lunedì 20 febbraio 2012

Quando il napoletano e’ coglione, lo e’ sul serio, roba da non poterci credere, inverosimile. 1. il piu’ bel lungomare del mondo? Ma dove sei stato sino ad oggi? A far la raccolta di cartoline illustrate? La verita’ e’ che via Caracciolo e’ uno dei lungomare piu’ sgarrupati e sporchi del Mediterraneo, chioschi legali ed abusivi compresi. 2. Mappatella beach? E’ l’oleografia della Napoli perdente dentro, nel DNA, da sempre incapace di offrire un po’ di sole gratis a piccirilli ed anziani, in condizione di civilta’ ed igiene. 3. Il panorama? E come si potra’ guastare con questi lavori? 4. Il traffico? Faceva schifo prima, e lo fara’ dopo.

Tu vuo fa' l'America's Cup. Addio a Mappatella beach
L'unica spiaggia di Napoli a rischio per i lavori su via Caracciolo. Municipalità scettica





NAPOLI — Lo «stupro» di via Caracciolo (come lo definisce l'architetto Isabella Guarini) procede a ritmo serrato. Anche ieri le ruspe erano a lavoro per ammassare rocce, scavare e sbancare sabbia. Insomma, per creare quella che in molti hanno definito la scogliera a baffo, necessaria per accogliere degnamente le regate di Coppa America. Grazie al grande evento "mordi e fuggi", anche l'impresa che sembrava impossibile è riuscita: trasformare il lungomare più bello del mondo in un cantiere. Così, nonostante il tempo mite, almeno rispetto al freddo polare di queste settimane, ieri via Caracciolo appariva deserta. Niente turisti a passeggio né ragazzini in bici, nessuna traccia persino delle immancabili coppiette e degli imperterriti podisti.
A dire il vero di questi ultimi qualcuno ce n'era, costretto nel tratto dei lavori a correre direttamente sulla carreggiata. Presto però avremo l'America's Cup.
Val bene allora cambiare un po' il paesaggio, allungare un po' la scogliera e sopportare qualche disagio. Anche se poi, a ben vedere, non tutti sembrano così informati su cosa si stia facendo e perché, e quelli che invece hanno le idee ben chiare non sono esattamente entusiasti. Non lo è per nulla, come detto, Isabella Guarini (architetto e presidente del Comitato civico Posillipo). «Quello di via Caracciolo è uno stupro, si sta realizzando uno scempio — dice — . Hanno usato il ‘trucchetto' della provvisorietà delle opere per vandalizzare il territorio che, lo ricordo, è soggetto a serrati vincoli paesaggistici e monumentali. Non dimentichiamo che nel 2005 la soprintendenza regionale pose un vincolo anche alle opere provvisorie. Insomma, a via Caracciolo ci sono tutte le condizioni per non fare quello che invece si sta facendo. Una scogliera di tre metri è alta come un stanza, mi dica quale panorama resterà da vedere».
Si tratta però di opere provvisorie. «Sì, come la Città della Scienza che è nata come opera provvisoria, sempre per eludere i vincoli paesaggistici». Sempre secondo la Guarini c'è poi un altro rischio poco considerato, quello di perdere lo storico "Lido Mappatella". «Gli effetti di quello che si fa oggi — aggiunge — li vedremo tra 15 anni. Intanto mi chiedo, quando quella spiaggia sarà sparita, la povera gente dove andrà a prendere il sole e a fare un bagno in estate». Duro anche l'attacco al sindaco: «De Magistris ci ha traditi, è una delusione per noi. All'Ordine degli architetti ci aveva promesso che mai si sarebbe dato ai "grandi eventi", la legalità doveva essere la prima cosa». Meno infervorato, ma altrettanto perplesso sul futuro di via Caracciolo, è poi il presidente della Prima Municipalità, Fabio Chiosi, per il quale «Comune e Soprintendenza si sono presi in giro a vicenda. È bastato parlare di opere provvisorie perché la soprintendenza abbandonasse ogni resistenza. Mi chiedo se effettivamente la scogliera sarà ripristinata dopo le gare».
Altra questione molto cara a Chiosi è poi quella del traffico, che rischia di trasformarsi in un vero inferno. «La circolazione — spiega — sarà spostata sulla Riviera di Chiaia, un doppio senso che dovrà muoversi tra i cantieri della Linea 6 di piazza della Repubblica e piazza San Pasquale. Dal 20 marzo, cioè quando chiuderà il tratto di via Caracciolo, temo si finirà nel caos». Resta almeno la consapevolezza dei benefici economici legati al grande evento, no? «Un ritorno di immagine credo possa esserci — aggiunge Chiosi —, ma non illudiamoci, la Coppa America non farà da volano all'economia della città. Il contratto firmato con gli americani è blindato. Tutto ciò che sarà venduto nell'area (cibo, bibite, gadget e altro) sarà commercializzato direttamente da loro. Forse giusto i commercianti a ridosso della zona godranno di qualche briciola. Spero di essere smentito dai fatti, ma temo che non sarà così».
Raffaele Nespoli

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