Per noi padani la Merkel e’ piu’ vicina di Alfano. Matteo Pandini
asterisco
Quello che sbalordisce dei padani sono le ripetute prove di idealismo surrettizio, fenomeno proprio e diffuso nei Bar dello Sport, dove il livello dei principi enunciati dall’opinionista al bancone subisce l’escursione di livello baritonale in gradi alcolici. I padani son sempre stati contro qualsiasi cosa, purche’ “il contro” fosse renumerativo, per loro ovvio. C’e’ stato un periodo in cui hanno mietuto miliardi con la pala, e consci che “pecunia non olet” si sono adeguati nei toni, son passati al falsetto. Per i contenuti della cantata non era necessario, problema inesistente. Pero’ il fascino della Germania, anche lei una sempre e comunque contro - per antonomasia - l’hanno sempre subito i padani, un fascino del tipo “Il portiere di notte”, un film di Liliana Cavani, del 1974. Percio’, dopo la visione di questa pellicola, bisogna concludere che i gusti son gusti, non si discutono, come dicevano i miei antenati grecoromani. Per fare un parallelo: i padani sono il target economico e mercatistico della Germania, che spazzerebbe volentieri via dai coglioni loro e la loro storia, dal Barbarossa in poi, assistiti dagli austriaci, ungheresi e slavi balcanici. Tutte etnie che hanno qualcosa da ricordare ai piemontesi, lombardi, veneti ed accoliti. E’ quindi una situazione parallela a quella del film, e come nel film il padani sono morbosamente “attaccati” al loro Aguzzino Dominus. Per cui, forza Germania lo diciamo noi, dalla riva destra del Rubicone.
grecanico
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