Squinzi: peggio di noi solo Irlanda e Grecia
Grilli: abbiamo pareggio di bilancio, nessun
bisogno di aiuti
Cgil: da inizio anno 800 mln ore di cig
Federalismo: Squinzi, bene governo su Titolo V
(1 Upd)
13 Ottobre 2012 -
14:28
(ASCA) - Prato, 13 ott - ''Il provvedimento
del governo Monti'' sul Titolo V della Costituzione ''va nella giusta
direzione''. Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi,
intervenendo al Forum della Piccola Industria a Prato, rilevando che ''il
federalismo pasticcione e irresponsabile deve essere abbandonato''.
''Il Titolo V - ha
spiegato - come e' stato disegnato e approvato 11 anni fa ha creato una confusione
enorme e tanto spreco di denaro, di tempo, di opportunita'''.
Il provvedimento del
governo, invece, ''riporta alle decisioni esclusive dello Stato una serie di
materie di interesse strategico sovraregionale e che era totalmente privo di
senso che fossero demandate a enti locali, come le grandi reti di trasposto,
l'istruzione, l'energia. Tra queste bisogna includere anche il commercio con
l'estero''. ''Noi - ha assicurato - non vogliamo un nuovo centralismo, sia
chiaro, ma un decentramento serio, trasparente e controllato''. Allo stesso
tempo, ha detto ancora, ''dobbiamo sfrondare e semplificare. Non possiamo piu'
permetterci un apparato che produce un costo enorme in termini di mancato
sviluppo e che frena, quando non addirittura blocca, l'attivita' delle nostre
imprese''.
afe/sam/
Squinzi: peggio di noi solo Irlanda e Grecia
ultimo
aggiornamento: 13 ottobre, ore 15:08
Prato, 13 ott.
(Adnkronos) - "La crisi economica continua ad essere molto grave. Dal 2007
il Pil italiano ha già perso il 7%. Peggio di noi hanno fatto solo Irlanda e
Grecia". Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi
concludendo a Prato il XIII Forum della Piccola Industria.
Squinzi ha ricordato
come il Pil italiano per abitante è tornato ai livelli del 1998. E poi ha
citato altri dati. La produzione industriale è calata del 22% in tanti settori
del 30-40%; più di mezzo milione di persone ha perso il lavoro; migliaia di
imprese hanno chiuso. "E non è finita - ha commentato - più la crisi è
lunga e profonda, più serve tempo per risalire la china perché i danni al
tessuto produttivo e sociale diventano strutturali e permanenti".
"Senza il
governo Monti oggi l'Italia e l'intera Europa sarebbero in condizioni di gran
lunga peggiori", ha aggiunto. "Ci sono misure che non ci sono
piaciute, altre sbagliate e altre ancora troppo timide - ha continuato - ma
molti provvedimenti di questo governo sono stati opportuni e coraggiosi".
"La domanda sul
dopo-Monti aggiunge incertezza all'incertezza - ha poi osservato -. Somma cioè
un'incertezza tutta italiana alla grande incertezza che viene dalle difficoltà
nel rendere più compiuta e forte la costituzione della Unione monetaria
europea".
''La mia più grande
preoccupazione, in questo momento - ha sottolineato -, è proprio il senso di
responsabilità, la politica italiana sembra vivere lontana dalla realtà''.
''Non che i politici non sappiano cosa sta succedendo. Lo sanno benissimo - ha
osservato Squinzi -. Ma si comportano come se le condizioni del Paese non
fossero drammatiche e come se fosse stato smarrito il senso dell'emergenza e
dell'urgenza. Lo spread è sceso dai massimi del novembre scorso, e ciò ha
diffuso sollievo e un senso di assuefazione, ma il pericolo - ha avvertito il
numero uno di Confindustria - resta alto''.
''Abbiamo un grande
rispetto della politica, ma alla politica chiediamo rispetto'', ha detto il
presidente di Confindustria. ''Abbiamo bisogno di una classe politica - ha
proseguito - che sia vera classe dirigente, che rimedi ai risultati disastrosi
delle mancate scelte, o delle scelte sbagliate, o delle riforme parziali, o
delle riforme promesse addirittura mai attuate, che si sono susseguite negli
ultimi trent'anni''.
''La politica, la
buona politica, è fondamentale per guidare il Paese'', mentre ''l'assenza e il
sonno della politica generano mostri che ci portano alla deriva, in Europa e in
Italia'', ha osservato. Da qui il richiamo alla politica a ''svolgere appieno il
suo ruolo guida'' per dimostrare che c'è un Paese ''più forte, più solido, più
vitale, più operoso, più aperto e più disponibile a mettersi in gioco di quanto
noi stessi italiani, così bravi ad autoflagellarci, descriviamo. Noi - ha
assicurato il presidente degli industriali - ci siamo e siamo pronti a dare il
nostro contributo''.
In vista delle
prossime elezioni, la politica deve evitare di ''porre l'accento sui nomi e non
sui programmi, su slogan acchiappavoti, che non potranno essere punti fermi su
cui costruire il futuro del Paese'', ha detto Squinzi.
Per uscire dalla
crisi ''la strada maestra sono le riforme: concorrenza, efficienza della
pubblica amministrazione, cultura e merito della creatività conoscenza, e
quindi istruzione e formazione''. ''E' il momento di dimostrare che siamo
disposti a cambiare. Dobbiamo impegnarci - è l'appello di Squinzi - per il
benessere e il progresso del nostro Paese''.
Grilli: abbiamo pareggio di bilancio, nessun
bisogno di aiuti
Parlando da Tokyo al
termine dell'assemblea annuale dell'Fmi, il ministro dell'Economia ribadisce
l'importanza delle riforme: Mercati ci stanno dando fiducia
Roma - “Noi non
abbiamo il fiscal gap che altri hanno con il deficit al 5 o al 10 per cento.
Noi abbiamo un bilancio in pareggio strutturale, non ci servono fondi”. Lo
assicura il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli da Tokyo, dove ha
partecipato all’assemblea annuale del Fondo monetario internazionale.
Interpellato in conferenza stampa sull’eventualità che l’Italia possa ricorrere
ad aiuti internazionali, il titolare dell’Economia ha sottolineato l’importanza
delle norme che garantiscono il pareggio di bilancio e la virtuosità del
percorso avviato dall’Italia. “Se non ti servono fondi perché chiederli?”, ha
osservato. Grilli ha spiegato che “la via delle riforme è obbligata, si tratta
di impegni assunti con l’Europa e la comunità globale: non c'è alternativa”.
Tuttavia, ha concesso Grilli, “si può discutere sulle modalità”. Secondo il
ministro i mercati già stanno dando fiducia al nostro Paese ma “per mantenerla
bisogna operare con un impegno continuo sulle riforme”. Grilli, infine, ha
ricordato come, malgrado la disoccupazione sia salita un po’ ovunque, in Italia
questo dato “è sotto la media europea”.
(ilVelino/AGV)
(red/gda) 13 Ottobre
2012 10:45
Cgil: da inizio anno 800 mln ore di cig
510mila sono in
cassa, taglio reddito 6mila euro a lavoratore
13 ottobre, 11:37
(ANSA) - ROMA, 13
OTT - Dall'inizio dell'anno le ore di cassa integrazione hanno sfiorato quota
800 milioni. E' quanto rileva la Cgil, che registra un aumento dell'8,94% sui
primi nove mesi dello scorso anno, a un passo dal raggiungimento del miliardo
di ore anche per il 2012. Ore di cassa che, si legge nella nota, coinvolgono al
momento 510 mila lavoratori a zero ore per un taglio del reddito, al netto
delle tasse, di 3 miliardi di euro, pari a 6 mila euro per ogni singolo
lavoratore.
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