giovedì 12 gennaio 2012

Federali_mattino_12.1.12. Parce sepulto (Risparmia chi è sepolto – Virgilio). La Germania è pronta a versare più capitali, se lo fanno anche gli altri, nel capitale del fondo salva stati Esm. Lo ha detto il cancelliere Angela Merkel al termine del vertice con il premier italiano Mario Monti.---Berlino ha piazzato sui mercati titoli a 5 anni per un ammontare di oltre 3,15 miliardi di euro con una domanda molto sostenuta che ha sfiorato i 9 miliardi di euro. Nuovo record per i tassi di interesse con un rendimento lordo sceso allo 0,9%. Con la tensione sui mercati gli investitori accettano anche rendimenti bassissimi e in qualche caso, come nella precedente asta della Germania anche rendimenti negativi.

Bozen, oltrepadania. Autonomie: Durnwalder, anche Monti deve rispettarle
Pomodoro: nasce colosso lombardo
Parma, padania. La Regione: "Si produca meno Parmigiano Reggiano"
Merkel, pronti a piu' capitale in Esm
Conti pubblici: deficit ai minimi dal 2008 ma Berlino sfiora pareggio
Consumi Italia sempre al palo
Euro-zone economic outlook
Gran Bretagna, deficit commerciale cresce a novembre
Ungheria, insufficienti misure per ridurre deficit



Bozen, oltrepadania. Autonomie: Durnwalder, anche Monti deve rispettarle
BOLZANO. "Se andiamo da Monti, non chiediamo qualcosa di extra, perchè anche un governo tecnico deve rispettare le autonomie e i trattati internazionali". Così il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder, ha parlato dell'incontro tecnico in programma tra le province di Trento e di Bolzano, con il governo, che nasce da un emendamento all'ultima manovra.
"Non difendiamo dei privilegi - ha aggiunto Lorenzo Dellai, il presidente trentino - ma portiamo avanti un'idea evoluta di Stato. Ci sono tanti'spifferi', tante questioni aperte, perchè noi siamo esattamente nei gangli di cui si sta discutendo anche a livello nazionale. Sono ambiti in cui sperimentiamo e sono il lavoro, l'università e la struttura stessa del tessuto sociale".
Durnwalder e Dellai, hanno poi toccato temi di stretta politica interna, così come le questioni tecniche sui trasferimenti fiscali alle province autonome, specificando di avere preparato documenti precisi, ma di essere
11 gennaio 2012
convinti della bontà del dialogo che si potrà aprire con il presidente del Consiglio, Mario Monti.

Pomodoro: nasce colosso lombardo
Coldiretti Lombardia, gigante da 200 mln,40 linee,600 dipendenti
11 gennaio, 13:31
(ANSA) - ROMA, 11 GEN - Nasce il colosso del pomodoro lombardo: firmata la fusione fra il Consorzio del Casalasco di Rivarolo del Re (Cremona) e la Boschi Food& Beverage di Fontanellato (Parma). Il primo e' il regno dell'oro rosso,la seconda e' specializzata anche nella produzione di zuppe e bevande. Con la fusione fra le due realta' si crea un gigante da oltre 200 milioni di euro di fatturato, attivo fra le province di Cremona, Mantova, Parma e Piacenza, con 4 stabilimenti, 40 linee di produzione, 600 dipendenti.

Parma, padania. La Regione: "Si produca meno Parmigiano Reggiano"
Dopo quattro anni di «periodo nero» con il prezzo al produttore insufficiente a coprire perfino i costi, si è riaperta una fase positiva per gli operatori del settore del Parmigiano Reggiano. «Ma - ha spiegato l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Tiberio Rabboni - negli ultimi mesi stiamo avendo diverse avvisaglie negative. Il prezzo all’origine è sceso sotto i 10 euro al chilo dagli 11,5 euro di marzo. E la produzione è aumentata del 7% in un anno. Per questo, in attesa dell’entrata in vigore delle nuove norme europee che consentiranno ai consorzi di regolare i volumi produttivi, faccio un appello a rallentare la produzione».
 Per Rabboni, le ragioni di queste difficoltà nascono dalla contrazione dei consumi interni (che rappresentano il 75% del mercato del Parmigiano) non compensati dal buon andamento delle esportazioni. «Salvaguardiamo un prodotto che ha oltre 800 anni di storia - ha detto l’assessore - e che, se non riuscirà a soddisfare il mercato, rischia di essere perso per sempre».
STANZIATI 19 MILIONI PER IL SETTORE LATTIERO-CASEARIO IN EMILIA-ROMAGNA. Diciannove milioni di risorse pubbliche come traino per 50 milioni di investimenti complessivi nel settore lattiero-caseario. È il bando della Regione Emilia-Romagna, riservato a produttori di formaggi Dop e di latte di alta qualità, destinato al sostegno delle capacità aggregative delle imprese in vista dell’abolizione del regime delle quote latte. Saranno infatti finanziabili solo i progetti di filiera, che cioè coinvolgono, insieme, allevatori, trasformatori e soggetti della distribuzione.
«Il fatto di finanziare agricoltori e trasformatori attraverso la filiera - ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni - unisce ciò che il mercato divide. Per avere i fondi si devono mettere insieme. Perché solo insieme si garantisce la qualità. Questa strategia, che è un’invenzione della nostra Regione, è una delle possibili risposte alla crisi in questo settore».
Per accedere al bando (che scade a fine marzo), si dovranno mettere insieme almeno 4 imprese nella filiera dei formaggi Dop (Parmigiano Reggiano, Grana Padano, formaggio di Fossa di Sogliano e Provolone) e 8 in quella del latte alimentare. Saranno ammesse sia nuove aggregazioni che cooperative e consorzi già esistenti, che dovranno presentare progetti di investimento da un minimo di 500mila euro a un massimo di 6 milioni. Vincolante, un accordo di reciprocità che distribuisca i benefici lungo tutta la filiera.

Merkel, pronti a piu' capitale in Esm
'con Monti parlato di come rafforzare fondo salva-stati'
11 gennaio, 14:13
(ANSA) - ROMA, 11 GEN - La Germania è pronta a versare più capitali, "se lo fanno anche gli altri", nel capitale del fondo salva stati Esm. Lo ha detto il cancelliere Angela Merkel al termine del vertice con il premier italiano Mario Monti.
"Abbiamo parlato di come rafforzare e rendere operativo" il fondo salva Stati europeo e anche del modo in cui La Bce possa dare il proprio contributo per ''rendere operativo'' il fondo europeo, ha poi detto la Merkel.

Conti pubblici: deficit ai minimi dal 2008 ma Berlino sfiora pareggio
11 Gennaio 2012 - 16:55
 (ASCA) - Roma, 11 gen - Migliorano i conti pubblici dell'Italia ma i segnali positivi perdono peso davanti alla performance della Germania che in appena 12 mesi abbatte il rapporto tra deficit e pil all'1% dal 4,3% del 2010 grazie a una robusta crescita dell'economia del 3%. Una ulteriore conferma che il risanamento dei conti pubblici non puo' essere perseguito solo attraverso politiche di bilancio rigorose.
 Tuttavia l'Italia, secondo i dati diffusi dall'Istat, mostra un deciso miglioramento dell'andamento dei conti pubblici. Nel terzo trimestre del 2011, l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche e' stato pari al 2,7% del pil, valore inferiore di 0,8 punti percentuali rispetto a quello registrato nel corrispondente trimestre del 2010. Nei primi nove mesi del 2011 si e' registrato un rapporto tra indebitamento netto e Pil pari al 4,3%, inferiore di 0,3 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. Si tratta del rapporto piu' basso dal 2008.
 Sempre nel terzo trimestre i conti pubblici evidenziano un saldo primario positivo per oltre 6,6 miliardi di euro con un aumento di 2,14 miliardi sullo stesso periodo del 2010 mentre nei primi 9 mesi l'avanzo primario ammonta allo 0,3% rispetto a un saldo negativo dello 0,3% dell'anno precedente. Il saldo corrente nel trimestre e' negativo per 494 milioni, in miglioramento tuttavia rispetto al saldo negativo di oltre 2 miliardi nel corrispondente trimestre dell'anno precedente.
 Le uscite totali sono scese dello 0,4% con un valore in rapporto al pil in calo di 0,9 punti in termini tendenziali.
Le entrate totali nel trimestre sono aumentate dell'1,4% in termini tendenziali con una flessione dell'1,2% delle imposte dirette e un aumento del 4% per le indirette.
 Sul miglioramento dei conti pubblici non si sentono ancora le misure varate dalla manovre a ripetizione da agosto in poi. Gia' negli ultimi tre mesi dell'anno i conti pubblici beneficeranno delle misure di correzione come l'inasprimento dell'Iva e l'aumento delle accise su tabacchi e carburanti.
 Nonostante i dati Istat, lo spread tra Btp e Bund rimane sopra la soglia dei 500 punti con un rendimento del decennale italiano oltre il 7%. Sul differenziale indice anche la nuova flessione dei rendimenti sui titoli di Stato tedeschi.
Berlino ha piazzato sui mercati titoli a 5 anni per un ammontare di oltre 3,15 miliardi di euro con una domanda molto sostenuta che ha sfiorato i 9 miliardi di euro. Nuovo record per i tassi di interesse con un rendimento lordo sceso allo 0,9%. Con la tensione sui mercati gli investitori accettano anche rendimenti bassissimi e in qualche caso, come nella precedente asta della Germania anche rendimenti negativi.
did/

Consumi Italia sempre al palo
Filadelfo Scamporrino - 11 gennaio 2012
Nessuna luce in fondo al tunnel, nel nostro Paese, per quel che riguarda i consumi. L’indicatore ICC della Confcommercio, infatti, anche a valere sullo scorso mese di novembre ha fatto registrare un andamento stagnante. In particolare, l’indicatore ha fatto registrare un calo dello 0,1% rispetto ad ottobre 2011, ed un regresso dello 0,2% rispetto al mese di novembre del 2010. I capitoli di spesa, caratterizzati da una contrazione dei consumi superiori alla media, sono stati a novembre del 2011 in base alle rilevazioni della Confcommercio quelli dei trasporti aerei, auto ed abbigliamento.
Le attese sono quelle di una tendenza stagnante dei consumi in Italia anche per i prossimi mesi a causa delle incertezze legate all’occupazione. Il calo sopra la media di capitoli di spesa legati a beni durevoli conferma inoltre come si stia sempre di più assottigliando il potere d’acquisto delle famiglie in materia di spese non obbligate.
La tendenza cedente anche per il futuro, in materia di consumi, è confermata dai saldi invernali 2012 che, in base alle ultimissime stime della Federconsumatori, mentre le svendite sono comunque in corso, rivelano una caduta a due cifre degli acquisti da parte delle famiglie. Questo anche perché gli italiani hanno già spremuto i portafogli a Natale ed a Capodanno per i regali e per imbandire le tavole per i pranzi ed i cenoni. A mettere inoltre il bavaglio ai consumi 2012, nei prossimi mesi, sarà anche il nuovo aumento dell’Iva ordinaria, dal 21% al 23%, a meno che il Governo Monti non decida di fare un passo indietro.

Euro-zone economic outlook
Il PIL dell'area dell'euro ha registrato in T3 2011 una crescita contenuta (0,1%): il rimbalzo tecnico di alcune componenti del PIL è stato in parte compensato dal rallentamento della domanda mondiale, dalla crescente incertezza dovuta al proseguimento della crisi del debito sovrano e dal processo di consolidamento fiscale in molti Stati membri.
I consumi privati sono aumentati moderatamente, mentre gli investimenti sono leggermente diminuiti. Tenendo conto del deterioramento del clima di fiducia delle imprese emerso a partire dall'estate, ci si aspetta che l'economia dell'area affronti una fase recessiva a partire da T4 2011, per poi registrare un andamento stagnante in T2 2012. I consumi privati subiranno gli effetti negativi legati al processo di consolidamento fiscale e al deterioramento del mercato del lavoro. Inoltre, a causa della debolezza degli investimenti pubblici e del rinvio di molti progetti nel settore privato, gli investimenti totali mostreranno una contrazione. Sotto l'ipotesi che il prezzo del Brent nei prossimi trimestri oscilli attorno a 104 dollari al barile e che il tasso di cambio euro-dollaro fluttui attorno a 1,35, ci si aspetta che l'inflazione in giugno sia pari a 1,9%, in discesa dal 2,8% di dicembre 2011. Lo scenario previsivo è influenzato da diversi fattori di rischio al ribasso derivanti, in particolare, dalle possibili turbolenze nel mercato del debito sovrano.

Gran Bretagna, deficit commerciale cresce a novembre
Il deficit commerciale del Regno Unito è salito oltre le attese a novembre, attestandosi a 8,6 miliardi di sterline. Gli analisti avevano stimato una bilancia commerciale in rosso di 8,3 miliardi di sterline. A ottobre era stato registrato un deficit di 7,8 miliardi di sterline.

Ungheria, insufficienti misure per ridurre deficit
L'Ungheria non ha fatto progressi sufficienti nel contrasto del suo deficit eccessivo. E' quanto afferma in una nota la Commissione europea, aggiungendo che si muoverà verso la fase successiva della procedura perdeficit eccessivo intrapresa nei confronti del Paese.
"Oggi la Commissione europea ha concluso che l'Ungheria non ha fatto progressi sufficienti nella correzione del suo deficit eccessivo", spiega l'organo di governo dell'Unione europea. "La Commissione europea propone di muoversi verso la fase successiva della Procedura per deficit eccessivo e raccomanda il Consiglio dei ministri perché stabilisca che nessuna azione effettiva è stata intrapresa per portare il deficit sotto il 3% inuna maniera sostenibile".

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