Fisco,
contribuenti.it: in italia la burocrazia costa 26,4 mld l'anno, primato
europeo.
Inps, spesa per la disoccupazione più che
raddoppiata in un decennio
Crisi: Merkel, no taglio debito Grecia ma
coordinare meglio Ue
Germania: asta Bond 1 anno, tasso giu'
Debito
pubblico, nuovo record
Sfondata quota
130%
ROMA - Debito italiano record: nel primo trimestre del
2013 ha sfondato quota 130%, assestandosi a 130,3% del pil. Nel trimestre
precedente era a 127%. Lo comunica
Eurostat che sottolinea come solo la Grecia abbia un debito più elevato
dell'Italia, a 160,5%.
Lunedì 22 Luglio 2013 - 11:37
Ultimo aggiornamento: 11:38
Fisco,
contribuenti.it: in italia la burocrazia costa 26,4 mld l'anno, primato
europeo.
ROMA
- L'Italia e' il Paese europeo dove la burocrazia fiscale costa più di tutti
gli altri paesi europei. Il fisco lunare costerà nel 2013 ai Contribuenti
Italiani titolari di partita iva 26,4 MLD all'anno, +1,6 MLD rispetto al 2012,
quando il costo degli adempimenti viaggiavano intorno ai 24,8 MLD.
Lo
rileva un'indagine del Centro Studi e Ricerche Sociologiche "Antonella Di
Benedetto" di Krls Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it
Magazine dell' Associazione Contribuenti Italiani, che ha elaborato dati
economico-statistici dei singoli stati europei. Dopo l'Italia, nella lista nera
figurano la Bulgaria con 16,6 MLD, la Romania con 14,2 MLD, l'Ungheria con 12,4
MLD, la Polonia con 10,3 MLD. Fanalino di coda la Spagna con 7,2 MLD, la
Francia con 6,7 MLD, la Germania con 6,6 MLD, l'Inghilterra con 6,1 MLD, chiude
! la Danimarca con 2,2MLD.
Una
"tassa occulta" di 6.914 euro l'anno che grava su ogni contribuente
italiano contro i 1.310 euro dei francesi, i 1.290 euro dei britannici, i 1.250
euro dei tedeschi, i 1.180 euro degli spagnoli, i 1.120 euro degli olandesi, i
960 dei greci ed i 860 euro degli svedesi. Mediamente gli italiani pagano
quattro volte quanto pagano i francesi, tedeschi, inglesi e spagnoli.
L'indagine
ha preso in considerazione tutti i costi per la compilazione della
dichiarazione dei redditi, IVA e sostituti d'imposta, degli studi di settore,
del calcolo del redditometro, dello spesometro, comunicazioni operazioni IVA,
del disbrigo delle pratiche fiscali, del costo per l'acquisto dei software
fiscali, della tenuta della contabilita', della trasmissione telematica, della
gestione dei crediti fiscali e degli avvisi bonari, delle istanze in
autotutela, del contenzioso tributario, degli adempimenti per la privacy e per
l'antiriciclaggio e della formazione del personal! e per gli adempimenti in
materia contabile e fiscale.
L'indagine
ha analizzato anche il tempo richiesto dalla burocrazia fiscale, sottratto alla
produzione.
In
media, si perdono 121 ore, pari a 15 giornate lavorative, per ciascun addetto,
nelle micro aziende, per scendere a 104 ore, pari a 13 giornate, per ciascun
addetto, per le piccole aziende, a 88 ore, pari a 11 giorni, per ciascun
addetto, per le medie imprese.
''L'inefficienza
della amministrazione finanziaria, l'applicazione spesso cervellotica di leggi,
circolari e regolamenti vari - commenta Vittorio Carlomagno presidente di
Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani - richiede una svolta
epocale. Bisogna smetterla di vessare i contribuenti trattandoli come sudditi.
Serve un rapporto piu' equo tra fisco e contribuente incentrato sulla tax
compliance, come avviene da tempo nei principali paesi europei''
Contribuenti.it
- Associazione Contribuenti Italiani
L'ufficio
stampa Infopress 0642828753
Inps, spesa per la disoccupazione più che
raddoppiata in un decennio
Le risorse per le integrazione dei salari
sono cresciute di 10 volte, ma gli ultimi quattro anni di crisi hanno assorbito
quasi il 60 per cento dei soldi stanziati tra il 2002 e il 2012.
Complessivamente, le spese dopo il 2008 sono schizzate del 108 per cento sul
quadriennio precedente
MILANO - Ci sono numerosi indicatori utili
per raccontare un momento economico di un Paese. Oltre quelli tradizionali,
come il tasso di disoccupazione o l'andamento del Prodotto interno lordo, un
periodo di crisi e recessione ha delle ricadute su altri centri nevralgici del
sistema economico dello Stato. Quanto sia stato difficile l'ultimo periodo per
l'Italia è testimoniato ad esempio dal fatto che la spesa per i trattamenti di
disoccupazione, in 10 anni, è più che raddoppiata; nello stesso periodo il
trattamento d'integrazione salariale straordinaria è cresciuto di 10 volte.
Complessivamente, le prestazioni per il mantenimento al reddito, lo scorso
anno, sono arrivate a sfiorare i 10 miliardi di euro, con una crescita del
230,8% in dieci anni. E' il quadro che risulta dai dati, elaborati dall'agenzia
Adnkronos, contenuti nelle tabelle dell'ultimo rapporto annuale dell'Inps.
L'istituto di previdenza - dal 2002 al 2012
- ha erogato 58,5 miliardi di euro in prestazioni per il mantenimento del
salario. La crisi ha avuto un peso determinante nell'andamento della spesa:
infatti negli ultimi 4 anni sono state assorbite oltre la metà delle risorse
complessive stanziate negli ultimi 10 anni (il 57,2%). L'andamento dei
trattamenti di disoccupazione, d'integrazione salariale straordinaria, della
mobilità, ha registrato un trend costante dal 2002 fino al 2008.
Successivamente, con l'inizio della crisi economica, si è verificata una forte impennata: negli ultimi 4 anni le spese
complessive sono aumentate del 108% rispetto al quadriennio precedente.
Tornando al confronto con il 2002, si è
registrato un forte incremento, in particolare, per i trattamenti di
disoccupazione, che sono aumentati del 115,6%; negli ultimi quattro anni la
crescita è stata del 158,7% rispetto al quadriennio precedente. Nell'ultimo
anno la spesa per le voci 'standard' è stata di 2,5 miliardi, mentre la quota a
carico della 'gestione prestazioni temporanee' è stata di 5 miliardi, per un
totale di 7,5 miliardi.
Passando alle altre voci che compongono la
spesa destinata alle prestazioni per il mantenimento del salario, l'incremento
maggiore si è registrato per i trattamenti d'integrazione salariale
straordinaria, che in 10 anni sono cresciuti del 998,5%. Durante la crisi la
crescita è stata del 307,8% rispetto ai quattro anni prevedenti, arrivando lo
scorso anno a quota 4,4 miliardi.
Infine i trattamenti di mobilità ha
registrato una crescita, dal 2002 al 2012, del 104,6% con una spesa arrivata a
quota 2.825 miliardi. L'incremento, durante la crisi, è stato 'solo' del 44,6%.
Nel 2012 la spesa, rispetto all'anno precedente, è cresciuta del 17,1% per i
trattamenti di disoccupazione, del 17,2% per i trattamenti d'integrazione
salariale straordinaria e del 15,7% per i trattamenti di mobilità, per una
spesa complessiva che registra un +16,8%.
(21 luglio 2013)
Crisi: Merkel, no taglio debito Grecia ma
coordinare meglio Ue
12:37 21 LUG 2013
(AGI) - Berlino, 21 lug. - Per risolvere la
crisi economica europea non serve un taglio del debito greco, ma un migliore
coordinamento dell'Ue. Lo afferma Angela Merkel in un'intervista al domenicale
'Welt am Sonntag' (WamS), in cui afferma che dopo le elezioni del 22 settembre
in Germania "di grande importanza e' l'ulteriore sviluppo dell'Unione
bancaria, che deve aiutare a riportare la fiducia di molti investitori
mondiali. Estremamente importante e' il superamento della disoccupazione
giovanile. Non ho in vista nessun taglio del debito in Grecia".
"Abbiamo deciso di coordinare meglio la nostra politica economica
in Europa", sottolinea la Merkel, "per far questo dobbiamo chiederci se
sia necessario trasferire altre competenze all'Ue. Ad avere senso e' anche il
contrario.
Dobbiamo verificare se l'Ue deve mantenere davvero tutte le competenze
che ha, oppure se non sia intelligente restituire competenze ai Paesi
membri". Su piano interno il cancelliere ribadisce che, se continuera' a
guidare il governo tedesco per i prossimi quattro anni, sul piano fiscale i
tedeschi potranno stare tranquilli. "Rifiuto gli aumenti delle
tasse", taglia corto il cancelliere, che ribadisce la volonta' di
continuare a governare con l'alleato liberale, tacciando una possibile alleanza
della Cdu con i Verdi come "una fantasticheria".
Quando le viene chiesto se abbia mai pensato di andare a vivere
all'estero, la Merkel risponde che "in teoria si', ci sono molti Paesi che
mi piacciono, ma dovrei parlare la lingua di quello nel quale andare. Non ho
invece alcun progetto di emigrare, la cosa non mi occupa minimamente. Contate
dunque sul fatto che continuero' a vivere in Germania. Quello che chiedo adesso
alla gente e' di darmi ancora fiducia per continuare a rimanere
cancelliere". (AGI) .
Germania: asta Bond 1 anno, tasso giu'
Rendimento scende
allo 0,0513%
22 luglio, 11:50
(ANSA) - ROMA, 22
LUG - La Germania ha venduto titoli di Stato con scadenza 1 anno per 2,43
miliardi di euro, con un tasso in discesa allo 0,0513% dallo 0,1229% dell'asta
di giugno.
La domanda ha
raggiunto i 4,58 miliardi di euro a fronte di un importo massimo di offerta di
3 miliardi e il rapporto di copertura e' rimasto stabile a 1,88.
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