mercoledì 31 agosto 2011

La Tiritera colpira' il Quarto Stato del Mezzogiorno


Sulla montagna del debito pubblico italiano si e' velocemente adagiata la copertina della Tiritera, il cui calco si ritrova in politica, sul lavoro e nella letteratura del Melodramma fatto Paese: l'Italia padana, alla parmigiana: magna bevi rutta e scorreggia, e dopo canti, con la lacrimuccia che scorre sulle ispide guance suine: nessun dorma.
L'essenza della Tiritera e': il colpevole? e' un Altro. Non Noi. E' un terzo – il cui profilo e' gia' stato abbozzato dai giornali di oggi – e' gia' stato identificato. Tranquilli – affermano „i Noi“ – si troveranno riscontri a carico del colpevole. Efficiente tecnica, quella di sollevare polverone mediatico: adagiare la copertina della Tiritera sul corpo elettorale.
Ed anche quando il governo non e' chiaramente filopadano, cambia niente, la Tiritera funziona lo stesso, perche' il 50% dell'opposizione e' sempre e comunque padana, qualunque sia il Governo in carica. Fate mente locale su quale possa essere la percentuale su cui possono fare conto, in qualsiasi maggioranza di governo. I padani.
L'emigrazione dal Mezzogiorno ha reso la padania maggioritaria nella Rappresentanza Elettorale nei due Rami del Parlamento: basta trasferire la residenza in un comune padano e si contribuisce – di fatto – al loro dispotico potere. Questa e' la verita' storica, di matrice statistica. Questo e' l'humus dell'arrogante loro potere in Parlamento. Nessun eletto in padania, di qualsiasi colore, e' mai venuto meno – e mai verra' meno – all'impegno di difendere gli interessi economici del suo territorio, del suo collegio elettorale. Quelli del Mezzogiorno si. La Matrice politica italiana: padani sempre ben organizzati e prezzolati meridionali. La montagna di debito pubblico ricadra' sul Quarto Stato del Mezzogiorno: bambini, ragazzi, donne, anziani, disoccupati, padri di famiglia. Ed i „Noi no“ saranno soddisfatti di questa geniale trovata. Che permettera' loro di continuare a magnare bere ruttare e scorreggiare, e dopo cantare, con la lacrimuccia che scorre sulle ispide guance suine: nessun dorma.
grecanico

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