Crisi: Grecia, governo in corsa contro il tempo
Auto: a Fiat Serbia premio 'Autobest' per
migliore gruppo
Lombardo: "Al via in Sicilia la liberalizzazione
della vendita della benzina"
Il provvedimento dà
inoltre l'ok ai distributori di carburanti stradali per «la commercializzazione
di prodotti di natura non petrolifera permettendo di ampliare agli esercenti la
propria attività fino a trasformarla in una piccola stazione di servizio»
PALERMO. Un decreto
che prevede il recepimento di alcune norme di semplificazione, liberalizzazione
e riordino del settore dei carburanti è stato firmato dal presidente della
Regione siciliana, Raffaele Lombardo, nella qualità di assessore alle Attività
produttive ad interim. Al via la possibilità alle aziende di autotrasporto e ai
cantieri di installare serbatoi di gasolio fino alla capienza di 9 metri cubi
con una semplice comunicazione denominata senza attendere il relativo parere
dei vigili del fuoco, come già avviene nel resto d'Italia. Il provvedimento dà
inoltre l'ok ai distributori di carburanti stradali per «la commercializzazione
di prodotti di natura non petrolifera permettendo di ampliare agli esercenti la
propria attività fino a trasformarla in una piccola stazione di servizio».
Abrogato, infine, per i nuovi impianti che sorgeranno al servizio di centri con
popolazione inferiore a 10 mila abitanti, l'obbligo di affiancare alla
distribuzione di carburanti anche quella di gas per autotrazione. Lombardo ha
poi firmato, congiuntamente all'assessore per l'Economia Gaetano Armao, un
decreto che approva i criteri di presentazione delle istanze per il contributo
una tantum per l'anno 2012 per spese di gestione dell'autoveicolo ai titolari
di licenza di servizio taxi o noleggio con conducente. «Si sblocca, così, -
afferma una nota - 1 milione e 300 mila euro del fondo di gestione separata
destinata proprio a questo scopo».
Protesta a Foggia «Perché tanti discount? Noi
qui non li vogliamo»
di ANNA LANGONE
FOGGIA - Hanno la
piazzetta dove chiacchierare, i fontanini davanti alle case, le donne che
ancora fanno la pasta a mano e la mettono fuori ad asciugare, ma sono
circondati anche loro. Gli eredi dei terrazzani, gli abitanti di Borgo Croci,
sono anche loro in mezzo a tanti discount che vendono tonnellate di cibo a
prezzi stracciati. Il quartiere che più di altri conserva case basse e
abitudini di una volta, dove c’è persino un’Università popolare dedicata al
crocese, la “lingua” che lì si parla, non ci sta. «Troppi discount, perchè
vengono tutti a Foggia?».
A dare voce al
quartiere è Giuseppe Donatacci, agente di commercio, docente all’Università del
crocese: il dissenso è esploso all’indomani dell’ennesima apertura di un
discount, a due passi da lì, in via San Severo, mentre altri sono già pronti
nella stessa zona e nella confinante via Lucera. «Non si può più tacere - dice
Donatacci - la questione non riguarda solo gli addetti, insomma gli altri
commercianti, ma coinvolge tutti gli abitanti della nostra comunità, come
consumatori e come cittadini. Non convince che ad investire a Foggia siano solo
discount, peraltro provenienti da Paesi europei che hanno standard qualitativi
di gran lunga al di sotto di quelli italiani. Questo fatto indigna chi si
spende per la promozione della cultura della qualità che investe i prodotti
alimentari di largo consumo».
Più nello specifico,
Donatacci fa riferimento ad esperienze alternative per la produzione
agroalimentare genuina e legata al territorio, che si stanno diffondendo a
Foggia e in provincia. Come gli orti biologici, promossi ad esempio dai Gas, i
gruppi di acquisto solidale. «Quello dal quale mi rifornisco - dice Donatacci -
è sulla strada per Troia: la mia famiglia ed io, siamo in cinque, decidiamo le
verdure da seminare e quando sono pronte le ritiriamo, oppure con un piccolo
contributo ce le consegnano a domicilio. Il prezzo è sempre competitivo
rispetto a quello del supermercato, è tutto fresco e in ogni momento possiamo
verificare lo stato delle coltivazioni». I prodotti a chilometro zero, senza
passaggi ulteriori tra produttore e consumatore, a Foggia sono anche formaggi,
uova, carne. E’ possibile prenotarli alla fattoria dell’Emmaus di Torre
Guiducci, dove hanno realizzato nei mesi estivi l’esperienza dell’adozione a
distanza degli animali da cortile, dai quali riricevere prodotti o carne. La
crisi riporta in auge vecchie abitudini, come l’acquisto (o meglio, la
prenotazione) del maiale, di cui vengono consumati tutti i derivati, dalle
salsicce allo strutto, dai cotechini ai capocolli. I soci dei Gas sono informati
delle offerte in tempo reale, via e-mail e riescono a variare la propria dieta
riducendo al minimo in consumo di prodotti industriali. A volerlo, ci sono
insomma altre strade da poter seguire nella città che è diventata terra di
conquista dei discount.
«La risposta che
riescono a dare i discount - riflette Donatacci - sembra essere l’unica via di
uscita per sopravvivere in modo dignitoso: uscire dal negozio con il carrello
pieno di prodotti di marche impronunciabili, senza chiedersi dove e quando siano
stati prodotti, con buona pace della freschezza, della qualità e a volte della
tracciabilità. Se ogni discount assorbe la clientela di circa dieci negozi
tradizionali, tra qualche anno saremo costretti a mangiare pane surgelato e
latte microfiltrato».
Il prezzo basso è lo
strumento di richiamo «Ma l’apertura di ulteriori discount a Foggia produce
disagi anche dal punto di vista sociale, oltre che economico - insiste
Donatacci . - Dare il consenso all’apertura di una tipologia di attività
commerciale come questa vuol dire ritenere i foggiani poco attenti alla qualità
degli alimenti, poco capaci di produzioni locali, poco interessati alla
“storia” di un prodotto. Ma di chi sono le responsabilità di questo cambiamento
in atto sul nostro territorio? Chi rilascia queste autorizzazioni e,
soprattutto, ci sarà un limite? Penso che le responsabilità vadano ricercate
non soltanto a livello istituzionale, in termini di licenze e permessi a
costruire che sono rilasciati dal Comune, ma anche e soprattutto degli organi
di tutela del commercio (Camera di Commercio e Confcommercio in primis), e
delle associazioni a tutela dei consumatori che avrebbero il dovere di opporsi
a questo tipo di esercizi commerciali. Una città come Foggia, in questo
momento, ha bisogno di “differenziarsi” e non solo per tipologie di esercizi
commerciali ma anche sul piano della raccolta dei rifiuti. Scegliere di
mangiare “meno ma buono” va anche nella direzione della salvaguardia
dell’ambiente, ma il consumismo cieco da discount - conclude Donatacci - sembra
non voler rinunciare alla quantità alimentare che coincide spesso con la
quantità di rifiuti prodotta».
Crisi: Grecia, governo in corsa contro il tempo
Riforme urgenti per
ottenere prestito, rischio casse vuote
11 ottobre, 13:09
(di Demetrio
Manolitsakis) (ANSAmed) - ATENE, 11 OTT - Il tempo a disposizione del governo
greco per ottenere il via libera alla concessione della tranche da 31,5
miliardi di euro stringe. Fra un paio di mesi le casse dello Stato rischiano di
essere vuote, come ha detto di recente lo stesso premier greco in un'intervista
al giornale tedesco Handelsblatt. "Senza la nuova tranche - aveva ammesso
con grande realismo Antonis Samaras - i soldi nelle casse dello Stato greco
sono sufficienti per arrivare sino a fine novembre".
La concessione pero' della tranche da 31,5
miliardi, che darebbero una boccata d'ossigeno all'economia greca, richiede un
non piccolo sforzo da parte del governo. Oltre a "chiudere" il
pacchetto delle misure di austerità che deve essere finalizzato prima del prossimo
Vertice europeo, in calendario il 18 ottobre, il governo deve infatti superare
una specie di esame: deve riuscire entro quella data a fare cio' che non è
stato fatto in Grecia negli ultimi due anni. Per ottenere l'ultima tranche
occorre, in altre parole, che Atene metta in atto una serie di riforme
strutturali richieste dai creditori internazionali.
Si tratta, secondo i rappresentanti della
troika - i tedeschi Matthias Mors (Ue) e Claus Mazuch (Bce) ed il danese Paul
Tomsen (Fmi) - di 89 riforme strutturali, piccole e grandi, fra cui il nuovo
sistema fiscale, la privatizzazione delle aziende a partecipazione statale, la
liberalizzazione delle professioni chiuse, le modifiche ai contratti di lavoro
nel settore privato, l'abolizione o la fusione di Enti statali inutili ed
altre, per le quali ambienti governativi sostengono che gran parte sono pronte
ad essere attuate, mentre le rimanenti potrebbero essere definite dopo il 18
ottobre e comunque prima della concessione dell'ultima tranche.
Non si tratta di un'impresa facile in quanto
le riforme in questione - per essere realizzate - necessitano di tempo. In più
i cittadini greci dubitano che il sistema politico del Paese, fondato sul
clientelismo, abbia la volontà o la capacità di attuarle visto che non lo ha
fatto finora. A cio' si devono aggiungere le difficoltà dovute al fatto che
l'attuale governo è il primo di coalizione in Grecia dalla caduta del regime
dei colonnelli nel 1974. E' formato da tre partiti - Nea Dimokratia
(centro-destra), Pasok (socialista) e Sinistra Democratica - divisi fra loro da
posizioni politiche molto diverse che in qualsiasi momento potrebbero diventare
fonte di problemi alla coesione dell'esecutivo.
Una prima avvisaglia di quanto potrebbe
accadere si e' avuta ieri in Parlamento quando il ministro del Lavoro Yannis
Vroutsis si e' visto costretto a ritirare, per la seconda volta in una
settimana, un emendamento a una legge che riguardava l'abolizione dei
contributi aziendali a favore dell'Istituto per le Case Popolari perché i
parlamentari di Pasok e di Sinistra Democratica hanno rifiutato di votarlo.
Il problema della coesione governativa si e'
reso ancor più evidente dopo le critiche venute da parte del leader socialista
Evangelos Venizelos riguardo i risultati della visita ad Atene della
cancelliera tedesca Angela Merkel. Venizelos, anche se ha riconosciuto
l'importanza della visita per l'immagine della Grecia all'estero, ha sostenuto
che "non si sono visti risultati concreti". In più ha accusato Fotis
Kouvelis, leader di Sinistra Democratica, di essere il responsabile della
mancata presenza di tutti e tre il leader della maggioranza al pranzo ufficiale
offerto da Samaras a Merkel, al quale il leader del Pasok aveva espresso il
desiderio di partecipare per esporre, "tutti e tre insieme", i
problemi del Paese. Come se non bastasse, l'Iniziativa di Sinistra - una
corrente del Pasok - ha chiesto per la prima volta il ritiro del partito dal
governo. Si tratta, dicono osservatori politici locali, di fenomeni particolarmente
gravi che avvengono a pochi giorni dal voto in Parlamento del pacchetto delle
nuove misure di austerita'. (ANSAmed).
Auto: a Fiat Serbia premio 'Autobest' per
migliore gruppo
Nuova 500L in
cinquina finalisti premio 'Autobest 2013'
12 ottobre, 19:09
(ANSAmed) -
BELGRADO, 12 OTT - Fiat Automobili Srbija (Fas) ha vinto il premio 'Companybest
2012' per la migliore compagnia automobilistica assegnato dalla giuria
internazionale di 'Autobest', l'organizzazione motoristica dei mercati
emergenti in Europa.
Come ha riferito la Tanjug, con il premio -
assegnato all'unanimita' - si e' voluto dare un riconoscimento all'ingente
investimento di Fiat Automobili Srbija, che ''ha trasformato una vecchia
fabbrica a Kragujevac nell'impianto automobilistico attualmente piu' moderno e
piu' grande dell'Europa sudorientale''. Per Ilja Seliktar, presidente di
'Autobest', si tratta di una ''incredibile trasformazione di una vecchia
fabbrica, nella quale Fiat ha adottato le piu' moderne tecnologie attualmente
esistenti nel settore. Si tratta di una delle piu' moderne fabbriche
automobilistiche d'Europa''.
Si sottolinea al tempo stesso come la nuova
Fiat 500L, prodotta nello stabilimento di Kragujevac, e' tra i cinque modelli
finalisti - con Dacia Lodgy, Ford B-Max, Peugeot 301 e Skoda Rapid - per il
premio 'Autobest 2013'. La giuria annuncera' il modello vincitore il 15
dicembre prossimo.
L'organizzazione 'Autobest' e' stata fondata a
Bucarest nel 2000 da esperti di motori provenienti da vari Paesi del sudest
Europa: Romania, Serbia, Montenegro, Macedonia, Croazia, Bulgaria, Cipro,
Malta, Slovacchia, Turchia. (ANSAmed).
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