mercoledì 11 gennaio 2012

Federali_mattino_11.1.12. Absit iniura verbo: il Governatore della Basilicata e’ un vuoto politico a perdere, prignitato (traduzione: colmo) di presunzione fuori luogo, manifestazione del succube o incapace politico, costretto nell’angolo a giustificare i suoi fallimenti.---sal.san.: (De Filippo) Anno difficile per le implicazioni della crisi che hanno fatto sentire in modo acuta il loro effetto e talune congiunture politiche nazionali che hanno visto prendere il sopravvento a forze sfavorevoli al Mezzogiorno. (...) nel 2011 il prodotto interno lordo è risultato in crescita rispetto alle altre Regioni del Mezzogiorno.---Ats: Milano - Con gli aumenti del prezzo dei carburanti, la carta sconto benzina della Regione Lombardia non basta più a favorire il pieno nelle zone di confine con la Svizzera. Per questo, in un nuovo colloquio con la presidenza del Consiglio dei ministri, il presidente della Regione, Roberto Formigoni, è tornato a chiedere un provvedimento di modifica delle norme in vigore sulle accise.---Nei Balcani l’inverno senza dinari prelude ad una primavera critica, che in estate sfocia spesso in contrasti etnici. Chi vorra’ metter mano al portafoglio per mantenerli calmi?

Napoli. Rifiuti, Italia condannata da Strasburgo
Basilicata. De Filippo un po' Monti un po' Berlusconi
Verona, padania. Gli ingegneri di Verona: uffici a 10 euro al giorno
Ticino. Sconto benzina, Formigoni chiede "nuove norme"
Bosnia: 20/mo Republika Srpska, critiche da leader musulmano
Bosnia: a rischio le maggiori istituzioni culturali
Kosovo: dialogo, questione nome a centro prossimi colloqui prevista nota aggiuntiva accanto a nome 'Kosovo'
Croazia-Slovenia:Fule,nomi tribunale arbitrale entro gennaio



Napoli. Rifiuti, Italia condannata da Strasburgo
E il ministro Clini: «Lunedì il piano»
La Corte dei Diritti dell'uomo riconosce la violazione
della salvaguardia della vita. Ma niente risarcimenti
NAPOLI - Il piano rifiuti della Campania prende forma. Ed entro lunedì prossimo, annuncia il governo, arriverà in commissione Ue. In seguito, il 25 gennaio - ha detto il ministro per l'Ambiente Corrado Clini - «parlerò con il commissario». «Siamo riusciti - afferma - a mettere insieme tutti e stiamo lavorando su un piano che comincia ad essere consistente». Ieri, lunedì, il ministro - che sta partecipando al forum «L'Italia verso Rio +20» - aveva incontrato il vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano, e i rappresentanti di Regione e Provincia di Napoli.
E sempre in tema di rifiuti, sull'Italia si abbatte una sentenza di condanna comminata addirittura dalla Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo. Secondo la Corte, lo Stato italiano sin dal 1994 non è stato capace di gestire adeguatamente l'emergenza rifiuti in Campania. Una pronuncia soltanto simbolica perché i risarcimenti chiesti dai ricorrenti non sono stati riconosciuti dall'organismo giudicante.
Tutto parte da un ricorso presentato da 18 cittadini di Somma Vesuviana. La Corte ha riconosciuto la violazione del diritto alla salvaguardia della vita privata e familiare: lo Stato cioè non può costringere i suoi abitanti a vivere tra i rifiuti. Non è stato però riconosciuto il danno alla salute. I giudici di Strasburgo hanno ritenuto che la vita e la salute dei ricorrenti non sono state messe in pericolo dall'emergenza rifiuti e che gli studi scientifici presentati dalle parti sull'esistenza di un legame tra un aumento dei casi di cancro e la gestione dei rifiuti in Campania arrivano a risultati divergenti.
Allo stesso tempo la Corte di Strasburgo non ha riconosciuto l'indennizzo di 15 mila euro per danni morali richiesto dai ricorrenti asserendo che la constatazione della violazione del loro diritto alla vita privata e familiare è da considerarsi una riparazione sufficiente del danno morale subito. I giudici hanno anche stabilito che lo Stato italiano dovrà versare all'avvocato Errico di Lorenzo, che aveva chiesto oltre 20mila euro - oltre a rappresentare il gruppo è uno dei ricorrenti, 2.500 mila euro per le spese legali sostenute.

Basilicata. De Filippo un po' Monti un po' Berlusconi
10/01/2012  POTENZA - Dopo le “lacrime e sangue” i moniti e gli avvertimenti a stringere i denti, ieri De Filippo ha proseguito sulle note dolenti ma ha lasciato qualche nota di ottimismo. Già dagli aggettivi. Il 2011: «Anno difficile per le implicazioni della crisi che hanno fatto sentire in modo acuta il loro effetto e talune congiunture politiche nazionali che hanno visto prendere il sopravvento a forze sfavorevoli al Mezzogiorno». Il 2012 invece «superata la fase più dura della crisi, c’è ora da lavorare per concretizzare le misure in cantiere volte ad agganciare la ripresa». Questioni di “sfumature” magari. Ma non c’è da rilassarsi. Lo ha detto chiaro ieri il presidente della giunta regionale, Vito De Filippo, che ha svolto al primo piano del palazzo della Regione, la tradizione conferenza annuale a doppio tema: raccontare gli ultimi 12 mesi di vita istituzionale e annunciare i prossimi. Il tutto si è svolto come di consueto con il governatore al centro del tavolo ovale, gli assessori ai lati e a seguire in ordine sparso i vari dirigenti regionali. Poi dall’altro lato i giornalisti. Meno numerosi, in verità, rispetto agli anni scorsi. E’ mancata anche la diretta web. Ma la durata è stata la solita: tre ore di relazioni e approfondimenti sui vari aspetti della vita regionale e politica. Al centro comunque quello che c’è da fare. E subito De Filippo ha anticipato: «Contiamo di concretizzare molte delle azioni per cui abbiamo già posto le basi». Ma c’è anche l’orgoglio «nel 2011 il prodotto interno lordo è risultato in crescita rispetto alle altre Regioni del Mezzogiorno». E a cavallo tra il vecchio governo nazionale guidato da Silvio Berlusconi e il nuovo targato Mario Monti il presidente ha chiarito alcuni aspetti sul Memorandum. In buona sostanza De Filippo ha spiegato di aver posto le basi e «ora non possiamo che aspettare cosa deciderà di fare questo governo. Ma è chiaro che non si estrarrà nemmeno un barile di petrolio in più rispetto agli accordi del 1998 se non si darà seguito al Memorandum». Altro tema “caldo” è quella della verifica regionale. Il presidente è rimasto piuttosto abbottonato nonostante le domande dei giornalisti. In pratica ha detto: «La parola verifica è una bella parola, soltanto nel momento in cui ci sia l’interesse di alcune forze politiche a dare un contributo di coesione e a produrre una piattaforma programmatica che rilanci le azioni del governo. È inutile parlare di personalità interne, esterne alla politica, o di appartenenti all’Intergruppo. Gli unici luoghi deputati alla discussione sono il centrosinistra e il Consiglio regionale: non sono ammessi salti in avanti». In ogni caso per alcuni degli assessori che ieri hanno attorniato De Filippo potrebbe essere stata l’ultima conferenza “ufficiale” prima del De Filippo bis che potrebbe vederli non più componenti della giunta. Ognuno di loro ha quindi fatto la propria dichiarazione. In particolare l’assessore all’Agricoltura, Vilma Mazzocco ha detto: «Il 2011 è stato un anno di intenso e impegnativo lavoro e sono state gettate le basi per un 2012 di piena operatività del Psr. La strategia del dipartimento è stata improntata al rigore, alla valutazione, ma soprattutto alla semplificazione dei processi burocratici». L’assessore all’Ambiente Agatino Mancusi ha invece detto: «La Basilicata deve continuare a programmare ed investire, con decisione, come ha fatto nel corso del 2011, su sviluppo sostenibile legato alle opportunità offerte alle attività estrattive di petrolio e gas, monitoraggio ambientale, tutela del patrimonio naturalistico e della salute, progettazione sperimentale e innovativa ecocompatibile, sistema di smaltimento dei rifiuti che mette in rete gli enti locali e punti sulla raccolta differenziata». Da parte sua, l’assessore alle Attività produttive, Erminio Restaino ha aggiunto: «Dobbiamo ricostruire un contesto di sviluppo economico, produttivo e occupazionale positivo in Basilicata, puntando su credito, semplificazione e innovazione. Il Fondo di garanzia regionale è in fase avanzata, come pure il Fondo di rotazione destinato all’abbattimento del tasso interessi per le imprese lucane». E’ stata la volta poi dell’assessore alla Formazione, Rosa Mastrosimone che ha detto: «E’ stato l’anno che ci ha visti impegnati per rispettare i tempi e mantenere i livelli di impegno della spesa previsti dalla Commissione europea. Nell’ambito del Po Fse abbiamo avviato tutte le azioni possibili per dare una risposta ai fabbisogni dei cittadini e delle imprese lucane che si trovano coinvolti in un contesto congiunturale particolarmente negativo». Per l’assessore alle Infrastrutture, Rosa Gentile «anche il 2011, come già gli ultimi mesi del precedente anno, ha visto la Regione e il Dipartimento impegnati in prima linea nella gestione dell’emergenza in seguito al violento alluvione che ha colpito vaste aree del territorio regionale e, in particolare, l’area del metapontina. Sul fronte degli interventi per il potenziamento delle infrastrutture, soprattutto viarie e ferroviarie, un importante risultato lo abbiamo ottenuto con l’approvazione da parte del Cipe, del programma degli interventi previsti nel Piano Sud». Per concludere l’assessore alla Sanità, Attilio Martorano ha aggiunto: «Abbiamo perseguito in questo anno il difficile obiettivo di contenere la spesa migliorando la qualità dei servizi. La Basilicata ha un territorio esteso, una bassa densità di popolazione e una grande frammentazione abitativa. Le caratteristiche della regione, unite ai tagli hanno imposto scelte di razionalizzazione e di maggiore efficienza del sistema sanitario regionale».
sal.san.
Verona, padania. Gli ingegneri di Verona: uffici a 10 euro al giorno
 PROFESSIONI. L'ordine scaligero con il Comune lancia il co-working nella sede di via Leoncino
 La presidente Ilaria Segala: «Ci rivolgiamo a tutti i professionisti soprattutto giovani, così offriamo la possibilità di creare relazioni»
10/01/2012
Ambienti di «lavoro comune» per professionisti: una soluzione per abbattere i costi e per creare nuovi business. Lo ha capito l'ordine degli Ingegneri di Verona che, primo in Italia, ha aperto uno spazio di coworking all'interno della propria sede: due locali al piano terra dello storico palazzo di via Leoncino 5, uno adibito a sala riunioni, l'altro a uso ufficio per 10 postazioni. «Una iniziativa anti-crisi che rappresenta il primo caso a Verona», spiega la presidente dell'ordine Ilaria Segala, «ed è rivolta soprattutto ai giovani professionisti, costretti spesso a lavorare da casa perché non possono permettersi l'affitto di un ufficio». Il costo delle postazioni, disponibili dal lunedì al venerdì, varierà dai 10 euro al giorno per i neo iscritti all'ordine ai 25 per gli esterni, mentre affittare la sala riunioni costerà dai 25 ai 50 euro per la mezza giornata, fino agli 80 euro per gli esterni per un giorno.
«Con questo servizio non ci rivolgiamo solo ai nostri 2.650 iscritti», sottolinea Segala, «ma apriamo la nostra sede a tutti i professionisti della città, dando così la possibilità di condividere il proprio lavoro con altre persone creando contatti, scambi professionali e nuove collaborazioni». «Il coworking non è stato concepito per fare soldi, ma per creare relazioni», spiega Massimo Carraro, ideatore di Cowo, un network di spazi di coworking nato in Italia nel 2009 e composto oggi da 59 uffici condivisi in 40 città in Italia, oltre che a Barcellona. «L'idea di uno spazio di lavoro comune è nata in Florida nel 2005», ricorda Carraro, «noi per primi l'abbiamo introdotta in Italia nel 2008, ospitando nella nostra sede chi aveva bisogno di spazi a basso costo e con orari flessibili. Dopo numerose richieste da tutto il Paese abbiamo deciso di creare il marchio Cowo, con il quale offriamo un pacchetto di competenze a chi vuole attivare il servizio».
L'ordine degli ingegneri si è rivolto alla società di Carraro, oltre che al Comune di Verona, per l'accesso a Internet. «L'amministrazione sta coprendo al meglio la città attraverso la rete Guglielmo», spiega Carlo Reggiani, referente coworkING per l'ordine degli Ingegneri, «così abbiamo chiesto di appoggiarci a questa rete e allo stesso tempo abbiamo aumentato la capacità della banda della sede dell'ordine, in attesa di avere quanto prima la fibra ottica». «Questo progetto segna l'inizio di una nuova cultura del lavoro, che esce dai soliti schemi aziendali», sottolinea l'assessore alle Pari Opportunità Vittorio di Dio, «e noi lo sosteniamo attraverso una rete di wi-fi gratuito che, entro la fine dell'anno, arriverà ad essere la più ampia tra tutte le città d'Europa».Francesca Lorandi

Ticino. Sconto benzina, Formigoni chiede "nuove norme"
MILANO - Con gli aumenti del prezzo dei carburanti, la carta sconto benzina della Regione Lombardia non basta più a favorire il pieno nelle zone di confine con la Svizzera. Per questo, in un nuovo colloquio con la presidenza del Consiglio dei ministri, il presidente della Regione, Roberto Formigoni, è tornato a chiedere "un provvedimento di modifica delle norme in vigore sulle accise".
 "Ho sollecitato l'Esecutivo - ha riferito Formigoni - a varare una norma che permetta di superare il problema in tempi rapidi. Per esempio, inserendola nel prossimo decreto che il Governo sta preparando sui temi dello sviluppo e delle liberalizzazioni".
 "La Presidenza del Consiglio - ha aggiunto Formigoni - ha condiviso l'impostazione che ho prospettato e mi aspetto dunque che entro breve la questione possa essere risolta".
 Ats

Bosnia: 20/mo Republika Srpska, critiche da leader musulmano
Izetbegovic,da serbi crimini orribili culminati con Srebrenica
10 gennaio, 12:19
(ANSAmed) - SARAJEVO/BELGRADO, 10 GEN - Bakir Izetbegovic, membro musulmano della presidenza tripartita bosniaca, ha duramente criticato le celebrazioni per il 20/mo anniversario della fondazione della Republika Srpska (Rs, entita' a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina), tenutesi ieri a Banja Luka e alle quali e' intervenuto tra gli altri il presidente serbo Boris Tadic.
 ''L'espulsione da tale territorio della popolazione musulmana e croata si accompagno' a crimini orribili e a campi di detenzione, il cui culmine fu il massacro di Srebrenica'', ha detto Izetbegovic. ''Nessuno puo' andare fiero di un tale anniversario, ne' i serbi di Bosnia, ne' i loro leader, ne' lo stesso presidente serbo Boris Tadic'', ha aggiunto l'esponente musulmano citato dall'agenzia Fena. Tadic aveva detto fra l'altro che i serbi, sia in Serbia sia in Republika Srpska, hanno diritto a difendere i propri legittimi interessi e la propria identita' nazionale.
 La Republika Srpska fu creata il 9 gennaio 1992, a pochi mesi dallo scoppio della guerra di Bosnia (1992-1995) su decisione di una Assemblea popolare, in risposta alla volonta' della popolazione musulmana e croata di proclamare l'indipendenza della Bosnia dalla Federazione jugoslava. Indipendenza sancita con un referendum tra fine febbraio e inizio marzo 1992 boicottato dalla componente serba. Poco dopo comincio' il conflitto armato, che provoco' 100 mila morti e 2 milioni di profughi. La legalita' della Republika Srpska fu in seguito confermata dagli accordi di Dayton che nel novembre 1995 posero fine alla guerra, stabilendo che la Bosnia-Erzegovina si compone di due entita' - Republika Srpska e Federazione croato-musulmana - e tre popoli, musulmano, serbo e croato.

Bosnia: a rischio le maggiori istituzioni culturali
Per la mancanza di finanziamenti statali
10 gennaio, 15:10
(ANSAmed) - SARAJEVO, 10 GEN - Tutte le piu' importanti istituzioni nazionali di cultura bosniache sono a rischio, per mancanza di finanziamenti da parte dello stato centrale, osteggiati dai serbo bosniaci. Dopo la chiusura, l'anno scorso, della Galleria nazionale e, la scorsa settimana, del Museo storico fondato dopo la seconda guerra mondiale con i suoi 400mila artefatti che i dipendenti in questi giorni cercano di spostare nelle parti meno umide dell'edificio, altri musei sono minacciati. Da quando l'accordo di pace di Dayton (1995) ha sancito la divisione della Bosnia in due entita' con istituzioni il cui contenuto politico e' il nazionalismo etnico, e' rimasto indefinito lo status delle istituzioni culturali comuni. Lo stanziamento di circa 25 mila euro da parte del governo della Federazione Bh (entita' a maggioranza croato musulmana di Bosnia) rinviera' solo di giorni o settimane la chiusura del Museo nazionale, fondato nel 1888, che dispone di una ricca collezione antropologica ed etnologica e che conserva l'Haggada, il prezioso manoscritto ebraico del 14/mo secolo portato in Bosnia da una famiglia sefardita, che si era rifugiata nell'impero ottomano dopo la cacciata degli ebrei dalla Spagna nel 1492. Rischiano la chiusura anche la Biblioteca nazionale, la Biblioteca per i non vedenti, il Museo della letteratura e la Cineteca. (ANSAmed)

Kosovo: dialogo, questione nome a centro prossimi colloqui prevista nota aggiuntiva accanto a nome 'Kosovo'
10 gennaio, 17:05
(ANSAmed) - PRISTINA, 10 GEN - Alle riunioni regionali e internazionali il Kosovo sara' rappresentanto col proprio nome affiancato da una nota aggiuntiva, il cui contenuto verra' definito nella prossima sessione del negoziato fra Belgrado e Pristina. Come riferisce oggi il quotidiano kosovaro Koha Ditore, che cita non meglio precisate fonti internazionali, e' proprio il contenuto della nota addizionale accanto alla parola 'Kosovo' a rappresentare l'ostacolo maggiore per nuovi progressi nel dialogo con la Serbia.
 Belgrado, che non riconosce l'indipendenza del Kosovo, si oppone alla partecipazione di Pristina a riunioni regionali e internazionali in qualita' di paese sovrano e indipendente, e esige che accanto a 'Kosovo' figuri la scritta 'sulla base della risoluzione 1244 del consiglio di sicurezza dell'Onu'. Cosa questa che Pristina ha finora rifiutato, con il conseguente boicottaggio della Serbia delle relative riunioni.
 Il prossimo round di colloqui fra Belgrado e Pristina, che si tengono con la mediazione della Ue, dovrebbe aver luogo a Bruxelles nella seconda meta' di gennaio. (ANSAmed)

Croazia-Slovenia:Fule,nomi tribunale arbitrale entro gennaio
Primo incontro a Bruxelles per attuare accordo disputa confini
10 gennaio, 18:35
(ANSAmed) - BRUXELLES, 10 GEN - Primi passi oggi a Bruxelles per l'attuazione dell'accordo fra Croazia e Slovenia siglato ad ottobre del 2009 per la creazione di un Tribunale arbitrale internazionale, che avra' il compito di risolvere la lunga disputa per la definizione dei confini fra i due paesi. Il ministro degli Esteri croato, Vesna Pusic e il ministro degli Esteri sloveno, Samuel Zbogar, si sono incontrati per affrontare i termini di attuazione dell'accordo, a partire dalle nomine condivise sui membri del Tribunale arbitrale, per la quale una lista di nomi sara' fornita dall'esecutivo europeo entro fine mese.
 ''L'incontro di oggi - ha affermato il commissario Ue all'Allargamento, Stefan Fule - e' stato molto costruttivo''. Il commissario Ue ha informato ''i ministri sull'intenzione della Commissione europea di comunicare la lista nella seconda meta' di gennaio, per creare le condizioni migliori per un lancio riuscito del processo di arbitrato''. Da questa lista croati e sloveni dovranno concordare il nome del presidente del Tribunale e di due membri, insieme ad uno scelto dalla Croazia e ad uno selezionato dalla Slovenia, per un totale di cinque complessivi.
Nel caso non sia raggiunta un'intesa sulle nomine, il presidente e gli altri due membri del tribunale saranno scelti dal presidente della Corte internazionale di giustizia dalla stessa lista. ''Un comune accordo - ha concluso il commissario europeo all'Allargamento - sarebbe un segnale positivo per un ulteriore sviluppo delle relazioni di buon vicinato fra i due paesi e per la regione dei Balcani occidentali, mostrando che le questioni difficili possono essere risolte''. La lunga controversia fra Zagabria e Lubiana aveva portato al blocco per quasi un anno dei negoziati di adesione della Croazia all'Ue da parte della Slovenia. (ANSAmed)

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