venerdì 27 gennaio 2012

Federali_mattino_27.1.12. I sabaudi vogliono lo scontro fisico, sentenze morali dalle Tv, e quelle penali dai Tribunali. Pensano che tutti i poliziotti e carabinieri siano figli della gallina bianca, come loro; si sentono nel Giusto, anche perche’ da Bruxelles un deficiente ha telefonato molto preoccupato (telefonata a carico del destinatario, il chiamante e’ pugliese). Aspiett’ nu’ poc’ e po’ vdimm’ ci lustr’ a’ zapp’ ca’ leng’ da for’. – Il Presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna: Cambiano i governi, ma il Mezzogiorno resta il bancomat del Nord.---Basilicata, Pasquale Doria: “Per favore ditelo: non siamo delinquenti. Ma solo gente esasperata che vuol portare il pane a casa. Ci hanno voltato le spalle tutti, ci trattano tutti come cani”.

Bari. Introna contro Governo: “Sud sempre bancomat del Nord”
Basilicata. Blocco tir, «Non ci muoviamo fino a venerdì»
Forconi, Lombardo: "Da Monti fatti concreti"
Rifiuti, la Corte dei Conti boccia la gestione in Sicilia
Parma, padania. Sciopero Tir, blocco della produzione in due stabilimenti Barilla
Grecia:Juncker, accordo banche non basta
Lettonia, ok aiuti temporanei a Mlb ma inchiesta Antitrust Ue continua



Bari. Introna contro Governo: “Sud sempre bancomat del Nord”
Bari – CAMBIANO i governi, ma il Mezzogiorno resta il bancomat del Nord. È il commento del presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, alle dichiarazioni, “diverse ma altrettanto preoccupanti”, di due ministri, Barca e Passera, sulle penalità a carico delle Regioni dell’Obiettivo Sviluppo. Se la Puglia non spende il 40% dei Fondi europei entro maggio, una “multa” del 5% sui 1750 milioni di euro significherebbe 87 milioni sottratti ai soggetti attuatori (in gran parte Comuni) e destinati a non precisati piani o interventi per le aree dell’Obiettivo Coesione. “Non è cambiato niente: si fa cassa per il Nord con i soldi del Mezzogiorno, il Sud è sempre area di pascolo anche per il governo dei tecnocrati, come per quello di Berlusconi, di Bossi e della Lega”.
 Sono le considerazioni del presidente nel suo intervento al convegno della Uil Pensionati e dell’associazione di tutela APA, a Bari, “La manovra economica tra previdenza e assistenza”. Introna ha sviluppato un’analisi del momento che muove da un paradosso, ha detto, “dobbiamo essere riconoscenti a chi ci ha salvati dal precipizio sul quale ci aveva portati il governo precedente, ci tocca essere grati a chi dimentica le ragioni del Mezzogiorno”.
 Secondo il presidente del Consiglio regionale pugliese, “la responsabilità è del vuoto politico. Saltato il sistema dei partiti, la classe dirigente arretra, sostituita da un gruppo di tecnocrati, mentre l’opinione pubblica è sempre più smarrita. Dov’è la politica? Chi parla con i pescatori di Mola arrivati fino a Roma? Chi risponde alle richieste degli autotrasportatori, dei ‘Forconi’, scesi in piazza in Sicilia? Chi si fa carico di ascoltare la protesta e di incanalarla verso una composizione democratica?”.
 Rispetto ai problemi dei pensionati, Introna ha parlato di “una penalizzazione continua dei lavoratori e delle famiglie: prima la stangata delle tasse e l’aumento delle imposte sulla casa, poi le liberalizzazioni ed ora l’attacco alle Regioni del Sud”. Il sistema previdenziale viene messo in discussione, ma per il presidente è invece “assolutamente sostenibile”: pesa sul PIL appena per il 10-11%. Anche qui, la riforma Fornero sembra “Robin Hood al contrario: distrazione di fondi, uno scippo al mondo del lavoro per tappare buchi e falle di altri. Si toglie ai pensionati per le quote latte del Nord o per garantire i profitti di un ceto imprenditoriale assistito e incapace di innovazione e di rischiare in proprio”.
 È necessario un salto di qualità, ha insistito il presidente Intona, “serve una classe politica responsabile, capace di scelte che prevengano i problemi. La priorità non è cancellare l’art 18, così si alimenta solo il ribellismo, figlio di condizioni sociali esasperate. È urgente invece che il disagio possa trovare interlocutori o da questa ondata di malessere non sarà facile risollevarsi”
Redazione Stato

Basilicata. Blocco tir, «Non ci muoviamo fino a venerdì»
di PASQUALE DORIA
«Per favore ditelo: non siamo delinquenti. Ma solo gente esasperata che vuol portare il pane a casa. Ci hanno voltato le spalle tutti, ci trattano tutti come cani». Nevicava ieri mattina. Per mitigare il freddo pungente hanno improvvisato un falò. In tutto, sulla strada statale 99 ieri c’erano una ventina di «padroncini», con i loro mezzi parcheggiati ai bordi della carreggiata mentre il traffico scorreva regolarmente. Erano meno in contrada La Vaglia, piazzati di fronte alla salita di San Vito. Tutto intorno uomini e mezzi delle forze dell’ordine.
Tolleranti con chi chiedeva di aderire all’iniziativa di protesta, pronti ad intervenire rispetto ad eventuali pressioni non troppo civili. Qualche cittadino ha anche offerto bevande calde e altri generi di comfort. Evidente lo spontaneismo. Sulla 99 hanno fatto parlare il materano Giuseppe Ramundo, detto «il direttore», il più anziano e rispettato del gruppo, ma ognuno poteva dire la sua. Una lista di problemi vertiginosa.
Il pieno per un Tir, che consuma un litro ogni 2 chilometri, è di 1400 litri di carburante, 34 centesimi d’aumento in un anno, significano 476 euro in più a pieno. Al caro gasolio va sommato l’aumento del 3,5 dell’assicurazione, del 14 per cento delle autostrade, l’aumento stratosferico degli pneumatici e i prezzi per i trasporti fermi a 25 anni fa. Non è finita. Fanno notare che bisogna aggiungere i controlli sempre più intensi da parte delle forze dell’ordine, dell’ispettorato del lavoro, aree di servizi non attrezzate, strade colabrodo, concorrenza straniera sleale, indebitamento, porte delle banche chiuse e, per finire, nei prossimi mesi, dalle 16 di ogni venerdì, ovunque si trovi il mezzo, dovrà fermarsi per ripartire lunedì.
«E così, ora - commenta uno più giovani - non potremo tornare neppure più a casa. Per un trasporto di 2mila chilometri impieghiamo anche tre giorni per un compenso di circa 200 euro. Siamo costretti a violare le leggi. Ma non vogliamo privilegi, per esempio, carburante come quello destinato al mondo agricolo o del mare».
Ieri mattina, a Matera, intanto, personale dei benzinai in ferie forzate. Aperti solo i bar nelle aree di servizio. «Almeno noi stiamo lavorando - commenta Fr ancesco Muscaridola, in forza al distributore Tamoil di viale delle Nazioni Unite - speriamo che la protesta rientri presto».

Forconi, Lombardo: "Da Monti fatti concreti"
Il presidente della Regione: "Con il governo nazionale c'è stato un confronto leale e serio, perchè abbiamo discusso punto per punto le cose da fare. Incontrerò quelli del movimento molto presto"
PALERMO. «Col governo nazionale c'è stato un confronto leale e serio, perchè abbiamo discusso punto per punto le cose da fare, non 'si, si... sì, pacche sulle spalle 'e ci vediamo domanì». Così il governatore Raffaele Lombardo nella sua relazione al Parlamento regionale sull'esito dell'incontro di ieri sera a Palazzo Chigi sui temi posti da autotrasportatori, contadini, allevatori, pescatori. «Incontrerò tutte le categorie presto per dare loro i chiarimenti necessari, sapevo che ci potevano essere dei pregiudizi. Col premier Monti, ieri sera, è stato un confronto serrato, durato oltre due ore e mezza e non ricordo in tanti anni di esperienza amministrativa un livello così alto».

Rifiuti, la Corte dei Conti boccia la gestione in Sicilia
Gli Ato, secondo quanto accertato, avrebbero accumulato debiti per quasi 900 milioni. L'indagine ha riguardato la gestione economico-finanziaria delle 27 società d'ambito nel triennio 2007/09
PALERMO. La Corte dei conti boccia la gestione dei rifiuti in Sicilia. Gli Ato, secondo quanto accertato, avrebbero accumulato debiti per quasi 900 mln. La Sezione di controllo per la Regione siciliana, presieduta da Rita Arrigoni, ha approvato l'indagine relativa alla 'gestione dei rifiuti solidi urbani, tramite Ato nella Regione sicilianà.
L'indagine ha riguardato la gestione economico-finanziaria delle 27 società d'ambito nel triennio 2007/09. L'esame dei bilanci di esercizio e gli elementi conoscitivi acquisiti, secondo i giudici contabili, hanno evidenziato gravi sofferenze finanziarie e gestionali. In particolare i magistrati segnalano «la lievitazione dei costi di funzionamento delle 27 società d'ambito; l'elevata esposizione debitoria delle 27 società che complessivamente ascende a quasi 900 mln; le incapacità delle società d'ambito a riscuotere tanto i crediti vantati nei confronti dei Comuni-soci, quanto i crediti nei confronti dei singoli cittadini, utenti del servizio in base ad una Tia illegittimamente determinata».   I magistrati contabili, tuttavia, apprezzano 'l'iniziativa del governo regionale volta a un deciso superamento delle riscontrate illegalità tramite una riforma del settore

Parma, padania. Sciopero Tir, blocco della produzione in due stabilimenti Barilla
Lo sciopero dell’autotrasporto sta mettendo in seria difficoltà la produzione nei nove stabilimenti della Barilla. La situazione è in continua evoluzione, spiegano dall’azienda, ma già a Melfi e a Foggia si è arrivati al blocco della produzione.
 Manca l’approvvigionamento della materia prima in entrata, e il prodotto finito non può lasciare l’unità. La situazione è più critica al sud, ma senza cambiamenti si potrebbe arrivare anche al blocco di tutti i siti produttivi.
 A causa del blocco dei Tir, particolarmente grave nel Sud dell’Italia, la Barilla è stata costretta ad avviare le procedure di cassa integrazione per i lavoratori degli stabilimenti di Foggia e Caserta. Lo rende noto la stessa azienda. Per lo stabilimento di Melfi, che da ieri ha dovuto fermare la produzione, la possibilità di avviare le procedure per la cig sarà valutata nei prossimi giorni.  A causa del blocco, gli stabilimenti meridionali non riescono più a ricevere le materie prime necessarie alla produzione e hanno difficoltà a fare uscire il prodotto finito. Difficoltà ci sono anche nello stabilimento di Ascoli, con alcune linee ferme. Meglio va negli stabilimenti del Nord. L’evolversi della situazione è fondamentale. Se infatti i blocchi fossero tolti e il fermo della produzione riguardasse solo pochi giorni, questi - spiegano dall’azienda – potrebbero essere recuperati con la flessibilità interna, evitando così la cassa integrazione. Anche nello stabilimento più importante di Barilla Spa, quello di Pedrignano in provincia di Parma, la situazione è particolarmente difficile. Per oggi la lavorazione è stata confermata su tutti i turni, ma non si esclude la necessità di uno stop già nelle prossime ore viste le difficoltà non solo di approvvigionamento delle materie prime ma anche per le merci in uscita stoccate nei magazzini interni.
Grecia:Juncker, accordo banche non basta
Presidente Eurogruppo, Stati rinuncino a parte del debito greco
27 gennaio, 06:01
(ANSA) - VIENNA, 27 GEN - Gli Stati creditori della Grecia dovrebbero ''rinunciare ad una parte del debito greco'', come le banche private; lo ha affermato il presidente dell' Eurogruppo e capo del governo lussemburghese Jean-Claude Juncker, in una intervista. A suo giudizio, l' obiettivo di ridurre il deficit pubblico greco al 120% del Pil, necessario a sbloccare i fondi Fmi, non sarà "totalmente raggiunto" con la sola ristrutturazione del debito in mano alle banche private.

Lettonia, ok aiuti temporanei a Mlb ma inchiesta Antitrust Ue continua
La Commissione Ue ha autorizzato temporaneamente gli aiuti pubblici concessi dalla Lettonia alla banca Mlb per permettere la soppressione progressiva delle attività commerciali e ha aperto una inchiesta approfondita per veriricare se si tratta di misure compatibili con le regole della concorrenza.
Lo stato ha concesso aiuti per una ricapitalizzazione di 70,2 milioni di euro, una ulteriore ricapitalizzazione, una 'facility' di tesorieria, garanzie a creditori esteri per l'attivita' di banca commerciale, aiuti di tesoreria per la liquidazione di attivi deteriorati.

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