giovedì 2 giugno 2011

Federali Mattino-3 giugno 2011. Bassolino: Buon lavoro a Luigi de Magistris. La sfida è grande e difficile. Fare il sindaco di Napoli è bello e terribile, più di qualunque altra cosa. Tutte le persone che vogliono bene alla nostra città devono augurarsi che il suo impegno di governo sia coronato di risultati positivi. Dipende da lui e da ogni cittadino napoletano.

Tassa etnica:
Sammarinesi, dovete cambiare per voi e non per il Ministro Giulio Tremonti
San Marino. Frontalieri, nuova interrogazione di Elisa Marchioni al governo italiano

Monnezza ed auguri:
Napoli. Tre superconsulenti per l'inceneritore di Napoli Est: ci sarebbe anche Arena
Napoli. Bassolino fa gli auguri a de Magistris: «Siamo diversi, io mai con la bandana»
Agrigento. Per protestare contro i rimpatri forzati dieci tunisini ingoiano lamette da barba


Sammarinesi, dovete cambiare per voi e non per il Ministro Giulio Tremonti
 Giovedì 02 Giugno 2011
San Marino deve diventare un Paese interattivo. Deve saper raccogliere le nuove sfide di mercato, credendo nello sviluppo e nella sicurezza della società. In occasione della consegna del premio “Guglielmo Marconi”, ospitata all’interno della sede di Asset Banca il 21 maggio, l’ex Presidente di Banca Centrale della Repubblica di San Marino, Biagio Bossone, è intervenuto sul ruolo e le possibilità dei piccoli Stati nell’era della globalizzazione. “Serrare con i lucchetti ogni possibilità verso l’esterno, socchiudere la porta (ovvero aprirsi a metà, ma senza sottostare agli standard internazionali) oppure adeguarsi”. Per Biagio Bossone, oggi coordinatore del nucleo per la valutazione e verifica degli investimenti pubblici alla presidenza del consiglio dei Ministri, sono queste “le tre possibilità che ha un piccolo Stato nell’affrontare i mercati globali”. A margine dell’intervento (ricordiamo che oltre a Biagio Bossone, è stato premiato anche il Presidente di Ferrari spa, Luca Cordero di Montezemolo. Montezemolo, per impegni personali, non ha partecipato all’evento. Al suo posto l’ingegner Franco Cimatti) l’ex Presidente di BCSM ha parlato anche di sovranità, di rapporti con il Fondo Monetario Internazionale. Che furono bocciati. “Il FMI era stato contattato per mettere in piedi un progetto di trasformazione della finanza del Titano, ma l’esecutivo stoppò la road map, progettata per abolire il segreto bancario e traghettare il sistema verso la trasparenza. BCSM aveva chiesto al FMI di disegnare il percorso verso la trasparenza e l’adeguamento agli standard internazionali del sistema finanziario”, seguendo, step by step, gli effetti. Una “firma” che avrebbe fatto da garanzia verso altre Nazioni, Italia compresa.
Dottor Bossone, aprirsi verso l’esterno significa anche dover rinunciare a un pezzo di sovranità?
“Un piccolo Stato deve riuscire a capire in che modo può partecipare alle sfide della globalizzazione. Molte Nazioni hanno ceduto parte della sovranità per governare meglio questi processi di integrazione ai mercati internazionali Il Titano non deve temere di perderla. Voglio ricordare alla Repubblica che non è Tremonti che vi vuole imporre una scelta di sistema. Dovrete essere voi a volerlo. E’ questa la vera sovranità”.
In che modo possono far sentire la propria voce i piccoli Stati?
 “Attraverso uno scambio di conoscenze. Quando ero a San Marino avevamo studiato un’idea, assieme a Banca Mondiale: una Rete in grado di aiutare gli Stati dalle dimensioni ridotte. Poi però San Marino uscì dalla Rete. Credo che in un contesto mondiale, un ‘piccolo’ abbia poca voce, però se si riesce a fare sistema con altri piccoli Stati, si riesce anche a creare una voce. E’ un discorso che riguarda moltissime Nazioni, circa il 50%. Per ‘piccolo Stato’ infatti si intendono i Paesi con meno di quattro milioni di persone. ad ogni modo, le dimensioni demografiche non sono una variabile critica per la performance economica”.
Quali sono i punti di forza che può mettere in campo un piccolo Stato?
 “Molti piccoli Stati registrano servizi molto efficienti. Il meccanismo di risposta è, in media, piuttosto breve. Ed i servizi collettivi sono più efficaci. Il federalismo è anche questo: ridurre le distanze”.
Come si deve muovere San Marino?
“I piccoli Stati devono saper individuare e sfruttare le nicchie di mercato. Credo che l’apertura al mondo abbia un impatto positivo nella crescita. Bisogna adeguarsi agli standard, accettarli. Sennò sei fuori dal mondo. L’apertura è un fattore di integrazione molto importante. Suggerisco di cogliere le opportunità che derivano dalla partecipazione a certi organismi, come ad esempio il Fondo Monetario Internazionale, che mettono a disposizione programmi di assistenza per gli Stati che ne hanno necessità. I vantaggi sono diversi: dall’accesso a mercati più ampi alla certezza delle regole. Dall’altra parte però il piccolo Stato, disponendo di risorse più limitate, ha difficoltà a mantenere un rappresentante permanente”.
Quindi… aprirsi?
 “San Marino dovrebbe aprirsi ad expertise esterne, in ogni campo. Dovete aiutarli ad aiutarvi, anche se potrebbe non essere sufficiente”.
Tra San Marino e l’Italia ci sono alcuni attriti.
 “Però esistono gli accordi di cooperazione regionale, che si collocano in posizione intermedia. Attraverso questi accordi, un piccolo Stato ha più capacità di incidere sui meccanismi che poi ricadono su se stesso”.

San Marino. Frontalieri, nuova interrogazione di Elisa Marchioni al governo italiano
2/06/11 16:50
[c.s.] Tassa etnica sui frontalieri, franchigia e concessioni demaniali, la parlamentare riminese Elisa Marchioni ha depositato una interrogazione e l’emendamento per stralciare le norme del decreto sviluppo. Aula chiusa a Montecitorio, lavori sospesi perché il centrodestra temeva colpi di mano, «ma non è stato un viaggio a vuoto quello romano» per la deputata riminese Elisa Marchioni: «come promesso ho depositato l’interrogazione sulla tassa etnica che grava nelle buste paga dei lavoratori frontalieri a San Marino e sulla franchigia oltre all’emendamento per cancellare dal decreto sviluppo le norme che riguardano le concessioni demaniali, un altro pasticciaccio brutto, per dirla alla Gadda». Scontenta della risposta data recentemente dal ministero degli Esteri – «nessuna presa di posizione per tutelare i nostri lavoratori sul Titano, ma nemmeno il minimo atto di pressione sul governo sammarinese» – Elisa Marchioni preme di nuovo sul tema della mancata detrazione ai circa 6mila frontalieri, attuata a partire dalla finanziaria 2011 della piccola Repubblica e cerca rassicurazioni sulla francigia. Così riprendete a sollecitare i ministri Tremonti e Frattini, ricordando che è ancora in atto «un taglio mensile superiore ai 200 euro, il quale oltre a determinare sul piano giuridico e dell’equità sociale una ingiusta discriminazione, a parità di lavoro, a seconda della cittadinanza dei lavoratori stessi».

Nello stesso tempo lamenta che «non si vedono risultati concreti dell’azione che il Governo ha assicurato , rispondendo a precedenti interrogazioni, di aver intrapreso attraverso un negoziato con la controparte sammarinese, anche con l’attivazione di un tavolo tecnico bilaterale. Sono ben presenti all’interrogante i problemi che stanno alla base della difficoltà dei rapporti fra i due Stati, e che coinvolgono vaste aree dell’economia sammarinese, ma alla cui soluzione non possono essere condizionate le questioni che riguardano i rapporti di lavoro dei nostri concittadini».

Ma non c’è solo la tassa etnica in ballo, per la deputata riminese: «oltre la delusione per la mancata rimozione della nuove disposizioni che, come ha sottolineato il ministro Frattini “rischiano di ledere i diritti dei nostri frontalieri”, si aggiunge nei frontalieri la profonda preoccupazione per la sorte della franchigia fiscale di cui godono, ferma a 8000 euro dal 2003, ed in scadenza a fine 2011, della quale è stato inutilmente richiesto, con iniziative parlamentari anche della maggioranza , un ragionevole aumento, nonché la stabilizzazione attraverso una legge ordinaria».

«Ho chiesto ai ministri allo Sviluppo e agli Esteri di conoscere quale sia lo stato della trattativa con San Marino sulla cosiddetta tassa dei frontalieri e se nella prevista manovra finanziaria estiva il Governo intende riattivare per il 2012, e in quale misura, il bonus fiscale, divenuto ancor più necessario, dopo il salasso operato dalla finanziaria sammarinese ai redditi di oltre 6000 famiglie».
Camera dei deputati
 Elisa Marchioni
 Parlamentare riminese gruppo Pd

Napoli. Tre superconsulenti per l'inceneritore di Napoli Est: ci sarebbe anche Arena
Nel team di esperti incaricati da Caldoro spunta il nome del docente della Sun «citato» da Bassolino a Report
NAPOLI — De Magistris, che non lo vuole, è convinto che sull’inceneritore di Napoli Est farà cambiare idea al presidente della giunta regionale, Stefano Caldoro. Intanto, però, quest’ultimo nomina 3 esperti proprio per l’inceneritore. La terna è composta da Giuseppe Fiengo, avvocato dello Stato, da Francesco Pirozzi, ordinario di Ingegneria sanitaria ed ambientale e Umberto Arena. «Percepiranno 60.000 euro lordi a testa» , quantificano dallo staff di Caldoro.

IL CONSULENTE PIU' NOTO - Dei tre, il più noto è certamente Arena. Ordinario Impianti Chimici alla Sun, ha recentemente coordinato il gruppo che ha redatto il Piano regionale sui rifiuti. Aveva già partecipato alla redazione della parte impiantistica del piano Rastrelli. È stato inoltre tra i componenti della Commissione di valutazione dei progetti per il termovalorizzatore di Acerra ed in questa veste fu ascoltato, nel 2005, dalla commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. «Il progetto Fibe era carente da più punti di vista...C’erano lacune anche imbarazzanti», rivelò. Qualche anno fa conobbe la notorietà, invero sgradita, quando l’inviato di Report contestò a Bassolino una super-consulenza ad Arena. Quesito che irritò non poco l’ex governatore il quale, in un celebre fuori onda, sbottò: «Ma chi c… è Arena?». Nel 2010, infine, è stato assessore ai rifiuti della Provincia di Caserta. «Le nomine degli esperti sono state firmate», dicono da Palazzo Santa Lucia.

LA REPLICA - Arena, però, cade dalle nuvole: «Non ne so niente. C’era, un paio di mesi fa, un progetto di una struttura di tecnici per il settore dei rifiuti — non solo per il termovalorizzatore — come consente la legge nazionale che offre al presidente della Regione la possibilità di essere sostenuto da 5 esperti. Non si prevedeva retribuzione, che io ricordi. Era stato fatto il mio nome, certo, su indicazione di tutti i presidenti delle Province» . A chi lo definisce un superconsulente, replica: «Non ho mai preso una consulenza in vita mia. Ho svolto incarichi sulla base di convenzioni stipulate dal dipartimento universitario. Compresa quella cui parlò Report. La cifra? Trenta milioni di lire. Peraltro mai incassate dal dipartimento, perché il Commissariato non ha mai pagato».
Fabrizio Geremicca

Napoli. Bassolino fa gli auguri a de Magistris: «Siamo diversi, io mai con la bandana»
Sul blog della fondazione Sudd analizza analogie e differenze con la stagione che lo vide sindaco
NAPOLI - Tanti auguri per il nuovo incarico, ma anche una piccola «frecciatina» nel messaggio che Antonio Bassolino invia, via blog, a Luigi de Magistris, atteso, dice l'ex governatore, da una sfida «grande e difficile». Riflettendo al successo che lo vide diventare sindaco nel 1993, Bassolino analizza analogie e differenze con quella stagione: «Differenze», scrive sul blog della fondazione Sudd, «politiche, di contesto, di quadro nazionale. Anche personali, di modo di essere, di carattere. Con una bandana in testa a piazza Municipio, per esempio», come ha festeggiato il neosindaco lunedì sera, «non riesco proprio ad immaginarmi. Ma io venivo da un’altra esperienza politica, da un altro mondo, da un’altra storia».
Secondo Bassolino «adesso, dopo che si è "scassato", per usare l’espressione di de Magistris, bisogna governare e rilanciare la città. È indispensabile mettercela tutta, senza demagogie, con tenacia quotidiana. Riprendendo l’esperienza di governo municipale nata nel ’93. Senza ripetere gli errori romani che tarparono le ali di quella esperienza e gli errori nostri, di eccessivo allargamento delle maggioranze fino all’ingovernabilità dell’Unione».
«Buon lavoro a Luigi de Magistris. La sfida è grande e difficile. Fare il sindaco di Napoli è bello e terribile, più di qualunque altra cosa. Tutte le persone che vogliono bene alla nostra città devono augurarsi che il suo impegno di governo sia coronato di risultati positivi. Dipende da lui e da ogni cittadino napoletano», conclude l’ex sindaco ed ex presidente della Regione, oggi alla guida della fondazione Sudd.

Agrigento. Per protestare contro i rimpatri forzati dieci tunisini ingoiano lamette da barba
A Lampedusa aumentano gli atti di autolesionismo
Il responsabile dell'ambulatorio: «Ci saranno altri casi»
AGRIGENTO - Dieci tunisini, ospitati nel centro d’accoglienza di Lampedusa, sono ricoverati nel poliambulatorio dell’isola dopo aver ingoiato lamette da barba e pezzi di vetro. Nelle ultime 24 ore sono una ventina i maghrebini che hanno dovuto ricorrere alle cure mediche per episodi di autolesionismo. Quattro dei dieci attualmente al pronto soccorso stanno per essere trasferiti con un elicottero del 118 all’ospedale di Agrigento, dove ieri ne erano stati condotti altri quattro.
Attualmente sono poco meno di 190 i tunisini presenti nel centro d’accoglienza di Lampedusa, dove alcuni hanno superato il mese di permanenza e attendono di essere rimpatriati, secondo quanto prevede l’accordo tra Italia e Tunisia per i migranti giunti in Italia dopo il 5 aprile. «È chiaro - spiega Pietro Bartolo, responsabile del poliambulatorio dell’isola - che questi episodi di autolesionismo avvengono perchè gli extracomunitari vogliono accelerare il trasferimento in altre strutture e al contempo evitare il rimpatrio. Una volta effettuate le radiografie, siamo costretti, per i casi più a rischio, a portarli in strutture attrezzate a intervenire nell’eventualità di perforazione intestinale. Temo che ci saranno altri casi».

Nessun commento: