A Metaponto il corteo degli alluvionati. Ripercorsi i
luoghi di morte, aspettando risposte
Da Ginosa ai paesi lucani messi in ginocchio
dall'alluvione, un viaggio dimostrativo e di riflessione sui luoghi più colpiti
dalle recenti precipitazioni piovose
di Pierantonio Lutrelli
METAPONTINO – I manifestanti con a capo il Comitato
per la Difesa delle TerreJoniche, coordinato dall’infaticabile portavoce Gianni
Fabbris, si sono riuniti ieri mattina
con una folta delegazione di cittadini, proveniente dai comuni colpiti
dall'alluvione del 7 ottobre scorso di Marconia, Bernalda, Scanzano Jonico,
Nova Siri, Montalbano Jonico e Ginosa.
L’appuntamento era per le 8 in Piazza Elettra in
Marconia dove si sono incontrati i mezzi che da Scanzano e Marconia hanno preso
parte alla mobilitazione per poi procedere verso Ginosa dove ha preso il via
‘l’alluvione tour’, un viaggio dimostrativo e di riflessione sui luoghi più
colpiti dalle recenti precipitazioni piovose.
Il tour è partito alle 9 dalla piazza di fronte il
municipio di Ginosa, dove sono stati affrontati i problemi dell’alluvione 2011
e le ferite ancora aperte – come le chiama Fabbris - per il territorio e le attività
economiche danneggiate.
Passando poi dal campo sportivo, così come
previsto, è stato affrontato il tema delle vittime: quelle dell’alluvione,
sotto casa di una ragazza scomparsa. «Questo – ha detto Fabbris - è il rischio
più grande per il territorio, solo un caso ha voluto che nel 2011 non ci siano
stati morti.
Ci sono state successivamente sette vittime: la
donna di Craco e le due di Matera e
Venusio.
La responsabilità è di chi non ha dato risposte in
questi anni al territorio in cui le alluvioni sono un’emergenza sempre più
grave e che diventerà un problema strutturale
con cui fare i conti».
Poi il corteo si è spostato in località Pantano, in
cui è stato sviluppato il tema del dissesto idrogeologico. «Questo – ha
aggiunto Fabbris - è un territorio fragilissimo, dal confine con la Calabria a
Taranto ci sono sette foci di fiumi, non si fa prevenzione e messa in
sicurezza, si tende colpevolmente a non considerare i fiumi perché ci sono le
dighe a monte, salvo poi vederli manifestarsi con violenza quando piove».
Dopo il corteo è proseguito sulla 106 Jonica.
Per questioni logistiche è saltata la tappa sui
danni che la calamità naturale ha arrecato il 7 ottobre.
Sui luoghi della sciagura il corteo ci si è recato
invece all’arrivo a Metaponto dove la pioggia, poi, ironia della sorte, non ha
consentito di fare il raduno per le conclusioni così come era previsto alle
Tavole palatine.
Il corteo e i manifestanti si sono pertanto
spostati non lontano dall’Hotel Palatinum dove ad accoglierli c’era la tettoia
del ristorante “Punto bianco” luogo in cui sono intervenute persone colpite sia
a nome delle famiglie che delle attività economiche.
Sul posto si è recato il leader del M5S Beppe
Grillo, ma Fabbris non lo ha fatto intervenire.
«Possono intervenire solo coloro che possono darci
delle risposte - ha detto il portavoce di TerreJoniche.
Sono intervenuti invece Pedicini candidato
presidente M5S, Iannuzziello di Sel, l’assessore provinciale Rondinone,
l’onorevole Cosimo Latronico del Pdl e l’assessore all’Agricoltura Nicola
Benedetto.
venerdì 15 novembre 2013 09:14
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