lunedì 22 luglio 2013

XXII.VII.MMXIII – Belpaese vuol dire fiducia.===Debito pubblico, sfondata quota 130%.---Una "tassa occulta" di 6.914 euro l'anno che grava su ogni contribuente italiano contro i 1.310 euro dei francesi, i 1.290 euro dei britannici, i 1.250 euro dei tedeschi, i 1.180 euro degli spagnoli, i 1.120 euro degli olandesi, i 960 dei greci ed i 860 euro degli svedesi. Mediamente gli italiani pagano quattro volte quanto pagano i francesi, tedeschi, inglesi e spagnoli.

Debito pubblico, nuovo record
Fisco, contribuenti.it: in italia la burocrazia costa 26,4 mld l'anno, primato europeo.
Inps, spesa per la disoccupazione più che raddoppiata in un decennio
Crisi: Merkel, no taglio debito Grecia ma coordinare meglio Ue
Germania: asta Bond 1 anno, tasso giu'




Debito pubblico, nuovo record
 Sfondata quota 130%
ROMA - Debito italiano record: nel primo trimestre del 2013 ha sfondato quota 130%, assestandosi a 130,3% del pil. Nel trimestre precedente era a 127%.  Lo comunica Eurostat che sottolinea come solo la Grecia abbia un debito più elevato dell'Italia, a 160,5%.
Lunedì 22 Luglio 2013 - 11:37
Ultimo aggiornamento: 11:38

Fisco, contribuenti.it: in italia la burocrazia costa 26,4 mld l'anno, primato europeo.
ROMA - L'Italia e' il Paese europeo dove la burocrazia fiscale costa più di tutti gli altri paesi europei. Il fisco lunare costerà nel 2013 ai Contribuenti Italiani titolari di partita iva 26,4 MLD all'anno, +1,6 MLD rispetto al 2012, quando il costo degli adempimenti viaggiavano intorno ai 24,8 MLD.
Lo rileva un'indagine del Centro Studi e Ricerche Sociologiche "Antonella Di Benedetto" di Krls Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it Magazine dell' Associazione Contribuenti Italiani, che ha elaborato dati economico-statistici dei singoli stati europei. Dopo l'Italia, nella lista nera figurano la Bulgaria con 16,6 MLD, la Romania con 14,2 MLD, l'Ungheria con 12,4 MLD, la Polonia con 10,3 MLD. Fanalino di coda la Spagna con 7,2 MLD, la Francia con 6,7 MLD, la Germania con 6,6 MLD, l'Inghilterra con 6,1 MLD, chiude ! la Danimarca con 2,2MLD.
Una "tassa occulta" di 6.914 euro l'anno che grava su ogni contribuente italiano contro i 1.310 euro dei francesi, i 1.290 euro dei britannici, i 1.250 euro dei tedeschi, i 1.180 euro degli spagnoli, i 1.120 euro degli olandesi, i 960 dei greci ed i 860 euro degli svedesi. Mediamente gli italiani pagano quattro volte quanto pagano i francesi, tedeschi, inglesi e spagnoli.
L'indagine ha preso in considerazione tutti i costi per la compilazione della dichiarazione dei redditi, IVA e sostituti d'imposta, degli studi di settore, del calcolo del redditometro, dello spesometro, comunicazioni operazioni IVA, del disbrigo delle pratiche fiscali, del costo per l'acquisto dei software fiscali, della tenuta della contabilita', della trasmissione telematica, della gestione dei crediti fiscali e degli avvisi bonari, delle istanze in autotutela, del contenzioso tributario, degli adempimenti per la privacy e per l'antiriciclaggio e della formazione del personal! e per gli adempimenti in materia contabile e fiscale.
L'indagine ha analizzato anche il tempo richiesto dalla burocrazia fiscale, sottratto alla produzione.
In media, si perdono 121 ore, pari a 15 giornate lavorative, per ciascun addetto, nelle micro aziende, per scendere a 104 ore, pari a 13 giornate, per ciascun addetto, per le piccole aziende, a 88 ore, pari a 11 giorni, per ciascun addetto, per le medie imprese.
''L'inefficienza della amministrazione finanziaria, l'applicazione spesso cervellotica di leggi, circolari e regolamenti vari - commenta Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani - richiede una svolta epocale. Bisogna smetterla di vessare i contribuenti trattandoli come sudditi. Serve un rapporto piu' equo tra fisco e contribuente incentrato sulla tax compliance, come avviene da tempo nei principali paesi europei''
Contribuenti.it - Associazione Contribuenti Italiani
L'ufficio stampa Infopress 0642828753

Inps, spesa per la disoccupazione più che raddoppiata in un decennio
Le risorse per le integrazione dei salari sono cresciute di 10 volte, ma gli ultimi quattro anni di crisi hanno assorbito quasi il 60 per cento dei soldi stanziati tra il 2002 e il 2012. Complessivamente, le spese dopo il 2008 sono schizzate del 108 per cento sul quadriennio precedente
MILANO - Ci sono numerosi indicatori utili per raccontare un momento economico di un Paese. Oltre quelli tradizionali, come il tasso di disoccupazione o l'andamento del Prodotto interno lordo, un periodo di crisi e recessione ha delle ricadute su altri centri nevralgici del sistema economico dello Stato. Quanto sia stato difficile l'ultimo periodo per l'Italia è testimoniato ad esempio dal fatto che la spesa per i trattamenti di disoccupazione, in 10 anni, è più che raddoppiata; nello stesso periodo il trattamento d'integrazione salariale straordinaria è cresciuto di 10 volte. Complessivamente, le prestazioni per il mantenimento al reddito, lo scorso anno, sono arrivate a sfiorare i 10 miliardi di euro, con una crescita del 230,8% in dieci anni. E' il quadro che risulta dai dati, elaborati dall'agenzia Adnkronos, contenuti nelle tabelle dell'ultimo rapporto annuale dell'Inps.
L'istituto di previdenza - dal 2002 al 2012 - ha erogato 58,5 miliardi di euro in prestazioni per il mantenimento del salario. La crisi ha avuto un peso determinante nell'andamento della spesa: infatti negli ultimi 4 anni sono state assorbite oltre la metà delle risorse complessive stanziate negli ultimi 10 anni (il 57,2%). L'andamento dei trattamenti di disoccupazione, d'integrazione salariale straordinaria, della mobilità, ha registrato un trend costante dal 2002 fino al 2008. Successivamente, con l'inizio della crisi economica, si è verificata una forte  impennata: negli ultimi 4 anni le spese complessive sono aumentate del 108% rispetto al quadriennio precedente.
Tornando al confronto con il 2002, si è registrato un forte incremento, in particolare, per i trattamenti di disoccupazione, che sono aumentati del 115,6%; negli ultimi quattro anni la crescita è stata del 158,7% rispetto al quadriennio precedente. Nell'ultimo anno la spesa per le voci 'standard' è stata di 2,5 miliardi, mentre la quota a carico della 'gestione prestazioni temporanee' è stata di 5 miliardi, per un totale di 7,5 miliardi.
Passando alle altre voci che compongono la spesa destinata alle prestazioni per il mantenimento del salario, l'incremento maggiore si è registrato per i trattamenti d'integrazione salariale straordinaria, che in 10 anni sono cresciuti del 998,5%. Durante la crisi la crescita è stata del 307,8% rispetto ai quattro anni prevedenti, arrivando lo scorso anno a quota 4,4 miliardi.
Infine i trattamenti di mobilità ha registrato una crescita, dal 2002 al 2012, del 104,6% con una spesa arrivata a quota 2.825 miliardi. L'incremento, durante la crisi, è stato 'solo' del 44,6%. Nel 2012 la spesa, rispetto all'anno precedente, è cresciuta del 17,1% per i trattamenti di disoccupazione, del 17,2% per i trattamenti d'integrazione salariale straordinaria e del 15,7% per i trattamenti di mobilità, per una spesa complessiva che registra un +16,8%.
(21 luglio 2013)

Crisi: Merkel, no taglio debito Grecia ma coordinare meglio Ue
12:37 21 LUG 2013
(AGI) - Berlino, 21 lug. - Per risolvere la crisi economica europea non serve un taglio del debito greco, ma un migliore coordinamento dell'Ue. Lo afferma Angela Merkel in un'intervista al domenicale 'Welt am Sonntag' (WamS), in cui afferma che dopo le elezioni del 22 settembre in Germania "di grande importanza e' l'ulteriore sviluppo dell'Unione bancaria, che deve aiutare a riportare la fiducia di molti investitori mondiali. Estremamente importante e' il superamento della disoccupazione giovanile. Non ho in vista nessun taglio del debito in Grecia".
   "Abbiamo deciso di coordinare meglio la nostra politica economica in Europa", sottolinea la Merkel, "per far questo dobbiamo chiederci se sia necessario trasferire altre competenze all'Ue. Ad avere senso e' anche il contrario.
   Dobbiamo verificare se l'Ue deve mantenere davvero tutte le competenze che ha, oppure se non sia intelligente restituire competenze ai Paesi membri". Su piano interno il cancelliere ribadisce che, se continuera' a guidare il governo tedesco per i prossimi quattro anni, sul piano fiscale i tedeschi potranno stare tranquilli. "Rifiuto gli aumenti delle tasse", taglia corto il cancelliere, che ribadisce la volonta' di continuare a governare con l'alleato liberale, tacciando una possibile alleanza della Cdu con i Verdi come "una fantasticheria".
   Quando le viene chiesto se abbia mai pensato di andare a vivere all'estero, la Merkel risponde che "in teoria si', ci sono molti Paesi che mi piacciono, ma dovrei parlare la lingua di quello nel quale andare. Non ho invece alcun progetto di emigrare, la cosa non mi occupa minimamente. Contate dunque sul fatto che continuero' a vivere in Germania. Quello che chiedo adesso alla gente e' di darmi ancora fiducia per continuare a rimanere cancelliere". (AGI) .

Germania: asta Bond 1 anno, tasso giu'
Rendimento scende allo 0,0513%
22 luglio, 11:50
(ANSA) - ROMA, 22 LUG - La Germania ha venduto titoli di Stato con scadenza 1 anno per 2,43 miliardi di euro, con un tasso in discesa allo 0,0513% dallo 0,1229% dell'asta di giugno.
La domanda ha raggiunto i 4,58 miliardi di euro a fronte di un importo massimo di offerta di 3 miliardi e il rapporto di copertura e' rimasto stabile a 1,88.

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