lunedì 17 settembre 2012

(2) XVII.IX.MMXII/ La Grecia e’ la sputacchiera, gli stati dell’est Ue – come quelli in procinto di entrare - la fanno franca in silenzio stampa. Come al solito.===La Commissione Ue ha chiesto oggi un nuovo rafforzamento dei poteri di Eurostat, l'Ufficio europeo di statistica, per aumentarne ulteriormente l'indipendenza e l'affidabilita'. La proposta, adottata oggi da Bruxelles, incorpora nel regolamento di Eurostat le norme di qualita' che sono attese dai paesi Ue. L'iniziativa fa seguito alle gravi manipolazioni dei dati statistici verificatisi in Grecia all'inizio della crisi.


Ilva: Tajani, con progetti possibili fondi da Ue e Bei
L'UNIONE SARDA - Politica: Entrate, una vittoria dimezzata
Commercio estero: Cia, vola il made in Italy agroalimentare
Crisi: Ue chiede nuovo rafforzamento poteri Eurostat
Ue-17: +1,6% costo lavoro secondo trimestre, Italia +1,1%

Ilva: Tajani, con progetti possibili fondi da Ue e Bei
17 settembre, 15:26
(ANSA) - ROMA, 17 SET - Fondi per l'Ilva anche dall'Ue? ''Si puo' fare, ci sono opportunita' che offre l'Unione Europea. Si tratta di partecipare a progetti comunitari. Poi ci sono i fondi che possono essere utilizzati dalla Banca Europea degli Investimenti''. Lo ha detto il Vice presidente Commissione Europea Antonio Tajani durante la trasmissione 'Prima di tutto' su Radio1Rai. ''Inoltre - ha aggiunto - ci sono altri fondi, penso al Fondo Sociale, dove a Bruxelles ci sono ancora 500 mln di euro che possono essere utilizzati con progetti''.
 Tajani ha detto di aver partecipato a riunioni con tutte le parti, in un vertice istituzionale illustrando le opportunita' che l'UE offre. ''Si tratta di partecipare a progetti comunitari, come quelli dei fondi del carbone e acciaio, l'Ilva ne ha presentati gia' 27 in passato, ora ne sta presentando tre''.
 ''Il nostro obiettivo europeo - ha sottolineato Tajani - e' quello di inserire l'Ilva in un grande piano sull'acciaio, mercoledi' e' prevista la prima riunione operativa con tutti gli amministratori delle principali industrie europee Ilva compresa e i sindacati. Al governo chiediamo, ma gia' ho avuto una risposta positiva, che nella decisione AIA siano rispettate tutte le norme comunitarie in materia ambientale''. (ANSA).

L'UNIONE SARDA - Politica: Entrate, una vittoria dimezzata
17.09.2012
Nessuno ha stappato champagne, per le nuove entrate concesse dallo Stato: la politica sarda le considera un passo avanti, molto positivo, ma non decisivo rispetto alle sorti dell'Isola. Per tante ragioni. La prima è che il miliardo e 383 milioni di euro in più alla Sardegna, inserito nell'assestamento del bilancio nazionale, non consentirà spese aggiuntive rispetto a quelle già preventivate nel bilancio regionale 2012. Quella cifra è già impegnata. Altro che champagne: non ci si potrà comprare neppure un caffè. Il governo Monti, come ha rivelato sabato il deputato del Pd Giulio Calvisi, sta solo riconoscendo quel che la Regione già pretendeva in base all'accordo del 2006 sulla vertenza fiscale. Nelle manovre 2010, 2011 e 2012, la Giunta Cappellacci aveva volutamente inserito, tra le entrate, i crediti derivanti da quell'intesa. Anche se lo Stato ancora non concordava sui calcoli.
GLI EFFETTI I 1.383 milioni serviranno perciò a coprire buchi che, altrimenti, si sarebbero aperti negli ultimi tre bilanci sardi. «Sarebbe cresciuto il disavanzo e l'indebitamento», conferma Giorgio La Spisa, assessore alla Programmazione e vicepresidente della Regione, «per via della perdita di parte delle entrate. Il governo ha dovuto concederci quelle somme, dopo che la Corte costituzionale ha sancito che avevamo ragione noi a iscriverle a bilancio». Si tratta quindi di «un risultato molto importante», ribadisce La Spisa, «ma non può eliminare le difficoltà per la Finanziaria 2013. Restano due punti cruciali da chiarire: il patto di stabilità e gli effetti reali dei tagli del governo». Il patto impedisce di spendere oltre un tetto che, per la Sardegna, nel 2012 sfiorava i 2,8 miliardi al netto della sanità (l'entità complessiva del bilancio è di 6,9 miliardi, la spesa sanitaria poco oltre i 3). MENO RISORSE «Con le manovre nazionali - prosegue l'assessore - quel tetto si è abbassato già quest'anno, e nel 2013 sarà peggio»: la previsione si aggira sui 2,4 miliardi. Poi ci sono i cosiddetti accantonamenti («di fatto, minori entrate», traduce La Spisa) che il governo ha imposto alle regioni speciali per contribuire al risanamento finanziario. «Ancora non ci sono le quote esatte per la Sardegna, tra decreto Salva Italia e Spending review stimiamo 260-280 milioni in meno». In definitiva, per il 2013 la Giunta stima un calo sensibile di risorse rispetto ai 6,9 miliardi di euro dell'anno in corso: «Difficilmente si andrà oltre quota 6,3», calcola La Spisa. Una contrazione vicina al 9%. «A maggior ragione il miliardo e 383 in arrivo è un buon risultato», conclude il vicepresidente, «ma di certo non risolve i nostri problemi».
PRUDENZA Del resto anche le altre reazioni alla notizia del nuovo stanziamento mescolavano, in dosi variabili, soddisfazione e prudenza. «È comunque una prima risposta, una concreta attenzione da parte di un governo che il Pd sostiene con grande senso di responsabilità», aveva detto Giampaolo Diana, capogruppo democratico in Consiglio regionale, nella conferenza stampa di sabato in cui Calvisi ha divulgato la notizia. «Il nostro partito, coi suoi parlamentari, ha svolto una pressione costante sulle questioni rilevanti per la Sardegna». Meno entusiasta Sel: «Passo avanti? Forse», dice Luciano Uras, «per ora un annuncio». Buono per «stoppare ancora una volta la mobilitazione generale sulla vertenza Sardegna, votata in Consiglio mercoledì scorso». Per Uras «saranno soldi veri quando saranno riscossi e spesi dalla Regione per rilanciare economia e occupazione. Proclami ne abbiamo già ascoltato, risultati nulla. Fabbriche chiuse, spesa pubblica contratta». E secondo lo stato della spesa regionale a settembre 2012, «tra competenze e residui la Regione avrebbe dovuto spendere oltre 15 miliardi di euro, ma non è arrivata a spenderne 5. Molto fumo, poco arrosto».
CONTRO IL GOVERNO Molto netta anche la posizione di Pietro Fois (Riformatori), presidente della commissione consiliare del Bilancio: «Se non cambia il vincolo del patto di stabilità, è inutile avere soldi in più che non potremo spendere. Per altro, ci stanno dando solo quel che era dovuto da tre anni: dobbiamo anche fare i complimenti?». Da qui la proposta drastica: «Dovremmo non approvare neppure la prossima Finanziaria regionale, e aprire un contrasto forte col governo. Dai parlamentari sardi al Consiglio, passando per la Giunta». Senza la revisione dei tetti di spesa, conclude Fois, «l'unica cosa sensata è andare da Monti e dirgli, tutti insieme, che il nostro bilancio neanche lo votiamo, perché tanto non serve a niente».

Commercio estero: Cia, vola il made in Italy agroalimentare
ultimo aggiornamento: 17 settembre, ore 17:50
Roma, 17 set. (Adnkronos) - Se i consumi domestici vanno giù, vino, pasta e formaggi sono sempre più richiesti sui mercati stranieri. Insomma di fronte alla contrazione della domanda interna, l’unico motore di crescita resta l’export.

Crisi: Ue chiede nuovo rafforzamento poteri Eurostat
Piu' indipendenza e controllo su statistiche Stati Membri
17 settembre, 16:47
BRUXELLES - La Commissione Ue ha chiesto oggi un nuovo rafforzamento dei poteri di Eurostat, l'Ufficio europeo di statistica, per aumentarne ulteriormente l'indipendenza e l'affidabilita'. La proposta, adottata oggi da Bruxelles, incorpora nel regolamento di Eurostat le norme di qualita' che sono attese dai paesi Ue. L'iniziativa fa seguito alle gravi manipolazioni dei dati statistici verificatisi in Grecia all'inizio della crisi.
Questi sono infatti alla base delle decisioni di politica e governance economica. Nella proposta legislativa adottata oggi, si prevede che il direttore di Eurostat sia recrutato tramite ''procedure chiare'' basate ''solo su criteri professionali''. Questo dovra' ''agire in piena autonomia'' e decidere ''come, quando e quali statistiche europee debbano essere prodotte'' e le modalita' della loro disseminazione. Dovra' inoltre essere garantito un ''migliore coordinamento'' tra Eurostat e i servizi della Commissione Ue.
Per questo Eurostat sara' anche ''responsabile'' del monitoraggio e della valutazione dei dati raccolti. L'Ufficio statistico Ue avra' quindi anche il potere di compiere indagini in caso di sospette manipolazioni dei dati. Il nuovo testo rispecchia l'altra proposta di riforma del regolamento sugli istituti di statistica nazionali presentato dalla Commissione ad aprile e attualmente in discussione a Parlamento e Consiglio Ue.
 Insomma, tutto purche' si eviti un nuovo caso di frode come e' successo in Grecia. ''L'Ue sta facendo progressi verso la costituzione di un sistema statistico di livello mondiale, che sara' la base di una migliore governance economica e di politiche rigorose'', ha assicurato il commissario Ue Algirdas Semeta.

Ue-17: +1,6% costo lavoro secondo trimestre, Italia +1,1%
Dati Eurostat, +1,8% la crescita nella Ue a 27
17 settembre, 16:32
Ue-17: +1,6% costo lavoro secondo trimestre, Italia +1,1%
BRUXELLES - Il costo del lavoro nell'Eurozona e' cresciuto dell'1,6% nel secondo trimestre. Un ritmo molto piu' sostenuto di quello italiano: +1,1%. Nel primo trimestre la crescita del costo orario nei 17 paesi della moneta unica era stata +1,5%. Lo indica Eurostat, che specifica come nell'eurozona i costi salariali siano saliti dell'1,7% e quelli non salariali dell'1,2% (1,1% e 1,2% in Italia).
Nell'intera Ue l'aumento del costo del lavoro e' stato dell'1,8%.


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