giovedì 2 giugno 2011

Federali Sera-2 giugno 2011. Meticci bastardi. Bozen. I mistilingui sbarcano sotto i riflettori della politica. Verranno ascoltati anche i rappresentanti delle famiglie mistilingui all'auduzione della commissione speciale sul plurilinguismo del consiglio provinciale.----Identikit dell'evasore: lavoratore autonomo, giovane e del Centro. Al Sud si paga di più.----In Sicilia, spiegano gli attivisti del movimento, succede che i laureati con 110 e lode a 40 anni sono ancora disoccupati e alla Regione, grazie alla legge 104 in salsa siciliana, a 40 anni si è già superpensionati.----Ragusa. Da qualche anno - spiega Alì - sono arrivati i rumeni che si accontentano di 10 euro al giorno e questa concorrenza ha tolto il lavoro a tantissimi tunisini che per anni hanno lavorato con lo stesso datore.

Pataccari in crisi, forte crisi, ah?:
San Marino. Crisi, chiuse 11 aziende ad aprile. In un anno, in 546 han perso il lavoro
San Marino. A Rimini sono nervosi, a Roma invece si prospetta un’apertura                

Meticci alpini e dei dintorni:
Bozen. Alto Adige: consiglio, audizione con i mistilingui
Identikit dell'evasore. Lavoratore autonomo, giovane e del Centro. Al Sud si paga di più.

Magnoni ed aspiranti tali:
Gli «Indignados» arrivano anche in Sicilia. Nasce il movimento delle "forchette rotte"
Ragusa. Vittoria, braccianti agricoli sfruttati e immigrate abusate sessualmente.


San Marino. Crisi, chiuse 11 aziende ad aprile. In un anno, in 546 han perso il lavoro
2/06/11 07:59
[San Marino Oggi] Dall’Ufficio di programmazione economica i dati di aprile. Economia ancora al ribasso. Cresce la disoccupazione. Turismo bene. Crisi, chiuse 11 aziende ad aprile. A dirlo, i dati del mese raccolti dall’ufficio di programmazione economica e dal centro di elaborazioni dati e statistica. Dopo il timido rialzo della produzione industriale che, a marzo, aveva fatto segnare 2 punti percentuali in più rispetto al mese precedente, le cifre di aprile tornano a gettare nello sconforto. Il totale delle imprese, al 30 aprile scorso, era di 5.799, undici in meno appunto rispetto a marzo, e ben 444 in meno rispetto allo stesso mese del 2010. Nel corso dell’ultimo anno, i settori che hanno registrato il maggior decremento sono i seguenti: attività immo- biliari, informatica e servizi alle imprese (-268 imprese), commercio (95 ditte in meno), industrie manifatturiere (-49), trasporti e comunicazioni (-17), costruzioni e impianti (-16). In calo anche il numero dei lavoratori dipendenti, scesi di 546 unità in un anno: al 30 aprile scorso, in totale, erano 19.618. Il settore privato e il settore pubblico hanno registrato una diminuzione, rispettivamente di 478 e 68 lavoratori dipendenti. Anche i lavoratori indipendenti sono diminuiti di 5 unità. Il tasso di occupazione totale ha perso 2,58 punti nell’ultimo anno, mentre il tasso di occupazione interna ha perso 0,57 punti mettendo in evidenza come il maggior calo dell’occupazione si sia verifi cato nei frontalieri. Questa tesi trova conferma anche nel fatto che il calo dell’occupazione è stato proporzionalmente superiore alla crescita della disoccupazione. I disoccupati totali e i disoccupati in senso stretto sono aumentati rispettivamente di 120 e 87 unità da aprile 2010 ad aprile 2011. Dei 533 disoccupati in senso stretto presenti al 30 aprile 2011, 222 hanno un’età compresa tra i 20 ed i 29 anni, mentre, come titolo di studio, 196 hanno il diploma di maturità e 116 hanno la laurea. Timido segnale positivo sul fronte del turismo: ad aprile scorso, il fl usso è stato pari a 184.341 visitator, con un aumento del 3,4% rispetto allo stesso mese del 2010. Intanto, crescono anche le aziende che ricorrono alla mobilità: nella sola seduta del 23 maggio scorso del congresso di Stato, sei imprese hanno fi rmato l’accordo con la segreteria al Lavoro affi data a Francesco Mussoni. A leggere i dati di aprile, si scorge anche un aumento della popolazione: 31.948 unità, 38 in più rispetto a marzo e 207 in più rispetto ad aprile 2010.La popolazione presente, che rispetto alla popolazione residente comprende anche le persone con permesso di soggiorno, è pari a 33.302 unità, 47 in più rispetto al mese precedente e 181 in più rispetto ad aprile 2010.
San Marino Oggi

San Marino. A Rimini sono nervosi, a Roma invece si prospetta un’apertura                
 Giovedì 02 Giugno 2011
di Saverio Mercadante
Frontalieri… frontalieri… articolo 56… Anche nelle sacre aule del Senato italiano a Palazzo Madama risuonano quelle parole che stanno avvelenando i rapporti tra la Repubblica di San Marino e l’Italia. A Roma nei giorni scorsi è sembrato di cogliere nelle parole del sottosegretario Alfredo Mantica in risposta ad una interrogazione del presidente dei senatori del PDL Maurizio Gasparri almeno una presa d’atto di una situazione sempre più insostenibile: “Si sta, in particolare, valutando l’ipotesi di istituire un Tavolo tecnico bilaterale ad hoc con le amministrazioni competenti dei due Paesi’’ e ha aggiunto che è in corso “una mirata azione di sensibilizzazione sulle autorità di San Marino per individuare celermente una soluzione”. Insomma, la proposta del Segretario di Stato al lavoro Francesco Mussoni ha avuto un qualche riscontro alla Farnesina: “E’ un aspetto politico molto importante, - ha commentato agli organi di stampa - che crea la consapevolezza di lavorare con la disponibilità dell’esecutivo italiano a incontrarsi per affrontare una tematica ormai aperta da troppi anni”. E che ora, con l’acquisizione della “consapevolezza italiana del problema forse potrebbe sbloccarsi”. Ma c’è parecchio nervosismo in Italia sulla questione frontalieri come testimoniano anche le dure dichiarazioni dei candidati sindaco di Rimini Andrea Gnassi e Gioenzo Renzi all’affollata assemblea di sabato scorso a Rimini per la presentazione ufficiale del Coordinamanento Frontalieri di San Marino. In particolare, Andrea Gnassi si è scagliato contro il governo sammarinese: “E’ necessario un lavoro di squadra. I diritti dei lavoratori non sono temi da campagna elettorale. San Marino scarica sui frontalieri la black list. La supertassa è razzista. I rapporti con la Repubblica di San Marino dovranno mettere in cima all’agenda prima la risoluzione del problema dei 6.000 frontalieri. Tutto il resto viene dopo, si ferma: dalla partecipazione sammarinese alla gestione dell’aeroporto di Rimini ‘Federico Fellini’ alla comune promozione turistica e convegnistica”. Più sfumata la posizione di Gioenzo Renzi: “E’ un provvedimento discriminatorio per gli italiani. La politica deve dare immediate risposte. Sul fronte della franchigia impegno a sollecitare il governo. C’è un emendamento Pini che chiede di allargarla 12.000 euro. Bisogna in ogni caso regolamentare i rapporti con San Marino. La black list è penalizzante”. Sia a Palazzo Madama che a Rimini permane però l’impressione che si parli troppo di tassa razzista sammarinese e poco di abolizione della franchigia da 8.000 euro, già insufficiente per coprire completamente gli effetti della doppia tassazione. Che sulle baste paga dei frontalieri sarebbero devastanti se non rientrasse in finanziaria. Il Coordinamento Frontalieri della Repubblica di San Marino aderisce allo sciopero generale del 26 maggio organizzato dalla Centrale Sindacale Unitaria e sarà presente con una delegazione durante la visita del Papa a San Marino il 19 giugno. Invierà, sempre in giugno, una delegazione a Roma, in occasione della manovra economica di medio termine del Governo italiano, per il ripristino della franchigia, e per l’emanazione di una legge ordinaria che stabilizzi, davvero una volta per tutte la condizione di precarietà che 6.000 famiglie del territorio romagnolo e marchigiano subiscono da ormai troppi anni.

Bozen. Alto Adige: consiglio, audizione con i mistilingui
Dello Sbarba (Verdi): «Finalmente la politica si accorge di loro».
BOLZANO. I mistilingui sbarcano sotto i riflettori della politica. Verranno ascoltati anche i rappresentanti delle famiglie mistilingui all'auduzione della commissione speciale sul plurilinguismo del consiglio provinciale. «Si è rotto un tabù», commenta Dello Sbarba (Verdi), autore della proposta.
 La commissione speciale sul plurilinguismo presieduta da Martha Stocker (Svp) ha definito ieri il calendario delle due giornate di audizioni. Venerdì 24 giugno è prevista la presenza degli esperti sulla situazione altoatesina, mentre sabato 25 giugno quella di chi riporta esperienze di Paesi stranieri.
 Nei giorni scorsi i commissari avevano depositato le loro proposte. Ieri Martha Stocker ha presentato una ipotesi di calendario. Sono state chieste ulteriori integrazioni. Tra queste, quella su cui Riccardo Dello Sbarba ha ottenuto il via libera: tra gli invitati ci sarà anche Mix-Ling, l'associazione delle famiglie plurilingui.
 Dello Sbarba: «Martha Stocker non aveva accolto il mio suggerimento, ma l'ho riproposto dicendo che consideravo la loro partecipazione discriminante tra una buona e cattiva audizione, visto che proprio queste famiglie rappresentano l'esigenza più sentita di una scuola plurilingue, in cui i loro figil possano sentirsi a casa. Sono anche un test sulla reale efficacia dei sistemi di insegnamento». Martha Stocker ha deciso di inserire Mix Ling. Dello Sbarba: «Si rompe un tabù. I mistilingui non sono mai esistiti per la politica provinciale. Ora vengono riconosciuti». Ricercatori linguistici ed esperti in didattica delle lingue, insegnanti, amministratori scolastici e politici competenti in campo culturale, verranno convocati, precisa una nota, «con lo scopo di definire la situazione attuale della competenza linguistica in Alto Adige e il suo sviluppo». In secondo luogo, saranno presentate le iniziative in corso, in particolare a livello scolastico. Un terzo tema riguarda le «sfide della trasmissione della seconda lingua nella formazione degli insegnanti, nell'integrazione degli stranieri, nelle scuole cittadine in lingua tedesca» e, appunto, nelle famiglie plurilingui. Infine, saranno presentate esperienze in Valle d'Aosta, Catalogna, Belgio e Canada. Per Christian Tommasini (Pd), assessore alla scuola italiana, «sarà l'occasione per sottolineare il lavoro avviato, in particolare sull'apprendimento precoce». (fr.g.) 2 giugno 2011

Identikit dell'evasore. Lavoratore autonomo, giovane e del Centro. Al Sud si paga di più.
La bozza del rapporto Istat va contro il luogo comune che voleva concentrato nel Meridione il fenomeno dell'evasione fiscale.
Roma, 2 giugno 2011 - Sono i giovani ad evadere più spesso il Fisco e tra i contribuenti che non pagano le tasse, almeno il 60% ha un lavoro autonomo. E’ questo l’identikit dell’evasore che emerge dalla bozza del rapporto finale del gruppo di lavoro presieduto dal presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, nell’ambito del cantiere per la riforma fiscale.
La relazione - che l'Agi è in grado di anticipare - tiene conto dell’ultima stima disponibile della base imponibile evasa Irpef, costruita mettendo a confronto i redditi dichiarati nell’ambito dell’indagine sui Bilanci delle Famiglie (Ibfi) della Banca d’Italia e quelli della Sogei. Dai dati risulta un tasso medio di evasione del 13,5% dei redditi per l’intera popolazione, pari a oltre 41 milioni di contribuenti.
Rispetto alla maggior parte delle stime sull’economia sommersa, questa si distingue perche’ a livello territoriale sono i residenti del Centro Italia, e non quelli del Sud, a evadere di piu’ rispetto ad altre zone geografiche. I lavoratori dipendenti tendono ad evadere di meno e anche tra i pensionati, c’e’ un basso livello di evasione fiscale. I picchi si registrano infatti tra lavoratori autonomi, imprenditori e coloro che posseggono solo redditi da fabbricati.
MANO FERMA DEL FISCO -  Mano ferma del Fisco nella lotta all’evasione fiscale: nel 2010 sono stati accertati 2.609 grandi contribuenti (cioe’ quelli che hanno volume d’affari, ricavi o compensi dichiarati oltre 100 milioni) rispetto ai 1.667 del 2009, nei confronti dei quali e’ stata accertata una maggiore imposta pari a 5,4 miliardi di euro.
E’ quanto emerge dalla bozza, anticipata dall’Agi, del rapporto finale sull’attività del gruppo di lavoro ‘Economia non osservata e flussi finanziari’ guidato dal presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, nell’ambito del cantiere per la riforma fiscale.
In generale gli accertamenti condotti dal Fisco si sono stabilizzati nel 2010 sopra le 700 mila unita’. A fronte di 705.580 accertamenti lo scorso anno la maggiore imposta accertata e’ passata da un valore di 26,3 miliardi nel 2009 a uno di 27,8 miliardi, con un aumento del 6%.

Gli «Indignados» arrivano anche in Sicilia. Nasce il movimento delle "forchette rotte"
La protesta contro i baby-pensionati della Regione
«Basta, i politici stanno mangiando col nostro futuro»
PALERMO - Ispirandosi agli Indignados spagnoli diversi giovani siciliani si sono mobilitati e hanno dato vita al movimento giovanile delle «forchette rotte». Il nome deriva dal primo gesto simbolico che hanno messo in atto: centinaia di buste anonime contenenti una forchetta di plastica rotta e una cartolina, senza sigle, con scritto «I giovani siciliani si sono rotti. Col nostro futuro non ci mangia più nessuno» sono state recapitate a politici, amministratori comunali, industriali, rappresentanti degli ordini professionali, sindacalisti, docenti e amministratori universitari siciliani dalle «forchette rotte» che danno un «non meglio precisato» appuntamento a Palermo il prossimo 25 giugno.

IL PROGRAMMA - In Sicilia, spiegano gli attivisti del movimento, «succede che i laureati con 110 e lode a 40 anni sono ancora disoccupati e alla Regione, grazie alla legge 104 in salsa siciliana, a 40 anni si è già superpensionati. Diciamo basta. Le "forchette rotte", faranno le "barricate" per abrogare subito le norme che concedono ai dipendenti regionali, agli uomini con soli 25 anni di contributi e alle donne con 20, il diritto di andare in pensione prima a a causa del grave stato di salute di un proprio familiare. In questi ultimi anni abbiamo assistito al boom della disoccupazione giovanile in Sicilia ma anche al boom delle baby-pensioni d’oro: 580 i dipendenti che dal 2004 al 2006 hanno varcato la porta del pensionamento anticipato; ben 682 quelli che dal 2008 a oggi hanno ampliato il popolo della legge 104 disastrando le casse regionali. Abbiamo spedito questa cartolina anche ai 90 parlamentari regionali dell’Ars chiedendogli di porre fine a uno dei tanti privilegi che mortificano tutti i giovani siciliani.». Per chi volesse contribuire alla creazione del loro programma, le «forchette rotte», in pieno stile assembleare e di democrazia dal basso accettano «informazioni e contributi programmatici» sulla loro pagina di Facebook.

Ragusa. Vittoria, braccianti agricoli sfruttati e immigrate abusate sessualmente
Storia e dati del fenomeno, tra caporalato e violenze, denunciati nel corso di un convegno della Cgil
RAGUSA - L'anniversario dell'Unità d'Italia a Vittoria viene ricordato con un nome e un cognome: Georg Semir. Come si deduce dal nome non si tratta di un patriota del passato, ma di un giovane albanese di 33 anni che lo scorso 17 marzo si è suicidato dandosi fuoco nelle piazza centrale della città. Dopo qualche giorno, a causa delle ustioni in quasi la totalità del corpo, Georg è morto, lasciando crescere da sola la figlia di pochi anni della quale aveva una foto in tasca nel momento in cui si è dato fuoco. La frustrazione del ragazzo albanese aveva origine in una situazione di instabilità famigliare ma anche nel fatto che il suo lavoro di bracciante agricolo non gli fosse stato retribuito. Una storia che affonda le sue radici nel'emergenza che si chiama caporalato.

CAPORALATO A VITTORIA - Vittoria, sede di uno dei più grandi mercati ortofrutticoli alla produzione, è famosa per la produzione degli ortaggi in serra, che negli anni Novanta hanno portato un benessere diffuso in città. Con i flussi migratori di extracomunitari, specie tunisini, i piccoli produttori ingrandendosi hanno abbandonato il lavoro in serra lasciandolo ai nuovi arrivati, che per 8 - 10 al giorno si accontentavano di 25 o al massimo 30 euro. Un bel risparmio se si calcola che la paga per legge dovrebbe essere di 53 euro lordi, di cui 12 euro di contributi a carico dell'azienda e 40 netti al bracciante. In uno dei tanti convegni organizzati dalla Cgil sulle condizioni di lavoro degli extracomunitari incontriamo Alì e Khalif, due giovani tunisini di 30 anni, che da circa un decennio vivono a Vittoria. Parlano delle condizioni di lavoro dure, rese ancora più difficili dal fatto di vivere in clandestinità e senza permesso di soggiorno. In parole povere ricattabili, perché ci sono i datori di lavoro, forti di questa posizione, che non pagano i migranti per il lavoro svolto. «Da qualche anno - spiega Alì - sono arrivati i rumeni che si accontentano di 10 euro al giorno e questa concorrenza ha tolto il lavoro a tantissimi tunisini che per anni hanno lavorato con lo stesso datore».

DONNE SFRUTTATE E ABUSATE - L'ingresso di cospicui flussi di rumeni ha portato anche una certa tensione tra le due etnie, scatenando una "guerra tra poveri" per chi si offre al prezzo più conveniente sul mercato nero del lavoro agricolo. E mancano i controlli dell'ispettorato del lavoro, resi ancora più difficili dalla grande estensione delle campagne ragusane. Un inquietante aspetto dello sfruttamento lo denuncia, al convegno, un prete di Vittoria, don Beniamino Sacco, che con la sua parrocchia ha creato un vero e proprio di accoglienza per tutti i clandestini del comprensorio, capace di offrire 200 pasti al giorno per migranti e senzatetto. Ci sono casi di sfruttamento sessuale ai danni delle donne straniere e a testimoniarlo c'è un dato: sono aumentati negli ultimi mesi gli aborti da parte delle braccianti rumene. A Vittoria, fino al giugno dello scorso anno, ce ne sono stati ben 15. Don Beniamino racconta casi di sfruttamento e inumanità: «Otto egiziani avevano lavorato per sei mesi per un signorotto locale. Al momento di essere pagati lui ha tirato fuori la pistola e ha sparato in aria minacciandoli». Ci sono anche delle ragazze, spesso messe incinta dai datori di lavoro, che vengono portate a don Beniamino confidando sulla sua discrezione. Una di queste partorirà tra venti giorni. E chissà quante sono quelle che ricorreranno agli aborti fuori dai binari della legalità.
Andrea Sessa

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