Draghi: intervento bce per fugare timori su
fragilità eurolandia
Ambiente: Ue deferisce Italia a Corte e chiede
multa
Stournaras, Grecia ha avuto proroga di 2 anni
da troika
L'UNIONE SARDA - Economia: L'Ue: Sardegna a
rischio-fondi
24.10.2012
È ufficiale. La
Sardegna rischia di vedersi sottratti i fondi europei ancora a disposizione per
lo sviluppo rurale, a meno che non li spenda entro il 31 dicembre di quest'anno.
La Commissione europea ha infatti effettuato un aggiornamento sull'andamento
dei fondi strutturali 2007-2013, da cui emergono ancora “ritardi
nell'attuazione della spesa in otto Regioni italiane”. L'Isola è quindi
ufficialmente tra i “sorvegliati speciali”, ma da Bruxelles arriva un messaggio
di cauto ottimismo. Le regioni sulle quali potrebbe cadere la tegola del
disimpegno sono Calabria, Sicilia e Campania, mentre la Sardegna, secondo fonti
comunitarie, sarebbe meno a rischio perché «quest'anno ha speso più dello
scorso anno». Un “assist” all'assessore all'Agricoltura Oscar Cherchi che
rivendicando quanto già fatto - «lo scorso anno ci davano come regione a
rischio ma abbiamo speso 9 milioni in più» - si dice certo che i soldi non
verranno persi. Intanto, il ritardo è stato certificato nella valutazione che
la Commissione fa sull'avanzamento del programma (dati relativi ai due primi
trimestri dell'anno).
I 50 MILIONI A
RISCHIO La Sardegna sarebbe interessata per una cifra che oscilla attorno ai 50
milioni di euro (complessivamente, tenendo conto delle otto regioni sotto il
faro di Bruxelles, si tratta di 426 milioni di euro). A monte dei ritardi sui
fondi Ue per lo sviluppo rurale ci sono le norme europee e in particolare la
regola del “N+2”: impone che gli impegni di spesa presi dalla Regione nei
confronti delle imprese debbano essere soddisfatti entro due anni.
LE CONSEGUENZE Un
ritardo che rischia di condizionare in termini negativi anche il prossimo
periodo di programmazione (2014-2020), come ha sottolineato la stessa
Coldiretti, denunciando il rischio che correva l'Isola e chiedendo
all'assessore Cherchi l'istituzione di un tavolo di crisi che in stretta
connessione con Agea individuasse i nodi critici che rallentano l'erogazione
dei premi comunitari. Richieste recepite, assicura Cherchi. La Regione con Agea
già la scorsa settimana ha partecipato a Roma a un incontro per fare il punto
della situazione e oggi, sempre con lo stesso fine, «ci sarà una nuova riunione
in assessorato».
L'ASSESSORE: CE LA
FAREMO L'obiettivo, continua Cherchi, «è di “chiudere in pareggio” ma non ho
motivi per dubitarne: siamo in ritardo nel pagamento ma quando salderemo (entro
novembre) saliremo nella classifica». Lì sta l'altro nodo della questione: i
pagamenti alle aziende agricole per le quali, in tempi di crisi, i fondi
europei sono l'ultima ancora di salvezza.
Draghi: intervento bce per fugare timori su
fragilità eurolandia
L’economia dell’area
euro ancora debole, disoccupazione a livelli eccessivi, solo il prossimo anno
si prevede una ripresa graduale, dice il presidente della Bce. Per questo è
importante che governi mantengano la rotta sui conti pubblci e sulle riforme
Roma - “È raro che
il presidente della Bce parli a un Parlamento nazionale” ma “sono qui non solo
per spiegare le politiche della Bce. Sono qui anche per ascoltare. Per
ascoltare il vostro parere sulla Bce, sull'economia dell'Eurozona e sulla
visione di lungo termine per l'Europa”. Esordisce così il presidente della Bce
nel suo discorso al Bundestag nel tentativo di spiegare perché era doveroso per
la Banca centrale europea intervenire con il piano anti-spread. Una delle cause
principali che hanno agitato i mercati e fatto salire i rendimenti di alcuni
Paesi dell'eurozona in difficoltà "sono stati - spiega il numero uno di
Francoforte - i timori infondati sul futuro dell'euro". A loro volta
nutriti da tutta una serie di fattori negativi. La crescita economica in calo,
le finanze pubbliche peggiorate, banche e governi costretti a pagare tassi di
interesse più elevati. Aumento della disoccupazione e riduzione dei consumi e
degli investimenti. Una situazione critica che ha convinto la Bce a intervenire
con il piano antispread per spazzare via i timori sulla fragilità dell’area
dell’euro.
“Chiaramente – osserva Draghi - non è un caso
che alcuni paesi si siano trovati in una situazione più difficile di altri. Si
è trattato soprattutto di quanti avevano attuato politiche economiche
inadeguate in passato. Questo è anche il motivo per cui la prima responsabilità
in questa situazione per i paesi è fare le riforme con determinazione e
convincere i mercati che sono credibili”. Molti Paesi - ha detto Draghi - lo
stavano già facendo, ma vedevano i propri tassi di interesse continuare a
salire. Ed ecco ancora una volta spiegato perché: “C'era un elemento di paura
nelle valutazioni dei mercati che i Governi, da soli, non erano in grado di
risolvere. I mercati non erano pronti ad aspettare gli effetti positivi delle
riforme”. Da qui la necessità di un piano anti-spread.
Del resto l’economia dell’area euro rimane
ancora debole, la disoccupazione resta a livelli eccessivi e solo il prossimo
anno si prevede una ripresa graduale. Sebbene ci siano segnali positivi. “Ci
stiamo muovendo nella giusta direzione”, dice. In tutta l'area dell'euro i
deficit sono stati tagliati. La competitività è in via di miglioramento. Gli
squilibri si stanno risolvendo. E i governi stanno lavorando seriamente per la
realizzazione dell'Unione economica e monetaria. "È importante – è il
monito che conclude queste considerazioni di Draghi - che i leader europei
mantengano la rotta”. Proseguendo sulla via del risanamento dei conti pubblici
e delle riforme. Il presidente della Bce spiega che dal piano anti-spread che
la Bce ha varato nei limiti del suo mandato e della sua indipendenza non deriva
nessun rischio. Prima che Francoforte lo mettesse a punto – ha spiegato -
"abbiamo analizzato molto attentamente i possibili rischi, e abbiamo
disegnato la nostra operazione in modo da minimizzarli". Il piano di acquisto
dei bond denominato Omt "non diventerà un finanziamento occulto ai
Governi" dice in prima battuta. Secondo, "non comprometterà
l'indipendenza della Bce". Terzo "non porterà a rischi eccessivi per
i contribuenti dell'Eurozona" e quarto "non porterà inflazione".
Infatti, "abbiamo disegnato le nostre operazioni in modo che i loro
effetti sulle condizioni monetarie siano neutrali”.
(ilVelino/AGV)
(mal) 24 Ottobre
2012 15:29
Ambiente: Ue deferisce Italia a Corte e chiede
multa
Se condannata Italia
dovrà pagare 56 milioni di euro
24 ottobre, 14:45
BRUXELLES - La
Commissione Europea ha chiesto alla Corte di giustizia di condannare l'Italia
ad una multa di 56 milioni di euro per il mancato rispetto della sentenza con
cui il nostro Paese era stato gia' riconosciuto colpevole per centinaia di
discariche illegali e omessi controlli nella gestione dei rifiuti.
Su proposta del
commissario per l'Ambiente Janez Potocnik, si legge in una nota, l'Esecutivo
europeo ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia Ue per il
mancato rispetto di quanto gia' stabilito in materia di gestione delle
discariche e dei rifiuti dalla stessa Corte con una sentenza dell'aprile 2007.
"I problemi
sussistono ancora in quasi tutte le regioni italiane - si legge nella nota - e
le misure in vigore non sono sufficienti per risolvere il problema a lungo
termine". La Commissione Europea con la decisione odierna sollecita quindi
l'Italia ad agire "urgentemente" per bonificare centinaia di
discariche illegali e incontrollate di rifiuti. In particolare le discariche da
bonificare, secondo Bruxelles sono ancora 255, di cui 16 contenenti rifiuti
pericolosi.
Nonostante gli
impegni presi dalle autorita' italiane nel 2007, sottolinea ancora la
Commissione nella sua nota, "solo 31 discariche problematiche saranno
bonificate entro la fine del 2012. Un calendario completo per l'ultimazione dei
lavori e' stato programmato unicamente per 132 discariche. Inoltre, la
Commissione non dispone di informazioni da cui risulti che l'Italia abbia
istituito un sistema di controllo adeguato per evitare l'apertura di nuove
discariche illegali.
Nella decisione
presa oggi dall'Esecutivo europeo, Bruxelles, oltre alla multa forfettaria da
56 milioni di euro, chiede alla Corte di imporre all'Italia un'ammenda
giornaliera di 256 mila 819,20 euro per il periodo che eventualmente
trascorrera' tra una seconda sentenza di condanna da parte dei giudici del
Lussemburgo (dopo quella arrivata nell'aprile 2007) a quando i motivi a base
dell'infrazione non saranno stati del tutto eliminati.
Stournaras, Grecia ha avuto proroga di 2 anni
da troika
24 ottobre, 16:00
(ANSAmed) - ATENE, 24 OTT - Il ministro delle
Finanze greco Yannis Stournaras ha dichiarato oggi che la Grecia ha ottenuto
dalla troika una proroga di due anni per ripianare il proprio deficit di
bilancio. Il ministro, ha riferito Skai Tv, ha fatto le sue dichiarazioni in
Parlamento. "Il pacchetto delle misure di austerita' e' stato finalizzato
ed abbiamo ottenuto una proroga per il ripianamento del deficit", ha
aggiunto Stournaras. Come ha precisato una fonte del ministero, la proroga -
come aveva richiesto il governo di Atene - e' per un periodo di due anni.
(ANSAmed).
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