mercoledì 18 gennaio 2012

Federali_sera_18.1.12. Giocano a scaricabarile. Intanto il fuoco avanza silenzioso, da Est.

Crisi:Merkel,cosa dovremmo fare di piu'?
Sarkozy: 'Paghiamo cara ortodossia tedesca'
Gb: disoccupazione a massimo 17 anni
Spagna: spesa, accuse penali per amministratori che sforano
Crisi: Moody's declassa Commerzbank
Lo spettro di una bolla nel Nord Europa: Norvegia e Svezia, da paradisi per gli investitori a Paesi a rischio
Bce: record depositi banche a 528,2 mld



Crisi:Merkel,cosa dovremmo fare di piu'?
Cancelliera tedesca risponde a domande su richieste aiuto
18 gennaio, 14:05
(ANSA) - BERLINO, 18 GEN - ''Io sono ancora alla ricerca di quello che precisamente noi dovremmo fare di piu'. Quando l'avro' trovato daro' una risposta''. Cosi' la cancelliera Angela Merkel, rispondendo a una domanda sulle richieste di aiuto da parte dei paesi europei per la crisi, nella conferenza stampa a Berlino con il premier bulgaro Boyko Borisov.

Sarkozy: 'Paghiamo cara ortodossia tedesca'
'S&P istiga la crisi'
18 gennaio, 14:28
PARIGI - "L'attuale situazione economica in Francia come in Europa è molto pericolosa. C'é urgenza": lo ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy nel corso del summit di crisi all'Eliseo con i rappresentanti dell'industria e dei sindacati. "Dall'estate 2011 - ha aggiunto - subiamo una nuova onda di shock della crisi iniziata nel 2008"
SARKOZY FUORI ONDA;DOWNGRADE FA MALE, S&P ISTIGA CRISI  - Il declassamento della Francia da parte di Standard & Poor's "fa male". E i funzionari dell'agenzia sono degli "istigatori della crisi": lo ha detto rigorosamente 'off the records' - il presidente francese Nicolas Sarkozy commentando con alcuni fedelissimi la decisione di S&P di declassare la Francia, secondo quanto si legge oggi sul settimanale satirico Le Canard Enchainé, sempre molto ben informato sui retroscena dell'Eliseo
'PAGHIAMO CARA L'ORTODOSSIA TEDESCA' Nell'attuale crisi che scuote l'Ue "il problema è la governance europea. Paghiamo cara l'ortodossia tedesca": lo ha detto - rigorosamente 'off the records' - il presidente francese Nicolas Sarkozy, secondo quanto si legge sul settimanale satirico Le Canard Enchaine, sempre molto ben informato sui retroscena dell'Eliseo. "Il problema - ha affermato Sarkozy rivolgendosi ad alcuni consiglieri all'indomani della decisione di Standard & Poor's di declassare la Francia, lo scorso 14 gennaio - è la governance europea. Paghiamo cara l'ortodossia tedesca. Da mesi, non smetto di ripetere che la Bce deve avere un ruolo maggiore e non può giocare a nascondino. E' questo il cuore de problema"

Gb: disoccupazione a massimo 17 anni
2,68 mln senza lavoro,tasso disoccupati settembre-novembre 8,4%
18 gennaio, 11:08
(ANSA) - ROMA, 18 GEN - In Gran Bretagna la disoccupazione vola ai massimi da 17 anni: il numero dei senza lavoro e' aumentato di 118.000 unita' nel trimestre terminato a novembre 2011 portando il totale a quota 2,68 milioni. E' il dato peggiore dall'estate del 1994. Il tasso di disoccupazione (in base agli standard Ilo) e' salito all'8,4% dall'8,3% del trimestre prima. L'ufficio di Statistica britannico ha anche comunicato un nuovo record della disoccupazione giovanile a quota 1,04 milioni(+52.000 unita').(ANSA).

Spagna: spesa, accuse penali per amministratori che sforano
18 gennaio, 12:07
(ANSAmed) - MADRID, 17 GEN - Il governo spagnolo perseguirà penalmente i gestori delle amministrazioni pubbliche che supereranno il tetto di spesa previsto dai bilanci. Lo ha annunciato il ministro delle Finanze, Cristobal Montoro, in dichiarazioni alla radio nazionale privata Cadena Ser.
 La misura sarà inserita in una legge di trasparenza, allo studio dell'esecutivo. "Esigiremo responsabilità penali per i gestori pubblici, siano essi politici o persone nominate dai politici", ha assicurato Montoro, secondo il quale un pubblico amministratore "non può spendere oltre i limiti del suo bilancio". A tal fine, l'esecutivo guidato da Mariano Rajoy prepara una batteria di misure per compensare i problemi di liquidità delle comunità che non riescono a far fronte agli impegni di spesa.
Fra queste, l'ampliamento da 5 a 10 anni del periodo di tempo previsto per la restituzione dei crediti ottenuti dallo Stato nel 2008 e nel 2009 e l'apertura di una linea di credito, attraverso l'Istituto di credito ufficiale, che sarà condizionata alla supervisione dei bilanci delle regioni che non compiono i piano di stabilità da parte del ministero di economia. (ANSAmed) YK8

Crisi: Moody's declassa Commerzbank
Il rating passa a D+ da C-
18 gennaio, 13:21
(ANSA) - BERLINO, 18 GEN - L'agenzia di rating Moody's ha declassato la tedesca Commerzbank. Ne da' notizia la stessa agenzia in un comunicato. Il rating passa a D+ da C-. La filiale Eurohypo, il cui futuro incerto ha influito sul rating dell'istituto, passa a E+ da D-. Commerzbank resta sotto osservazione, per un possibile ulteriore taglio di rating.

Lo spettro di una bolla nel Nord Europa: Norvegia e Svezia, da paradisi per gli investitori a Paesi a rischio
Norvegia e Svezia hanno acquisito a pieno titolo lo status di roccaforti europee per gli investimenti. I rendimenti dei bond sono ai minimi, le valute si stanno rafforzando e i credit default swap (una sorta di polizze contro il fallimento sovrano) sono tra i più bassi del pianeta. Ma la Scandinavia è davvero così sicura come tassi e andamenti finanziari indicano?
«L'idea che la regione nordica sia un paradiso è in realtà una falsa percezione», spiega alla Bloomberg David Deddouche, strategist valutario di Société Générale Sa. «Il rischio è che a un certo punto diventi un'area molto pericolosa». Come mai? Procediamo con calma, e cerchiamo di capire perché.
Roccaforte
Dicevamo che i mercati indicano che il Nord Europa è attualmente un porto sicuro per gli investimenti. Per capirlo basta osservare quanto rendono oggi i bond dei Paesi della Scandinavia. Sulla scadenza a 10 anni i titoli del debito emessi dalla Norvegia offrono un tasso dell'1,92%, "appena" 13 punti base in più rispetto a quanto rende il Bund tedesco (1,79%), considerato a tutto tondo il Paese rifugio per eccellenza in questa fase di incertezza sui mercati finanziari. Se osserviamo però la valutazione del rischio che danno i mercati si deduce che la Germania non è il Paese oggi più sicuro in Europa. I bond emessi dalla Svezia pagano infatti un rendimento dell'1,62%, quasi 20 punti base in meno rispetto alla potenza tedesca. La Germania perde anche il duello con la Danimarca (che paga sui 10 anni un rendimento dell'1,71%) altro Paese dell'asse scandinavo.
Che ci sia una forte attenzione degli investitori verso la Scandinavia lo dimostrano anche i dati che arrivano dal Forex, il mercato mondiale delle valute. Dal 28 novembre la corona norvegese ha guadagnato il 2,8% sull'euro. Meglio ha fatto la corona svedese, apprezzatasi nei confronti della "valuta dei 17" del 4,7 per cento.
Poi, lo status di roccaforte, si consolida se si guardano anche i credit default swap. Quelli sulla Norvegia (rating AAA), che non è membro dell'Unione europea, hanno il costo più basso al mondo (di conseguenza sono lo specchio del rischio Paese più basso). I cds sulla Svezia (rating AAA) si collocano al terzo posto, preceduti, in termini di minor costo, dai contratti che coprono contro il fallimento degli Stati Uniti (che ad agosto hanno perso la Tripla A dopo il taglio di S&Poor's).
Insomma, la crisi dei debiti dell'Eurozona sembra non aver per nulla contagiato la Scandinavia che, anzi, sta rafforzando - forte di una stabilità di bilancio favorita anche da elevati surplus fiscali - il proprio brand di "porto sicuro" per gli investitori finanziari.
Fattori di rischio
Ma è tutto ora quel luccica? Come dicevamo all'inizio, secondo alcuni analisti, no. Perché questi Paesi devono fronteggiare futuri rischi di uno scoppio di una bolla immobiliare. I prezzi delle case, infatti, sono letteralmente decollati negli ultimi anni, favoriti da tassi ai minimi storici. Qualche dato? In Svezia, il Fondo monetario internazionale ha già lanciato l'allarme a giugno: «I prezzi delle case sono sopravvalutati e un loro calo prolungato è probabile» dopo che il loro valore è triplicato negli ultimi 15 anni. Forse è un caso, forse no. Ma nell'ultimo trimestre i prezzi delle case in Svezia sono scesi del 2%.
In Norvegia i prezzi della case sono raddoppiati dal 2001 al 2010. E nel 2011 sono cresciuti di un ulteriore 8,5% secondo quanto ha dichiarato il 2 gennaio la Norvegia Real estate brokers association. Il tutto in uno scenario in cui l'indebitamento delle famiglie è in crescita e oggi si attesta nella proporzione del 204% del reddito disponibile.
Secondo Robert Shiller, il co-creatore dell'indice immobiliare statunitense S&P/Case-Shiller, i due Paesi nordici sono nella morsa di bolle speculative che potrebbero danneggiare le loro economie. Mentre in Danimarca, dove una bolla immobiliare è scoppiata nel 2007, i prezzi delle case hanno ancora margini di discesa, ha spiegato Shiller. «I responsabili politici dovrebbero iniziare a preoccuparsi ora, perché quando i prezzi delle case raggiungono livelli così alti è un problema» ha avvertito Shiller, in un'intervista rilasciata a Stoccolma il 13 gennaio.
Oltre al rischio di una bolla immobiliare resta il fatto che si tratta, dal punto di vista finanziario, di mercati scarsamente liquidi e quindi soggetti a potenziali fattori destabilizzanti. In media gli scambi giornalieri sulla corona norvegese sono pari ai 50 miliardi di dollari, l'1,3% degli scambi valutari globali (secondo dati della Banca dei regolamenti internazionali). Mentre le corone svedesi occupano una fetta globale del 2,2% (scambi medi giornalieri per 83,5 miliardi di dollari. Liquidità limitata anche sul mercato obbligazionario dei titoli di Stato. Mercato da 550 miliardi di corone in Norvegia e da 200 miliardi in Svezia. «È un mercato piccolo – spiega l'analista Deddouche – che rende il gioco pericoloso».
 18 gennaio 2011

Bce: record depositi banche a 528,2 mld
Prestiti a 2,3 miliardi
18 gennaio, 09:33
(ANSA) - ROMA, 18 GEN - Ennesimo record dei depositi a un giorno delle banche di eurozona presso la Bce: ieri i depositi overnight hanno raggiunto i 528,2 miliardi di euro dai 501,9 del giorno prima. Lo comunica l'istituto di Francoforte aggiungendo che i prestiti sono stati pari a 2,3 miliardi.(ANSA).

Nessun commento: