giovedì 30 giugno 2011

Federali.Mattino_30.6.11. Foggia. La questione non è solo dei mezzi, sicuramente in deficit, ma anche dell’organizzazione del lavoro. Non si riesce a capire come un’azienda con quasi 400 dipendenti tra Amica e Daunia ambiente possa tenere la città in queste condizioni.----Oliviero Toscani: Ho trovato Napoli bella come sempre, un bell’ambiente con bella gente, sembra Ginevra.----Rifiuti a Napoli, scatta l'allarme diossina crisi di asma in crescita tra i bambini.

Emergenza rifiuti a Foggia cassonetti incendiati. E indaga anche la Digos
Rifiuti a Napoli, scatta l'allarme diossina crisi di asma in crescita tra i bambini
Toscani fotografa i napoletani
Europa, Fondazione San Marino 2020: “Nessuna proposta concreta”


Emergenza rifiuti a Foggia cassonetti incendiati. E indaga anche la Digos
FOGGIA - Ora l’emergenza rifiuti diventa anche un «fascicolo» aperto dalla Digos della Questura di Foggia per conto della procura della Repubblica. La scorsa notte sono sparite le chiavi di due mezzi ancora in funzione. E’ saltato il turno notturno (i mezzi sono stati rimessi in moto nella tarda mattinata di ieri), ma appare evidente che a questo punto il cortocircuito dei rifiuti rischia di debordare sul penale.

Ieri il Consiglio comunale, sia pur convocato per altre questioni, si è ufficiosamente occupato della questione rifiuti tanto che alcuni consiglieri sono intenzionati a chiedere con energia l’intervento dello Stato, che appare al momento assente, visto che a Palazzo di città - come all’Amica del resto - i centralini cominciano ad impazzire per una sola richiesta, e cioè quella di ripulire Foggia dai rifiuti che continuano a marcire sotto il sole.

La questione non è solo dei mezzi, sicuramente in deficit, ma anche dell’organizzazione del lavoro. Non si riesce a capire come un’azienda con quasi 400 dipendenti tra Amica e Daunia ambiente possa tenere la città in queste condizioni.

«E’ quello che cercheremo di capire nel vertice che avremo con le organizzazioni sindacali», spiega Pasquale Russo, assessore all’ambiente del Comune di Foggia. «Che cosa possiamo dire ai cittadini, che hanno torto? Come se noi non girassimo per la città, certo che lo vediamo che le cose non funzionano, che al di là della questione dei mezzi, che pure esiste, c’è qualcosa che non va nel meccanismo del servizio», dice ancora l’assessore Russo che fa sapere che, proprio per non trovare ulteriori scuse, l’Amministrazione si sta adoperando per noleggiare dei mezzi in attesa dell’arrivo dei mezzi acquistati con gara d’appalto: «Almeno due camion con carico laterale per lo svuotamento dei cassonetti e altri due con carico posteriore. Ma mi pare evidente che occorre riorganizzare alcune cose, perché vanno bonificate tutte le aree a ridosso dei cassonetti con la raccolta manuale. In ogni caso contiamo di assegnare in breve tempo questi mezzi a noleggio che, insieme a quelli in riparazione, dovrebbero garantire una flotta in grado di far fronte alle esigenze minime della città».

La città, come detto, è in ginocchio. Decine di tonnellate di rifiuti continuano a marcire sotto il sole da giorni (quelli lasciati fuori dai cassonetti), mentre la differenziata sta diventando qualcosa di vergognoso con cassonetti abbandonati e stracolmi che trasformano le strade da asfaltate a plastificate o cartonate. Poi ci sono i piromani, vandali o qualcos’altro, che continuano ad incendiare rifiuti e cassonetti. L’ultimo pericoloso rogo in via Sant’Alfonso, poi al «villaggio artigiani», in pieno giorno. Non è escluso che la Digos e la Polizia provinciale (delegata per il settore ambientale) possano acquisire i filmati di alcune telecamere.

Tutto questo, come detto, in attesa del vertice tra Amica, organizzazioni sindacali e Amministrazione comunale. Un vertice che servirà anche a capire se lo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali per lunedì 4 luglio, e cioè un giorno dopo il «fermo» domenicale, potrà o meno essere ritirato.

Di sicuro i cittadini sono davvero stufi di assistere a questa situazione di impasse e non è escluso che possa esserci, a breve, anche una «class action» nei confronti dell’Amica che, va ricordato, è un’azienda ex municipalizzata in liquidazione e che con l’ultimo piano approvato dal Consiglio comunale ha chiesto la gestione in amministrazione straordinaria come è accaduto, per fare esempi più grandi, all’Alitalia, alla Parmalat e all’azienda rifiuti di Palermo (in quest’ultimo caso su richiesta della procura della Repubblica).
Filippo Santigliano

Rifiuti a Napoli, scatta l'allarme diossina crisi di asma in crescita tra i bambini
Fazio: a Napoli nessun rischio epidemia. Ricatto della Lega: decreto-rifiuti in cambio quote latte. Ancora decine di roghi
ROMA - Sarà presto attivato in Campania il sistema di sorveglianza su salute e rifiuti, battezzato «Visari», messo a punto alla fine dello scorso anno e finalizzato alla vigilanza ad hoc su alcune patologie «sulla base anche dei dati messi a disposizione dalla rete pediatrica», come ha spiegato Giuseppe Mele, presidente della Fimp, la federazione dei pediatri, al termine di una riunione tecnica al ministero della Salute.

La task force. Scenderà in campo una task force con la partecipazione dello stesso dicastero. Il sistema era già stato utilizzato tra la fine del 2010 e il 2011 ed era stato sospeso dopo il superamento dello stato di emergenza di quel periodo: non era stato evidenziato alcun picco anomalo di quelle specifiche malattie. Al tavolo, presieduto dal direttore generale prevenzione del ministero Fabrizio Oleari, hanno partecipato il capo del dipartimento ambiente dell’Istituto superiore di sanità, Loredana Musmeci, La Fimp, i Nas e la Regione Campania rappresentata dal responsabile dell’osservatorio epidemiologico regionale, Renato Pizzuti. «Siamo già pronti a riattivare il Visari - spiega Pizzuti - integrandolo con quello che i pediatri di famiglia avevano già suggerito, cioè il monitoraggio delle sindromi respiratorie di origine allergica». Una volta ripartito il sistema, ogni due settimane il tavolo si riunirà per valutare la situazione epidemiologica.

«Il rischio di un'epidemia legata all'emergenza rifiuti a Napoli non è neppure ipotizzabile», ha detto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, nel corso di una conferenza stampa che è seguita all'inaugurazione del nuovo reparto di Cardiologia della seconda Università di Napoli all'ospedale Monaldi. «Fermo restando che l'emergenza rifiuti a Napoli va affrontata e risolta, non esiste un'emergenza sanitaria in città - ha aggiunto Fazio - è ovvio che, in questa situazione, bisogna tenere conto della vita anche in termini di qualità oltre che di quantità».

Ma oggi come in autunno la situazione non sarebbe preoccupante. Lo ha ripetuto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio sottolineando che l’aumento dei sintomi nei bambini di Napoli dovuto al problema dei rifiuti è di circa il 2 per cento del totale. «I dati preliminari prodotti dall’iniziative dei pediatri indicherebbero un 10 per cento di aumenti di sintomi in pazienti già asmatici o allergici, che sono circa il 20 per cento dei pazienti. Un dato che certo non è zero ma che non arriva neanche a quel 20 per cento di cui si era parlato nei giorni scorsi». Fazio ha anche spiegato che non ci sono pericoli di epidemie né di infezioni particolari, a parte forse qualche gastroenterite.

Notizie abbastanza tranquillizzanti ma non del tutto arrivano dall’ufficio flussi della Regione: sono 500 le tonnellate di rifiuti raccolte dalle strade della provincia. Le maggiori difficoltà proprio a Napoli: solo tre camion di Asia, sui quindici attesi, sono giunti allo Stir di Santa Maria Capua Vetere. «Alle 20 di ieri erano arrivate nell’impianto casertano appena 31 delle 150 tonnellate programmate - spiega l’ufficio flussi - Dalle 20,30 non sono poi giunti altri mezzi di Napoli presso quell’impianto. Il mancato conferimento ha impedito un recupero delle giacenze dalle strade di Napoli: se fossero stati rispettati i dispositivi dell’ufficio flussi, si sarebbe avuta una diminuzione dei rifiuti pari a 100 tonnellate». I conferimenti di Napoli si sono invece fermati a quota 1220 tonnellate. Il rallentamento sarebbe dovuto come sempre alle lunghe code davanti all’impianto dove i compattatori arrivati da Napoli aspettavano dalle 14.

Ma la preoccupazione maggiore viene dal progressivo riempirsi dei siti di trasferenza: lo spazio potrebbe esauristi già nella prossima settimana e bisognerà quindi rapidamente individuarne di nuovi. Entro sessanta, poi, dovranno essere svuotati quelli già aperti, così come bisognerà allargare le discariche in esaurimento. Un’ipotesi duramente contestata dai presìdi di Chiaiano. Ieri è stato formato un comitato, di cui fanno parte tutti i consiglieri dell’ottava municipalità, che hanno espresso solidarietà ai cittadini della zona della discarica. È stato anche nominato un collegio tecnico con l’incarico di preparare un dossier per contestare l’ipotesi di ampliamento. Giornata più tranquilla invece a Terzigno dove lunedì le mamme vulcaniche si erano incatenate nei pressi della rotonda panoramica. Ieri i sindaci di Boscoreale, Gennaro Langella, e di Terzigno, Domenico Auricchio hanno spiegato: «Non c’è alcun motivo per riprendere le azioni di protesta. Non c’è e non potrà esserci alcuna ipotesi di apertura di una nuova discarica rifiuti nel territorio di Terzigno».

«Sì alle quote latte o niente decreto antirifiuti». La trattativa tra Pdl e Lega va avanti senza esclusione di colpi e il Carroccio gioca al rialzo. Alcuni fedelissimi di Umberto Bossi sarebbero infatti pronti a chiedere un «baratto» politico: il via libera ad una nuova dilazione nel pagamento delle contestatissime quote latte in cambio dell’approvazione del provvedimento chiesto con insistenza dalla Campania. Un’ipotesi che suscita il disappunto di molti parlamentari del Pdl, consapevoli però della necessità di un compromesso: «Non si possono mettere sullo stesso piano un’emergenza nazionale come i rifiuti e un atto di prepotenza come le quote latte», osservano. Il braccio di ferro, dunque, continua e non si escludono sorprese: nella trattativa i campani sono pronti a rilanciare chiedendo l’approvazione del decreto antiruspe, che pure è stato bloccato dalla Lega. Nel frattempo gli uffici di Palazzo Chigi, d’intesa con gli esperti del dicastero dell’Ambiente, stanno lavorando senza sosta al testo che dovrebbe arrivare domani in Consiglio dei ministri. Il provvedimento potrebbe prevedere l’ok ai rifiuti nelle altre regioni (dopo lo stop causato dalla sentenza del Tar Lazio), ma solo con l’autorizzazione dei governatori.

I parlamentari campani del Pdl mandano l’ultimo avviso alla Lega: se domani il Consiglio dei ministri non approverà il decreto antirifiuti la guerra sarà inevitabile. L’ultimatum al Carroccio arriva durante il vertice tra deputati e senatori, a cui partecipa anche il governatore Stefano Caldoro, che si tiene nella sala Colletti (solo per motivi logistici la delegazione si sposta dalla sala Tatarella, che era stata chiesta simbolicamente da Amedeo Laboccetta), al sesto piano del palazzo dei gruppi parlamentari, nel cuore della Capitale. La riunione si apre con la solidarietà al presidente della Regione per il suo coinvolgimento nell’inchiesta sui rifiuti, espressa a nome dei colleghi dal coordinatore del Pdl Nicola Cosentino. Si entra subito nel vivo con l’intervento di Caldoro, che pone con forza il tema del Mezzogiorno: «Dallo sviluppo al lavoro fino ai fondi Fas occorre rilanciare l’azione del Sud perché senza il Meridione l’Italia non cresce». Sulle competenze il governatore non ha dubbi: «Con i poteri ordinari la filiera dei rifiuti parte dal basso. Il primo anello della catena sono i sindaci che hanno le competenze su siti di stoccaggio e di trasferenza e possono essere parte attiva sulle discariche».

Toscani fotografa i napoletani
I volti saranno poster nel Metrò
Oliviero allestisce un set in piazza Dante
Domani si replica in piazza Bellini col sindaco
NAPOLI - Oliviero Toscani fotografa i napoletani. Vabbè che i cittadini partenopei si prestano a mettersi in posa sorridenti, ma il motivo del «reportage», visto cotanto autore, è artistico. I volti dei napoletani diventeranno poster che tappezzeranno il tunnel pedonale di collegamento tra le stazioni della metropolitana di via Toledo e di Montecalvario, ora in costruzione (fine lavori? Forse tra due anni). Il «set» è stato allestito in piazza Dante. L’occasione è stata offerta dal progetto che il noto fotografo sta portando avanti dal maggio del 2008: «Razza Umana/ Italia».
In questi tre anni, circa 80 le tappe italiane del tour fotografico in cui sono stati eseguiti circa 20mila scatti. Il progetto, come spiegato da Toscani, nasce per andare alla ricerca di chi sono gli italiani. «Negli italiani c’è di tutto, siamo tutti diversi e non c’è nessun altro Paese al mondo come il nostro».

Tra i tratti «comuni» riscontrati in questi anni di piazze in città e paesini d’Italia, Toscani ha individuato «le leggerezza che può essere inaffidabilità, ma anche la disponibilità che può essere ingenuità. La nostra forza - ha aggiunto - sono i nostri difetti». E oggi, nel centro della città, in piazza Dante, numerosi sono stati i napoletani che hanno accettato di farsi fotografare. Giovani, anziani, nonne con carrozzine e nipotini, ma anche rappresentanti delle forze dell’ordine.

Domani, giovedì, si replica in piazza Bellini per un’altra sessione di fotografie, a cui è atteso il sindaco Luigi de Magistris per cui il fotografo ha avuto parole di apprezzamento. «Pensavo di trovare sculture di spazzatura - ha detto Toscani - ma il nuovo sindaco si sta dando da fare. Ho trovato Napoli bella come sempre, un bell’ambiente con bella gente, sembra Ginevra».

Europa, Fondazione San Marino 2020: “Nessuna proposta concreta”
29/06/11 18:20
[c.s.] La Fondazione San Marino 2020 prende atto della relazione del Consiglio dell’Unione Europea avente ad oggetto le Relazioni dell’Unione con il Principato di Andorra, la Repubblica di San Marino e il Principato di Monaco del 14 giugno u.s. e sviluppa le seguenti considerazioni. Il Governo di San Marino ha spinto tutti noi ad attendere il pronunciamento che è pervenuto appunto il 14 giugno indicando che esso avrebbe rappresentato una prima proposta da parte delle istituzioni comunitarie sulle modalità di integrazione tra i micro Stati e l’Unione, nel contesto di un percorso condiviso tra San Marino, Andorra e Monaco. Il documento che abbiamo letto dichiara la disponibilità delle istituzioni comunitarie a considerare il desiderio di maggiore integrazione espresso, peraltro con modalità ed aspettative differenti, dai tre Paesi, e prende atto del lavoro di contatto di cui la nostra Segreteria di Stato per gli Affari Esteri ci ha informato nei mesi scorsi . Il Consiglio dichiara la disponibilità a riflettere su un “eventuale nuovo quadro istituzionale per le relazioni con i tre Paesi” prevedendo la configurazione di “raccomandazioni relative a misure ulteriori che possano condurre ad una graduale integrazione di detti Paesi nel mercato interno” prima della fine di giugno 2012. Nulla di più, nessuna concreta proposta. In sintesi, la scelta del Governo di trascinare il Paese in un negoziato in partecipazione con altri due Paesi che hanno profili istituzionali, economie ed interessi totalmente diversi da San Marino porta a dover affrontare procedure che porteranno a decisioni comuni e/o ad hoc che nella migliore delle ipotesi richiederanno anni prima di essere formalizzate. Va sottolineato il passaggio in cui si parla di “graduale integrazione di detti Paesi nel mercato interno” vale a dire che in alcun modo si parla di soluzione di adesione all’Unione, e ovviamente questo è il risultato di un approccio sammarinese che mai ha osato chiedere di più. Ora ci auguriamo che, alla luce di questo risultato, pur sapendo che un cambio di rotta potrebbe non risultare elegante nelle relazioni con i Paesi con i quali si è inteso realizzare una inopportuna cordata, facendo perno sulla questione temporale, il nostro Governo abbia il coraggio di passare all’azione e di avanzare una richiesta di adesione che il Trattato di Lisbona, all’articolo 49, ci autorizza a compiere, mettendo le istituzioni comunitarie nelle condizioni di assegnare maggiore priorità al tema e di aprire un tavolo negoziale specificatamente dedicato a San Marino che ci permetta di perseguire al meglio gli interessi del nostro Paese.
Fondazione 2020

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