martedì 28 giugno 2011

Federali.Mattino_28.6.11. Il Cardinale Sepe: Tanto per cominciare niente funerali in chiesa, dunque, né tantomeno si devono accettare camorristi per fare da padrino o madrina ad un battesimo. Se nei decenni passati c’era chi ci passava sopra, adesso la musica è cambiata. Se si accerta un pentimento anche in punto di morte, allora sì, il funerale in chiesa si può fare. Ma se è noto che il camorrista non ha voluto pentirsi, la conseguenza per la Chiesa è logica, naturale: perché mai dovrebbe avere i funerali in chiesa?----La Turchia e’ molto meglio della padania.----Se sarà riaperto l'ospedale di Massafra, la mia città accoglierà i rifiuti solidi urbani provenienti dalla Campania. Lo ha detto oggi il sindaco della città tarantina, Martino Tamburrano, del centrodestra, nell’ambito delle varie iniziative tese alla riapertura dell’Ospedale Matteo Pagliari chiuso recentemente dalla Regione Puglia nell’ambito del piano di rientro dal deficit sanitario.

Cardinale Sepe: fuori camorristi da chiese niente funerali né padrini nei sacramenti.
Napoli-Istanbul, c'è il volo diretto.
Napoli. Indagine rifiuti, Caldoro due ore dal pm: «Discariche spettano ai sindaci non a me».
Vendola: i rifiuti campani? Disponibili a fare la nostra parte.
Emergenza rifiuti anche a Foggia. Sacchetti per la strada, popolazione in allarme.
Aversa, la protesta del rione Iacp: «Viviamo accanto a una discarica».
Ina Assitalia, multa da 450mila euro. «Pioggia di disdette senza preavviso».



Cardinale Sepe: fuori camorristi da chiese niente funerali né padrini nei sacramenti
L'arcivescovo di Napoli: hanno sparso sangue per tutta la vita
Un appello per adottare a distanza i bambini poveri della città
CITTA’ DEL VATICANO – «Visto che i camorristi sono noti per la loro attività anticristiana, non possiamo permettere che possano essere accolti come padrini nei sacramenti. Di più: non possiamo nemmeno permettere che chi ha sparso sangue per tutta la vita abbia onoranze funebri in chiesa». Parola del cardinale Crescenzio Sepe. In una intervista una intervista al mensile religioso ”Il Consulente Re” l’arcivescovo di Napoli scaglia un anatema contro la malavita organizzata campana accusata in questi giorni di essere dietro i roghi della "munnezza". Estirpare la mala pianta dal tessuto sociale è possibile ma non basta solo l’attività dei parroci di frontiera. Serve una azione corale. «Come pastori di fronte a persone condannate dalla Chiesa perché agiscono in forme a-cristiane e anticristiane, non possiamo far finta di nulla. Dobbiamo trarne le conseguenze».

Tanto per cominciare niente funerali in chiesa, dunque, né tantomeno si devono accettare camorristi per fare da padrino o madrina ad un battesimo. Se nei decenni passati c’era chi ci passava sopra, adesso la musica è cambiata. «Se si accerta un pentimento anche in punto di morte, allora sì, il funerale in chiesa si può fare. Ma se è noto che il camorrista non ha voluto pentirsi, la conseguenza per la Chiesa è logica, naturale: perché mai dovrebbe avere i funerali in chiesa?»

Il 30 aprile scorso aprendo il Giubileo della Legalità a Napoli, nel Duomo dedicato a San Gennaro, il cardinale Sepe aveva rivolto un appello alla coscienza civile. «Purtroppo una parte consistente della nostra popolazione è afflitta dalla malattia dell’illegalità. E purtroppo la realtà malefica tende a espandersi. Ma, se non si organizza nessuna forza che blocchi tale espansione, la realtà peggiorerà sempre più. Da qui l’appello a tutti gli uomini di buona volontà a coordinarsi per fare fronte, bloccare l’espansione e per tentare di rovesciare le sorti della battaglia».

La vera battaglia resta quella del cambiamento di mentalità da parte della gente anche se il cardinale si rende conto che ci vorrebbero anche iniziative concrete per eliminare quelle sacche di povertà endemica nelle quali la camorra va ad attingere nuove forze. La Chiesa cerca di aiutare come può. Ha istituito un microcredito per iniziare l’attività argianale in proprio («se una persona (non solo un giovane) presenta un progetto ritenuto valido, le diamo ventimila euro così che possa incominciare a concretizzarlo e poi la seguiamo negli sviluppi successivi. Sono ventimila euro a costo zero, che però vanno poi restituiti») e poi aprendo le adozioni a distanza per togliere i bambini napoletani dalla strada.

Finora i bambini dei quartieri più poveri aiutati da benefattori sono circa 600. L’invito è rivolto a tutti, anche ai cattolici del Nord, anche ai leghisti. «Basta solo versare 40-50 euro al mese, per tutto l’anno: i bambini possono così ricevere grembiuli, scarpette e tutto ciò che serve per la scuola. Abbiamo anche creato diverse cooperative nelle parrocchie: c’è chi lavora il ferro, la ceramica». E poi il progetto computer per imparare a usare le nuove tecnologie e la Casa di Tonia per le mamme in gravidanza o bambini piccoli. «Queste mamme disagiate vengono un po’ da tutte le parti e trovano qui un ambiente ricco di calore umano. Nella stessa casa vengono anche bambini a rischio per fare il doposcuola. Le mamme lavorano nella lavanderia. Abbiamo dodici stanzette con bagno. Ce ne vorrebbero molte altre. Le ospiti restano per un certo periodo; poi – dopo che abbiamo trovato un loro, per esempio come baby-sitter – c’è un rinnovamento. Insomma, come vede – dice il cardinale Sepe - stiamo cercando di fare il più possibile, tanti piccoli passi, convincendo i napoletani che la speranza è possibile». Malgrado tutto e anche per Napoli.

Napoli-Istanbul, c'è il volo diretto
La compagnia di bandiera turca inaugura la nuova tratta della summer 2011 all'aeroporto di Capodichino
NAPOLI - Turkish Airlines inizia la stagione estiva con l’inaugurazione di una nuova tratta aerea che collega direttamente Napoli a Istanbul. Il via al nuovo collegamento è previsto per martedì 28 giugno, alle 11.30, all’aeroporto di Capodichino di Napoli. Una vittoria importante di cui è fiero il direttore generale della Turkish Airlines Napoli Mustafa Saglik.

FINO A DICEMBRE - Il volo diretto, infatti, sarà fruibile almeno fino alla fine dell’anno per la gioia dei viaggiatori partenopei che, in procinto di partire proprio per le vacanze estive, non dovranno fare più fastidiosi scali nazionali.

FLIGHT POINT - La compagnia aerea di bandiera della Turchia, infatti, vanta in Italia già sei «flight point» con Bologna, Genova, Milano, Roma, Torino e Venezia. Napoli andrà ad aggiungersi nella rosa degli scali per le rotte internazionali. La Turkish Airlines infatti ha una road map che serve Australia, Usa, Brasile, Canada e molti Paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’Europa.

Napoli. Indagine rifiuti, Caldoro due ore dal pm: «Discariche spettano ai sindaci non a me»
Il governatore: mi sono attenuto all’accordo stipulato il 4 gennaio scorso tra gli enti locali e il governo
NAPOLI - Ha risposto per due ore circa alle domande dei pm che l'hanno messo sotto inchiesta per epidemia colposa. Il presidente della Regione, Stefano Caldoro, ha spiegato al sostituto procuratore Francesco Greco e all'aggiunto Francesco Greco che, nell’inviare fuori provincia la spazzatura napoletana, si è attenuto all’accordo stipulato il 4 gennaio scorso tra gli enti locali e il governo. «Caldoro - ha sottolineato l'avvocato Furgiuele - è riuscito a fare in modo che i presidenti delle Province di Avellino e Benevento accettassero di ricevere quantitativi leggermente superiori rispetto a quelli decisi il 4 gennaio, ma non ha potuto imporre il trasferimento in quegli impianti di tutta la spazzatura napoletana. In quel modo, infatti, si sarebbe risolto il problema nel capoluogo, ma lo si sarebbe creato in altre province».

DOCUMENTI SUI FLUSSI - Caldoro, che ha esibito documenti da cui si evincono dati sui flussi dei rifiuti in Campania, ha anche ribadito ai pm che la competenza ad aprire nuove discariche è dei sindaci e non del presidente della Regione. Ulteriori documenti saranno consegnati in Procura nei prossimi giorni dal difensore dell’indagato. All'interrogatorio avvenuto, secondo l’avvocato Alfonso Furgiuele, «in un clima molto disteso e nella logica della collaborazione con i pm», ha assistito anche il procuratore, Giovandomenico Lepore.

Vendola: i rifiuti campani? Disponibili a fare la nostra parte
Foggia assediata dai sacchetti
BARI – «Noi siamo disponibili a fare la nostra parte, ovviamente e come sempre, in un quadro di solidarietà nazionale, ricevendo dal governo nazionale parole non ambigue su questo terreno». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, parlando con i giornalisti dell’eventualità che la Puglia debba accogliere parte dei rifiuti di Napoli.
«Siamo disponibili a fare la nostra parte – ha ribadito - nella misura e nelle proporzioni consentite dalla capienza dei nostri impianti. Però sempre nel rispetto di quei principi che sono nel protocollo di intesa» e «che sono i principi legati al monitoraggio e alla tracciabilità del rifiuto». «E al fatto – ha concluso – che nei nostri impianti non deve arrivare qualcosa che rappresenta un attentato alla nostra salute».

«Certo - non ha mancato di sottolineare il governatore parlando della precedente esperienza - noi abbiamo subito qualche molestia a proposito dei rifiuti campani. Il mancato rispetto del protocollo di intesa è stato un atto che abbiamo vissuto come un sopruso». «Chi come me – ha aggiunto – si è battuto in tutte le sedi per esprimere solidarietà nei confronti della Campania, ha chiesto soltanto una garanzia, quella legata alla salute pubblica dei pugliesi. Invece si è preferito giocare di furbizia, stracciare il protocollo e giungere a conferimenti regolati soltanto dalle leggi di mercato». «Per questo – ha continuato – io ho portato avanti una causa e ho avuto ragione perchè era stato violato quel protocollo di intesa».

ORE 12:30 - «L'AQP TORNA AD ESSERE FIORE ALL'OCCHIELLO PER I PUGLIESI»
L'Acquedotto pugliese «credo sia davvero tornato a essere un grande fiore all’occhiello per il pugliesi e i meridionali». Lo ha sottolineato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, oggi a margine della presentazione del bilancio d’esercizio 2010 di Aqp, chiuso con «un utile da 37 milioni di euro». Un risultato che Vendola ha definito «straordinario», ricordando che «l'agenzia di rating 'Standard & Poor's' innalza il voto» di Aqp «in una pagella che per tutte le aziende pubbliche è molto negativo». «Acquedotto pugliese – ha rilevato – aumenta la sua considerazione nel mercato internazionale».

«Noi – ha aggiunto Vendola – all’indomani della vittoria dei sì nei referendum che parlavano di modalità di gestione del servizio idrico, abbiamo immediatamente portato in Consiglio regionale la nostra legge di ripubblicizzazione di Acquedotto pugliese. E oggi completiamo una operazione storica, quella legata all’acquisizione di tutto il pacchetto azionario nelle mani della Regione Puglia». Per Vendola, «acquedotto pugliese da oggi non può mai più essere considerata l’icona dello spreco, della corruzione, del pubblico che fa rima con inefficienza. Acquedotto pugliese non è più quell'azienda che dà più da mangiare che non da bere».

«Oggi Acquedotto pugliese, con l’appalto per la ricerca perdite, con l’appalto per il cambio dei contatori, con la lotta all’abusivismo e alla mortosità, con il telecontrollo, con l’internalizzazione della depurazione – ha concluso – è un’azienda che ha riacquistato il proprio orgoglio aziendale. È un’azienda pubblica che lavora con efficienza ed economicità».

ORE 14:50 - SINDACO DI MASSAFRA: RIAPRITE L'OSPEDALE E ACCOLGO I RIFIUTI CAMPANI
«Se sarà riaperto l'ospedale di Massafra, la mia città accoglierà i rifiuti solidi urbani provenienti dalla Campania». Lo ha detto oggi il sindaco della città tarantina, Martino Tamburrano, del centrodestra, nell’ambito delle varie iniziative tese alla riapertura dell’Ospedale "Matteo Pagliari" chiuso recentemente dalla Regione Puglia nell’ambito del piano di rientro dal deficit sanitario. Il sindaco è anche presidente dell’Ambito Territoriale Ottimale Rifiuti Bacino TA/1. «Nel territorio massafrese – ricorda Tamburrano – sono in piena attività gli impianti che trattano in modo completo il ciclo dei rifiuti». «La mia – ha precisato Tamburrano – non è provocazione, ma a mali estremi, estremi rimedi. Attendo un riscontro».

Emergenza rifiuti anche a Foggia. Sacchetti per la strada, popolazione in allarme
di Vincenzo Rutigliano
Allarme tra la popolazione di Foggia per la mole di rifiuti che, ormai da giorni, si sta accumulando per le strade della città, sia nei quartieri periferici sia in quelli centrali. Le alte temperature di questi giorni diffondono,infatti, nell'area un odore nauseabondo proveniente dai cumuli di rifiuti e aumenta il rischio di diffusione di malattie infettive. L'emergenza non è causata dall'assenza di siti di stoccaggio o di discariche ma di automezzi per la raccolta e il trattamento. Il comune dispone solo di 4 mezzi con cui gestire i rifiuti di una città che conta 160.000 abitanti e altri 5 nuovi mezzi da acquistare non saranno operativi prima di metà luglio.

In attesa del loro arrivo, i comuni di Bari e di Brindisi hanno prestato alla città di Foggia due automezzi. Non è però solo questione di mezzi per la raccolta. Secondo il sindaco, Gianni Mongelli, «sarebbe ora che anche i cittadini facessero la loro parte. Non si possono buttare i rifiuti fuori dai cassonetti e non rendersi conto che, così facendo, la situazione, anche a livello igienico, diventa sempre più pesante, insostenibile».
 27 giugno 2011

Aversa, la protesta del rione Iacp: «Viviamo accanto a una discarica»
I cittadini «La sera vediamo uscire grossi ratti dai cumuli». Delegazione chiede un incontro in Comune
CASERTA - Protestano le 250 famiglie del rione Iacp della zona Sud di Aversa. Una strada, via della Repubblica, è diventata una discarica a cielo aperto e il bordo stradale viene utilizzato anche da non residenti come luogo per sversare i rifiuti. Tutto questo a poche centinaia di metri dal comando della Polizia Municipale. Alcuni cittadini in rappresentanza delle 250 famiglie hanno cercato di essere ricevuti in Comune per chiedere la rimozione dei rifiuti che sono maleodoranti e sono ricettacolo di numerosi insetti. «La sera - spiega Mauro Sodano - la situazione diventa ancor più grave. Dai cumuli di immondizia vediamo uscire dei grossi ratti e per di più c'è un odore nauseabondo che diventa insopportabile visto che la strada si trova in pieno sole e con le temperature di questi giorni c'è veramente un rischio per la salute».
TRA IL RIONE E LA FIERA - Nella discarica abusiva, che corre lungo la strada per un centinaio di metri ed è prospiciente all'area dove il sabato si svolge la fiera settimanale, si trova di tutto, dalle bottiglie di birra, ai canotti per il mare, dai residui di frutta e verdura, a elettrodomestici. Nella zona Sud della città non è ancora partita la raccolta differenziata e questo non fa che aggravare la situazione visto che i sette cassonetti che erano stati sistemati, in previsione della raccolta differenziata sono stati ridotti a tre. Ma il fatto che la strada è stata scelta anche da non residenti come zona per gettare la propria spazzatura rendono insufficiente i contenitori e il tutto si allunga lungo il tratto stradale.
Lu. Me.

Ina Assitalia, multa da 450mila euro. «Pioggia di disdette senza preavviso»
L'Antitrust: «Non ha correttamente adempiuto all’obbligo di trasmettere agli automobilisti la comunicazione»
NAPOLI - Stangata su Ina Assitalia. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha inflitto una multa da 450 mila euro nei confronti della compagnia di assicurazioni per «pratica commerciale scorretta». Nel mirino dell’Antitrust il fatto che la compagnia assicurativa ha disdetto «un elevato numero di polizze» Rc Auto in particolare in Campania, Puglia e Calabria, senza informare in tempo i consumatori e senza fornire loro l’attestato di rischio.

DENUNCE - Il procedimento era stato avviato a seguito delle denunce di automobilisti che lamentavano di essere venuti a conoscenza della cessazione degli effetti del contratto solo al momento del rinnovo della polizza, per i contratti in scadenza ad agosto 2010. La compagnia, secondo l’Autorità guidata da Antonio Catricalà, «non ha correttamente adempiuto all’obbligo di trasmettere ai consumatori la comunicazione di disdetta e l’attestazione sullo stato del rischio secondo quanto previsto dalla legge». Con l’effetto di «limitare considerevolmente» le opportunità di scelta dei consumatori, che sono privati della possibilità di valutare, in tempi utili, la convenienza di offerte alternative ed, eventualmente, optare per altre compagnie assicurative.

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