martedì 28 giugno 2011

Federali.Sera_28.6.11. Giggino Faticatore. Il sindaco de Magistris su un camion dell'Asia alle sei del mattino per ringraziare gli operai al lavoro al lavoro da settimane con turni h24 per sgomberare le strade della città dai rifiuti. Risveglio tra i compattatori per il primo cittadino e il suo vice, Tommaso Sodano, nell'area rimessaggio dell'azienda di raccolta rifiuti di via Volpicella a Barra. Gli automezzi hanno lasciato il parcheggio intorno alle 6.30, non prima di aver ricevuto il plauso dei due ospiti. Un saluto, rivolto da De Magistris dopo essere salito su uno dei mezzi, volto anche a ricordare ai lavoratori la fierezza di essere, come lui, al servizio della città.----Povertà: rapporto Cilap, 41% lucani a rischio.

De Magistris, alba tra i compattatori
Bari. Rifiuti, azienda di raccolta fallita
Povertà: rapporto Cilap, 41% lucani a rischio
Il virtuoso Nordest evade
Verona, padania. False sponsorizzazioni sportive, evasione di 7,7 milioni di euro


De Magistris, alba tra i compattatori
Con Sodano tra gli operai dell'Asìa
Sindaco e vice-sindaco hanno salutato la partenza
dei mezzi per la raccolta nell'area di rimessaggio a Barra: «Operai da settimane lavorano 24 ore su 24»
NAPOLI - Il sindaco de Magistris su un camion dell'Asia alle sei del mattino per ringraziare gli operai al lavoro al lavoro da settimane con turni h24 per sgomberare le strade della città dai rifiuti. Risveglio tra i compattatori per il primo cittadino e il suo vice, Tommaso Sodano, nell'area rimessaggio dell'azienda di raccolta rifiuti di via Volpicella a Barra. Gli automezzi hanno lasciato il parcheggio intorno alle 6.30, non prima di aver ricevuto il plauso dei due ospiti. Un saluto, rivolto da De Magistris dopo essere salito su uno dei mezzi, volto anche a ricordare ai lavoratori «la fierezza di essere, come lui, al servizio della città».

NELLA SEDE ASÌA - «Sono ormai settimane - è scritto in una nota - che Asìa continua a lavorare su tre turni e 24h su 24h, per riuscire a recuperare, prima possibile, le giacenze accumulate per i limiti di conferibilità negli impianti di smaltimento». «Il gesto di de Magistris e del vice sindaco Sodano», prosegue la nota, «è la dimostrazione della grande vicinanza della nuova Amministrazione comunale per chi, in prima linea, è impegnato quotidianamente a confrontarsi con difficoltà operative inimmaginabili e senza soluzione di continuità». Dopo aver lasciato l’autoparco, il sindaco de Magistris e il vice sindaco Sodano si sono diretti in via Virginia Wolf per la visita ad una delle sedi distrettuali. Anche lì hanno salutato tutti i presenti ringraziandoli della mole di lavoro svolta con abnegazione.

Bari. Rifiuti, azienda di raccolta fallita
È allarme al consorzio Rosa Marina
Attivato un servizio di emergenza per lo smistamento
Ma è in arrivo la stangata sui costi per i proprietari
BARI - Cassonetti dell’immondizia stracolmi, buste piene lasciate anche per terra, e tanta sporcizia. Capita anche nei villaggi vacanze, compresi quelli in, come Rosa Marina. La località nei pressi di Ostuni, frequentatissima da baresi e brindisini, apre la stagione estiva con il segno meno quanto a pulizia. E i residenti si lamentano del disservizio. «Questo mese tireremo alla bene e meglio - spiega il presidente del Consorzio Rosa Marina, l’avvocato Salvatore Tartaro - in quanto è fallita la ditta che effettuava il servizio di raccolta dei rifiuti. E tuttavia, siamo riusciti a garantire la raccolta dei rifiuti due volte a settimana. Certo - prosegue Tartaro - non è un servizio quotidiano che comprende anche la pulizia dei cassonetti, però è già qualcosa. Il sindaco di Ostuni, Domenico Tanzarella, ha comunque aperto una procedura di gara per la gestione del servizio a luglio e agosto, fino al 15 settembre, ed è stata già aggiudicata. Devo dire - aggiunge - che trattandosi di un contratto per soli due mesi e di emergenza, il costo del servizio raddoppierà per i proprietari di Rosa Marina A settembre invece, il sindaco di Ostuni pubblicherà il bando per l'affidamento annuale del servizio e i costi torneranno normali, essendo spalmati su un intero anno. Per ora - conclude il presidente - abbiamo cercato di limitare i disagi e da luglio i residenti non avranno più problemi».

La situazione in queste ore però, è davvero pesante, come anche i disagi per i residenti. Sono in tantissimi infatti, ad aver inaugurato l’estate, alcuni per un weekend, altri trasferendosi nelle case vacanziere. «Gli altri anni - spiega Roberta Putignano, barese con villa a Rosa Marina - i servizi venivano erogati sempre a pieno regime. Quest’anno invece, i primi fine settimana della stagione ci hanno lasciato molto delusi. I cassonetti dell'immondizia erano colmi di rifiuti che nessuno è venuto a ritirare per giorni, eppure il villaggio era già abbondantemente popolato. Molti sono stati costretti a lasciare i sacchetti a terra e questo è stato un bel problema perché a parte il disagio per il disservizio, c'è da considerare che molti cassonetti sono adiacenti alle ville. Il che ha richiamato animali come topi e altro vicino alle abitazioni con un pregiudizio per la salute, oltre al fastidio per il cattivo odore. A chi ama questo posto - conclude l'affezionata proprietaria - dispiace parecchio vedere tanta mancanza di cura» . Molti residenti hanno deciso, in queste ultime settimane, di andare a chiedere spiegazioni e protestare direttamente al Consorzio, sede dell’amministrazione del villaggio. Ma c'è pure chi denuncia gesti di inciviltà da parte di altri proprietari. Alcuni furbetti infatti, hanno spostato il cassonetto vicino alla propria villa, mettendolo accanto ad altre per avere meno problemi. Ma per questa stagione, luglio e agosto dovrebbero passare senza altri disagi per residenti e frequentatori. L’unico sarà per il portafoglio dei proprietari, chiamati a pagare il doppio per il servizio di raccolta di questi due mesi.
Federica Stea

Povertà: rapporto Cilap, 41% lucani a rischio
Nel 2009 è del 41% la la fascia di persone in Basilicata a rischio povertà.
28/06/2011  In Basilicata, nel 2009, la fascia di popolazione a rischio di povertà è del 41 per cento circa: tra il 1991 e il 2010 il tasso demografico indica una diminuzione di mille persone l’anno, passando da circa 610 mila residenti a 587 mila, con una percentuale di giovani con meno di 25 anni in calo dal 45 per cento al 25,2 per cento.

ANALFABETISMO - I dati sono contenuti nel «Rapporto 2010 sulla povertà e l'esclusione sociale in Basilicata», realizzato dal Cilap e presentato stamani, a Potenza. Tra le percentuali contenute nel rapporto, spicca quella relativa al grado di analfabetismo: le percentuali sono nettamente diminuite (dal 43 al 28 per cento) ma nel 2009 sono 28 i lucani (su cento) che non hanno nessun titolo di studio o solo la licenza elementare: la regione è seconda solo alla Puglia (29,4%).
 Il rapporto tra disoccupati e laureati (laurea breve, magistrale e dottorato) è del 10 per cento (12,6 per cento per il diploma).

IMMIGRAZIONE - Nel corso del convegno è stato anche presentato il rapporto “La rete del welfare», realizzato dall’assessorato alle politiche sociali della provincia di Potenza. I dati si riferiscono, in questo caso, al territorio provinciale. Una delle sezioni è dedicata ai flussi migratori. Fondamentale è l'apporto degli immigrati negli indici demografici: probabilmente solo uno su dieci rientra nelle statistiche ufficiali, ma senza immigrazione la diminuzione della popolazione, in provincia di Potenza, tra il 2001 e il 2009 non sarebbe del due ma del 4,3 per cento. Come aree di residenza, gli stranieri si concentrano nel Potentino e nel Melfese.

SPESA SOCIALE - Dalla sezione relativa alla spesa sociale emerge invece che il dato procapite medio provinciale è di 42 euro: la maggior parte della spesa è destinata all’area «famiglia e minori» (88,2%) e «disabili» (21%). Una parte rilevante del sostegno pubblico è diretta ai contributi per gli asili nido.

OCCUPAZIONE DELLE DONNE - Nella sezione relativa all’occupazione delle donne è emerso che il 77% delle persone che lavorano nelle amministrazioni pubbliche ha un contratto a tempo indeterminato, ma nessuna ha meno di 30 anni (tra i 30 e i 39 anni la quota di precarie è pari al 37 per cento).

Il virtuoso Nordest evade
Ecco tutti i peccati dei furbetti
La Guardia di finanza traccia un primo bilancio del 2011. In cinque mesi scoperti 278 evasori totali, cresce il numero di chi nasconde oltre la metà dei suoi guadagni
VENEZIA—Il ricco e virtuoso Nordest non è un’isola felice al riparo dall’evasione fiscale. I dati regionali della Guardia Finanza, forniti in occasione della festa per i 237 anni dalla fondazione del Corpo, parlano chiaro. Nei primi cinque mesi del 2011 i militari delle fiamme gialle hanno scoperto evasioni per 1,6 miliardi di euro. La cartina tornasole è il dato sull’Iva: l’imposta non pagata supera i 180 milioni di euro. Per l’Iva dovuta (ma non versata), evasioni per 177 milioni di euro e per l’Iva dichiarata ma non versata, sono altri 5,6. Continuando a sfogliare i dati, si trovano 408 frodi fiscali (fatture false) accertate, che hanno portato a 380 denunce e 6 confische per 14 milioni di euro. Le fiamme gialle venete ne hanno poi recuperati 143 dai controlli sulle persone che avevano dichiarato residenze false, i cosiddetti «paradisi fiscali». Gli evasori totali sono ancora una realtà importante: in cinque mesi sono stati trovati ben 278 soggetti completamente sconosciuti al fisco, per un totale di 500 milioni di euro non dichiarati allo Stato (a cui vanno aggiunti i 62 di Iva).

Un fenomeno in crescita, invece, quello degli evasori «paratotali» (che hanno taciuto oltre il 50% del guadagno): nei primi mesi dell’anno in corso sono già 64 (con un aumento dell’8,5% rispetto al dato del 2010), con una sottrazione al fisco di 171 milioni. Il trend in crescita di questa particolare categoria di evasori potrebbe trovare radici nella crisi economica: chi non ce la fa, prova a dribblare il fisco dichiarando solo una parte del fatturato. Altro capitolo quello sul lavoro: da gennaio ad oggi le fiamme gialle hanno «pizzicato» 329 lavoratori in nero e 204 irregolari. E la lotta all’evasione procede: per il secondo semestre sono previste 1.564 verifiche e 21.745 controlli strumentali (controlli su strada, scontrini e ricevute fiscali), 2.588 controlli per individuare «sacche di evasione», andando a spulciare tra i beni di lusso come automobili, imbarcazioni, aerei o elicotteri e case. «La lotta all’evasione èundovere culturale - commenta il generale Pasquale Debidda, comandante interregionale della Guardia di Finanza - fa parte dei nostri doveri assicurare un’equa distribuzione del carico fiscale». «Disonesti nel Nordest? L’Agenzia delle Entrate ci conferma che si evade di più al Sud - aggiunge il governatore Luca Zaia - resta il fatto che questo è un momento difficile per il paese e per i cittadini, un momento in cui non è semplice essere un imprenditore e creare occupazione».
Davide Tamiello

Verona, padania. False sponsorizzazioni sportive, evasione di 7,7 milioni di euro
Una società assicurativa veronese aveva emesso 120 fatture in sette anni incassando l'86 per cento delle somme. Ha dovuto pagare alle Entrate 3,5 milioni di euro
VERONA - Una società assicurativa veronese ha emesso 120 fatture in 7 anni per sponsorizzare società sportive, che le restituivano l’86 per cento delle somme. Il meccanismo è stato scoperto dalla direzione provinciale delle Entrate di Verona che, a seguito dei controlli effettuati dalla Guardia di Finanza, ha contestato l’evasione incassando oltre 3,5 milioni di euro. Grazie a questo trucco l’assicurazione ha dedotto 7,7 milioni di euro di costi fittizi dalle proprie dichiarazioni fiscali nel periodo 2003-2009. La società di assicurazioni stipulava contratti e accordi di sponsorizzazione sportiva con varie squadre del Veneto in cambio dell’uso delle magliette da gioco con il logo dello sponsor. In sette anni, dal 2003 al 2009, sono stati versati 120 bonifici di importi variabili alle società sportive, le quali incassavano il 14 per cento della cifra e restituivano il restante 86% a una società interposta, controllata al cento per cento dalla stessa società assicuratrice. Di fatto quest’ultima poteva dedurre dalle dichiarazioni dei redditi costi mai sostenuti, «appesantendo» il conto economico e riducendo di conseguenza i ricavi su cui pagare le imposte. La somma dei costi indebitamente dedotti in sette anni è pari a 7,7 milioni di euro. La società ha accettato integralmente i rilievi dell’Ufficio e ha versato oltre 3,5 milioni di euro in gran parte in contanti.(Ansa)
28 giugno 2011

Nessun commento: