giovedì 16 agosto 2012

(1) XVI.VIII.MMXII/ Auto, tonalita’ blu padano: Lombardia (7810 auto), Piemonte (5745) e Toscana (5543).


Auto blu, in Sicilia oltre 3 mila vetture      
Grecia: Samaras non chiedera' proroga formale 2 anni su pareggio bilanci
Grecia: raccoglie 4 mld a tre mesi. Domanda in calo e tassi in salita
Crisi: Grecia; prezzi case (gia' -20%) destinati a crollare
Spagna: deficit commerciale -22,5% nel primo semestre

Auto blu, in Sicilia oltre 3 mila vetture      
Boom nei Comuni, anche se negli ultimi anni sono state ridotte le spese. L’Isola al quinto posto tra le regioni italiane. A Marsala quasi lo stesso numero di auto di Palermo e Catania. Solo cinque a Enna
di RENATO GIGLIO CACIOPPO
PALERMO. Con 3.158 auto di servizio a disposizione tra cosiddette auto blu (quelle con autista con cilindrata superiore a 1600cc) e auto grigie (senza autista o con cilindrata inferiore a 1600cc), gli enti pubblici siciliani, Regione, Province, Comuni, Asl, Università, etc, pongono l’isola al quinto posto in classifica tra le regioni italiane, quanto ad auto pubbliche a disposizione, preceduta, da Lombardia (7810 auto), Piemonte (5745) e Toscana (5543). Ma la distribuzione delle auto tra le varie amministrazioni locali siciliane, così come emerge dal censimento sulle auto pubbliche di sevizio e dal monitoraggio sulla relativa spesa, realizzato dal ministero della Funzione Pubblica attraverso il centro studi sulla Pubblica amministrazione Formez, svoltosi dal 10 maggio al 30 giugno 2012, è quanto mai diseguale e a volte curiosa per non dire sorprendente, con ad esempio, comuni medi come Marsala che dichiarano di avere a disposizione 81 auto, quasi alla pari con i comuni di Palermo (109) e Catania (111), mentre quello di Alcamo ne dichiara ben 41 e quello di Enna appena 5. Diversi enti siciliani, per altro non hanno ancora inviato i dati per il censimento del 2012, comprensivi di spese sostenute, ma si erano, in precedenza, limitati a dichiarare il numero di auto a disposizione. Ecco comunque alcuni esempi significativi.
La Regione. La giunta regionale non ha compilato il questionario del censimento, ma in precedenza aveva dichiarato di avere a disposizione 71 auto, tutte a noleggio, di cui 26 con autista e 11 di cilindrata superiore a 1900cc. Predominano le Fiat (59), ma vengono utilizzate anche 11 Audi. L’Assemblea regionale, aveva inizialmente dichiarato soltanto 3 auto, ma nel censimento 2012, ha invece dichiarato di avere (a dicembre 2011) 17 auto di servizio in uso, di cui 3 con autista. La spesa dell’Assemblea per acquisti o noleggi, è stata, nel 2011, di 250mila euro, cui si aggiungono 100mila euro di spese di gestione e 124mila euro di stipendi per il personale. Nel 2012 sono state vendute 2 auto, quindi adesso il totale è di 15, e sono stati fatti risparmi complessivi per oltre 100mila euro rispetto al 2009.
Le province. Nel censimento 2012 la provincia di Palermo ha dichiarato 30 auto (in un primo tempo ne aveva dichiarate 7), con una spesa di 230mila euro tra noleggi e gestione nel 2011 ma di ben un milione e mezzo di euro per il personale. Quella di Catania ha 40 auto a disposizione, 43 quella di Messina, 39 quella di Agrigento, 8 quella di Siracusa.
I comuni. Il Comune di Palermo ha 109 auto di servizio, e nel 2011 ha speso circa 170 mila euro tra noleggi e acquisti, contro i 341mila euro spesi nel 2009, mentre le spese di gestione sono state 207mila euro (251mila nel 2009) e quelle per il personale (soprattutto autisti) 2milioni e 800mila euro. Catania dichiara invece 110 auto con 153mila euro di spese per la gestione e 694mila per il personale. Tra gli altri, il Comune di Agrigento dichiara 37 auto, quello di Trapani 42, quello di Enna 5. E poi, ancora, ad esempio, Marsala 81; Modica 33; Taormina 6; Lipari 4; Alcamo 41; Erice 17; Gela 26.
Gli altri enti. Al censimento l’università di Palermo ha dichiarato 34 auto e 32 quella di Catania, l’Ente di sviluppo agricolo della Sicilia 80; l’Istituto zooprofilattico «Adelmo Mirri», 19, l’Azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello 9, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente, 38.

Grecia: Samaras non chiedera' proroga formale 2 anni su pareggio bilanci
16 Agosto 2012 - 14:14
 (ASCA-AFP) - Atene, 16 ago - Il premier greco Antonis Samaras non ha intenzione di chiedere formalmente una dilazione di due anni per il pareggio di bilancio, ma ne discutera' con i partner francesi e tedeschi la prossima settimana. A scriverlo il quotidiano greco Ta Nea, citando fonti governative.
 Il quotidiano greco ha confermato cosi' alcune anticipazioni fatte ieri dal Financial Times secondo cui, Samaras parlera' di questa eventualita' nel corso dei colloqui che lo vedranno impegnato con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande venerdi' e sabato prossimo.
 Secondo Ta Nea, pero', il premier ''avra' una discussione, a livello politico'' sulla questione della dilazione di due anni del pareggio di bilancio (che porterebbe il termine da raggiungere dal 2014 al 2016), ma ''non formulera' alcun tipo di richiesta ufficiale a nome del goveno''.
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Grecia: raccoglie 4 mld a tre mesi. Domanda in calo e tassi in salita
14 Agosto 2012 - 11:44
 (ASCA) - Roma, 14 ago - La Grecia raccoglie 4 miliardi di euro con l'emissione di titoli di stato trimestrali. In netto calo la domanda pari a 1,36 volte l'offerta rispetto a 2,12 della precedente asta. In aumento anche i rendimenti saliti al 4,43% dal 4,28% del precedente collocamento.
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Crisi: Grecia; prezzi case (gia' -20%) destinati a crollare
Prevista ulteriore diminuzione del 17% nel prossimo biennio
16 agosto, 14:44
(di Furio Morroni) (ANSAmed) - ATENE, 16 AGO - La crisi economica e la recessione arrivata ormai al quinto anno consecutivo stanno falcidiando anche il mercato immobiliare ellenico. Dopo il calo medio dei prezzi delle abitazioni intorno al 20% registrato lo scorso anno, un recente studio condotto dall'agenzia di valutazione del credito Fitch sostiene che i prezzi degli immobili greci caleranno ancora di circa il 17% nei prossimi due anni. Il che porterebbe a un decremento complessivo di valore del 37% in tre anni. Fitch, come riferisce il quotidiano ateniese Kathimerini, basa le proprie previsioni sul presupposto che la pressione della recessione e del programma di austerità varato dal governo di Atene per far fronte agli impegni presi con la troika diminuira' entro il 2014. Ma se cio' non dovesse avvenire, il calo dei prezzi degli immobili sara' ancora maggiore.
 L'agenzia prevede che la recessione comincera' a mostrare i primi segnali di regressione nel 2013, dopo un previsto calo del 5% del Pil quest'anno. Lo stesso dovrebbe accadere per il tasso di disoccupazione che si prevede aumenti ulteriormente prima di scendere al 18% nel 2014. Il tasso di disoccupazione medio che nel 2011 era del 17,3% ha toccato il 23,1% lo scorso maggio.
 Fitch sostiene inoltre che il calo dei prezzi degli immobili sarebbe notevolmente accelerato se la Grecia dovesse uscire dall'eurozona perche' cio' porterebbe il mercato ad una caduta libera di cui non sono prevedibili la durata ne' l'ampiezza.
Inoltre l'agenzia ritiene che sarà prorogata di almeno un anno, cioè fino alla fine di dicembre 2013, la moratoria delle aste attualmente in vigore per coloro che sono titolari di mutui che non possono rimborsare e la cui abitazione è valutata sino a un massimo di 300.000 euro.
 I prezzi delle case in Grecia hanno raggiunto il loro punto più alto nel giugno 2008, ma da quel momento i prezzi sono diminuiti in media del 20% ad Atene, del 25,7% a Salonicco (la seconda citta' greca) e del 17,8% nel resto del Paese. Nel primo trimestre di quest'anno, i prezzi ad Atene erano del 10% piu' bassi rispetto al corrispondente periodo del 2011 e del 2,4% rispetto al quarto trimestre dello stesso anno. A Salonicco, il calo è stato del 10,1% su base annua e del 2,8% su base trimestrale. Per quanto riguarda le altre città, il calo è stato rispettivamente dell'8,8% e del 4% su base annua e trimestrale. Secondo un recente rapporto di Eurobank, i prezzi degli immobili in Grecia sono scesi 19,8% fra il terzo trimestre del 2008 e il primo trimestre del 2012, tornando ai livelli di inizio 2005. Secondo il rapporto, il calo è stato più accentuato per gli appartamenti vecchi (con più di cinque anni) che hanno registrato una diminuzione pari al 19,7% contro il 18,3% per le nuove costruzioni. Anche le compravendite sono crollate: dalle 39.700 nel primo trimestre del 2009 sono passate a 5.900 di tre anni dopo. Allo stesso tempo, l'immensa riserva di case invendute (vecchie e nuove) sembra essersi stabilizzata dopo il calo dell'attività edilizia registratosi nel biennio 2010-2011. In base a tutte le indicazioni, quindi, la tendenza al declino dei prezzi continuerà mentre, da parte loro, ne' i costruttori ne' gli acquirenti mostrano segnali di ottimismo. I primi sostengono di essere disposti a ridurre ancora i prezzi richiesti nei prossimi mesi, ma gli acquirenti non sembrano affatto disposti ad investire. (ANSAmed).

Spagna: deficit commerciale -22,5% nel primo semestre
16 agosto, 13:39
(ANSAmed) - MADRID, 16 AGO - Il deficit commerciale della Spagna è stato di 18,641 miliardi nel primo semestre, pari a una diminuzione del 22,5% rispetto allo stesso periodo del 2011, secondo i dati diffusi oggi dal ministero dell'Economia e competitività. Il risultato è conseguenza di un aumento del 3,4% delle esportazioni, fino a 109,974 miliardi di euro, rispetto a una diminuzione delle importazioni dell'1,4%, fino ai 128.615 miliardi di euro. Nel solo mese di giugno il deficit commerciale ha raggiunto i 2,7 miliardi di euro, con una caduta del 31,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Durante il semestre, tutti i settori delle esportazioni hanno registrato un andamento positivo, ad esclusione di quello delle automobili, la cui vendita all'estero è caduta del 9,9% rispetto allo stesso periodo del 2011. Il settore delle auto ha rappresentato, fino a giugno, il 14,8% delle esportazioni spagnole. D'altra parte, il fatturato dei servizi si è ridotto a giugno del 5,2%, mentre quello dell'industria è crollato del 6,7%, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, secondo i dati diffusi oggi dall'Istituto nazionale di Statistica. Il primo è cresciuto di due decimi rispetto al fatturato dei servizi registrato a maggio, mentre quello dell'industria ha registrato una diminuzione del 2,6%.(ANSAmed).



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