domenica 30 settembre 2012

Marò pugliesi in India. Ennesimo rinvio sentenza «L'Italia è pronta a tutto»


di Maristella Massari



TARANTO - L’ennesimo rinvio della sentenza sul caso dei marò pugliesi Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, arrivato tre giorni fa dall’India, ha fatto saltare la mosca al naso del ministro degli Esteri Giulio Terzi che, alla prima (prestigiosa) occasione utile, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di New York, parlando dei nostri militari, l’ha definita una situazione di «assoluta inaccettabilità e inammissibilità». Mai dichiarazioni erano state così esplicite dal numero uno della Farnesina.
Gli ha fatto eco, se possibile ancora con maggiore determinazione, il suo braccio destro, il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura. «Se non si risolvono le cose - ha detto sempre a New York il vice ministro -, siamo pronti con una serie di iniziative a tutto campo, siamo pronti a tutto». Giulio Terzi ha spiegato all’Assemblea che l’Italia attende con «trepidazione e fiducia» la sentenza della Corte Suprema dell’India, un Paese che è «una grande democrazia». Per risolvere la situazione dei marò la carta delle Nazioni Unite è sul tavolo perché può esserci sempre un momento in cui le controversie tra gli Stati devono essere valutate in sede Onu. Il titolare della Farnesina ha preferito non parlare delle possibili iniziative italiane nel caso in cui la situazione non si dovesse sbloccare. «Si tratterebbe di prendere una decisione collegiale all’interno del governo - ha spiegato Terzi il quale ha però ribadito di avere fiducia nella sentenza della Corte Suprema indiana -. D’altra parte – ha aggiunto – la carta dell’Onu è già stata giocata nell’azione diplomatica negli ultimi mesi ma è chiaro che molte altre cose si possono fare...».
Solo tre giorni fa il tribunale dello Stato indiano meridionale del Kerala aveva nuovamente rinviato di due settimane il processo di primo grado nei confronti dei marò pugliesi Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, prendendo atto che presso la Corte Suprema di New Delhi è pendente la pubblicazione di una sentenza riguardante il tema di fondo della giurisdizione da applicare al caso. Dopo aver ascoltato le ragioni dei legali delle parti, il giudice P.D. Rajan del tribunale di Kollam ha rinviato la seduta al prossimo 10 ottobre in attesa, appunto, del pronunciamento della Corte Suprema, al termine di un dibattimento nella seconda sezione presieduta dal giudice Altamas Kabir.
Il verdetto potrebbe non giungere prima della prima metà di ottobre. Il nuovo rinvio, dopo quello accordato il 17 settembre, era largamente atteso dal team della difesa di Latorre e Girone che si trovano in libertà dietro cauzione a Kochi in Kerala. I due militari della Marina, in forza al Reggimento San Marco, furono arrestati e condotti in carcere a metà febbraio scorso dopo essere stati accusati di aver ucciso due pescatori nel corso di un’azione di difesa del mercantile italiano «Enrica Lexie» da un attacco pirata.
Dopo l’ennesimo rinvio della sentenza, sul caso si era espresso anche il capo di Stato maggiore della Marina, l’ammiraglio di squadra Luigi Binelli Mantelli. Un «atteggiamento negativo» da parte delle autorità indiane sul caso dei due marò italiani ancora trattenuti con l’accusa di omicidio «metterebbe in grave discussione l’impiego di militari all’estero, che devono essere tutelati dalle leggi e dal fatto che sono organi dello Stato mandati in missione per operare».
29 Settembre 2012

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