LUG 2012
(AGI) - Berlino, 25 lug. - La Germania deve salvare l'euro ad ogni costo, poiche' la moneta unica e' indispensabile per mantenere l'elevato livello dell'export tedesco. Lo afferma in un'intervista a Bild il presidente dell'Associazione dei sindacati tedeschi (Dgb), Michael Sommer, che approva la concessione dell'aiuto di 100 miliardi di euro alla Spagna, poiche' cio' e' stato "un bene anche per noi". "La stabilita' e il mantenimento dell'euro sono decisivi per la sopravvivenza della Germania", spiega Sommer, poiche' "per il 39% dipendiamo dalle esportazioni nell'Eurozona e per il 60% da quelle nell'intera Ue". Sommer considera "giusto che Angela Merkel sia irremovibile nel salvare l'euro, ma e' sbagliato il modo in cui lo fa. L'errore consiste nel fatto che il cancelliere impone adesso all'Europa un piano di risparmi che noi nel 2008 abbiamo evitato in Germania". Allora, sottolinea il presidente del Dgb, "abbiamo ragionevolmente investito contro la crisi, invece di rovinarci risparmiando. Questa sarebbe la ricetta giusta anche per l'Europa".

Germania: colloca 3,32 mld di titoli di stato trentennali al 2,17%
25 Luglio 2012 - 11:40
 (ASCA) - Roma, 25 lug - La Germania ha raccolto 3,32 miliardi di euro collocando titoli di stato trentennali e pagando un tasso del 2,17%. Buona la domanda pari a 1,5 volte l'importo offerto rispetto all'1,1 della precedente asta.
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Germania: indice Ifo fiducia imprese scende a 103,3 a luglio
25 Luglio 2012 - 10:13
 (ASCA-AFP) - Berlino, 25 lug - La fiducia delle imprese scende ancora in Germania sulla scia dei crescenti timori del mondo produttivo per i contraccolpi sull'economia reale della crisi dell'eurozona.
 L'indice elaborato dall'Ifo e' infatti sceso a luglio a 103,3 dal 105,2 di giugno, una discesa leggermente piu' consistente rispetto alle previsioni degli analisti.
fgl/

Moody's taglia outlook 6 Stati tedeschi
Rivisto da stabile a negativo, in scia a taglio rating sovrano
25 luglio, 12:42
(ANSA) - BERLINO 25 LUG - L'agenzia di rating Moody's rivede a ribasso l'outlook di sei Laender della Germania, che passerebbe da 'stabile' a 'negativo'. Due giorni fa la stessa locomotiva tedesca ha subito un analogo declassamento.

Crisi: Hollande,attuare rapidamente decisioni summit UE
E'''un'assoluta necessita''', afferma presidente francese
25 luglio, 12:44
(ANSAmed) - PARIGI, 25 LUG - Secondo il presidente francese Francois Hollande serve che i provvedimenti approvati dal Consiglio europeo del 28 e 29 giugno ''siano messi in atto rapidamente e in modo fermo''. Lo ha affermato la portavoce del governo francese, Najat Vallaud-Belkacem, durante il resoconto del consiglio dei ministri. Tale ''assoluta necessita''', ha precisato, e' ''accentuata'' dalla decisione di Moody's di modificare l'outlook su Germania, Olanda e Lussemburgo a negativo. Un'evenienza che Hollande, ha spiegato la portavoce, ha voluto ''relativizzare'', perche' ''si tratta di una messa in prospettiva negativa, non di un downgrade''(ANSAmed)

Crisi: Bankia vende 800 mln crediti falliti a fondi capitale
25 luglio, 11:53
(ANSAmed) - MADRID, 25 LUG - Il gruppo Bfa-Bankia ha venduto "un importante" portafogli di crediti falliti di Pmi e privati senza garanzie reali, per un importo totale di 800 milioni di euro', informa l'ente in un comunicato citato dall'agenzia Europa Press. L'alienazione dei crediti, denominata 'Operazione Hispania', rientra nel piano di Bankia di disinvestimenti din attivi non strategici. I prestiti sono stati acquistati da due fondi di investimenti: il norvegese Aktiv Kapital e il lussemburghese Oko Investments. L'operazione si inquadra nella strategia del gruppo nazionalizzato di ridurre gli attivi improduttivi alla metà, fino a 30 miliardi di euro, nei prossimi tre anni. (ANSAmed) YK8

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