Petrolio, firmato contratto di settore per Val
D'Agri
Petrolio, De Filippo: "Rivoluzione
copernicana nei rapporti"
A2A: impianto Acerra operato al 100% della
capacita' nei primi 9 mesi
In Campania i turisti crescono ma hanno le
tasche vuote : -3,2% per le spese
Fisco: +4,1% entrate 8 mesi, +10,4 mld
Spagna:produzione industria agosto -3,2%
L’allarme di Samaras: per la Grecia rischio
bancarotta
Grecia: fonti Ue, nessuna decisione aiuti a
vertice meta' ottobre
Croazia: Abs (Gruppo Danieli), parte produzione
a Sisak
Energia: Italia-Serbia,da meta' 2013 minicentrali
su Ibar
Balcani: in Kosovo record disoccupazione, 44,9%
Trst, oltrepadania. Costi della politica: la
Regione Fvg salva le Province
Petrolio, firmato contratto di settore per Val
D'Agri
05/10/2012 Il protocollo «getta le basi – è scritto
nella nota – per la promozione di iniziative nel settore geo-minerario e, in
particolare, per lo sviluppo degli investimenti Eni in Val d’Agri e in tutto il
territorio regionale. Tenendo fermo il principio che la coltivazione delle
risorse energetiche presenti nel sottosuolo lucano 'deve rispondere al rispetto
dei vincoli ambientali, geologici e territorialì e 'la strategia di crescita
degli investimenti deve avvenire in un contesto di massima prevenzione per la
salute e per l’ambientè».
Il contratto di settore per la Val d’Agri, che
si compone di sei assi, «pone in primo piano la salvaguardia dei livelli
occupazionali, per evitare, come già accaduto, il rischio per i lavoratori di
essere espulsi dal ciclo produttivo o di subire ridimensionamenti durante il
passaggio da un’impresa appaltatrice a un’altra. Un asse specifico del
protocollo d’intesa, infatti, è dedicato alla 'valorizzazione delle risorse
umane» attraverso iniziative tese a impiegare manodopera lucana nell’ambito
delle attività poste in essere dagli appalti nel settore oil&gas»
Petrolio, De Filippo: "Rivoluzione
copernicana nei rapporti"
05/10/2012 «L'intesa a cui giungiamo oggi rappresenta
una rivoluzione copernicana nei rapporti produttivi che ruotano intorno le
estrazioni in Basilicata, ma non riteniamo che la partita si chiuda qui. In
particolare mi sento di chiedere ulteriori impegni da parte dell’Eni per il
coinvolgimento diretto di lucani nelle proprie attività ed è una richiesta
formale che avanzo alla compagnia come traguardo immediato nell’ottica di un
sempre maggiore radicamento della sua presenza nel tessuto lucano». Lo ha detto
– secondo quanto reso noto dall’ufficio stampa della giunta lucana – il
Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, nel corso dell’incontro
che si è tenuto stamani, a Viggiano (Potenza).
«Penso sia opportuno guardare a quanto c'è
ancora da fare e sul tema delle opportunità occupazionali - ha aggiunto De
Filippo - da offrire ai residenti nei nostri territori e sono convinto che Eni
possa e debba ancora fare altro, ritenendo che l’intesa abbia forza di
benchmarking per le imprese petrolifere e tutti gli operatori»
A2A: impianto Acerra operato al 100% della
capacita' nei primi 9 mesi
05 Ottobre 2012 -
14:36
(ASCA) - Roma, 5 ott - Nei primi nove mesi del
2012 il termovalorizzatore di Acerra ha trattato 460.000 t di rifiuti, pari al
100% della sua capacita' produttiva (600.000 t all'anno), ''confermando gli
elevati standard di efficienza raggiunti''. Lo rende noto A2A spiegando che
contestualmente, grazie alla valorizzazione energetica dei rifiuti, sono stati
immessi in rete 420 GWh di energia elettrica (pari al fabbisogno energetico, in
nove mesi, di 200.000 famiglie) ed evitato il consumo di 75.000 tep (tonnellate
di petrolio equivalente).
''Il termovalorizzatore - sottolinea l'utility
- ha confermato ottimi risultati anche per quanto riguarda i dati delle
emissioni in atmosfera che, grazie alle moderne tecnologie di depurazione dei
gas di combustione impiegate, continuano a far registrare valori ampiamente al
di sotto dei limiti imposti dalle normative di riferimento e di quelli ancora
piu' stringenti fissati dall'Autorizzazione Integrata''.
Partenope Ambiente, societa' dal gruppo A2A
cui e' affidata la gestione dell'impianto, conta di confermare a fine anno il
100% della capacita' produttiva del termovalorizzatore.
com-fgl/
In Campania i turisti crescono ma hanno le
tasche vuote : -3,2% per le spese
Estate 2012, secondi
i dati dell’Osservatorio Acquisti CartaSi calano tutte le categorie legate alle
vacanze
NAPOLI- Esattamente
un mese fa Giuseppe De Mita, vicepresidente della Giunta regionale della
Campania con delega al Turismo e ai Beni culturali, commentava con
soddisfazione il report diffuso da Federalberghi nazionale che assegnava un
+ 2.4% di presenze
alberghiere in Campania a fronte di un dato nazionale con segno negativo.
Ora le carte si sono mescolate. Se nella
regione c’è stato un aumento del numero di turisti, non si può dire la stessa
cosa per le spese con carte di credito effettuate dai visitatori una volta
giunti sul posto. L’Osservatorio Acquisti CartaSi ha analizzato le spese
turistiche che gli italiani hanno effettuato durante le vacanze estive del
2012: a livello nazionale c’è stato un calo ma comunque con segno positivo al
3,5%.
In questo scenario,
la Campania registra una diminuzione importante: -3,2% di spesa rispetto
all’estate 2011. Si tratta del peggior risultato nel Paese dopo quello della
Sardegna. Tra le categorie legate al turismo, quelle che incidono negativamente
sono gli alberghi, in cui i campani hanno speso il 6,4% in meno rispetto
all’anno precedente, i ristoranti, in discesa dell’8,6% e i carburanti, giù del
4,2. .
Non arrivano buone
notizie neppure dal punto di vista delle spese effettuate dagli italiani in
regione: nell’estate 2012 si registra un -5,1% di spese turistiche dagli
Italiani in Campania.
Una parentesi
positiva. Gli unici che hanno speso in Campania sono stati i stranieri. Gli
acquisti da parte di stranieri in Italia hanno continuato a crescere e a
sostenere il comparto dopo il boom dell’anno passato: su questo fronte la
Campania è sopra la media nazionale con un bel segno positivo del 7,1.
Fisco: +4,1% entrate 8 mesi, +10,4 mld
+4,6% al netto
imposta su leasing immobiliare, bene Imu-bollo
05 ottobre, 13:57
(ANSA) - ROMA, 5 OTT
- Nei primi 8 mesi dell'anno le entrate tributarie erariali si sono attestate a
268.736 milioni con una crescita del 4,1% (+10.462 milioni) rispetto allo
stesso periodo 2011. Lo comunica il dipartimento delle Finanze del Tesoro. Al
netto dell'imposta sostitutiva una tantum sul leasing immobiliare le entrate presentano
una crescita del 4,6%.
All'aumento hanno
contribuito il gettito della prima rata Imu, l'imposta sostitutiva su ritenute
di capitale, imposta di bollo e l'imposta su oli minerali.
Spagna:produzione industria agosto -3,2%
Indice in ribasso
per 12 mesi di fila
05 ottobre, 10:13
(ANSA) - ROMA, 5 OTT
- In Spagna la produzione industriale segna un ribasso per il dodicesimo mese
di fila: ad agosto l'indice ha segnato una flessione del 3,2% dopo il -5,5% del
mese precedente (dato rivisto). Il risultato - scrive Bloomberg - e' comunque
migliore delle stime degli economisti che avevano preventivato un calo del
5,5%.
L’allarme di Samaras: per la Grecia rischio
bancarotta
Il premier ellenico
- in un'intervista al giornale Handelsblatt - annuncia che “il paese ha
liquidità fino a novembre, poi la cassa sarà vuota”
Roma - La Grecia –
in assenza di aiuti internazionali – dichiarerà la bancarotta entro l’anno. Il
grido d’allarme è lanciato dal premier ellenico Antonis Samaras, in
un'intervista al giornale Handelsblatt. “Per noi è importante la prossima
tranche di aiuti”. Senza, la Grecia potrà farcela “fino alla fine di novembre.
Poi la cassa sarà vuota”. “Potrei immaginare una ricapitalizzazione delle
banche greche – ha quindi annunciato Samaras - come quella presa in
considerazione per la Spagna”. Se il mio governo fallisce – ha concluso – “ci
attende il caos”. (ilVelino/AGV)
(glv) 05 Ottobre
2012 10:47
Grecia: fonti Ue, nessuna decisione aiuti a
vertice meta' ottobre
ultimo
aggiornamento: 05 ottobre, ore 11:48
Bruxelles, 5 ott. -
(Adnkronos) - Sulla seconda tranche di aiuti alla Grecia da 31,5 miliardi di
euro non ci sara' alcuna decisione al vertice dei leader dell'Unione Europea
del 18 e 19 ottobre, "e' troppo presto". E' quanto hanno fatto sapere
fonti Ue, precisando che prima del via libera agli aiuti "serve un accordo
tra le forze politiche in Grecia, nella troika e tra la troika e le autorita'
greche".
Croazia: Abs (Gruppo Danieli), parte produzione
a Sisak
04 ottobre, 20:57
(ANSAmed)
– ZAGABRIA, 4 OTT – Le Acciaierie Bertoli Safau (ABS),
parte dell'holding Danieli, hanno annunciato oggi che a novembre intendono
avviare la produzione in una parte del grande complesso di acciaierie a Sisak,
cittadina a 50km a sud di Zagabria, acquistate alcuni mesi fa dal precedente proprietario,
la societa' americana Commercial Metals Company (Cmc).
In una nuova struttura, costruita due anni fa
dalla Cmc per ora saranno riassunti circa 100 operai, rispetto ai quasi mille
che in passato hanno lavorato nel grande complesso industriale. Il presidente
del cda di Abs, Alessandro Trivillioni, ha discusso a una riunione a porte
chiuse con il sindaco di Sisak i futuri piani dell'azienda italiana nella
cittadina croata.
Dopo tante difficolta' economiche, in gran
parte causate dalla crisi globale, lo scorso giugno la Cmc ha venduto per circa
30 milioni di dollari la maggior parte dell'acciaieria all'italiana Danieli.
(ANSAmed).
Energia: Italia-Serbia,da meta' 2013 minicentrali
su Ibar
Colloquio a Belgrado
Gaetano Maccaferri con premier Dacic
05 ottobre, 14:44
(ANSAmed) -
BELGRADO, 5 OTT - Comincera' a meta' del prossimo anno la costruzione di dieci
piccole centrali idroelettriche lungo il fiume Ibar (Serbia centromeridionale),
per un valore di 350 milioni di euro. L'annuncio e' giunto al termine di un
colloquio che Gaetano Maccaferri, presidente del 'Gruppo Industriale
Maccaferri', ha avuto oggi a Belgrado con il premier serbo Ivica Dacic.
Come ha osservato Dacic, si tratta della prima
parte di un ''progetto strategico'' sulla realizzazione di centrali
idroelettriche in Serbia e in Republika Srpska (entita' a maggioranza serba
della Bosnia-Erzegovina), del valore complessivo di due miliardi di euro.
Nel colloquio, del quale ha riferito il
governo in un comunicato, e' stato sottolineato come si tratti del piu' grande
progetto regionale di tal genere in Europa, che si realizza attraverso il
partenariato strategico fra la compagnia italiana Seci Energia, Elektroprivreda
Srbije e Elektroprivreda Republike Srpske, le due compagnie elettriche di
Serbia e Republika Srpska. E' prevista la costruzione di centrali
idroelettriche, oltre che sull'Ibar, anche sul fiume Drina, che corre lungo il
confine fra Serbia e Bosnia-Erzegovina.
Nella costruzione delle centrali - e' stato
rilevato - parteciperanno imprese locali.
Il progetto era stato avviato dalla parte
italiana con il precedente governo serbo, e quello di oggi e' stato il primo
incontro e la prima presa di contatto ufficiale di Gaetano Maccaferri con il
nuovo premier Ivica Dacic. (ANSAmed)
Balcani: in Kosovo record disoccupazione, 44,9%
Il tasso piu' basso
in Montenegro, 12,3%
05 ottobre, 12:59
(ANSAmed) -
BELGRADO, 5 OTT - Tra i Paesi dei Balcani occidentali e' il Kosovo a detenere
il record di disoccupazione, con il 44,9% di persone senza lavoro.
Come riferisce il VIP Daily News Report, al
secondo posto della non invidiabile classifica figura la Bosnia-Erzegovina
dove, stando agli ultimi dati statistici, la disoccupazione e' al 43,9%.
Seguono Macedonia con un tasso del 31%, la Serbia con il 25,5%, la Croazia con
il 17,7%, l'Albania con il 13,3%. Il tasso piu' basso di disoccupazione si
registra in Montenegro con il 12,3%. (ANSAmed)
Trst, oltrepadania. Costi della politica: la
Regione Fvg salva le Province
Dalla bozza della
commissione sparisce l’abolizione degli enti. Riviste solo le competenze che diventeranno
consultive
di Marco Ballico
TRIESTE. È il giorno
dei tagli alle Regioni, rapido effetto del caso Lazio. Vanno ridotti assessori
e consiglieri regionali, un nuovo “zac” alla periferia dopo la cancellazione di
molte Province. Nel decreto legge approvato a tarda sera dal consiglio dei
ministri, c’è pure la norma che dimezza i finanziamenti ai gruppi, oltre a un
allineamento al ribasso delle indennità degli eletti. Ma, mentre a Roma si
prendono in mano le forbici, nello “speciale” Friuli Venezia Giulia c’è il
paletto dello statuto. Una difesa che consente alla Regione di pensare in
proprio su consiglieri regionali e Province. Il taglio degli eletti da 59 a 49,
dopo l’ok della Camera di due giorni fa, è a metà strada. E pure il futuro
delle Province è scritto ora nero su bianco: una bozza di 11 articoli, frutto
del lavoro della “commissione Pedicini”, iniziata a circolare tra i
consiglieri. Una bozza che degrada le Province ma non le cancella. Ricordato all’articolo
1 l’obiettivo «di migliorare i livelli di funzionalità, economicità, efficacia,
efficienza dell'azione amministrativa e riduzione della spesa pubblica», il
testo istituisce, «alla scadenza naturale del mandato elettorale», quattro
Province: Trieste, Udine, Pordenone, Gorizia.
Tutto come prima?
Nominalmente e territorialmente sì. Le nuove realtà gestiranno però solo
«funzioni consultive e onorifiche» sulle materie di competenza delle attuali
Province (pianificazione territoriale, tutela dell’ambiente, pianificazione dei
servizi di trasporto, istruzione, edilizia scolastica, mercato del lavoro).
Mentre le funzioni amministrative, «comprese quelle già assegnate da Stato e
Regione», sono trasferite ai servizi delle direzioni centrali «entro sei mesi
dalla scadenza del mandato elettorale, previa delibera di giunta adottata
sentito il Commissario di riferimento e su proposta dell’assessore alle
Autonomie locali». I rapporti di lavoro con il personale? Nelle mani della
Regione, che incasserà, tramite Fvg Strade, anche il demanio stradale, addetti
compresi. Quanto agli organi, l’articolo 3 prevede presidente, vicepresidente e
assemblea provinciale costituita dai sindaci del territorio compreso nei
confini di oggi. Presidente e vice sono nominati dall’assemblea che sceglierà
l’amministratore locale più anziano e quello più giovane. Poi, con cadenza
bimestrale e a rotazione, assumeranno il ruolo altri sindaci. A traghettare le
Province verso il nuovo corso saranno quattro Commissari, «preferibilmente» i
presidenti uscenti. Il loro incarico durerà al massimo un anno.
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