venerdì 17 febbraio 2012

News/am.17.2.12/ Questo cadavere per noi è un peso morto (Toto’) - L'occupazione dei giovani tra i 18 e i 29 anni continua a calare, nella media dei primi tre trimestri del 2011 ha subito una flessione del 2,5% (circa 80 mila unità).---Roma. Alla luce della difficile situazione economico-finanziaria che il Paese sta attraversando, il Consiglio dei Ministri ha peraltro ritenuto all’unanimità, con rammarico, che non sarebbe un atto responsabile da parte del Governo sottoscrivere la garanzia finanziaria richiesta dal Comitato Olimpico Internazionale per coprire eventuali fabbisogni che potrebbero verificarsi in futuro. In effetti, benché tali oneri non siano da coprire nell’immediato, l’attuale fase dell’economia non fa ritenere appropriato adottare decisioni con effetti differiti nel tempo (effetti che, in base a quasi tutte le precedenti esperienze olimpiche a livello internazionale, potrebbero rivelarsi molto rilevanti).---Caserta. Nel 2012 la Provincia subirà un taglio dei trasferimenti dello Stato di circa 21 milioni di euro rispetto all'anno precedente, che pure già aveva visto una drastica riduzione dei finanziamenti. Ma stavolta la contrazione, a fronte dei 96.416.787 euro registrati nel bilancio del 2011 alla voce relativa, arriva a sfiorare il 22 per cento.

Caserta. Lettera a Monti, Provincia senza risorse: 21 milioni di euro in meno
Bozen, oltrepadania. Alpini: Klotz & Co: l'adunata di Bolzano è una provocazione
Crolla occupazione giovani, -80 mila occupati in 9 mesi
Consiglio dei Ministri n.15 del 14/02/2012
Il commercio estero dell’Italia - Dicembre 2011
Corte Conti, +1,7 miliardi di entrate da lotta evasione in 2011
Corte Conti: in Italia dilagano corruzione e illegalità. Evasione Iva al 36%, al top in Ue
Auto blu: 65.000 nel 2011 (-13%)
Ue: Europarlamento congela bilancio per il 2013
Grecia: ministro dello sviluppo, entro 5 anni torneremo a crescere
Portogallo, disoccupazione quarto trimestre 2011 al 14%
Germania: disoccupazione ai minimi, oltre 1 milione posti lavoro vacanti
Kosovo: Referendum serbi Nord, per Belgrado danneggia Serbia
Il trasformista nostalgico: chi è Gennadi Zjuganov



Caserta. Lettera a Monti, Provincia senza risorse: 21 milioni di euro in meno
Per il taglio dei trasferimenti dallo Stato. Zinzi firma una nota: non potremo più garantire lo standard dei CASERTA — Nel 2012 la Provincia subirà un taglio dei trasferimenti dello Stato di circa 21 milioni di euro rispetto all'anno precedente, che pure già aveva visto una drastica riduzione dei finanziamenti. Ma stavolta la contrazione, a fronte dei 96.416.787 euro registrati nel bilancio del 2011 alla voce relativa, arriva a sfiorare il 22 per cento. E così martedì scorso il presidente Domenico Zinzi ha deciso di scrivere al premier Monti, per segnalare le conseguenze derivanti sull'erogazione di servizi pubblici essenziali e sull'esercizio delle funzioni fondamentali dell'amministrazione di corso Trieste. «Per derivazione diretta ed immediata - scrive Zinzi - non potrà essere garantito il pregresso standard qualitativo e quantitativo dei predetti servizi e funzioni, ivi comprese quelle oggetto di delega da parte della Regione, stante l'assoluta indisponibilità delle occorrenti risorse finanziarie. L'assunzione degli impegni di spesa dovrà essere limitata ai soli casi strettamente indispensabili ed inderogabili».
La situazione è gravissima: basti pensare che solo per fronteggiare l'emergenza neve dei giorni scorsi, la Provincia (che ha speso circa 324mila euro) ha azzerato tutte le risorse disponibili per quell'ambito. E se dovessero ripresentarsi condizioni di criticità, in assenza di una reintegrazione dei fondi da parte della Regione, non sarebbe in grado di intervenire nuovamente.
Il presidente, inoltre, fa presente che l'ente non può nemmeno far ricorso alla leva fiscale, «poiché essa risulta già impiegata nella misura massima possibile» (avendo peraltro già provveduto «come extrema ratio e nella consapevolezza di accrescere ulteriormente un già elevato livello di pressione fiscale», all'aumento dell'aliquota dell'imposta provinciale sull'assicurazione Rc auto). E lo stesso vale per i mutui, «perché i nuovi e stringenti parametri sull'indebitamento introdotti impediscono l'utilizzo di tale strumento».
Sicché per Zinzi si giunge al paradosso per cui «si è obbligati all'esercizio di servizi e funzioni senza che sia assicurata la relativa copertura finanziaria». E i tagli rappresentano «una sorta di surrettizia soppressione di fatto del ruolo e delle funzioni delle Province, in attesa della soppressione per legge». Intanto, ieri la Giunta delle elezioni della Camera ha votato contro (16-11 il computo della votazione) l'incompatibilità tra le cariche di deputato e presidente di Provincia. Ma Zinzi ribadisce che le sue dimissioni da parlamentare «restano nelle mani di Casini: tocca a lui decidere se consegnarle».
Pietro Falco

Bozen, oltrepadania. Alpini: Klotz & Co: l'adunata di Bolzano è una provocazione
BOLZANO. "Nessuna persona ragionevole avrebbe l'idea di organizzare un gigantesco raduno di paracadutisti tedeschi sull'isola di Creta". Lo dice un gruppo di sudtirolesi contrario all'adunata nazionale degli Alpini in programma a Bolzano a maggio. "Quest'adunata - si legge in una lettera aperta firmata anche da un Roland Lang, dirigente del partito separatista di Eva Kloz Suedtiroler Freiheit - viene vista dalla maggioranza dei Sud-Tirolesi come una provocazione di spirito nazionalistico ed antieuropeo. L'Italia ci ha dichiarato la guerra nel maggio del 1915 per impossessarsi della parte meridionale del Tirolo, alla quale non aveva nessun diritto. Gli Alpini, che hanno svolto un ruolo importante in questa aggressione, sono entrati come conquistatori nella nostra terra e si sono comportati come tali". "Chiediamo - conclude il documento - di riflettere su questi argomenti e di trasferire il raduno degli Alpini in terra italiana. Con un po' di buona volontà non è ancora troppo tardi".16 febbraio 2012

Crolla occupazione giovani, -80 mila occupati in 9 mesi
Istat: il calo da gennaio a settembre 2011
16 febbraio, 16:33
ROMA  - L'occupazione dei giovani tra i 18 e i 29 anni continua a calare, "nella media dei primi tre trimestri del 2011 ha subito una flessione del 2,5% (circa 80 mila unità)". E' quanto ha affermato il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, nel corso di un'audizione alla commissione Bilancio della Camera dei deputati.
 Guardando alla fascia d'età 15-24 anni la disoccupazione in Italia risulta pari al 31%, "la più alta dopo la Spagna". E' quanto ha affermato il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, nel corso dell'audizione alla commissione Bilancio della Camera dei deputati.
 Un'analisi dell'Istat, proposta in via sperimentale per il 2005, "mostra come tra i servizi la quota del sommerso economico raggiunga il 56,8% per l'aggregato degli alberghi e pubblici esercizi e il 52,9% per il lavoro domestico". Lo ha affermato il presidente dell'Istituto, Enrico Giovannini, nel corso dell'audizione in commissione Bilancio alla Camera dei deputati, spiegando che "la rilevanza dell'economia sommersa è molto diversificata tra le attività", e raggiunge nei settori citati delle punte.

Consiglio dei Ministri n.15 del 14/02/2012
14 Febbraio 2012
Si è tenuta oggi, a Palazzo Chigi, la riunione del Consiglio dei Ministri.
In apertura la relazione, svolta dal Ministro della difesa, Di Paola, sul progetto di revisione della Struttura di Difesa, che verrà illustrata in Parlamento in coerenza con l’impegno assunto dal Governo innanzi alle Camere nei giorni scorsi e sulla base degli indirizzi decisi dal recente Consiglio supremo di Difesa.
Il Governo punta ad inserire questa revisione nel Piano Nazionale di Riforme, che si è impegnato a presentare a livello europeo.
Il Consiglio dei Ministri ha poi esaminato con attenzione il progetto di candidatura di Roma per i Giochi Olimpici del 2020. Il Governo valuta molto positivamente l’iniziativa, sotto il profilo della visione complessiva e della qualità del progetto, degno di affermarsi nella competizione con le altre candidature.
Alla luce della difficile situazione economico-finanziaria che il Paese sta attraversando, il Consiglio dei Ministri ha peraltro ritenuto all’unanimità, con rammarico, che non sarebbe un atto responsabile da parte del Governo sottoscrivere la garanzia finanziaria richiesta dal Comitato Olimpico Internazionale per coprire eventuali fabbisogni che potrebbero verificarsi in futuro. In effetti, benché tali oneri non siano da coprire nell’immediato, l’attuale fase dell’economia non fa ritenere appropriato adottare decisioni con effetti differiti nel tempo (effetti che, in base a quasi tutte le precedenti esperienze olimpiche a livello internazionale, potrebbero rivelarsi molto rilevanti).

Il commercio estero dell’Italia - Dicembre 2011
Gli scambi con l’Unione Europea
Lo scorso dicembre le esportazioni italiane all’interno dell’area U.E. hanno conosciuto, rispetto al corrispondente mese del 2010, un lieve incremento – pari allo 0,8% - a fronte di una riduzione delle importazioni del 4,9%. Tutto ciò conferma la positiva dinamica che stanno avendo le vendite di prodotti italiani nell’U.E. da maggio 2011: da tale mese, infatti, l’incremento relativo tendenziale dell’export risulta più incisivo di quello dell’import.
Anche nel corso del 2011 l’evoluzione delle nostre esportazioni (+8,8%) è stata più favorevole delle importazioni (+5,8%). La principale conseguenza è stata quella di contrarre in misura significativa il disavanzo complessivo con i Paesi comunitari, che dai -8 miliardi di euro del 2010 è passato ai circa -2,7 miliardi dell’anno appena trascorso.
Gli scambi complessivi
Nonostante i dati sul PIL, diffusi ieri dall’ISTAT, indicano una situazione dell’economia nazionale particolarmente difficile e complessa, l’export italiano sta conoscendo tassi di crescita, non solo sempre positivi, ma senz’altro più dinamici di quelli delle altre componenti del prodotto interno lordo.
Durante dicembre 2011, se da un lato le vendite di nostri prodotti nei mercati internazionali sono cresciute in misura significativa (+5,7%), dall’altro gli acquisti italiani nel mondo si sono ridotti considerevolmente (-8,4%). Grazie a questa ottima performance la nostra bilancia commerciale ha chiuso il mese di dicembre con un avanzo di oltre 1,4 miliardi di euro. Per trovare di nuovo un attivo del saldo italiano bisogna risalire a cinque mesi prima quando si superarono gli 1,5 miliardi.
Nel corso di tutto il 2011, inoltre, le nostre esportazioni hanno realizzato un +11,4% per un ammontare complessivo di poco superiore ai 375,7 miliardi di euro. Mai negli anni precedenti si era registrato un valore così alto.
Sempre lo scorso anno la bilancia commerciale è risultata in deficit per circa 24,3 miliardi di euro, tuttavia in progressivo miglioramento rispetto al passivo di 30 miliardi del 2010. A gravare fortemente sui nostri conti con l’estero continua ad essere l’energia. Basti pensare che, escludendo dal computo finale tale comparto, il nostro saldo realizzerebbe un surplus di poco superiore ai 37 miliardi di euro, pari cioè a quanto abbiamo complessivamente esportato, nel 2011, in Spagna e Regno Unito.
Andando ad esaminare i restanti settori, si evince una crescita generalizzata dell’export, soprattutto nei cosiddetti settori tipici del Made in Italy, quali la moda, l’automazione-meccanica, l’agroalimentare e l’arredo-casa.
Anche per quanto concerne la destinazione geografica dei nostri prodotti si sottolinea un aumento diffuso e significativo in tutte le principali aree, con la sola eccezione del Nord Africa, a causa delle note vicende politico – istituzionali che hanno colpito l’intera zona. Superiori al 20% sono risultati, infine, gli incrementi nell’Europa non comunitaria (+23,3%) e in America centro meridionale (+27,3%).

Corte Conti, +1,7 miliardi di entrate da lotta evasione in 2011
Sulla base dei dati di monitoraggio periodico, svolto dalla Corte dei Conti, sulle entrate erariali contabilizzate per cassa nei relativi capitoli di bilancio dello Stato, è stato rilevato un incremento di oltre 1,7 miliardi di euro delle entrate da accertamento e controllo conseguite nell'anno 2011. Il dato emerge dalle indagini eseguite dalla Corte dei Conti e rese note in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario.
Le entrate da accertamento e controllo, infatti, hanno superato gli 11,1 miliardi di euro, a fronte dei 9,3 del 2010. Queste maggiori entrate riflettono, oltre a una maggiore efficienza dell'attività di riscossione, sia l'azione di accertamento fiscale sia le attività di controllo automatizzato.
Per ciò che riguarda l'evasione fiscale, la Corte dei Conti ritiene attendibili le stime che quantificano in almeno 100-120 miliardi di euro le imposte evase annualmente. Analisi condotte per la sola imposta sul valore aggiunto evidenziano per l'Italia un tax gap superiore al 36%, il più elevato tra i grandi Paesi europei, con l'eccezione della Spagna, maglia nera con il 39%.

Corte Conti: in Italia dilagano corruzione e illegalità. Evasione Iva al 36%, al top in Ue
ultimo aggiornamento: 16 febbraio, ore 18:04
Roma - (Adnkronos) - Il presidente Luigi Giampaolino, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2012: in Italia ''illegalità, corruzione e malaffare'' sono fenomeni ancora ''notevolmente presenti" E sottolinea: il 2011 sarà ricordato per ''la severità della situazione economica. Italia-Svizzera, Berna: possibile accordo fiscale con l'Italia. Tangentopoli 20 anni dopo: 1992, con l'arresto di Mario Chiesa nasce 'Mani Pulite'

Auto blu: 65.000 nel 2011 (-13%)
E' quanto risulta dal censimento FormezPa
16 febbraio, 12:49
 (ANSA) - ROMA, 16 FEB - Sono 64.524 le auto blu stimate in possesso dalle Pubbliche amministrazioni nel 2011, in calo del 13% rispetto all'anno prima. E' quanto risulta dal censimento svolto da FormezPa su incarico del Dipartimento della funzione pubblica con l'obiettivo di realizzare risparmi permanenti per la Pa stimabili in 300 milioni all'anno.

Ue: Europarlamento congela bilancio per il 2013
ultimo aggiornamento: 16 febbraio, ore 13:22
Bruxelles, 16 feb. - (Adnkronos) - Gli eurodeputati riuniti in plenaria a Strasburgo hanno deciso per il 2013 il bilancio verra' congelato, almeno in termini reali, e che verra' fatto il possibile per effettuare ulteriori risparmi. Dopo un dibattito sulle linee principali del budget per il prossimo anno, gli europarlamenti hanno concordato che non dovrebbe superare il tasso di inflazione, nonostante l'ingresso nell'Ue della Croazia il prossimo anno, che avra' un impatto di circa 8,5 milioni di euro. "In tempi di crisi e' importante che i deputati dimostrino che stanno facendo la loro parte, cercando di risparmiare. Sono lieto che i deputati l'abbiano riconosciuto, esprimendosi nel voto odierno", ha dichiarato Derek Vaughan, europarlamentare britannico dell'Alleanza dei socialisti e dei democratici (S&D), responsabile del bilancio 2013 per il Parlamento.

Grecia: ministro dello sviluppo, entro 5 anni torneremo a crescere
ultimo aggiornamento: 16 febbraio, ore 14:16
Atene, 16 feb. (Adnkronos/Dpa) - Il ministro dello sviluppo greco, Michalis Chrysochoidis, ha dichiarato che prevede un ritorno alla crescita per la Grecia nei prossimi cinque anni. "Stiamo provando con grandi sforzi a cambiare il paese, a rinnovarlo", ha detto il ministro a Francoforte durante un incontro con i giornalisti tedeschi.

Portogallo, disoccupazione quarto trimestre 2011 al 14%
Il tasso di disoccupazione in Portogallo è salito al 14% negli ultimi tre mesi dell'anno e il numero di persone senza lavoro si è attestato a 771mila. Lo ha reso noto l'ufficio nazionale di statistica aggiungendo che nel terzo trimestre dello scorso anno il tasso di disoccupazione si era attestato al 12,4%.

Germania: disoccupazione ai minimi, oltre 1 milione posti lavoro vacanti
16 Febbraio 2012 - 13:15
 (ASCA-AFP) - Berlino, 16 feb - I posti di lavoro vacanti in Germania superano la quota del milione e le imprese lamentano una carenza di competenze nel Paese. Lo rende noto l'Istituto tedesco di ricerca sul Mercato del lavoro (Iab), secondo cui in Germania la disoccupazione ha toccato i minimi storici.
rba/mau

Kosovo: Referendum serbi Nord, per Belgrado danneggia Serbia
16 febbraio, 18:52
(ANSAmed) - BELGRADO, 16 FEB - La dirigenza di Belgrado ha duramente criticato oggi il referendum plebiscitario nel quale i serbi del nord del Kosovo hanno detto quasi al 100% no alla sovranita' di Pristina, sostenendo che si e' trattato di una iniziativa inutile e senza alcun rilievo legale e giuridico, ma che puo' danneggiare gli interessi della Serbia impegnata nel difficile cammino verso l'integrazione europea.
 Per il ministro responsabile delle questioni del Kosovo, Goran Bogdanovic, si e' trattato di un abuso della volonta' popolare da parte di alcuni partiti politici serbi. Riferimento chiaro all'opposizione conservatrice e nazionalista a Belgrado, che sostiene notoriamente le posizioni piu' radicali e oltranziste della popolazione serba del Kosovo. E che intenderebbe con cio' guadagnare consensi in vista delle elezioni legislative di primavera. Il referendum era stato condannato e criticato a piu' riprese dal governo e dal presidente serbi, mentre l'opposizione aveva dato il suo appoggio. Per Bogdanovic, una divisione e una mancata unita' d'intenti fra i serbi nuoce alla causa dei serbi stessi e della Serbia sul piano internazionale.
 Anche il caponegoziatore serbo nel dialogo con Pristina, Borislav Stefanovic, ha condannato la consultazione dei serbi del nord del Kosovo, definendola ''illegale, incostituzionale, del tutto inutile e sensa senso''. ''Il referendum non lascera' alcuna traccia nella storia ne' avra' alcun risultato concreto'', ha detto Stefanovic, sottolinedno il danno che la consultazione avra' per la politica estera serba. Anche se, ha aggiunto, non vi saranno contraccolpi sul dialogo fra Belgrado e Pristina.
 Critiche al referendum sono venute oggi anche dalla Ue - ''non e' una soluzione ai problemi'' ha detto la portavoce di Catherine Ashton, Maja Kocijancic - e dall'Europarlamento.
L'austriaca Ulrike Lunacek, relatrice sul Kosovo all'Assemblea di Strasburgo, ha parlato di iniziativa ''del tutto inutile'' e di una ''provocazione controproducente'' suscettibioe di danneggiare gravemente il dialogo fra Belgrado e Pristina. Per Lunacek si sarebbe trattato di un gioco politico (dell'opposizoone) in vista dell'imminente campagna elettorale in Serbia.
 Nel referendum del 14 e 15 febbraio il 99,74% dei serbi del nord del Kosovo si e' detta contro la sovranita' di Pristina (ANSAmed)

Il trasformista nostalgico: chi è Gennadi Zjuganov
di Fabrizio Maronta
Un ritratto del candidato presidenziale del Partito comunista russo.
È il candidato del Partito comunista russo.
Nasce a Mymrino (a sud di Mosca) nel 1944. Completato il liceo, dal 1964 al 1966 lavora nell’Unità radiologica, chimica e biologica delle forze sovietiche in Germania. Nel 1966 rientra a Mosca, si iscrive al Partito comunista e nel 1969 consegue la laurea in fisica.
Negli anni successivi insegna matematica, ma presto la sua attività politica si intensifica e nel tempo arriva a ricoprire la carica di vicesegretario del partito nella sua regione natale, l’oblast di Orel.
Nel 1978 entra all’Accademia delle scienze sociali di Mosca, istituto d’élite dove consegue un dottorato nel 1980. Ciò ne propizia ulteriormente le fortune politiche: nel 1983, è infatti promosso a Capo regionale della sezione ideologia e propaganda del partito, sempre nella regione di Orel.
Negli anni della glasnost’ e della perestrojka, Zjuganov si distingue per le aspre critiche al nuovo corso di Gorbacev. Alla fine degli anni Ottanta, quando il partito comincia a mostrare visibili segni di cedimento, è uno dei più fermi oppositori dei tentativi di riforma del sistema politico ed economico sovietico.
Nel 1991, al crollo del Partito comunista, Zjuganov è tra i più attivi fautori del Nuovo partito comunista, di cui diviene presidente nel 1993, sorprendendo molti osservatori (russi e non) che ne avevano pronosticato l’uscita di scena. In quegli anni, pubblica una serie di saggi fortemente critici rispetto a Eltsin, che riscuotono molta attenzione.
Nella nuova veste di leader principale dell’opposizione russa, Zjuganov ha sempre posto abilmente l’accento sul generale peggioramento delle condizioni di vita di vasti strati della popolazione conseguente al disfacimento dello Stato sociale sovietico, alimentando così la nostalgia per un passato di “sicurezze” ormai venute meno, specialmente con la stagione di privatizzazioni selvagge dell’era Eltsin.
Anche grazie all’abilità dell’ex propagandista di regime, nelle elezioni del 1993-95 il Partito comunista ottiene risultati eclatanti, proiettando Zjuganov al centro della scena politica come serio sfidante di Eltsin.
Forte dei successi alle parlamentari, nel 1996 Zjuganov si presenta alle elezioni presidenziali, arrivando secondo al primo turno con il 32% dei voti, a un soffio da Eltsin (che ottiene il 35%). Il secondo turno allunga la distanza (Eltsin ottiene quasi il 54%, Zjuganov il 40%), ma l’elezione accredita il leader dei neocomunisti come ago della bilancia della politica russa.
Questo ruolo viene in parte ridimensionato dalle elezioni parlamentari del 1999, in cui la presenza dei comunisti alla Duma è sminuita dall’appoggio nazionalistico al governo suscitato dalla guerra in Cecenia e dalla popolarità dell’erede (al tempo ormai certo) di Eltsin, Vladimir Putin. Alle presidenziali del 2000, questi stacca nettamente Zjuganov, che nel 2004 non si candida nemmeno. Alle elezioni del 2008, che incoronano il delfino di Putin - Medvedev - presidente con oltre il 70% dei voti, Zjuganov ottiene il 17,7% dei suffragi.
I temi dell’attuale campagna elettorale riecheggiano quelli delle campagne passate: le denunce di rito della corruzione e dell’incompetenza del governo in carica, unitamente alla rivendicazione di migliori condizioni di vita per le fasce più deboli della popolazione. Il tutto condito da toni populisti in linea con i trascorsi propagandistici del candidato.

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