lunedì 21 ottobre 2013

Vertenza Sardegna, la beffa nella manovra. E' rivolta: domani la giunta Cappellacci a Roma

E' durata appena 3 giorni l'euforia per la vittoria sul Governo: la Sardegna ha ottenuto la fiscalità di vantaggio, si era detto il 18 in occasione dell'approvazione della Legge di stabilità. Invece l'Esecutivo avrebbe fatto marcia indietro e domani la Giunta regionale si riunirà a Roma. "La nostra è una chiamata alle armi" ha detto Cappellacci invitando alla mobilitazione tutte le altre forze politiche e sociali.



Una decisione simbolicamente molto forte per protestare contro quella che agli occhi della Regione è una ingiustizia che spazzerà via quel vento ottimista che aveva cominciato a soffiare anche nell'Isola. Niente fiscalità di vantaggio, quindi. E niente taglio dell'Irap del 70% per tutte le imprese. E dalla Regione parte la rivolta. Domani la Giunta Cappellacci sarà a Roma per una seduta straordinaria.

LA SVOLTA, POI IL DIETROFRONT - La modifica dell'art. 10 dello Statuto attraverso cui la Regione avrebbe potuto usare la "leva" della fiscalità di vantaggio, era stata infatti inserita nella Legge di stabilità. La norma consentiva vantaggi alle aziende isolane attraverso il taglio del 70% dell'Irap. Il governo aveva inzialmente impugnato la misura perché in contrasto con l'art. 10 dello Statuto che prevedeva esenzioni solo per le nuove imprese. Tre giorni fa la svolta: grazie all'introduzione della modifica inserita nella legge di stabilità, il beneficio verrà esteso a tutte le aziende. Oggi la retromarcia. E nell'Isola è già rivolta.

LE PAROLE DEL GOVERNATORE - "Domani andiamo ad occupare Roma e valuteremo con la Giunta il da farsi - ha detto Cappellacci - perché questo atto è di una gravità inaudita e richiede reazioni di altrettanta consistenza. L'articolo 15 bis secondo comma che modificava l'articolo 10 dello Statuto è stato eliminato prima che arrivasse alla Ragioneria dello Stato per la bollinatura. Il Governo ha fatto il gioco delle tre carte: è un grave atto di scorrettezza istituzionale senza precedenti e capiamo che c'è un'ostilità di base". Ancora: "Non ci sono problemi di copertura finanziaria, né di tipo tecnico e la fattibilità è stata condivisa con la direzione generale delle politiche fiscali di Palazzo Chigi. Ha, quindi, tutti i crismi per poter essere varata".

LA MISURA - Per la Sardegna, come ha ricordato il Governatore, si tratta di un antipasto di fiscalità di vantaggio che consolida l'abbattimento del 70% dell'Irap per le imprese sarde che risparmierebbero 280 milioni per tre anni, "soldi che la Sardegna non chiede allo Stato - ha detto Cappellacci - ma che la Regione avrebbe messo di tasca propria, per di più mettendo in moto un meccanismo che avrebbe consentito allo Stato di incassare di più".

L'inserimento nella legge di stabilità consentiva inoltre di superare i rilievi del ricorso dello stesso Governo sulla legge Finanziaria 2013 che prevedeva questa agevolazione.

Intanto, per la manovra nel suo complesso comincia l'iter parlamentare, con un percorso che inizia dal Senato dove domani parte la sessione di bilancio. Una navigazione che si preannuncia tutt'altro che tranquilla, perché stretta fra troppe esigenze: il Governo deve tenere la briglia dei conti pubblici ma per la Regione l'Esecutivo non potrà venire meno alla necessità di andare incontro alla situazione di crisi che ormai da troppo tempo sta vivendo la Sardegna.
Lunedì 21 ottobre 2013 17:18



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