Borse in calo, spread in risalita. Milano
precipita: in 10 anni da nona a 20ª nel mondo
Crisi: Eurostat, debito Italia al 126,1%.
Seconda dopo Grecia
Debito pubblico record: è al 126% Peggio
dell'Italia fa solo la Grecia
Ue: bilancio 2013, Parlamento cancella 5 mld
tagli governi
Crisi: Commissione Ue, un fondo da 2,5 mld per
gli indigenti
Germania:Ifo cala per sesto mese di fila
Spagna: buco 10,5 mld Previdenza sociale non
preoccupa governo
Grecia: accordo governo-Troika su nuovo
pacchetto austerity da 13,5 mld
Crisi: Grecia; dal 2013 licenziati 5.000
statali ogni 3 mesi
Crisi: Grecia, autonomi disoccupati non cercano
lavoro
Italiani vedono 'nero', giù clima personale
Peggior dato dal
1996. Lo rileva l'Istat. A ottobre invece sale leggermente l'indice del clima
economico generale
24 ottobre, 10:28
ROMA - L'indice sul
clima personale, che ingloba giudizi ed attese sulla situazione
economico-finanziaria delle famiglie e sul risparmio, a ottobre scende a 91 da
92,3, è il peggior dato dall'inizio delle serie storiche cominciate nel gennaio
1996. Lo rileva l'Istat.
A ottobre invece l'indice del clima fiducia
dei consumatori sale leggermente, passando a 86,4 da 86,2. Quindi confrontando
i dati l'Istat osserva che a fronte di un miglioramento del clima economico
generale peggiora invece quello personale.
Borse in calo, spread in risalita. Milano
precipita: in 10 anni da nona a 20ª nel mondo
MILANO - Piazza
Affari precipita nella classifica delle Borse mondiali: il listino milanese,
dal nono posto del 2002, a giugno di quest'anno risultava al 20°. In forte
crescita i mercati emergenti di Shangai, Brasile e Bombay. Primo resta il
circuito Nyse Euronext, che comprende buona parte dei circuiti borsistici di
Wall Street e dell' Ue. E' quanto emerge dalla ricerca "Indici e
Dati" del centro studi Mediobanca, R&S.
Oggi, intanto, giornata nera per i principali
listini europei, tutti in forte calo. In risalita il differenziale tra Btp e
Bund tedeschi.
Borse in calo,
spread in salita. Piazza Affari ha chiuso la seduta in perdita dell'1,81%,
Londra -1,44%, Francoforte - 2,11%, Parigi -2,20. Lo spread tra Btp e Bund, che
ieri aveva chiuso a quota 315, è risalito a 329 punti base.
Biennio nero per
Piazza Affari: solo un quinto cresce. Biennio nero per Piazza Affari. Il
listino milanese, da gennaio 2011 a ottobre 2012, ha visto soltanto un quinto
delle società quotate registrare variazioni di prezzo positive. Nello stesso
periodo, mentre la Borsa ha perso il 22%, soltanto 56 società su 271 hanno
guadagnato qualcosa. D'altro canto un quarto delle quotate ha dimezzato il
proprio valore di Borsa, mentre Fonsai, Seat Pg e Sopaf hanno perso il 90%.
In 5 anni dimezzato
il peso delle banche, dividendi ai minimi. Il peso delle banche sul listino di
Piazza Affari si è dimezzato in appena cinque anni e mezzo. Questo tonfo si
accompagna al fatto che il monte dividendi delle quotate ha toccato il valore
più basso dal 2000 a 13,8 miliardi di euro. In particolare, il calo è
riconducibile soprattutto alla contrazione di banche e assicurazioni.
Crisi: Eurostat, debito Italia al 126,1%.
Seconda dopo Grecia
24 Ottobre 2012 -
11:19
(ASCA) - Roma, 24 ott - Il debito pubblico
dell'Italia, nel secondo trimestre, sale al 126,1%, il secondo piu' alto in
Europa dopo la Grecia, attestata al 150,3%. Lo rende noto Eurostat, aggiungendo
che il debito pubblico complessivo dell'Eurozona e' al 90%, mentre quello
dell'Europa a 27 stati membri e' dell'84,9%.
Dopo l'Italia, seguono Portogallo (117.5%) e
Irlanda (111.5%). I paesi con debito pubblico piu' basso Estonia (7.3%),
Bulgaria (16.5%) e Lussemburgo (20.9%).
sen/
Debito pubblico record: è al 126% Peggio
dell'Italia fa solo la Grecia
ultimo
aggiornamento: 24 ottobre, ore 12:36
Bruxelles, 24 ott.
(Adnkronos) - Il rapporto tra il debito pubblico e il Pil nell'eurozona è
salito al 90% nel secondo trimestre dell'anno contro l'88,2% del primo
trimestre, mentre nell'Ue a 27 è passato dall'83,5% all'84,9%. Lo comunica
Eurostat, ricordando che rispetto al secondo trimestre del 2011 il rapporto
debito/pil è cresciuto sia nell'area euro (dall'87,1% al 90%) sia nell'Ue a 27
(dall'81,4% all'84,9%).
Tra i Paesi membri,
il rapporto più elevato tra debito pubblico e prodotto interno lordo è stato
registrato in Grecia (150,3% contro il 136,9% del trimestre precedente), Italia
(126,1%, contro il 123,7 del trimestre precedente ed il 121,7% del secondo
trimestre del 2011), Portogallo (117,5%) e Irlanda (111,5%), mentre quello più
basso in Estonia (7,3%), Bulgaria (16,5%) e Lussemburgo (20,9%).
Ue: bilancio 2013, Parlamento cancella 5 mld
tagli governi
Si apre ora fase
'conciliazione' per compromesso con Consiglio
23 ottobre, 18:15
(ANSA) - STRASBURGO,
23 OTT - No al taglio di 1,9 miliardi ai fondi per la ricerca e di 1,6 miliardi
per le politiche regionali sul bilancio Ue 2013: la plenaria di Strasburgo ha
approvato a larga maggioranza (492 si', 123 no e 82 astenuti) una serie di emendamenti
che cancellano le riduzioni per un totale di circa 5 mld di euro imposte a
luglio scorso dai governi sulla proposta presentata dalla Commissione europea.
Ora si dovra' aprire la cosiddetta 'fase di conciliazione' tra Parlamento e
Consiglio per arrivare ad un compromesso.
Il relatore
parlamentare per il budget 2013, l'italiano Giovanni La Via (Pdl), ha
sottolineato che i tagli chiesti dai governi ''sono in netto contrasto con le
indicazioni provenienti dal Consiglio europeo del 28-29 giugno, quando, al
massimo livello politico, è stato deciso di investire per sostenere la crescita
e lo sviluppo dell'Europa''.
Il Parlamento ha ripristinato l'aumento del
6,8% rispetto al 2011 delle disponibilita' per i pagamenti ritenendolo, ha
detto La Via, ''nient'altro che un'indicazione realistica delle risorse
necessarie per pagare le fatture degli Stati membri e per onorare tutti gli
impegni presi dal 2007 ad oggi''. La lettura del Consiglio Ue per La Via e'
''inconcepibile''.
''Tutti sono concordi nel dire che la risposta
alla crisi è più Europa e non meno Europa - ha concluso il parlamentare
italiano - Peccato che, nello specifico, queste parole non siano poi seguite da
azioni concrete. Pagare le fatture, infatti, e' un obbligo legale che non
possiamo non rispettare. Siamo di fronte ad un problema di credibilita' e
affidabilita' dell'Ue''.(ANSA).
Crisi: Commissione Ue, un fondo da 2,5 mld per
gli indigenti
24 Ottobre 2012 -
12:00
(ASCA) - Bruxelles, 24 ott - La Commissione
europea ha adottato la proposta di creazione di un fondo europeo per sostenere
le persone piu' bisognose. Si tratta di un fondo per gli indigenti da 2,5
miliardi di euro, per il quale gli Stati membri saranno responsabili per il
15%. Si tratta, in sostanza, di un programma di aiuti co-finanziato da Ue e
stati membri, la cui validita' e' prevista per il periodo 2014-2020. Il nuovo
fondo serve per garantire assistenza alimentare, fornire vestiti e ''altri beni
essenziali'' a senza tetto e ai bambini ''materialmente'' poveri. La proposta
passa ora all'esame del Parlamento europeo e del Consiglio Ue.
''Il nuovo fondo proposto garantira' aiuti
concreti per le fasce piu' vulnerabili della societa''', sostiene Laszlo
Andord, commissario europeo per il Lavoro, gli Affari sociali e l'Inclusione.
Il fondo ''rappresenta una dimostrazione concreta della solidarieta' dell'Ue
nei confronti dei piu' deboli, e a quanti hanno subito i peggiori effetti della
crisi economica''.
bne/mau
Germania:Ifo cala per sesto mese di fila
Indice fiducia
imprese tedesche scende a 100 punti
24 ottobre, 10:24
(ANSA) - BERLINO, 24
OTT - La fiducia delle imprese tedesche cala per il sesto mese consecutivo. Lo
segnala l'indice Ifo che nel mese di ottobre e' sceso a 100,0 punti, dai 101,4
del mese scorso.
Spagna: buco 10,5 mld Previdenza sociale non
preoccupa governo
E' 1% del Pil. Ministro
Montoro, non sarà ostacolo
23 ottobre, 18:31
(di Paola Del
Vecchio) (ANSAmed) - MADRID, 23 OTT - Un disavanzo di 10,5 miliardi nei conti
della Previdenza sociale nell'esercizio in corso, che equivale all'1% del Pil spagnolo,
rispetto alla previsione fatta a marzo dal governo di una chiusura in pareggio
nell'anno. E' quello che il ministero delle finanze iberico ha notificato ieri
a Eurostat: un saldo negativo senza precedenti, che supera del 100% quello
dello scorso anno, che e' stato di 773 milioni.
Oggi il ministro del Tesoro, Cristobal
Montoro, ha assicurato in Parlamento - dove e' cominciato l'esame del bilancio
di previsione per il 2013 - che non sara' un ostacolo per centrare l'obiettito
del deficit al 4,5% per l'anno prossimo, concordato con Bruxelles. Il deficit
delle amministrazioni pubbliche fino a settembre e' stato pari al 3,9% del Pil,
per cui lo Stato ''e' molto vicino'' a raggiungere l'obiettivo programmato, ha
detto Montoro. E ''significa che lo Stato sta facendo spazio per quanto era
prevedibile: un disavanzo dei conti della Previdenza sociale'', ha aggiunto,
nel riferirsi al buco di 10,5 miliardi di euro della previdenza comunicato ieri
alla Commissione Europea. Secondo l'esponente del governo del Partito Popular,
l'evoluzione del deficit dello Stato, in particolare l'aumento dell'Iva in
vigore da settembre, compensera' il disavanzo previsto nei conti della
Previdenza sociale. Nelle previsioni fatte a marzo dall'esecutivo, il deficit
per l'insieme delle amministrazioni pubbliche nell'anno e' del 6,3%, de 4,5%
per l'amministrazione centrale e dello 0% per la Previdenza sociale. Ma il
rapporto inviato a Bruxelles riflette un forte deterioramento del sistema di
protezione sociale. Nel 2009, la Previdenza ottenne un suprlus di 8,09 miliardi
e solo tre anni dopo un deficit record di 10,5 miliardi, pari al 15% del fondo
di riserva, numeri rossi che non registrava dal 1996. Con un tasso di
disoccupazione superiore al 24,6% e i contributi previdenziali in caduta
libera, la spesa per i sussidi di disoccupazione aumenta con un ritmo vicino al
6%, superiore alle stime fatte dal governo. E, per pagare le pensioni, gia' nel
primo semestre lo Stato ha dovuto attingere 3 miliardi al fondo di riserva
pensionistico, mentre altri 4,4 milioni sono stati reperiti dal fondo delle
mutue. A luglio, il governo di Mariano Rajou ha approvato una riduzione delle
prestazioni di disoccupazione e indurito i requisiti per accedere ai sussidi.
Tuttavia, secondo gran parte degli analisti, risulta improbabile che il deficit
della Previdenza possa passare da 10,5 miliardi a zero euro nel 2013. Ed e'
difficile che il governo possa rivalorizzare le pensioni a fine anno, in
funzione dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo, che equivale a un ulteriore
esporso di 2,5 miliardi.
L'impatto della recessione sui conti
dell'amministrazione della Previdenza sociale e' stato uno dei motivi per i
quali la Commissione Europea ha ribassato l'obiettivo del deficit spagnolo per
il 2012 dal 5,3% inizialmente previsto al 6,3% del Pil. Nel rimettere i dati a
Eurostat, l'esecutivo ha riconosciuto che sara' la Previdenza sociale ad
assorbire il margine di deficit dell'1% del Pil concesso dalla Commissione
Europea. Il che comporta che gli stretti obiettivi fissati per le regioni e i
comuni, fissati rispettivamente a -1,5% e -0,3%, dovranno essere osservati. Con
l'ultima revisione Eurostat ha elevato il deficit pubblico spagnolo nel 2011 al
9,44% del Pil.
Solo Irlanda (13,4%) e Gecia (9,4%) hanno
presentato simili numeri rossi. Al livello di debito, la Spagna ha chiuso
l'esercizio al di sotto del 70% del Pil lo scorso anno, ma raggiungra' l'85% in
quello in corso. Con le perdite degli aiuti alle banche, che incideranno sul
deficit, il governo passa dal deficit del 6,3% accordato con Bruxelles al 7,3%
ma, secondo l'esecutivo spagnolo, non sara' tenuto in contro nel piano di
austerita' concordato con Bruxelles, essendo gli aiuti alle banche una spesa
che non si ripetera' nel 2013. (ANSAmed)
Grecia: accordo governo-Troika su nuovo
pacchetto austerity da 13,5 mld
24 Ottobre 2012 -
12:59
(ASCA-AFP) - Atene, 24 ott - Il ministro delle
finanze greco, Yannis Stournaras, ha raggiunto un accordo con i rappresentanti
della Troika (Bce, Ue e Fmi) su un nuovo pacchetto di austerity da 13,5
miliardi di euro, necessario per sbloccare i nuovi aiuti al Paese.
Il Ministero presenera' due disegni di legge
al Parlamento la prossima settimana che dovranno essere votati il 12 novembre.
Le misure, comunque, devono ancora essere approvate dai tre partiti che conpongono
la coalizione di governo.
fgl/
Crisi: Grecia; dal 2013 licenziati 5.000
statali ogni 3 mesi
24 ottobre, 12:19
(ANSAmed) - ATENE,
24 OTT - Il governo ellenico licenziera' 5.000 impiegati statali entro la fine
di quest'anno e poi, a partire dall'anno prossimo, ne mandera' a casa altri
5.000 ogni tre mesi sino alla fine del 2015 (ovvero 45.000 in tutto) per
esaudire la richiesta della troika (Eu, Bce e Fmi) di ridurre drasticamente il
personale del pubblico impiego. Lo riferisce oggi l'emittente privata Skay TV.
Il governo di Atene aveva concordato con la troika, con la firma del primo
Memorandun nel 2010, di ridurre l'eccessivo numero di dipendenti statali, una
categoria che oggi conta circa 750mila persone su quasi 11 milioni di greci (il
6,8% della popolazione).(ANSAmed).
Crisi: Grecia, autonomi disoccupati non cercano
lavoro
I sorprendenti dati
raccolti dall'ufficio di collocamento
24 ottobre, 13:34
(di Furio Morroni) (ANSAmed) - ATENE, 24 OTT -
In un Paese come la Grecia, al quinto anno consecutivo di recessione e con un
tasso di disoccupazione che ha oltrepassato il 25%, ci si aspetterebbe che la
gente si accapigli per un posto di lavoro. Ma non e' per niente cosi'. Infatti
un recente studio, condotto dall'Agenzia per il collocamento ellenica (Oaed),
ha dimostrato che non solo che molti datori di lavoro greci non sono piu' alla
ricerca di dipendenti, ma anche che i disoccupati - soprattutto i giovani -
sono in cerca di lavoro.
La sorprendente ma anche deludente conclusione
e' stata raggiunta attraverso lo studio dei dati raccolti dall'Oaed e dai
principali siti internet internazionali per la ricerca di occupazione per i
lavoratori autonomi. Tali siti web sono piattaforme che hanno lo scopo di
mettere in contatto coloro che cercano personale con coloro che hanno bisogno
di lavoro. I datori di lavoro descrivono il tipo di impiego che un dipendente
dovrebbe svolgere per loro mentre chi e' in cerca di occupazione descrive le
proprie capacita' cercando di aggiudicarsi il posto.
Tra le più note piattaforme di questo tipo a
livello globale vi sono Freelancer.com, Peopleperhour.com, Hireagreek.org
(creato in esclusiva per i datori di lavoro all'estero in cerca di impiegati
greci), RealWritingJobs.com e molti altri.
Da un'indagine compiuta dal diffuso quotidiano
ateniese Kathimerini sulla base dei dati dell'Oaed, è emerso che molti
lavoratori autonomi greci si sono iscritti a questi siti
"scaricandovi" i propri profili professionali, ma i loro
"account" restano inattivi: non inseguono un posto di lavoro, non
verificano sistematicamente l'arrivo di nuove offerte e tendono a rispondere
troppo tardi o addirittura per niente alle offerte di contatto. Ma quel che e'
peggio, e' che i lavoratori autonomi greci sembrano avere scarso o affatto
interesse per i lavori che sono pagati poco. Di conseguenza snobbano impieghi
che offrono 50 o 100 euro (per esempio la traduzione di un testo o la
riparazione di un'anomalia in un sito web) e che vengono aggiudicati invece a
disoccupati inglesi, americani, tedeschi o indiani. Per monitorare i modelli di
comportamento tra datori di lavoro e lavoratori autonomi che utilizzano questa
sorta di agenzie di collocamento online, lo staff di Kathimerini ha condotto questo
esperimento: si e' iscritto come un datore di lavoro, ha inserito sul website
diverse offerte d'impiego e quindi ha aspettato di ricevere le richieste di
aspiranti impiegati.
Per rendere l'esperimento più rappresentativo,
lo staff di Kathimerini si e' presentato sotto le mentite spoglie di differenti
datori di lavoro, in diversi settori e Paesi. Quindi ha cambiato identita',
presentandosi pure come un libero professionista il quale non aveva tempo per
svolgere determinati lavori che voleva appaltare a terzi, per esempio nelle
vesti di un imprenditore britannico che cercava qualcuno che gli progettasse un
certo numero di siti web oppure di un piccolo imprenditore greco in cerca di
traduttori per alcuni testi. L'esperimento è durato per quasi tre mesi e il
risultato è stato sorprendente: nemmeno un lavoratore autonomo greco ha
risposto tempestivamente ad alcuna delle offerte di lavoro.
L'unico che ha risposto lo ha fatto troppo
tardi, quando il lavoro era già stato assegnato a uno straniero. (ANSAmed).
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