giovedì 2 agosto 2012

(1) II.VIII.MMXII/ Noi Sardi non finiremo mai di stupire, soprattutto noi stessi. Nel bene e nel male.

Sardegna in crisi e persino autolesionista
Economia: Assunzioni? Sì ma solo precari
Stabilimenti balneari in crisi nera: meno 20%
Croce Rossa, Spagna sempre piu' povera
Calo consumi 2012 peggiore da dopoguerra




L'UNIONE SARDA - Politica: 02.08.2012
Noi Sardi non finiremo mai di stupire, soprattutto noi stessi. Nel bene e nel male. Per doti belle, che ci fanno assurgere alla ribalta internazionale - come nel caso emblematico di Rossella Urru. Ma anche per assurdi autolesionismi. L'attentato incendiario che ha distrutto a Stintino il traghetto per il trasporto dei turisti all'Asinara fa pensare alla celebre madre dei cretini - sempre incinta. Certo, la fotografia di quell'incendio (come mille altri fuochi) merita un posto speciale nel già affollato museo degli orrori delle memorie sarde, sezione esempi storici della Cretineria. Un mio amico ha avuto il privilegio di godersi il paradiso terrestre dell'Asinara per motivi di servizio. Ad un certo punto, mi telefona: "E uno. Due! Anzi, tre. Aspetta, sono quattro"! Parlava di cinghiali: durante il crepuscolo, si aggiravano oziosamente intorno al punto di primo soccorso. Non tutti possono godere la invidiabile posizione di quello stimato professionista. Ma tutti - Sardi e non - possiamo approdare in quell'Eden. Turismo in Sardegna? Si parla di meno di dieci milioni di turisti in soli due anni. Un controesodo di dimensioni bibliche, per la sconquassata economia isolana. Si può discutere sulla gestione dei parchi naturali: il dibattito politico deve essere sempre aperto, e anche acceso. Senza dimenticare coste, o territori chiusi - "tancas serradas" dallo Stato, spesso a "a s'afferra afferra". Ma se si accendono i cerini siamo sull'orlo del baratro. Esiste nell'Isola una volontà cupa di autoannientamento, un "cupio dissolvi" - quasi un desiderio irrazionale di dissolversi nel nulla. Che sa di folle suicidio. Il paradiso dell'Asinara - che fu l'inferno del 41 bis per Riina - oggi può essere centellinato da tutti - bambini, famiglie, in un flusso filtrato. L'immagine della Sardegna, ospitale e vigile, esce lacerata dalla fessata dell'incendio del traghetto. Ma dove si crede di andare con queste cretinerie, da punire in maniera esemplare? Ma esiste ancora - tra il popolo sardo - gente così masochista, autolesionista? Facciamoci del male. Ma poi non lamentiamoci, se dopo avere sprofondato stupidamente la leppa dentro il cuore di noi stessi, moriremo miseramente dissanguati.

Economia: Assunzioni? Sì ma solo precari
LA NUOVA SARDEGNA - 02.08.2012
CAGLIARI Tremiladuecento posti di lavoro ipotizzati tra luglio e settembre, molti di più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Ma attenzione, è un trionfo del contratto a tempo e del precariato e un tonfo dell'impiego fisso. Lo dicono, per la provincia di Cagliari, i principali risultati della rilevazione Excelsior-Unioncamere per il terzo trimestre del 2012 pubblicati sul sito della Camera di Commercio. Si parla di previsioni: gli studi sono effettuati attraverso dei sondaggi con le imprese del posto. I numeri raccontano quello che sta succedendo anche in Sardegna, ma più o meno l'andazzo è quello anche a livello nazionale: le assunzioni in generale aumentano del 35 per cento, passando, secondo lo studio, da 2.080 a 3.200. Ma l'aumento delle new entries programmate dalle imprese cagliaritane - spiega il rapporto - è l'esito, in linea col dato del resto d'Italia, di una flessione delle assunzioni "non stagionali" (passate da oltre 1.400 a 890 unità, vale a dire -38%), ampiamente compensata dall'incremento delle assunzioni finalizzate ad attività stagionali, che passano da circa 650 unità nel 3° trimestre 2011 alle attuali 2.300. Una quota pari al 82% delle assunzioni a tempo determinato previste nella provincia. Le assunzioni a tempo saranno - continua lo studio - circa 2.800: oltre ai 2.300 stagionali, 360 saranno richieste per far fronte a picchi di attività, 120 per sostituire lavoratori temporaneamente assenti e una ventina per "testare" i candidati in vista di una successiva assunzione stabile. Netto il calo delle assunzioni a tempo indeterminato: da 810 a 260 unità. Ovvero il 68 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2011. Risultato finale? Il grafico a colori che riassume le percentuali è più che mai rivelatore: per l'indeterminato la fetta di torta non va oltre l'8 per cento del totale. C'è un quattro per cento di "apprendistato", "inserimento" e altri contratti. Per il resto è l'apoteosi del determinato: ottantotto per cento. Altri dati: l' 82% delle assunzioni riguarderà il settore dei servizi, soprattutto turismo e ristorazione. Le figure più ricercate sono camerieri, cuochi e professioni simili: ne occorreranno, secondo le previsioni del rapporto, 1.390. Male i giovani, ma bene le donne. La quota assunzioni fino a 29 anni raggiunge il 37%, oltre 7 punti in meno rispetto allo stesso trimestre del 2011. Aumentano invece al 29% (+13 per cento) le possibilità per gli "over 29". Crescono le opportunità per le donne con un balzo di oltre 42 punti rispetto al luglio-settembre 2011. Stefano Ambu

Stabilimenti balneari in crisi nera: meno 20%
LA NUOVA SARDEGNA - Economia: 02.08.2012
CAGLIARI La crisi è arrivata anche in spiaggia, il segno negativo ha contraddistinto tutte le 15 regioni italiane bagnate dal mare con percentuali che vanno dal 5 fino al 40 per cento (in Sardegna oscillano tra il 20 e il 30): questo il calo delle presenze registrate negli stabilimenti balneari nei primi due mesi della stagione estiva rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo dichiara Riccardo Borgo, presidente del Sib, Sindacato italiano balneari che associa circa 10mila imprese e aderisce alla Fipe-Confcommercio. «La causa principale dell’esito negativo del turismo balneare italiano rimane la crisi economica – spiega Borgo – che in sostanza ha obbligato un italiano su tre a scegliere di non andare in vacanza; chi lo ha fatto, invece, ha preferito località vicino ai luoghi di residenza, pertanto le località turistiche vicino ai grandi centri urbani sono risultate quelle meno penalizzate». Il mare si conferma anche quest’anno la meta preferita dei vacanzieri con oltre il 60 per cento delle preferenze, ma se spesso non si rinuncia al lettino e all’ombrellone, (grazie anche ai prezzi invariati rispetto allo scorso anno), tutto il resto il turista se lo porta da casa, a partire dalla bottiglia d’acqua minerale e fino alla merendina per i bambini da consumarsi dopo il bagno, oltre a rinunciare a pranzare al ristorante. «Oggi l’immagine turistica dell’Italia dei prossimi anni corre un pericolo molto serio a causa del futuro, estremamente incerto, del nostro comparto balneare», conclude Riccardo Borgo. Su tutte le spiagge del Paese, (ad eccezione di Rimini), il 3 agosto, per protesta, gli ombrelloni – ricorda Borgo – resteranno chiusi fino alle ore 11.00 per dire no alle aste delle concessioni demaniali sulle spiagge previste da una normativa comunitaria a partire dal 2016. «Vogliamo dare un segnale forte al governo perché metta in atto quei provvedimenti a salvaguardia delle 30mila attuali aziende e degli oltre 600mila lavoratori del settore».

Croce Rossa, Spagna sempre piu' povera
100.000 'poverissimi' in piu' rispetto al 2010
(ANSA) - MADRID, 02 AGO - Spagna sempre piu' povera, secondo la Croce Rossa: rispetto al 2010, sono 100.000 in piu' le persone a cui l'organizzazione ha fornito alimenti, vestiti ed altri generi di prima necessita'.
Solo nel 2011, la Croce Rossa spagnola ha assistito un milione di persone colpite dalla crisi, come emerge dai dati sulla 'Vulnerabilita' sociale' diffusi oggi.
L'82% degli assistiti viveva sotto la soglia della poverta', con un reddito inferiore a 627 euro al mese, mentre il 64,86% era disoccupato.

Calo consumi 2012 peggiore da dopoguerra
Confcommercio, previsto per quest'anno -2,8%
(ANSA) - ROMA, 2 AGO - Il ribasso dei consumi delle famiglie previsto dalla Confcommercio per il 2012, pari al 2,8%, rappresenta la caduta piu' forte almeno dal dopoguerra.
Secondo l'organizzazione, infatti, per trovare un calo peggiore bisogna tornare agli Anni Trenta.



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