giovedì 4 agosto 2011

Cronometrica puntualita’. E’ iniziata l’opera agiografica riguardante gli eroi del Sud che avrebbero sconfitto il cattivo padano. Tutte balle, Fitto e Micciche’ sono solo due insignificanti, venduti storici; la cronaca ed i fatti di politica economica degli ultimi due anni lo dimostrano senza ombra di dubbio. Due omettini incravattati e raccattati dal topo brianzolo e fatti Ministri de Che. Tremonti e’ scaltro, avra’ lui la prima e definitiva parola, dopo l’incensata giornalistica che prepara la strada per la prossima campagna elettorale nel Mezzogiorno.

Al Sud 7 miliardi | Cipe, via all'Alta capacità Bari-Napoli
Sbloccate oltre 130 opere in tutto il Mezzogiorno
Berlusconi : la crescita è un obiettivo fondamentale


ROMA — Non è una forzatura affermare che questa volta è il Sud a portare sulle spalle il Paese. Cioè è il Mezzogiorno — i circa 7 miliardi e mezzo sbloccati ieri dal Cipe per importanti infrastrutture immediatamente cantierizzabili in Puglia, Campania, Sicilia, Calabria, Molise, Sardegna e Basilicata (7 di carattere interregionale, più altre 134 opere che, complessivamente, permettono di attivare investimenti per circa 30 miliardi) — è il Sud il perno del discorso tenuto ieri alle Camere dal premier per spiegare ai mercati, italiani e internazionali, che l’Italia ha un progetto per il futuro.

Ha detto testualmente Silvio Berlusconi: «La crescita è un obiettivo essenziale e per questo il Cipe…». Non possiamo ancora conoscere le reazioni alle parole del capo del governo (il suo discorso è stato spostato ieri dalle 15.30 alle 17.30, proprio per evitare un possibile default «in diretta»), ma se la tenuta e il futuro del Paese sono ancorati solo alla ferrovia veloce tra Napoli e Taranto, a quella che collegherà Catania a Palermo, portando da 4 (!) a 2 ore i tempi di percorrenza, agli interventi sulla linea Salerno-Reggio Calabria oltre che alla autostrada della stessa tratta, alla statale Sassari-Olbia, se è così allora la situazione è davvero drammatica. Intanto, però, il Sud festeggia (e plaude l’Ance) perché finalmente, con tre anni di ritardo, vengono sbloccati fondi che gli appartengono, una quota del Fas per un pacchetto di interventi inizialmente più corposo, successivamente «tagliato» dal ministro dell'Economia che — si raccontava ieri ai margini della riunione del Cipe — «non solo non conosce il Sud, ma non ne ha a cuore le sorti». Tremonti, cioè, ha provato a intervenire pesantemente sul Piano Sud, di cui la quota varata dal Cipe è l’attuazione della prima tranche, relativa al sistema infrastrutturale (circa il 50% del budget complessivo), ma è stato sfidato da Raffaele Fitto, «intestatario» dello stesso Piano che — ha raccontato ieri in consiglio dei ministri lo stesso Berlusconi — «una volta si è davvero incazzato».

Infatti sono state sfiorate le dimissioni, perché se non fossero stati sbloccati i 7 miliardi e 471 miliardi (di cui 1.653 miliardi per le opere principali), il titolare del dicastero per i Rapporti con le Regioni avrebbe lasciato il governo. La misura decisa dal Cipe, infatti, non è un parto solo della sua fantasia, ma è la conclusione di un percorso iniziato nel novembre 2010, quando Fitto annunciò il varo del Piano, su cui nei mesi successivi si è avviato un confronto con le Regioni. Iniziato tra mille polemiche e diffidenze, si è concluso con la piena condivisione degli interventi decisi, anche «virgola per virgola», e infatti ieri parole di apprezzamento sono arrivate da tutti i governatori meridionali (non era in conferenza stampa il campano Stefano Caldoro, che ha affidato ad un comunicato la sua opinione). Le parole più significative sono arrivate da Nichi Vendola: «Niente dà più soddisfazione che stringere la mano al proprio antagonista». Per Caldoro è stato svolto un buon lavoro con il ministro, gli altri governatori e in pieno accordo con Berlusconi e l’intero governo. Aggiunge, il governatore campano, che si è tenuto conto dei cantieri aperti, del completamento di opere iniziate, della «continuità funzionale e di quelle previste con cofinanziamento». Il lucano Vito De Filippo ha poi detto che quello di ieri «è solo l’inizio di un programma di investimenti» che continuerà — ha annunciato Fitto — a settembre per università e ambiente.
Rosanna Lampugnani
 

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