Montalbano Jonico, tre siti di stoccaggio di anidride
carbonica?
Fiat, futuro di Termini: il ministero convoca vertice il
5 ottobre Passera: fiat ci dica perché in italia non guadagna
Marchionne: forti in brasile per fisco e aiuti governo
Ticino. Franco o non franco l'export è in crescita
Montalbano Jonico, tre siti di stoccaggio di anidride
carbonica?
di ENZO PALAZZO
MONTALBANO JONICO - Tre siti di
stoccaggio di CO2, anidride carbonica, nel Materano? La denuncia è di tre
associazioni ambientaliste, Ola, Organizzazione lucana ambientalista, NoScorie
Trisaia e Ambiente e Legalità ed è stata presa da uno studio del Cisa a firma
del ricercatore Fabio Moia e dal titolo “Caratterizzazione dei siti per lo
stoccaggio di CO2”. E in effetti, a pagina 10 dello studio Moia si legge che
sono stati localizzati ben tre arenili in aree saline del Materano, uno tra
Matera, patrimonio dell’umanità, e Bernalda, e gli altri due nel territorio di
Montalbano Jonico.
Le tre associazioni che chiedono
che la Regione si dichiari contraria a questa ulteriore “speculazione
geologica” del sottosuolo lucano, parlano dello stoccaggio di CO2 come di
«un’altra delle pratiche invasive e di sfruttamento del sottosuolo che in
cambio di trenta denari di royalties a Comuni e Regione e di dodici netturbini
da assumere, piegano le volontà delle amministrazioni locali le quali, o per
ignoranza o per connivenze o per disperazione, si rendono complici di una
speculazione ai danni di cittadini e territori. I quali territori continuano,
come accade nella Basilicata delle royalties minerarie, a spopolarsi per
disoccupazione umana e per desertificazione dei terreni indotta dall’eccessivo
sfruttamento chimico e minerario del sottosuolo».
Per la letteratura internazionale,
in effetti, lo stoccaggio di CO2 ha gli stessi rischi sismici e di
contaminazione delle falde che presentano le perforazioni di idrocarburi e
nasconde, in caso di fuoriuscita di CO2 per cause geologiche (terremoti) o
meccaniche (cattivo funzionamento dell’impianto), anche rischi di
contaminazione di massa, mentre per gli ambientalisti ha la funzione di
truffare gli accordi di Kyoto. Nel senso che anziché ridurre le emissioni di
anidride carbonica mettendo a norma gli impianti industriali si è trovato
l’inganno alla legge sotterrando le emissioni. Come segnalato dalle tre
associazioni, si parlerà di stoccaggio di CO2 nel Materano, dove saranno
realizzati uno stoccaggio anche di gas e tre centrali a turbogas, in un
prossimo convegno dell’ordine dei geologi lucani (il 30 novembre e l’1 e 2
dicembre a Potenza) che, sempre secondo l’accusa delle tre associazioni, non ha
contraddittorio, dato che si registra la presenza di relatori «quasi tutti
consulenti delle società minerarie o dipendenti delle società di consulenza
delle stesse società minerarie, tanto da essere di parte e assolutamente non
scientifico».
Fiat, futuro di Termini: il ministero convoca vertice il
5 ottobre
Ci sarà un nuovo incontro a Roma
per il destino del polo industriale. l'annuncio arriva dal sindaco Burrafato.
"Aspettiamo di aver chiaro che prospettive sono venute fuori dopo una
nuova ricerca di produttori di auto"
TERMINI IMERESE. Il ministero dello
Sviluppo economico ha convocato per il 5 ottobre un nuovo incontro per il
futuro del polo industriale di Termini Imerese. La notizia, diffusa dal sindaco
Salvatore Burrafato, arriva alla vigilia dell'assemblea che il consiglio di
fabbrica ha indetto per domani nell'aula consiliare del Comune.
La mancata convocazione delle
parti aveva alimentato tensioni e preoccupazioni tra gli ex lavoratori della
Fiat e delle aziende dell'indotto che chiedono certezze anche sul destino degli
esodati.
"Troppe volte - ha detto il
sindaco - siamo andati a Roma senza avere prospettive concrete per tornare al
lavoro. Oltre alle assicurazioni sugli esodati e sugli ammortizzatori sociali
per i lavoratori della Fiat e dell'indotto aspettiamo di aver chiaro che
prospettive sono venute fuori dell'azione del Ministero che, alcuni mesi fa, ha
ritenuto di dover avviare una nuova ricerca di produttori di auto pronti a
venire a rilevare lo stabilimento di Termini Imerese. I lavoratori - ha
aggiunto - sono stanchi e disperati e rivendicano di sapere quali prospettive
ci sono dopo ben due anni dallo scellerato annuncio di chiusura dello
stabilimento Fiat".
Passera: fiat ci dica perché in italia non guadagna
Sabato l’incontro tra l’esecutivo e la
governance del Lingotto. Il governo affila le armi e garantisce che non sarà un
monologo.
Roma - “La Fiat dovrà spiegarci
perché non riesce a guadagnare in Europa e in Italia, a differenza dei suoi
concorrenti. I suoi innegabili successi in Brasile dimostrano che quando si è
in sintonia con un Paese i risultati arrivano”. Non anticipa cosa dirà a Sergio
Marchionne nell'incontro di sabato sul caso Fiat, ma le parole di Corrado
Passera da San Paolo – raccolte dal CORRIERE DELLA SERA - sono abbastanza
esplicite: al governo il Lingotto deve spiegazioni, i numeri sul tracollo del
mercato non bastano. “Non c'è scritto da nessuna parte che in Europa non si
possa guadagnare con l'auto. Ci sono esempi chiari di successi, marchi
importanti che stanno aumentando la loro quota di mercato — dice il ministro
dello Sviluppo economico -. Dobbiamo capire qual è lo specifico, perché la Fiat
non mostra risultati altrettanto interessanti. Mi auguro che i vertici
dell'azienda ci dicano come intendono competere alla pari con i concorrenti che
stanno ottenendo margini”.
Anche per il premier Mario Monti, l'incontro
di domani sarà un “significativo momento di dialogo” perché il governo ha sollecitato
le parti sociali a impegnarsi insieme per migliorare la produttività. Però
dalla Fiat ci aspettiamo “un quadro informativo aggiornato sulle strategie, in
particolare sugli impegni in Italia”, aggiunge il premier. Di “dialogo e non
monologo”, parla anche Elsa Fornero, l'altro ministro che sarà presente
all'incontro con il vertici del Lingotto. “Ho difficoltà a parlare del caso
Fiat, un'azienda che non fa più parte della Confindustria - ha detto il leader
Giorgio Squinzi - ma ritengo importante che ci sia un colloquio con il governo.
Un grande Paese industriale non può non avere una forte industria
automobilistica”.
(ilVelino/AGV)
(glv) 21 Settembre 2012 08:55
Marchionne: forti in brasile per fisco e aiuti governo
Roma - "Sono felice che il
ministro Passera, andando in Brasile, si sia reso conto dei grandi risultati
della Fiat in quel Paese. Certamente non gli sarà sfuggito che il Governo
brasiliano sia particolarmente attento alle problematiche dell’industria
automobilistica. Sono sicuro che il Ministro sappia che le case
automobilistiche che vanno a produrre in Brasile possono accedere a
finanziamenti e agevolazioni fiscali. In particolare per lo stabilimento nello
stato di Pernambuco, in corso di costruzione, la Fiat riceverà finanziamenti
sino all’85 per cento su un investimento complessivo di 2,3 miliardi di
euro". E' quanto dichiara l’Amministratore Delegato della Fiat, Sergio
Marchionne che sottolinea: "A questi si aggiungeranno benefici di natura
fiscale, quando sarà avviata la produzione di automobili, per un periodo minimo
di 5 anni.Per quanto riguarda la Fiat l’ultima operazione del genere in Italia
si è verificata all’inizio degli anni novanta per lo stabilimento di Melfi.
Sappiamo bene che, considerando l’attuale quadro normativo europeo, simili
condizioni di finanziamento non siano ottenibili nell’ambito dell’Unione
Europea". (ilVelino/AGV)
(com/ilp) 21 Settembre 2012 17:44
Ticino. Franco o non franco l'export è in crescita
Bilancia in attivo, esportazioni
+12%
di Corrado Bianchi Porro
A dirlo è la stessa
amministrazione federale delle Dogane nel suo comunicato stampa. Lo scorso mese
di agosto il commercio elvetico ha dato prova di una dinamismo qualificato come
"sorprendente". Le esportazioni infatti sono aumentate del 12,1% in
rapporto allo stesso mese del 2011 a 15,5 miliardi (132,9 nei primi otto mesi
dell’anno, con un incremento dell’1,8%). Occorre però ricordare che l’agosto
dello scorso anno era stato "terribile" per il cambio del franco
svizzero, prima della fissazione della soglia minima di 1.20 con l’euro e gli
operatori internazionali erano tutti piuttosto cauti. Fatta questa doverosa
precisazione, possiamo constatare che anche con un franco sopravvalutato dal 5
al 10% rispetto alla moneta unica, ma stabile come è stato nell’agosto del
2012, il commercio estero ha registrato un buon balzo. Sono aumentate anche le
importazioni del 4,6% (l’anno scorso erano verosimilmente più a buon mercato
col rapporto che arrivò a sfiorare l’uno a uno con l’euro) a 13,8 miliardi
(116,7 miliardi in otto mesi). In sostanza il saldo attivo è stato di 1,7
miliardi (16,1 da gennaio a fine agosto).
Balzo della farmaceutica
Tutti i settori hanno registrato
un impulso positivo ad eccezione dell’industria della carta e arti grafiche.
Con il vento in poppa a condurre le danze troviamo la chimica farmaceutica
(+18,9% e +5,2% in otto mesi), seguita dagli strumenti di precisione (+13,1%,
ma -0,7% da gennaio ad agosto) e dalla orologeria (+12,7% e +16% nel 2012). Da
segnalare il balzo delle esportazioni della bigiotteria e gioielleria (+79% a
+219 milioni) e il primo rialzo da 13 mesi a questa parte per l’industria delle
macchine ed elettronica (+2,5% in agosto e -9,7% nell’anno).
<+titolo>La Francia supera
l’Italia
<+tondo>Nel mese di agosto
le esportazioni svizzere verso la Francia (1.245 milioni, +37%) hanno
surclassato quelle verso l’Italia (817 milioni, -4,4%) così che anche nell’arco
dei primi otto mesi dell’anno la Francia ha superato l’Italia per l’export
elvetico (9,673 miliardi contro 9,567). Tuttavia l’Italia rimane il secondo
partner commerciale della Svizzera perché a livello di importazioni non c’è
storia tra gli 11,9 miliardi di provenienza dall’Italia e i 9,9 dai galletti
transalpini. Da segnalare in agosto un nuovo calo dell’export svizzero verso la
Cina (582 milioni; -6,8%), a fronte di un incremento delle importazioni del
76,5% a 912 milioni cosicché il saldo nel corso del 2012 rispetto alla Cina è
negativo di 1,669 miliardi.
Usa col vento in poppa
A parte la Germania che è il primo
partner commerciale della Confederazione e che nei primi otto mesi dell’anno
vale 26,6 miliardi di export (+0,6% sui dati analoghi del 2011), l’incremento
più significativo del 2012 per l’export elvetico è dovuto agli Stati Uniti
(14,6 miliardi con un balzo del 12,3% e del 20,1% nel solo mese di agosto). A
livello di continenti in agosto registriamo un balzo del 27% per l’Africa.
L’America Latina registra un progresso del 14%. A livello di importazioni, da
segnalare che i prezzi all’entrata sono rincarati di quasi il 4%. Sono
diminuite le importazioni dall’Oceania e Africa (-5%) dato che il dinamismo
della Libia non ha compensato la caduta dell’Algeria. Le importazioni dagli Usa
sono cresciute del 32% e hanno brillato pure Singapore (+58,7%) e India
(+35,3%).
21.09.2012
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