lunedì 5 marzo 2012

Ragazzi del Sud che danno la gioventu’ al servizio del Belpaese galbanino, a rischio della loro vita o di finire in un un lurido carcere - in un buco di culo di questo mondo - con il Belpaese galbanino che intanto sbaglia tutto, perche’ indeciso sin dall’inizio, o perche’ in fondo se ne fotte di questi due ragazzi del Sud. Fossero alpini sarebbe diverso, avrebbero un partito dalla loro parte. Ma sono Maro’, da Brindisi. Tra i migliori al mondo: schiattaranno per Esempio, colpiscine due e prenderai gratis ventimila schiavi meridionali. Legge padana. -




Maro' vanno in carcere, trattamento differenziato
Forcing Italia per stato detentivo degno
05 marzo, 15:12
Come era nelle previsioni, il tribunale di Kollam ha confermato oggi che, essendo terminato il previsto periodo di due settimane in custodia della polizia, i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, implicati in un incidente in mare il 15 febbraio in cui sono morti due pescatori indiani, devono essere trasferiti in custodia giudiziaria nel carcere centrale di Trivandrum, capoluogo del Kerala. Il provvedimento adottato dal giudice accoglie fra l'altro le richieste di una petizione che il console generale Giampaolo Cutillo ha presentato oggi a nome del governo italiano in cui si sottolineava la necessità di un trattamento speciale per i marò per motivi di status e di sicurezza personale. Disponendo la custodia giudiziaria che sarà per un periodo massimo di tre mesi, dopodiché sarà possibile chiedere la libertà provvisoria dietro cauzione, il magistrato ha lasciato alla discrezione della polizia e della Direzione generale delle prigioni la possibilità di valutare se ai due debba essere concesso un trattamento diverso da quello possibile nel carcere di Trivandrum. Una piccola folla di curiosi ha seguito l'uscita di Latorre e Girone dal Police Club di Kollam che si dirigevano verso il tribunale cittadino. Qui i marò hanno affrontato un folto gruppo di giornalisti, fotografi e cameramen che li ha accompagnati fino all'ingresso dell'aula. Dopo che i legali degli italiani e il procuratore hanno esposto le loro ragioni, il giudice si è ritirato per un'ora in camera di consiglio, emettendo quindi l'ordine di trasferimento immediato a Trivandrum.

FORCING ITALIA PER STATO CARCERARIO DEGNO  - Le autorità italiane sono impegnate in un vero e proprio forcing per evitare che i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone siano sistemati nel carcere centrale di Trivandrum come previsto in linea generale dal tribunale di Kollam. Lo ha appreso oggi l'ANSA da una fonte della delegazione italiana.

CORTE, POSSIBILE SOGGIORNO DIVERSO CARCERE  - Il magistrato indiano che ha deciso il trasferimento in carcere dei due marò italiani ha lasciato liberi polizia e Direzione delle carceri del Kerala di studiare una ospitalità diversa da quella offerta dal carcere centrale di Trivandrum. Lo ha reso noto una fonte della delegazione italiana. E' questo l'appiglio per l'iniziativa italiana di trovare una sistemazione degna per i due fucilieri del San Marco. "Siamo in viaggio per Trivandrum - ha indicato la fonte - per incontrare i responsabili della polizia e il direttore generale delle carceri del Kerala al quale esporremo le nostre ragioni sulla necessità che i due marò siano ospitati non nel carcere centrale, ma in una struttura particolare, compatibile con il loro status e con la protezione della sicurezza".

SALTAMARTINI, MARO' DEVONO TORNARE ITALIA  - "Non è più possibile tollerare che i nostri soldati, pur agendo in acque internazionali, ad oggi non sono ancora rientrati in Italia e siano trattenuti violando i principi sanciti dall'ordinamento giuridico internazionale. Occorre essere vicini a questi militari italiani e continuare intensamente a lavorare per risolvere la questione sul piano diplomatico perciò mi chiedo quali atti stia compiendo il Ministro degli Esteri per avere verità e giustizia". Lo afferma Barbara Saltamartini, vicepresidente del Gruppo PDL alla Camera dei Deputati.

CICCHITTO, CHIARIRE DI CHI E' IL COMANDO  - "Visto il decorso assai negativo che sta avendo la vicenda dei nostri marò in India, a questo punto non si può fare a meno di porre un' interrogativo al nostro Governo. Qual è la gestione del comando quando i nostri soldati sono costretti a entrare in azione a difesa di navi di proprietà di armatori privati?". Lo afferma Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl Camera Deputati. "Ci sembrava ovvio che questa gestione fosse di pertinenza della marina e invece da alcune ricostruzioni, non sembra che le cose siano andate così. Adesso, sia pure in ritardo perché le cose nella fattispecie si sono molto complicate, tuttavia va pubblicamente affermato un indirizzo politico generale. In caso diverso è indispensabile rivedere tutto e ritirare i militari dalle navi perché non possiamo esporli a situazioni così gravi come quella verificatasi in India", conclude.


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