lunedì 5 settembre 2011

Studio: il nepotismo dilaga in Italia

di Elisabeth Pain – 4 settembre 2011
Pubblicato in: USA
[Articolo originale "Study: Nepotism Widespread in Italy" di Elisabeth Pain]
Traduzione di ItaliaDallEstero.info


Si dice che i casi di nepotismo abbondino nelle istituzioni accademiche italiane, ma è sempre stato difficile stimare con esattezza quanto sia diffuso questo fenomeno. Uno studio statistico pubblicato oggi dalla rivista scientifica PLoS One suggerisce che le pratiche nepotistiche sono dilaganti in Italia: medicina e ingegneria industriale tra le discipline più affette.

“Spesso incontro altri italiani emigrati all’estero e i primi 20 minuti di conversazione si passano lamentandoci dello stato penoso delle istituzioni accademiche in Italia”, incluso il nepotismo, scrive via e-mail a Science Career l’autore dello studio Stefano Allesina, ricercatore italiano in qualità di professore associato al Dipartimento di Ecologia ed Evoluzione del “Computation Institute” dell’Università di Chicago in Illinois. Così, avendo trovato una banca dati pubblica di ricercatori italiani, Allesina dice che non ha potuto “resistere alla tentazione di controllare se si tratta solo di poche mele marce (come affermano sempre il Ministero e altri politici) o no”.

Il database che ha usato – reso disponibile dal Ministero dell’Educazione, dell’Università e della Ricerca – elenca nomi e cognomi dei circa 61340 professori permanenti in Italia e le relative istituzioni, dipartimenti e discipline. Allesina, da teorico dell’ecologia, racconta di aver trattato il problema in un modo simile “al calcolo di quante specie di alberi dovremmo trovare in un’area definita, data la frequenza delle specie in una foresta.” Con la correzione dovuta alla naturale distribuzione dei cognomi in Italia, Allesina si è chiesto quanti cognomi bisogna aspettarsi di trovare in una certa disciplina se questi fossero selezionati in modo casuale, e ha confrontato questo numero con il numero reale.

Allesina ha trovato “una grave carenza di nomi”, molto pronunciata in ingegneria, legge, medicina, geografia e pedagogia e anche al sud d’Italia. “La probabilità che le assunzioni siano oneste è estremamente bassa” dice Allesina. Linguistica, demografia e psicologia avevano la più bassa probabilità di nepotismo secondo l’analisi di Allesina.

“Ciò che trovo sorprendente sono le dimensioni del fenomeno, specialmente perché la mia analisi analizza il nepotismo sottostimandolo” dichiara Allesina. Poichè le donne italiane nel campo accademico di solito mantengono il cognome da nubile, la sua analisi non conta i casi in cui le mogli sono assunte dai mariti professori, e i casi in cui docenti donne assumono dei parenti stretti. “Dunque parliamo di tonnellate di mele marce.”

“Allesina ha scoperto l’acqua calda come diciamo noi in Italia”, scrive via e-mail Pasquale Stano, giovane biologo sintetico all’Università di Roma Tre. “Chiunque lavori all’università sa che ci sono molti casi di nepotismo nell’ambiente accademico italiano”. Ma questo studio è importante perché “si passa dalle opinioni ai fatti.” E i fatti sono molto più difficili da contestare, dice Stano.

Allesina e Stano concordano sul fatto che il nepotismo può avere conseguenze molto dure per i giovani ricercatori. “Assunzioni nepotistiche sono solo la punta dell’iceberg (…). Giovani ricercatori sono lasciati in attesa mentre i più vecchi vengono promossi in base all’anzianità” dice Allesina. “Tuttavia le cose non sono così semplici” secondo Stano. Molto spesso i membri di ben note famiglie accademiche hanno delle qualifiche molto migliori, più esperienza o più pubblicazioni, “perché hanno avuto più opportunità nella loro carriera di postdoc (grazie al nome di famiglia e all’influenza dei genitori). Così vinceranno legittimamente una posizione permanente”.

Lo scorso dicembre, il governo italiano ha approvato una riforma universitaria che proibisce di assumere parenti stretti all’interno dello stesso dipartimento. Ma nessuno dei due scienziati ritiene che questa riforma risolverà il problema. Professori ordinari con molto potere faranno in modo che i loro parenti vengano assunti da altre università, sostiene Stano.

In alcune discipline “il nepotismo (…) di certo ha troncato molte carriere e ha obbligato molte persone qualificate a cambiare lavoro o a trasferirsi all’estero”, scrive in un e-mail Luca Leuzzi, giovane ricercatore dell’Istituto per i Processi Chimici e Fisici del CNR.

Ma il nepotismo è solo uno dei problemi che i giovani scienziati italiani devono affrontare quando cercano di entrare nel mondo accademico. “I tagli finanziari a tutto il sistema pubblico sono stati draconiani e senza alcun criterio, così è praticamente impossibile fare nuove assunzioni e coloro che vanno in pensione non vengono sostituiti.”

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